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Cronaca

Parlare inglese apre nuovi orizzonti lavorativi, personali e culturali

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MILANO (ITALPRESS) – A ridosso di una delle giornate di riflessione sociale più importanti, l’8 marzo, Pearson, editore nel settore education, pubblica i risultati di una ricerca commissionata a BPS Insight e condotta in Italia, Arabia Saudita, Florida, Giappone e Brasile per sondare l’impatto della conoscenza della lingua inglese come “carburante” per una vita migliore a 360°. In tutti i Paesi oggetto dell’indagine (eccezion fatta per il Giappone che appare ancora linguisticamente chiuso) questa rilevanza è pienamente riconosciuta da oltre l’85% degli intervistati e lo sarà ancora di più nei prossimi cinque anni.
“Il Dipartimento del Commercio e dell’Industria, che io dirigo in Italia, ed il network diplomatico Britannico hanno il piacere di sostenere e collaborare con una realtà d’eccellenza britannica come la Pearson che supporta in modo attivo ed innovativo la diffusione della lingua inglese in tutto il mondo. L’inglese si configura non solo come la seconda lingua più parlata al mondo ma anche come la chiave d’accesso ad infinite opportunità. Investire nell’apprendimento della lingua inglese significa investire nel vostro futuro”, spiega Catriona Graham, HM Consul General and Country Director – Trade, British Consulate-General.
L’inglese nel lavoro? Se prima era un plus ora è un must. Oltre l’80% delle persone intervistate ritiene che la conoscenza dell’inglese sia una condizione fondamentale per avere vantaggi a livello economico in campo lavorativo, tanto che il 40% ritiene che una buona conoscenza della lingua inglese possa portare a un aumento salariale del 50-80%. Questa convinzione è fortissima in Arabia Saudita (98%) al pari della Florida.
Per quanto riguarda invece l’Italia, 9 persone su 10 ritengono che conoscere l’inglese sia importante per la propria vita lavorativa (91%). I motivi principali che muovono l’apprendimento dell’inglese sono l’accesso a una gamma di posizioni professionali più ampia (44%) e l’opportunità di retribuzioni migliori (42%). Rispetto alle altre nazioni, inoltre, l’Italia si distingue per essere l’unico che riconosce a questa competenza il ruolo di fattore chiave nel momento in cui l’intelligenza artificiale dovesse portare alla ricerca di un’alternativa professionale. Insomma, l’inglese è un vero e proprio fattore di “empowerment”, in particolare per le donne, per cui questa lingua diventa un’importante leva per superare determinati gap. “Anche quest’anno i dati sul Gender Gap rilevano una marcata disuguaglianza di genere sul lavoro: a parità di ruolo gli uomini ricevono una retribuzione superiore e solo il 24% dei CEO e il 32% dei Manager sono donne. La padronanza della lingua inglese, consentendo l’accesso a una vasta gamma di conoscenze e di tecnologie e la possibilità di muoversi con sicurezza anche in ambito internazionale, diventa oggi un fattore chiave per vincere la disparità di genere nel mondo del lavoro”, riferisce Emanuela Spernazzati, Consulente Carrierea, Linkedin Top Voice.
Secondo la ricerca di Pearson, il lavoro è on top come stimolo per apprendere la lingua inglese. Il suo uso quotidiano tra gli italiani è molto più comune di quanto si pensi (36%) e lo è ancora di più tra coloro che hanno competenze avanzate, dove il 70% lo usa quotidianamente. La maggior parte degli studenti italiani (58%) afferma inoltre che troverebbe lavoro più facilmente se conoscesse meglio questa lingua. “La vera rivoluzione avviene quando nella percezione degli studenti e delle studentesse la lingua inglese da disciplina di studio si trasforma in uno strumento per comunicare, viaggiare, lavorare e…vivere! L’idea del ruolo cruciale della lingua inglese nella propria sfera personale e professionale è molto forte nelle ragazze, come testimonia il dato ISTAT in base al quale l’86% degli studenti universitari di lingua è donna. Bello menzionare questo dato proprio in occasione dell’8 marzo!”, afferma Letizia Cinganotto, PhD Università per Stranieri di Perugia.
