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Politica

Politiche del mare, Musumeci “Speriamo in nuove sensibilità dell’Europa”

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CATANIA (ITALPRESS) – “Ringrazio i vertici nazionali e le persone presenti per avere scelto Catania. Questa è un’opportunità di crescita e di confronto e per me da rappresentante del governo è importante sentire la voce degli operatori del settore”. Lo ha dichiarato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, al termine del convegno “La sfida europea della pesca e delle politiche del mare nel nuovo contesto della blu economy e del green deal”, alla Biblioteca Ursino Recupero di Catania.
“Io non traggo conclusioni, ma dico che noi abbiamo la necessità di sperare che dal nuovo Parlamento Europeo possano emergere sensibilità diverse che tengano conto della nostra pesca e della nostra tradizione – ha aggiunto -. Ci sono sempre meno pescatori, i giovani guardano alle attività marinaresche con molta diffidenza. Si è convinti che il gioco non valga la candela per il ricambio anagrafico”.
“Alcune potenze economiche europee – ha sottolineato Musumeci – guardano l’Italia con sentimento di ostilità e questo potrebbe fare del male al nuovo motore economico. Il regolamento dei controlli è un’offesa al lavoro del nostro personale addetto alla pesca. La pesca mantiene intatti i contorni di una tradizione che si tramanda di padre in figlio. Il mare oggi torna al centro della politica come elemento di risorsa e di risoluzione di controversie internazionali. Si sintetizza in un Piano del Mare voluto dalla Meloni e coordinato da me. La crocieristica, la nautica, la biologia, la geologia, lo sport, la pesca e la movimentazione delle merci devono assicurare un orizzonte di crescita. Ci vuole programmazione e da un anno a questa parte abbiamo creato il luogo in cui le diverse filiere devono confrontarsi”.
“L’Italia – ha ricordato Musumeci – ha pochi posti barca e si deve partire dai porti commerciali per crearne altri 20 mila e per creare interconnessione. Noi siamo al terzo posto in Italia per il traffico di persone, ma dobbiamo capire come attrezzarci. Abbiamo la necessità di farlo con una commissione europea che non ha dimostrato di essere particolarmente sensibile. Il mare può diventare la nostra Fiat e sono convinto che puntare sulla risorsa mare sia importante, ma servono risorse umane. I ragazzi non hanno una sufficiente preparazione e io invoglio l’incremento di personale. E’ triste assistere al fenomeno di emigrazione e dover chiedersi come alimentare questa economia crescente senza risorsa umana. L’impegno politico deve mettere assieme pubblico e privato. Io sono convinto che incontri come questi servano a confrontarci. Farlo in vista delle elezioni europee significa avere ulteriori argomenti per essere pronti”.
All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Carlo Corazza, direttore dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia, Antonio Parenti, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, ed il parlamentare europeo Dino Giarrusso.
“Non possiamo permetterci di perdere delle occasioni per sfruttare la ricchezza che dà il mare qui in Sicilia”, ha sottolineato il sindaco di Catania, Enrico Trantino.
Nel corso dell’incontro si è parlato della partecipazione attiva nella condivisione di scelte in Europa per mantenere un equilibrio tra sostenibilità sociale, ambientale ed economica, della sostenibilità ambientale è bilanciamento, della pesca selettiva, di infrastrutture, di comunità scientifica, dello stereotipo del pescatore che aggredisce il mare ormai superato, del coinvolgimento del Parlamento, dell’intenzione di rafforzare gli uffici a Bruxelles perchè ci sia condivisione di scelte politiche europee, con un manifesto europeo, e dell’avviamento di un progetto comune. Le strutture di coordinamento territoriali per l’acquacoltura sono state considerate fondamentali, così come la relazioni con le imprese turistico-balneari. La nautica da diporto nelle emissioni di CO2 ha un impatto davvero minimo, è stato sottolineato.
– foto xo1 Italpress –
(ITALPRESS).

Politica

Papa Leone XIV “Chi prende decisioni importanti non ignori il desiderio universale di pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Continuiamo a pregare perché si ponga fine alle guerre. L’80esimo anniversario dei bombardamenti a Hiroshima e Nagasaki hanno risvegliato il doveroso rifiuto della guerra come via della risoluzione dei conflitti. Quanti prendono le decisioni, tengano presenti le loro responsabilità per le conseguenze delle loro scelte sulle popolazioni, non ignorino le necessità dei più deboli e il desiderio universale di pace”.

Così Papa Leone XIV, al termine dell’Angelus. “In questo senso mi congratulo con l’Armenia e Azerbaijan che hanno raggiunto la firma della dichiarazione congiunta di pace – prosegue -. Auspico che questo evento possa contribuire a una pace stabile e duratura nel Caucaso meridionale”.

