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Cronaca

ABB, Alberini “Progresso sociale e sostenibilità al centro”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo leader nell’elettrificazione, robotica e automazione e ci troviamo proprio nel mezzo di quella che è la transizione green, che ci vede protagonisti. Abbiamo una solida agenda di sostenibilità per il 2030 e anche con degli obiettivi per il 2050. Nel dettaglio, vogliamo arrivare nel 2050 con il net zero, che richiede che le emissioni siano annullate e riprese dal sistema, vogliamo arrivare poi a ridurre lo scope-1 e lo scope-2 dell’80% per quanto riguarda le emissioni nel 2030 e addirittura del 100% per lo scope-2 nel 2050, mentre per lo scope-3 vogliamo arrivare nel 2050 a una riduzione del 90%”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Simona Alberini, Country holding officer e presidente del CdA di ABB: “Perchè questi scopi sono importanti? Perchè l’accordo di Parigi, che vuole mantenere l’aumento della temperatura sotto la soglia del 2% e che ha come target l’1.5%, richiede appunto che le aziende identifichino misure per annullare le proprie emissioni – ha aggiunto sempre sul tema dell’agenda legata alla sostenibilità – Scope-1 misura le emissioni che l’attività produttiva immette nel sistema”.
“Soltanto ABB Italia ha otto siti produttivi e 5.000 dipendenti, siamo ovviamente molto attenti in tal senso – ha sottolineato -. Lo scope-2 misura quello che i produttori di energia elettrica o tutto quello che serve alle fabbriche emettono nel sistema, mentre lo scope-3, molto più complicato, misura quello che fornitori e clienti che utilizzano i nostri prodotti vanno a emettere – ha spiegato Alberini – Siccome l’azienda deve misurare l’insieme di tutte queste emissioni, per noi è importantissimo, essendo leader tecnologico, lavorare anche con i nostri clienti per dar loro le soluzioni e per fare in modo che anche le loro emissioni insieme alle nostre arrivino a essere ridotte”.
Di pari passo il tema della sostenibilità sociale: “Abbiamo raggiunto la certificazione di genere a dicembre, siamo molto orgogliosi e ringrazio i nostri chair che hanno lavorato tantissimo – ha sottolineato – Abbiamo visto che non ci sono pay gap, tra uomini e donne sostanzialmente abbiamo uno scarto del 5% in cui addirittura le donne in alcuni casi guadagnano più degli uomini. Per fare questo abbiamo, sempre attraverso la nostra agenda di sostenibilità, fatto una serie di attività, perchè per noi il progresso sociale è importantissimo di pari passo con ridurre le emissioni e preservare l’ambiente”.
“Abbiamo creato dei gruppi spontanei, avuto otto-nove riunioni soltanto nel mese di novembre e ci hanno consentito di raggiungere questa certificazione – ha ribadito – Abbiamo sempre nell’agenda di sostenibilità gli obiettivi di portare le dirigenti donne dal 16% al 25% nel 2030 e di portare dal 43% al 50% la quota di donne tra neo assunti. Credo assolutamente che ci arriveremo”.
Infine, sull’importanza dell’iniziativa ‘CEO for Lifè: “Secondo me è molto importante il confronto, non possiamo pensare di essere autoreferenziali – ha commentato – Quando ci incontriamo con ‘CEO for Lifè andiamo a vedere anche quello che fanno le altre aziende e ci confrontiamo su un’agenda di sostenibilità e sulle varie attività, è sempre un motivo per metterci in discussione e vedere dove possiamo migliorare e fare networking. Noi siamo molto attenti – ha concluso Alberini – Ma se crei una sorta di rete le cose arrivano prima e funzionano meglio”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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La Juventus vince ancora, battuta la Roma 2-1

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TORINO (ITALPRESS) – La Juventus batte la Roma 2-1 all’Allianz Stadium e si porta a -1 dal quarto posto occupato proprio dai giallorossi. Sono le reti di Conceicao (uscito per infortunio nella ripresa) e Openda a regalare continuità alla squadra di Luciano Spalletti dopo la bella vittoria esterna sul Bologna. Non è un risultato qualunque per i bianconeri, bensì un successo che aggiunge autostima e fiducia. La Roma infatti si presentava a Torino con la miglior difesa del campionato (8 gol presi prima di stasera) e senza aver mai preso più di un gol a partita in Serie A. Il reparto arretrato scelto da Gasperini allo Stadium è però inedito. Ndicka è con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa, mentre Hermoso parte dalla panchina per un affaticamento. La scelta del tecnico quindi, oltre che su Mancini, ricade su Ziolkowski e Rensch. Il sistema di duelli a tutto campo di Gasperini regge per quasi un tempo, poi la retroguardia giallorossa inizia a scricchiolare: al 43′ Conceicao ha la palla dell’1-0, ma calcia sul corpo di Svilar. Lo stesso duello si ripete due minuti dopo: il fraseggio nello stretto tra Yildiz e Cambiaso si chiude con il diagonale vincente del portoghese figlio d’arte, autore del terzo gol stagionale, il secondo in campionato. Al 52′ altra chance: Yildiz scambia con Openda e arriva a calciare col mancino sfiorando il secondo palo. L’estro del turco mette alle corde la Roma poco dopo: Yildiz sfonda centralmente e serve Conceicao che supera la carica di Wesley e prova a beffare Svilar col tacco, trovando l’opposizione del portiere serbo. Gasperini capisce il momento e cambia l’intero tridente d’attacco: fuori Pellegrini, Dybala e Soulè; dentro Bailey (costretto ad uscire al 73′ per un problema fisico), Ferguson e Baldanzi. Le prime sostituzioni di Spalletti sono invece obbligate: Conceicao chiede il cambio per un problema muscolare, Bremer invece si ferma per una gestione delle energie dopo il lungo stop. In campo vanno quindi Zhegrova e Rugani. Tatticamente non cambia nulla e nemmeno il copione di gioco subisce modifiche. Il 2-0 al 70′ nasce proprio da un cross di Zhegrova. McKennie va a colpire di testa in anticipo su Ziolkowski: Svilar si oppone, ma non può nulla sul servizio intelligente dello statunitense per Openda che appoggia in rete da due passi. Cinque minuti dopo però la Roma la riapre con Baldanzi, tempestivo nel depositare in rete dopo una deviazione di Di Gregorio sul diagonale precedente di Ferguson. La squadra giallorossa ci crede e lascia spazi: Yildiz ha la palla del ko all’80’ ma il suo destro si stampa sul palo. Il risultato non cambia più. La Juventus si riaffaccia nella bagarre per lo Scudetto.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Schlein “Manovra pessima, Meloni fa cassa sulle pensioni”

