Economia
NeXt Index Esg, una piattaforma di rating per le Pmi
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2 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La sostenibilità integrale è diventato un elemento imprescindibile nella pianificazione e nella rendicontazione delle aziende. Nel contesto imprenditoriale italiano, composto in gran parte da PMI, il rischio è quello di utilizzare strumenti di valutazione pensati per le grandi imprese a modelli che necessitano di percorso che da una parte sia in grado di valorizzare le peculiarità di modelli organizzativi di dimensioni ridotte e dall’altra accompagni in modo graduale i processi di transizione sociale e ambientale.
Come conferma lo studio pubblicato lo scorso 8 marzo dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili «Sostenibilità, governance e finanza dell’impresa: impatto degli Esg con particolare riferimento alla PMI» la sostenibilità nelle aziende non è solamente una questione etica ma risulta essere conveniente su tutte le tre dimensioni ESG (Environmental, social, and corporate governance) che la tassonomia europea renderà sempre più stringenti e obbligatorie.
NeXt Economia, grazie alla sua rete associativa che conta oltre 50 organizzazioni della società civile, sindacali, di consumatori, datoriali ha messo a punto la piattaforma ESG online, semplice e gratuita, (esg.nexteconomia.org/aziende-sostenibili/) che utilizza il sistema di rating elaborato dal Comitato Tecnico e Scientifico dell’associazione non solo per restituire un punteggio univoco e sintetico sulla sostenibilità integrale e sui suoi tre pilastri ambiente, sociale e governance ma anche per supportare la pianificazione e la formazione sulle azioni di miglioramento da intraprendere.
Il “NeXt Index ESG – Impresa Sostenibile” è il primo marchio di certificazione in Italia riconosciuto dal Ministero delle Imprese e del Made Italy, al suo interno racchiude il valore di non di un singolo soggetto “consulenziale” ma di una una grande rete non profit nazionale che aggrega già tutti quei soggetti in grado di supportare la crescita in sostenibilità delle PMI. Infatti, a differenza degli indici tradizionali solo “expert based”, è uno strumento “community based” costruito sulla base delle competenze di stakeholder, esperti, e utilizzatori, che rende la misurazione più efficace e apre alla concreta possibilità di sviluppare azioni e strategie di miglioramento condivise.
Favorire l’accesso al rating ESG alle aziende è un’esigenza concreta che deve fare i conti con i problemi derivanti dal fenomeno green & social washing, con casi piccoli e grandi che costellano la cronaca nazionale e internazionale, e dalla complessità degli strumenti esistenti, ad oggi predisposti per le grandi aziende e multinazionali.
“Il mercato della valutazione sicuramente rischia di essere saturo di professionisti e consulenti che reputano i percorsi ESG solo un modo per fare profitto e non uno strumento di crescita verso la sostenibilità integrale – dichiara Luca Raffaele, Direttore Generale di NeXt Economia – l’indice e la piattaforma che abbiamo costruito è pensato in particolare per le PMI e per tutto il mondo della cooperazione e delle imprese sociali: semplice, di facile accesso e che integra tutte le informazioni sintetiche di sostenibilità aziendale, dagli standard ESRS, ai GRI, fino ad arrivare agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e agli indicatori nazionali del BES dell’Istat”.
Occuparsi, quindi, di tematiche ESG non è solo una questione di responsabilità, ma permette di acquisire dei vantaggi concreti e duraturi nel tempo. Ad esempio avere una buona valutazione (un buon rating) di sostenibilità agevola le imprese nei loro rapporti con il sistema creditizio e consente un più agevole accesso alle risorse finanziarie, grazie al miglior merito creditizio.
“Lo sviluppo e l’approfondimento dei pilastri della “S” e della “G” – prosegue Luca Raffaele – valorizza gli elementi di partecipazione, benessere organizzativo e coinvolgimento della comunità locale che saranno i punti di riferimento della nuova tassonomia sociale europea.
L’indice è composto da 6 aree di valutazione, che attraverso 30 indicatori prendono in considerazione i tre pilastri: ambiente, sociale e governance. La valutazione quali-quantitativa guidata con criteri oggettivi e progressivi, con descrizioni precise dei diversi livelli, è quindi approvata da un comitato etico trasversale garantito da NeXt Economia e permette di ri-conoscersi attraverso la rilevanza e il valore delle diverse azioni che sono state messe in campo. La tassonomia europea, ci ricorda che oltre a dare conto di quel che si è fatto in modo più o meno approfondito, devono sempre tenere conto dei bisogni e delle domande che emergono dalla società civile.