Invece, la situazione della popolazione ad Haiti “è sempre più disperata, si susseguono notizie di omicidi, della tratta di esseri umani”, e lancia quindi un “accorato appello” a tutti responsabili affinché “tutti gli ostaggi siano liberati” e chiedendo “il sostegno completo della comunità internazionali che permettano agli haitiani di vivere in pace”.

– Foto IPA Agency –

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Politica

Tajani “A Gaza è in corso una carneficina, Netanyahu si fermi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Questa carneficina non può continuare. E l’invasione di Gaza rischia di trasformarsi in un Vietnam per i soldati israeliani. Se i vertici dell’esercito hanno perplessità un motivo c’è. Non è questa la via”. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato dal Messaggero, sottolineando come l’intenzione di Netanyahu di invadere Gaza sia “assolutamente” da condannare, e indicando come via quella della “diplomazia e negoziati”. Hamas deve restare fuori “da qualsiasi soluzione, l’Autorità palestinese è l’unico interlocutore possibile. Serve ora una missione Onu a guida araba per riunificare lo Stato palestinese. L’Italia è pronta a partecipare”. Secondo Tajani, “ogni tentativo di annessione di una parte della Striscia o della Cisgiordania mina alla base la costruzione di uno Stato palestinese. E rafforza la causa terroristica di Hamas. Attaccare perfino villaggi di cristiani palestinesi, da sempre elemento di stabilità nell’area, è imperdonabile”. Il riconoscimento dello Stato palestinese è “un gesto simbolico, noi parliamo con i fatti. Oggi non esiste ancora lo Stato palestinese, va costruito. Di certo non lo vuole Hamas che non abbandona le armi nè libera gli ostaggi. Siamo profondamente contrari all’esodo dei palestinesi dalla loro terra, vogliamo che nasca uno Stato libero e lavoriamo per questo”. Intanto a Gaza la situazione è catastrofica: “Siamo in campo fin dall’inizio – ricorda -. Ieri l’Aeronautica militare ha effettuato il primo lancio di aiuti italiani sulla Striscia, dopo i lanci effettuati in collaborazione con gli Emirati. Netanyahu deve consentire l’accesso agli aiuti Onu. L’Italia, con l’operazione Food for Gaza, ha fatto entrare i convogli del Program-ma alimentare mondiale. Dal porto di Ashdod sono entrati prodotti alimentari per la popolazione civile e foraggio per gli animali. Si rischia una carestia sul larga scala”, conclude.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Ponte Stretto, Salvini “E’ l’esatto opposto del reddito di cittadinanza”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel 2018 mi dicevano che non sarei riuscito a fermare gli sbarchi, non c’era mai riuscito nessuno. Fatto. Fino a ieri mi dicevano che non sarei riuscito a far partire i cantieri del Ponte. Fatto”. Così il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervistato dal Corriere della Sera commenta l’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto come “una delle maggiori soddisfazioni della mia storia politica”. Un’opera, ribadisce Salvini, importante “non per me”, ma “per tutto il Paese – sottolinea -. Abbiamo acceso l’interesse mondiale per un’opera unica che genererà 23 miliardi di Pil da Nord a Sud, richiamando investimenti, lavoro e turismo. Con il via libera, abbiamo raccolto i frutti di quasi tre anni di lavoro, pensi alle Olimpiadi Milano-Cortina e agli investimenti senza precedenti nelle ferrovie”.
“Al di là della burocrazia, sono dispiaciuto ma non sorpreso dai troppi no ideologici – prosegue Salvini -. A sinistra c’è chi tifa contro il Ponte perchè pensa di danneggiare la Lega. Ma il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia sarà un successo per tutti, sono confortato che da Fuksas all’ex governatore sardo Pigliaru ci siano persone libere e pragmatiche. E io voglio andare fino in fondo. Voglio che l’Italia non si accontenti, che i nostri figli abbiano un futuro, che torniamo ad essere i numeri uno al mondo come in passato”. Ma dentro e fuori la Lega c’è chi vede nel Ponte un simbolo della partito che ha voltato le spalle alle battaglie storiche: “E’ il contrario. La Lega ha sempre contestato l’assistenzialismo, la spesa improduttiva che condannava il Sud a vivere di sussidi e non di lavoro. Il Ponte, al contrario, è un’opera che attira investimenti e ricchezza, esattamente come lo è stata a suo tempo l’Autostrada del Sole. Il Ponte è esattamente l’opposto del reddito di cittadinanza o della Cassa del Mezzogiorno. E farà felici anche le regioni del Nord: le imprese settentrionali, quelle lombarde in primis come certificato da OpenEconomics, saranno le più coinvolte nella costruzione. E un Sud più sviluppato sarà un vantaggio per tutti”, conclude.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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