Al di là del lavoro, il principale agente motivatore per l’apprendimento dell’inglese per gli italiani è la voglia di viaggiare di più (69%). Sapere l’inglese è ormai imprescindibile anche nei contesti sociali e culturali. Basti pensare alle categorie più giovani, cresciute a videogames e musica hip-hop. Ma anche per le altre fasce d’età questa lingua costituisce un migliore accesso alla socialità, alla cultura, alla moda, all’arte e, più in generale, all’intrattenimento.
“Ciò che una volta fu un’esigenza, oggi è un’opportunità. L’inglese non è solo la lingua degli affari, ma il ponte che collega culture e mercati globali. In un mondo sempre più interconnesso, padroneggiare l’inglese non è solo un vantaggio competitivo, ma una necessità per il successo nel commercio internazionale. Grazie a operatori come Pearson e a progetti come la Global Scale of English, gli studenti possono accedere a risorse e strumenti che li aiutano a sviluppare le competenze linguistiche necessarie per navigare con sicurezza in questo ambiente commerciale globale sempre più complesso”, afferma Steven Sprague, President of The British Chamber of Commerce for Italy.
Come è l’inglese degli italiani? Bene ma non benissimo. In Italia, il percorso medio di apprendimento dell’inglese dura 6,6 anni con il 64% che ha imparato l’inglese esclusivamente a scuola e il 23% che ha imparato l’inglese sia a scuola sia all’università. Poco più della metà degli italiani (55%) afferma di aver raggiunto un buon livello di inglese attraverso l’istruzione formale contro il 45% globale.
In Italia, come in altri mercati, l’ostacolo più significativo all’apprendimento dell’inglese è la mancanza di tempo (39%), seguita dal divario tra istruzione formale e requisiti sul posto di lavoro (34%) e limitate opportunità di praticare (32%). Non è un caso che la classificazione di “inglese scolastico” corrisponda a una conoscenza della lingua di livello minimo. “Questa nuova ricerca dimostra l’importanza dell’inglese nell’aiutare le persone a condurre una vita più appagante sia dentro che fuori dal posto di lavoro”, ha affermato Gio Giovannelli, Presidente di Pearson, English Language Learning (nella foto). “Eppure, molte persone lottano ancora con una mancanza di fiducia nella propria conoscenza dell’inglese, che ha un impatto sulla loro capacità di svolgere le attività quotidiane al lavoro, di interagire con gli altri e persino di interagire semplicemente con il mondo che li circonda o sui social media. Con un futuro dominato dall’intelligenza artificiale che causa incertezza sul lavoro, l’importanza dell’inglese come competenza differenziante non farà altro che aumentare, motivo per cui incoraggiamo le persone che vogliono imparare l’inglese ad agire ora e migliorare rapidamente le proprie competenze con un apprendimento personalizzato in base al loro livello”, prosegue.
Pearson ha commissionato la ricerca inquadrandola nella propria Global Scale of English (GSE). “La GSE – spiega l’editore – offre un apprendimento linguistico rapido tramite la comprensione esatta di dove si trova ogni individuo nel suo viaggio e dando maggiore sicurezza nelle proprie capacità. Con la ricerca, Pearson vuole comprendere quali siano le ragioni delle persone per imparare l’inglese, nonchè il loro attuale livello di confidenza nell’utilizzo della lingua”.
Lo studio di Pearson su oltre 5.000 parlanti inglese come seconda lingua o lingua aggiuntiva è stato condotto da PSB Insights alla fine del 2023 in Giappone, Arabia Saudita, Brasile, Italia e Stati Uniti (Florida). Gli intervistati avevano un’età compresa tra 18 e 64 anni, non parlavano correntemente l’inglese, non lo parlavano come prima lingua e inoltre imparavano attivamente l’inglese, usavano regolarmente l’inglese al lavoro, erano motivati professionalmente a imparare l’inglese o credevano che l’inglese avrebbe reso il loro lavoro più facile o avrebbe migliorato le loro prospettive di lavoro.

