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Politica

Papa “Anche se qualcuno lo sperava non ho motivi seri per rinunciare”

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ROMA (ITALPRESS) – “Penso che il ministero petrino sia ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia. Le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare Papa emerito, ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati. Ma questa è un’ipotesi lontana, perché davvero non ho motivi talmente seri da farmi pensare a una rinuncia. Qualcuno negli anni forse ha sperato che prima o poi, magari dopo un ricovero, facessi un annuncio del genere, ma non c’è questo rischio: grazie al Signore, godo di buona salute e, a Dio piacendo, ci sono molti progetti ancora da realizzare”. Così Papa Francesco nella sua autobiografia “Life. La mia storia nella Storia”, scritta con Fabio Marchese Ragona, vaticanista Mediaset e suo amico personale, di cui “Il Corriere della Sera” anticipa i passi salienti.
Bergoglio è rimasto ferito da chi ha scritto che “Francesco sta distruggendo il papato”. “Cosa posso dire? Che la mia vocazione è quella sacerdotale: prima di tutto sono un prete, sono un pastore, e i pastori devono stare in mezzo alle persone…È vero che quella del Vaticano è l’ultima monarchia assoluta d’Europa, e che spesso qui dentro si fanno ragionamenti e manovre di corte, ma questi schemi vanno definitivamente abbandonati”. Nel conclave del 2013 “c’era una gran voglia di cambiare le cose, di abbandonare certi atteggiamenti che purtroppo ancora oggi fanno fatica a sparire. C’è sempre chi cerca di frenare la riforma, chi vorrebbe rimanere fermo ai tempi del Papa-re”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Politica

Gaza, Tajani “Al lavoro per il cessate il fuoco e aiuti civili”

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ROMA (ITALPRESS) – Stiamo lavorando per arrivare a un cessare il fuoco, spingendo Israele e Hamas a raggiungere un accordo, operazione certamente molto difficile” e “contemporaneamente aiutiamo la popolazione civile con il progetto Food for Gaza e stiamo accogliendo in Italia bambini palestinesi che hanno bisogno di cure insieme alle loro famiglie. Insieme a Qatar, Egitto, Turchia ed Emirati Arabi Uniti, siamo il Paese che ha accolto il maggior numero di rifugiati palestinesi da Gaza”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Isoradio.

Sul fronte politico, “la situazione è ancora molto complicata, ci sono questi continui attacchi dei coloni israeliani alle comunità palestinesi in Cisgiordania”, spiega. “Dobbiamo riunificare Gaza e la Cisgiordania convincendo Israele che la soluzione per i popoli di due Stati è la soluzione migliore che può garantire la pace a lungo termine”, ribadisce.

L’Italia è pronta anche a inviare dei militari, “ovviamente con una decisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, per ricostruire lo Stato palestinese per un periodo di transizione”. La missione potrebbe essere a guida araba: “Ne ho parlato con il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita che potrebbe essere uno dei Paesi candidati a guidare questa missione”, conclude.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Politica

Tajani “Contrari a una nuova offensiva a Gaza. Sulla Flotilla dei terroristi? Non mi risulta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho ribadito al ministro” dell’Anp “l’impegno dell’Italia per un immediato cessate il fuoco, così come per la liberazione degli ostaggi. Siamo contrari alla nuova offensiva su Gaza, così come ho ribadito la nostra condanna agli attacchi contro i villaggi in Cisgiordania. Consideriamo gravi gli attacchi ai villaggi cristiani, questo perché i cristiani rappresentano un elemento di stabilità, pace e dialogo in Cisgiordania, a Gaza e in tutto il Medio Oriente“. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine della visita ai bambini palestinesi in cura presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli.

“Noi siamo impegnati a tutto campo per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, siamo contrari a qualsiasi insediamento in Cisgiordania. Abbiamo detto e ribadito, anche con altri Paesi, che siamo pronti a sostenere sanzioni più dure nei confronti dei coloni violenti, è una scelta anche politica perchè puntano a disarticolare alle radici la costruzione di uno Stato palestinese. Riconosciamo l’Anp, ma prima del riconoscimento ufficiale bisogna crearlo lo Stato palestinese, altrimenti diventa velleitario. Le sanzioni sono sempre state a livello unitario, noi riteniamo che bisogna iniziare con le sanzioni ai coloni violenti”, ribadisce.

“Prima di fare un piano dobbiamo ascoltare quello che vogliono i palestinesi. Tutto ciò che si può fare per aiutarli lo si deve fare, ma non credo si debba agevolare la fuga dei palestinesi. Per esserci uno Stato, deve esserci anche un popolo. Il popolo palestinese deve avere uno Stato che deve riconoscere Israele e che Israele non consideri una minaccia”, sottolinea.

Alla ministra dell’Autorità nazionale palestinese “ho ribadito la posizione italiana sulla soluzione dei due popoli e due Stati. L’Anp è il nostro unico interlocutore e siamo convinti che il futuro della Palestina deve essere senza Hamas e deve vedere l’Autorità Nazionale Palestinese protagonista. Ho ribadito la nostra disponibilità a proseguire con tutti gli aiuti alimentari”, aggiunge.

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“Israele ha diritto a far rispettare le proprie leggi, ma che quelli” della Global Sumud Flotilla “siano dei terroristi non mi risulta, a meno che non ci sia a bordo qualcuno noto come terrorista non sono dei terroristi a mio giudizio. Bisogna sempre dire la verità e usare un linguaggio appropriato”.

IL COMMENTO SULLE PAROLE DEL MINISTRO FRANCESE

Sono rimasto stupefatto delle dichiarazioni di Bayrou, evidentemente frutto di una analisi sbagliata. Non voglio fare polemica con la Francia ma l’Italia non può essere certo considerata un paradiso fiscale, anzi, se la Francia vuole collaborare con noi per completare il mercato interno noi vogliamo andare nella direzione di costruire una Europa diversa”, ha concluso il vicepremier.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Conte “Meloni lasci perdere i selfie e difenda i connazionali impegnati nella missione Flotilla”

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ROMA (ITALPRESS) – “‘Saranno trattati come terroristi’. Sarebbe questo il piano di Israele contro gli attivisti salpati anche dai porti italiani con le barche della Global Sumud Flotilla per portare aiuti, sostegno, rompere l’assedio e l’ignavia sul genocidio e la carestia dei palestinesi a Gaza. Siamo oltre l’assurdo: un criminale come Netanyahu agisce impunito dopo aver trucidato oltre 60mila palestinesi, di cui 20mila bambini; chi porta aiuti umanitari con una grande spinta popolare anche dall’Italia rischia di essere trattato come un terrorista e vessato. Meloni intende lasciare da parte i selfie col cappellino per schierarsi dalla parte di chi sceglie di impegnarsi per fermare questo orrore o lascia fare, come sempre, il suo amico Netanyahu? Dirà e farà qualcosa a difesa dei suoi connazionali impegnati in questa operazione e dei tanti cittadini che l’hanno sostenuta? A quando le sanzioni e l’embargo sulle armi? La premier ha perso le parole e il patriottismo”. Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte sui social.

“Oltre al sostegno economico dato alle realtà italiane impegnate a portare aiuti al popolo palestinese, il M5S terrà altissima l’attenzione e si farà sentire in tutte le Istituzioni contro l’ignavia di chi ci governa. Il silenzio e l’immobilismo sono degli ignavi e dei complici”, conclude.

– Foto IPA Agency –

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