Ad oggi, le oltre 500 aziende e organizzazioni coinvolte da NeXt Economia hanno dimostrato come l’applicazione di uno strumento di valutazione, funzionale alla progettazione delle strategie di sostenibilità integrale, possa migliorare e far crescere alcuni ambiti particolarmente significativi per le aziende: tracciabilità e misurazione della sostenibilità della catena di fornitura; livelli di benessere e partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici; strumenti di conciliazione vita lavoro e di equità di genere/intergenerazionale; supporto allo sviluppo locale e alla misurazione dell’impatto sociale e ambientale generato in azienda e sul territorio.
Questi e molti altri temi saranno affrontati anche in occasione della sesta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile che si terrà a Firenze dal 3 al 6 ottobre 2024.
“La sfida di occuparsi di questi temi non è rivolta solo alle aziende ma anche alle organizzazioni e alle banche – conclude Luca Raffaele – che se vorranno essere coerenti con i loro valori di cooperazione e mutualismo, e supportare i percorsi di miglioramento delle loro aziende dovranno inevitabilmente scegliere rating integrali e multistakeholder. Il rischio non è solo quello di una perdita di reputazione, che sarà anche perdita economica e di rappresentanza, ma soprattutto quello di non riuscire a supportare per tempo i percorsi di sviluppo sostenibile e di accesso al credito dei soggetti imprenditoriali considerati più vulnerabili rispetto a questi adeguamenti normativi”.
– Foto NeXt Index Esg –
(ITALPRESS).
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Economia
Giorgetti “Quadro incerto, sostenibilità e rispetto delle regole UE per una stabilità economica”
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6 ore fa-
6 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il disegno di legge di Bilancio si inserisce in un quadro congiunturale incerto. Gli elevati debiti accumulati a seguito delle crisi negli ultimi anni, le preoccupazioni sull’evoluzione futura della crescita e dell’inflazione, i timori legati a rischi di instabilità politica rappresentano fattori che hanno spinto al rialzo i rendimenti dei titoli pubblici a medio e lungo termine nelle maggiori economie mondiali. In questo contesto, una politica di bilancio attenta a garantire la sostenibilità del debito e in linea con le regole della governance economica europea può favorire la stabilità economica e finanziaria del nostro Paese, che ogni anno rinnova circa 400 miliardi di titoli di debito pubblico”. Così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla legge di Bilancio 2026.
“Ogni confronto della manovra con quelle degli anni precedenti, non terrebbe in debito conto alcuni fattori, a partire dal cambio delle regole di finanza pubblica a livello europeo e che la legge di bilancio delle scorso anno ha finanziato in via permanete e strutturale misure che in passato venivano finanziate anno per anno. Il mantenimento di una politica di bilancio responsabile rappresenta un requisito fondamentale per il nostro Paese. Nel nuovo quadro di governance europea gli spazi di manovra alla luce della regola della spesa netta sono più contenuti rispetto al passato”, ha aggiunto.
“La riduzione di 2 punti percentuali della seconda aliquota Irpef è volta a tutelare i contribuenti con redditi medi, a cui sono stati destinati 3 miliardi. Tale misura estende la platea di soggetti che avevano beneficiato a partire dal 2025 della riduzione strutturale del cuneo fiscale, coinvolgendo 13,6 milioni di contribuenti, cioè il 32% del totale, di cui 8,2 milioni lavoratori dipendenti Il beneficio medio atteso è di 218 euro anni, con un beneficio massimo di 440 l’anno”. Così ancora il ministro dell’Economia e delle Finanze.
– Foto IPA Agency –
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Economia
Manovra, Corte dei Conti: “Mira a coniugare la sostenibilità e il sostegno del potere di acquisto delle famiglie”
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6 ore fa-
6 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il disegno di legge di bilancio interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza del quadro macroeconomico internazionale, segnato dal nuovo regime dei dazi americani e dalla prosecuzione ed accentuazione dei conflitti geopolitici, che hanno condizionato le scelte delle imprese e frenato la propensione alla spesa delle famiglie”. Lo afferma il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Mauro Orefice, durante un’audizione presso le commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera. “Il complesso degli interventi proposti mira pertanto a coniugare esigenze diverse nel cui ambito centrale appare l’impegno del governo ad assicurare la sostenibilità della finanza pubblica, cui si affiancano misure a sostegno del potere di acquisto delle famiglie e delle imprese e per il sociale”, aggiunge Orefice.