– Foto ufficio stampa Pearson –

(ITALPRESS).

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Via libera da Commissione Ue al Piano Strutturale di Bilancio italiano

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione Europea ha approvato il Piano Strutturale di Bilancio presentato dal governo italiano. Bruxelles ha reso noto che complessivamente, su 21 piani esaminati, “20 soddisfano i requisiti del nuovo quadro e stabiliscono un percorso fiscale credibile per garantire che il livello del debito dei rispettivi Stati membri sia messo su un percorso discendente sostenibile o mantenuto a livelli prudenti”.
Nel dettaglio questo riguarda Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia. Per questi Stati membri, la Commissione raccomanda al Consiglio di approvare il percorso di spesa netta incluso nei Piani Strutturali di Bilancio. Nel caso dei Paesi Bassi, invece, Bruxelles ha proposto al Consiglio “di raccomandare un percorso di spesa netta coerente con le informazioni tecniche trasmesse dalla Commissione a giugno”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Italiano “Alzare il livello, col Lille ci proveremo”

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BOLOGNA (ITALPRESS) – “Domani è molto importante, restano 4 partite e 12 punti a dispisizione: si può superare il turno, ci siamo ancora dentro e dobbiamo cercare di fare punti per poi giocare le prossime partite, sapendo che sono montagne da scalare. Domani ci proveremo con tutti i nostri mezzi”. Lo ha detto il tecnico del Bologna, Vincenzo Italiano, alla vigilia della sfida del Dall’Ara di Champions League contro i francesi del Lille. “Il Lille è una squadra composta da calciatori forti e di livello, che in questo momento stanno facendo bene in campionato e Champions – ha aggiunto l’allenatore dei rossoblu, che schierarà domani in porta regolarmente Skorupski – Sarà una partita tostissima anche per come giocano, non fanno calcoli e sono aggressivi, mi aspetto una squadra sulla falsariga di quelle che abbiamo incontrato. Anche noi dobbiamo alzare il livello, ci siamo resi conto che deve essere altissimo per affrontare queste squadre”. Per l’ex mister della Fiorentina, infine, non deve esserci spazio per pensieri riguardanti il campionato: “Per me conta solo domani, c’è stanchezza per la partita con la Lazio ma dobbiamo andare forte”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Autogrill, ad Assago il primo acceleratore di startup per il mondo F&B

