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Cronaca

Milano, un artigiano su due è straniero. Futuro del settore multietnico

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MILANO (ITALPRESS) – A Milano città, gli artigiani stranieri sono oramai il 46% del settore: operano sotto la Madonnina 9396 titolari di ditte provenienti da ogni angolo del mondo. Una cifra che sale a quasi 20mila in tutta l’area metropolitana (29% del totale) e in Provincia di Monza e Brianza (23%), con un trend in costante crescita. Micro e piccole imprese che producono reddito, integrazione e opportunità di lavoro anche per manodopera italiana. Sono alcuni dei dati presentati oggi al Milano Luiss Hub da Unione Artigiani nell’incontro “Dal mondo alla città: strategie di successo per gli imprenditori artigiani di origine straniera”, evento promosso nell’ambito del Forum sull’economia urbana di prossimità voluto dal Comune di Milano aperto dall’assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello e della decana del corpo consolare milanese, l’uruguayana Verònica Crego Porley. “Occorre consolidare questa sempre più rilevante presenza, nella pienezza del rispetto delle regole, dell’artigianato e del commercio straniero nel sistema economico milanese – ha dichiarato Marco Accornero, Segretario di Unione Artigiani – per questa ragione lanciamo la proposta di istituire una cabina di regia pubblico – privata dedicata agli aspiranti e ai già imprenditori migranti che metta insieme le istituzioni e le esperienze di enti, associazioni e terzo settore, in alleanza con la rete consolare della città. Per gli italiani oggi fare impresa è meno difficile ma gli stranieri che vogliono diventare imprenditori fanno fatica anche solo ad aprire un conto corrente o ad accedere al credito, senza parlare delle difficoltà nel relazionarsi con la burocrazia. Certamente possono contare su realtà come la nostra ma se non si mettono insieme le risorse presenti sul territorio rischiamo di compromettere tante opportunità di lavoro e riscatto sociale, oltre che non garantire i servizi artigiani di qualità richiesti da tutti i cittadini”.
“Oggi – aggiunge Accornero – le tecnologie ci possono aiutare a superare alcune barriere linguistiche, le università hanno da tempo corsi di laurea in mediazione culturale. Per iniziare basterebbe censire e rimettere a sistema quanto di straordinario ma disperso abbiamo a Milano. Il futuro del settore è sicuramente multietnico con margini di ulteriori crescita. Tanti giovani italiani purtroppo snobbano l’artigianato e i mestieri tecnici mentre cresce il numero degli studenti stranieri che frequentano gli istituti tecnici e i centri di formazione professionale.”
“L’indagine presentata da Unione Artigiani all’interno del Forum dell’economia urbana ci restituisce una fotografia concreta dell’attuale tessuto economico e artigiano della città. Ci mostra anche quello che è un valore aggiunto per Milano, cioè la sua ricchezza multiculturale e multietnica, dimostrando inoltre quanta competenza e capacità imprenditoriale ci sia in molti settori che spesso, oggi,dai più giovani non vengono considerate. Davanti a questo scenario, sono convinta che sia utile trovare nuove formule di analisi, sinergie e collaborazioni pubblico-privato proprio come stiamo facendo in questa tre giorni di forum”, ha dichiarato l’assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello. Secondo i dati del Registro Imprese (fine 2023) elaborati dall’Ufficio Studi di Unione Artigiani, è considerevolmente più bassa l’eta media degli artigiani stranieri: il 60% è sotto i 50 anni mentre la maggior parte dei titolari italiani si avvicina invece all’età pensionabile. Vi sono inoltre settori nei quali gli artigiani non italiani sono oramai maggioranza. A Milano parrucchieri ed estetisti stranieri sono il 54% del totale, il 51% del tessile, il 66% nel settore artistico, e lo sono quasi nell’edilizia (48%) pulizie (46%), nei trasporti (42%), nell’elettronica (41%). Fuori dai confini cittadini, dove gli spazi per lavorare sono meno costosi, le percentuali salgono: giardinieri, impiantisti, meccanici e metalmeccanici sono in maggioranza rispetto ai colleghi italiani. Non mancano sorprese anche nel settore legno: nel capoluogo un legnamè su tre non è italiano, 44% nell’area metropolitana, come il 20% dei mobilieri in Brianza. Le donne artigiane straniere sono in maggioranza rispetto ai colleghi non italiani nel settore dei servizi alla persona e nel tessile ma non mancano coraggiose titolari anche negli ambiti tradizionalmente maschili, come l’autoriparazione o l’edilizia. L’Africa, tra Milano e la Brianza, è il continente che conta più imprese artigiane con il 40% pari a 9042, segue l’Europa (con l’Europa del’Est) col 31%, l’Asia (16%), il Sud America (11%) e Nord e Centro America (2%). L’Oceania chiude con soli 12 artigiani registrati dalla Camera di Commercio. Gli imprenditori egiziani rappresentano la parte più rilevante della business community artigiana africana nel milanese: sono il 77% del totale con 7006 aziende. Seguono i marocchini a quota 1134 e i tunisini con 509. La stragrande maggioranza è impegnata nell’edilizia, nei servizi di pulizia e in quota significativa – specie tra gli egiziani – anche nel settore legno/mobile. I Cinesi rappresentano il 50% degli artigiani provenienti dall’Asia con 3708 imprese. 1100 sono attive nel settore tessile, 650 sono i saloni di parrucchieri ed estetica con numerosissime donne titolari, specie a Milano, 559 sono le ditte nella filiera nell’edilizia. Si registra poi una significativa presenza di ditte pakistane a quota 517, cingalesi con 304 e del Bangladesh con 275. La comunità artigiana romena guida la classifica del nostro continente con 2763 imprese, seguiti dagli albanesi con 2188 e da Ucraina (+12% in un anno, 556 ditte) e Moldavia con 456. Edilizia e servizi di pulizia sono i comparti preferiti, con una punta di interesse imprenditoriale nel settore per legno-mobile per i romeni. I peruviani con 907 imprese sono i più numerosi tra gli artigiani sudamericani di Milano, seguono gli ecuadoriani con 677 ditte e i brasiliani con 573. Anche in questo caso filiera casa e servizi alla persone sono i settori che registrano il maggior numero di attività. Le distribuzione delle sedi delle ditte artigiane non italiane rispecchia quelle italiane: si apre il laboratorio dove costa meno. Per cui sono pressochè introvabili in centro (solo il 3%), e hanno base per il 60% nella parte nord del capoluogo lombardo. Anche dal punto di vista della distribuzione continentale sul territorio, un’impresa artigiana straniera su 2 Milano – ad eccezione del centro storico – è africana. A Monza e Brianza le percentuali cambiano: sono gli artigiani dell’est Europa ad avvicinarsi al 50%, in particolare sempre romeni ed albanesi nell’edilizia e le pulizie, con la presenza africana sulla media del 30%. Anche fuori Milano la scelta cade preferibilmente nell’area nord della città metropolitana per il 70% e per il 51% nel quadrante ovest della Brianza, oltre al 22% del monzese.(ITALPRESS).

Foto: Unione Artigiani

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Vincono Berrettini E Sinner, ItalDavis in finale con Olanda

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MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – L’Italtennis si qualifica per l’ultimo atto delle Davis Cup Finals. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes Josè Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno. Dopo la vittoria sofferta e in rimonta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere subito i conti e ad evitare il doppio è stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di partita. Domani la squadra del ct Filippo Volandri, campione uscente e in finale per il secondo anno consecutivo, se la vedrà con l’Olanda, che ieri aveva eliminato la Germania per 2-0 nella prima semifinale.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 NOVEMBRE

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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