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ROMA (ITALPRESS) – Una manovra pessima, la peggiore degli ultimi decenni per qualità delle scelte e forzature parlamentari. E con un colpo di coda il governo trova qualche risorsa in più facendo cassa sulle pensioni degli italiani, di chi ha lavorato e fatto sacrifici per una vita. Anche stavolta a pagare il conto saranno sempre i soliti: pensionati e lavoratori dipendenti. Mentre la manovra aiuta di più i più ricchi, dando 440 euro in più all’anno a chi ne guadagna 199.000. Zero crescita, nessuna visione di rilancio economico, risorse del tutto insufficienti sulla sanità e i trasporti. Tagli sulla scuola, sulla povertà, sul cinema. Con le altre opposizioni li abbiamo fermati sul tentativo di furto sul riscatto della laurea e oggi pure sul condono”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Ma rimane che questa manovra del governo Meloni aumenta l’età pensionabile per il 96% dei lavoratori, forze dell’ordine comprese. Dovevano essere quelli che abolivano la Fornero e portavano le pensioni minime a 1000 euro: si sono smentiti clamorosamente. Hanno litigato su tutto al punto da costringere Giorgetti a ritirare e riscrivere emendamenti fino all’ultimo e portare il Paese a 24 ore dall’esercizio provvisorio. Significa solo una cosa: il governo è nel caos più totale, Meloni straccia le sue promesse ed è campionessa di incoerenza” conclude la segretaria dem.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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La Lazio non sfonda, 0-0 contro la Cremonese

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio manca un’altra occasione di trovare continuità e dare l’assalto alla zona Europa, pareggiando per 0-0 in casa contro la Cremonese. I biancocelesti non danno seguito all’impresa di Parma e, soprattutto, continuano a non riuscire a vincere due partite di fila in Serie A, rimanendo a tre punti dal quinto posto della Juventus. Scelte quasi obbligate per Sarri, che deve fare a meno anche degli squalificati Basic e Zaccagni: a centrocampo, quindi, spazio a Vecino, mentre in attacco è Pedro a vincere il ballottaggio con Noslin, che parte di nuovo dalla panchina. Nicola, invece, in difesa lancia Folino per la prima volta titolare e a centrocampo sceglie la coppia formata da Bondo e Grassi, con Johnsen in posizione di trequartista dietro a Bonazzoli e Vardy. La partita inizia su ritmi abbastanza bassi, soprattutto per demerito della Lazio che tiene il possesso palla ma fatica a trovare velocità negli scambi e nei movimenti per provare a impensierire la difesa ospite, che si chiude bene e concede poco, cercando poi di ripartire con Barbieri sulla fascia e gli scatti di Vardy in profondità. Poco prima della mezz’ora arriva un’occasione importante per la Lazio, con Castellanos che tenta una complicata deviazione di testa ma non trova nessun compagno in area, favorendo la presa di Audero. Uno dei problemi della Lazio sono le poche situazioni in cui i biancocelesti sono riusciti a isolare nell’uno contro uno Cancellieri e Pedro. Il secondo tempo inizia con due lampi importanti, da una parte con Castellanos, che non impatta al meglio e non impensierisce Audero, e dall’altra con Vardy, che da buona posizione di testa manda alto. E’ solo un’illusione, però, visto che i ritmi tornano presto ad abbassarsi. Sarri si affida di nuovo all’imprevedibilità di Noslin, che appena entrato detta a Guendouzi un bel movimento in profondità e arriva al tiro, troppo strozzato. La partita diventa anche un pò nervosa (da sottolineare il giallo a Guendouzi, che era diffidato e salterà la partita contro l’Udinese) e i due portieri si fanno trovare pronti sui tentativi senza troppe ambizioni di Bonazzoli e Marusic. Nel recupero, protagonista Guendouzi, prima con un cross pericoloso ben respinto da Audero, e poi con una super ripartenza che ha portato all’espulsione di Ceccherini per fallo da ultimo uomo su Cancellieri. Sulla punizione da ottima posizione va Cataldi, ma il suo tiro si spegne sul fondo, alto di poco.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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