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ASSAGO (MILANO) (ITALPRESS) – Nasce il F&B Innovation Hub di Autogrill, l’acceleratore di startup specializzato nel settore Food & Beverage legato al consumo in viaggio. L’iniziativa – presentata questa mattina nella sede di Autogrill del Centro Direzionale Milanofiori di Assago, in provincia di Milano – è stata promossa da Avolta e Autogrill insieme a Edizione per rappresentare le attività delle cinque startup selezionate tra oltre 100 candidature provenienti da quattro continenti, nello spazio loro dedicato nell’headquarter di Assago. All’evento hanno partecipato Alessandro Benetton, presidente di Edizione e presidente onorario di Avolta, e Xavier Rossinyol, CEO di Avolta, protagonisti di una tavola rotonda che ha approfondito le sfide e le opportunità dell’innovazione nel settore, insieme al professor Luciano Floridi, Direttore del Centro di etica digitale all’Università di Yale, moderata dalla giornalista e conduttrice Mia Ceran. La presentazione del Programma di Innovazione e delle Startup selezionate ha visto anche la partecipazione di Maurus Lienhard, Chief Strategy and Traformation Officer di Avolta, e di Luca D’Alba, Direttore Generale Autogrill Italia.
C’è Hoooly!, un cestino intelligente che, grazie all’unione tra robotica e AI, separa automaticamente i rifiuti e offre analisi dettagliate per migliorare l’efficienza e la sostenibilità; e poi Simply SFA che, con i suoi kit dedicati, conduce test personalizzati in grado di analizzare aspetti come gusto, odore e presentazione visiva dei prodotti. Le preferenze e le percezioni dei consumatori aiutano così a ottimizzare ricette, processi di produzione, scelta degli ingredienti e valutazione di nuovi prodotti, fornitori e materie prime. O Loquis, un’app gratuita e disponibile in 7 lingue, che connette le persone con i territori e la loro cultura, promuovendo un nuovo modo di viaggiare, più consapevole e sostenibile. Sono solo alcuni dei progetti sviluppati dalle startup italiane e internazionali incubate presso F&B Innovation Hub, acceleratore di imprese dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative per migliorare la competitività dei servizi del settore.
Il polo innovativo di Milano rappresenta il primo spazio fisico al mondo di Avolta NEXT, il programma internazionale di innovazione e ventures del leader della travel experience, dedicato a reinventare l’esperienza di viaggio e a ridefinire il futuro del travel retail e del settore F&B. Le 5 startup che hanno superato la selezione di una prima Call for Ideas, lanciata a dicembre 2023 e che ha visto più di 100 richieste provenienti da 4 continenti, sono state insediate nel nuovo polo di 220 metri quadri realizzato all’interno dello storico headquarter di Autogrill. L’obiettivo è quello di creare una vera e propria community che, in uno spirito di collaborazione e ispirazione, svilupperà i progetti, a stretto contatto con esperti del settore, su tre principali ambiti: esperienza del consumatore, operations and employee experience e sostenibilità.
“Ogni grande idea ha bisogno di un ambiente favorevole per crescere: l’Innovation Hub di Milano è il luogo dove il settore del travel retail può contaminarsi e incontrare progetti che guardano al futuro, grazie al contributo delle startup innovative, con cui condividiamo la passione per lo sviluppo e l’eccellenza – ha commentato Alessandro Benetton, Presidente di Edizione e Presidente Onorario di Avolta -. Innovazione, giovani e sostenibilità sono le direttrici strategiche del nostro Gruppo e sono per questo felice nel constatare come l’esperienza dell’Innovation Hub di Aeroporti di Roma abbia ispirato Avolta nell’avviare una progettualità analoga in un altro settore, a testimonianza di un DNA che vogliamo continuare a diffondere per creare nuovi campioni globali”.
“Uno dei driver fondamentali per la crescita di Avolta è l’innovazione, insieme alla progressiva integrazione dei business Retail e F&B, con l’obiettivo di rendere l’esperienza di viaggio la migliore possibile, in linea con la nostra strategia Destination 2027 – ha commentato Xavier Rossinyol, CEO di Avolta -. In questa direzione riteniamo indispensabile continuare a investire in Ricerca & Sviluppo attraverso progetti concreti come il F&B Innovation Hub di Milano, per valorizzare e supportare i talenti delle startup, e per costruire un domani sempre più sostenibile sulla rete autostradale. Autogrill ha ridefinito le esperienze di viaggio in autostrada in Italia e nel mondo e in più di un’occasione ho reso omaggio al cuore italiano della nostra azienda globale. Insieme, continuiamo il nostro percorso per ridefinire l’esperienza di viaggio sulle autostrade per le generazioni future”.
Gli spazi messi a disposizione affiancano la Factory Food Designers, l’incubatore di idee dove nascono i sapori, i prodotti e i concept che Autogrill utilizza nei suoi locali in tutto il mondo, realizzati grazie a una strategia di ricerca e sviluppo incentrata su qualità, sicurezza alimentare, sostenibilità e tecnologia. Oltre agli spazi, le startup potranno beneficiare di un finanziamento diretto attraverso un programma di accelerazione, che prevede anche un percorso di mentorship dedicato, grazie al quale saranno messe a disposizione risorse, competenze e un’esposizione globale per il lancio del proprio progetto a milioni di viaggiatori in tutto il mondo, rendendo le startup ancora più attraenti per potenziali partner o investitori. “Oggi compiamo un ulteriore passo avanti nel nostro percorso volto a investire in modo concreto e tangibile in progetti di sviluppo innovativo, in linea con la nostra visione e quella di Avolta di cui siamo parte, dando spazio alle idee creative di giovani che hanno voglia di mettersi in gioco – ha commentato Massimiliano Santoro, CEO Italy F&B di Avolta -. Ospitare qui nel nostro headquarter una community di Startup e accompagnarle nei loro percorsi di innovazione significa favorire le nuove competenze e la contaminazione tra saperi ed esperienze, diffondendo la cultura dell’innovazione e stimolando la creatività delle nostre persone, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi e la sostenibilità”.

– foto ufficio stampa Avolta –
(ITALPRESS).

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