“Sotto il primo profilo, la manovra è volta a garantire l’impegno a mantenere la spesa netta entro i limiti di crescita stabiliti nel Piano strutturale di bilancio: il rispetto degli obiettivi di crescita della spesa netta dovrebbe mantenere l’indebitamento sotto la soglia del 3% del Pil nel 2026 e confermare l’evoluzione prevista del rapporto debito-Pil lungo un sentiero discendente a decorrere dal 2027. Quanto agli impatti sulla crescita – osserva -, la manovra appare volta al rispetto dei limiti della traiettoria della spesa netta, consentendo di sostenere la domanda interna e i redditi del ceto medio attraverso interventi di riduzione del prelievo fiscale, di sostegno alle imprese e di salvaguardia nel tempo della spesa sanitaria ma che solo in parte interviene sul potenziamento degli investimenti pubblici e privati. Un articolato che infine non include aumenti sul fronte della spesa per la difesa che verranno inseriti successivamente, una volta deciso se l’Italia richiederà l’attivazione della clausola di salvaguardia per finanziare in deficit questa voce di spesa e se utilizzerà il meccanismo Safe proposto dalla Commissione Europea per l’erogazione dei corrispondenti prestiti agevolati”, conclude.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Manovra, Bankitalia: “La capacità delle nuove norme di accelerare i rinnovi appare limitata”
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6 ore fa-
6 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Le coperture quantitativamente più rilevanti derivano dall’inasprimento di diversi regimi di tassazione a carico degli intermediari finanziari e delle assicurazioni (4,1 miliardi nel 2026 e nel 2027, 1,8 nel 2028) e dalla riprogrammazione del PNRR (5,1 miliardi nel 2026, 0,7 nel 2027 e 0,4 nel 2028)“. Così Fabrizio Balassone, vicecapo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera.
“Si può stimare che complessivamente le misure non comportino variazioni significative della disuguaglianza nella distribuzione del reddito disponibile equivalente tra le famiglie. La riduzione dell’aliquota dell’Irpef per il secondo scaglione di reddito favorisce i nuclei dei due quinti più alti della distribuzione, ma con una variazione percentualmente modesta del reddito disponibile. Gli effetti dei principali interventi in materia di assistenza sociale si concentrano invece sui primi due quinti delle famiglie e sono anch’essi modesti”, ha aggiunto Balassone.
“L’evasione fiscale, come noto, danneggia la crescita e produce iniquità, sfavorendo le imprese e i cittadini onesti. La manovra apre a una nuova ‘rottamazione’: uno strumento che in passato non ha accresciuto l’efficacia nel recupero di gettito. Allo stesso tempo include misure che si pongono in continuità con quelle che hanno consentito, anche attraverso il crescente utilizzo di tecnologie avanzate, la riduzione dell’evasione negli anni scorsi”.
“Le revisioni dell’ISEE andrebbero effettuate con parsimonia, senza snaturarne la funzione di misurazione; peraltro, risultati analoghi possono essere raggiunti modificando le soglie che definiscono l’accesso o l’ammontare dei singoli benefici. L’ISEE ha lo scopo di cogliere lo stato di bisogno delle famiglie tenendo conto non solo del reddito ma anche del patrimonio, in base all’ipotesi del tutto ragionevole che quest’ultimo costituisca una protezione importante su cui contare nelle situazioni avverse, oltre che più in generale una determinante delle condizioni di vita di un nucleo familiare. Aumentando la franchigia per la prima casa si dà meno peso al vantaggio che ha, a parità di reddito, chi possiede l’abitazione di residenza rispetto a chi è in affitto”, aggiunge.
“Le ripercussioni degli interventi sulla posizione patrimoniale del complesso degli intermediari appaiono contenute. Il sistema bancario italiano è nell’insieme solido, ben patrimonializzato e oggi tra i più redditizi d’Europa. I rischi di credito restano limitati, grazie anche alle buone condizioni finanziarie delle imprese. In generale, sarebbe opportuno evitare il ripetersi frequente di inattese modifiche della tassazione”, prosegue Balassone.
“La capacità delle nuove norme di accelerare i rinnovi appare limitata: circa il 40% dei dipendenti privati è coperto da accordi firmati prima del 2025 con scadenza successiva al 31 dicembre 2026 (inclusi quelli del commercio e turismo, settori che hanno sperimentato un’erosione del potere d’acquisto particolarmente marcata). I principali contratti collettivi nazionali che potranno beneficiare della misura riguardano soprattutto settori in cui le trattative per il rinnovo sono già avviate o che storicamente rinnovano con ritardi modesti. Emergono inoltre incertezze circa le modalità di effettiva attuazione della misura in relazione alla definizione di incremento retributivo soggetto ad aliquota ridotta, al perimetro della platea dei beneficiari e alle modalità di effettivo accesso”, ha concluso.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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