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Cronaca

L’ASTERISCO * DAL MASSACRO DI NOVI LIGURE ALLE VIOLENZE: OMAR RISCHIA IL PROCESSO

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La procura di Ivrea (Torino) ha chiuso l’indagine su Omar Favaro per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e della figlia dal 2019 al 2021.
Le contestazioni sono nell’avviso che per Favaro, uno dei due autori del duplice omicidio di Novi Ligure, avvenuto nel 2001, quando era minorenne, potrebbe portare ora alla richiesta di rinvio a giudizio, quindi al processo, per una ventina di episodi che vanno dalle reiterate minacce di morte, di sfregiare la faccia della ex con l’acido, o di ridurla su una sedia a rotelle, a percosse e violenze fisiche e psicologiche.
Lo riporta il quotidiano la Repubblica, che ricorda come Favaro abbia sempre respinto le accuse. La scorsa estate il tribunale del riesame di Torino aveva respinto la richiesta di misure restrittive nei confronti dell’uomo e Favaro aveva definito “calunniose” le accuse mosse nei suoi confronti dalla ex moglie. Il suo difensore, l’avvocato Lorenzo Repetti, aveva sottolineato che la vicenda s’inserisce nell’ambito di una causa di separazione dove fra l’altro è in discussione l’affidamento della figlia.
I fatti attuali sono tutti da appurare, ma quello che è avvenuto nella villetta di Novi Ligure nel 2001 io me lo ricordo bene, perché avevo seguito bene quel massacro e mi aveva profondamente colpito. Quando furono arrestati con l’accusa di aver ucciso la madre e il fratello 11enne di Erika De Nardo, la giovane e l’allora fidanzatino Omar Favaro avevano rispettivamente 16 e 17 anni di età. Era il 2001. Oggi hanno 39 e 41 anni e da diverso tempo hanno finito di scontare la loro pena. Ma mi domando ancora se due vite spezzate non valgano un ergastolo, solo perché all’epoca dei fatti erano minorenni. E da qui capite bene che cosa è la giustizia italiana e perché gli italiani non hanno più fiducia nella giustizia. Ecco perché, come sottolineo spesso, una riforma è più che mai indispensabile.

Cronaca

Tajani al vertice Nato “La Russia non vuole accelerare sulla pace”

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ANTALYA (TURCHIA) (ITALPRESS) – “L’avevo detto, che non mi fido di Putin”. Così, il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del vertice Nato ad Antalya, in Turchia. “La Russia – aggiunge – non può e non vuole accelerare i tempi perchè deve riconvertire un esercito di un milione di persone che guadagnano il doppio di quanto guadagna un operaio russo e tutta l’industria è orientata alla produzione militare e quindi Putin avrebbe delle ripercussioni sociali non indifferenti. Però questa è una questione che riguarda la Russia, che ha provocato la guerra”.
Sulla vicenda della Libia: “Credo che entro stasera tutti coloro che intendono rientrare in Italia lo faranno. La partenza è prevista dall’aeroporto di Misurata perchè quello di Tripoli è
ancora chiuso. Stiamo lavorando per garantire la massima sicurezza e incolumità dei nostri concittadini. In Libia la situazione sembra in lento ma continuo miglioramento, si sta lentamente stabilizzando. Gli sforzi che sta facendo l’Italia con gli altri Paesi come Stati Uniti, Germania, Egitto e Turchia è quello di lavorare per una riconquista della pace, arrivare a un cessato di fuoco. Mi pare che le cose stanno andando in questa direzione”.
Sui rapporti con gli Usa: “Noi vogliamo assolutamente la pace, ma come dice Leone XIV vogliamo la pace giusta che non può essere la sconfitta dell’Ucraina. Lo ribadirò anche oggi qui al vertice della Nato, lo ribadiremo durante la riunione del Quintetto, che si farà appena conclusa la riunione dei ministri degli Esteri con il segretario di Stato Usa Marco Rubio, con il quale avrò un bilaterale, un incontro a Roma tra sabato e domenica, stiamo decidendo quando, prima o dopo la messa di Leone XIV”.
– foto screenshot video Farnesina –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Scavalca le sbarre e viene travolta dal treno, morta una 14enne in provincia di Monza

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MONZA (ITALPRESS) – Mercoledì sera, verso le 19, una ragazza è stata travolta da un treno mentre attraversava sui binari della ferrovia, all’altezza della stazione di Cesano Maderno, in provincia di Monza Brianza. La ragazzina di 14 anni è morta. In quel momento il passaggio a livello era chiuso e la giovane era passata sotto la sbarra.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Putin non va al vertice in Turchia, assente anche Trump

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ROMA (ITALPRESS) – Sarà Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura e attuale consigliere del presidente Vladimir Putin, a guidare la delegazione russa ai negoziati diretti a Istanbul. Sarà assente non solo lo stesso Putin ma anche il ministro degli Esteri, Sergej Viktorovic Lavrov.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si era detto pronto ad andare a Istanbul se si fosse recato anche Putin. Ma a questo punto andranno i ministri ucraini degli Esteri e della Difesa, Andrii Sybiha e Rustem Umjerov.
Non sarà presente Donald Trump che aveva ventilato l’intenzione di esserci. Inviati dalla Casa Bianca Steve Witkoff e Keith Kellogg.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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