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LA VOCE PAVESE – IL GIARDINO DEI NONNI: LE IENE, I NAS E LO SGOMBERO

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LA VOCE PAVESE – IL GIARDINO DEI NONNI: LE IENE, I NAS E LO SGOMBERO
Il Comune di Redavalle ha emesso un’ordinanza di sgombero, con il ricollocamento degli 11 anziani in strutture idonee per poterli ospitare. Il "Giardino dei Nonni" a Redavalle non era una Rsa (Residenza sanitaria assistenziale), ma una Casa per anziani, ovvero una comunità alloggio e avrebbe dovuto ospitare solo autosufficienti, non essendo attrezzata né come struttura né come personale, per chi ha patologie che minano l’autonomia degli ospiti. Con il risultato del degrado e dello stato di abbandono che è stato documentato da un dipendente, un ex detenuto con affidamento in prova ai servizi sociali, attraverso video mandati in onda nel corso dell’ultima puntata della trasmissione Le Iene su Italia 1. Già mercoledì scorso, 20 marzo, i carabinieri della Stazione di Santa Giuletta della Compagnia di Stradella avevano organizzato un controllo della struttura, in via Garibaldi a Redavalle, con il personale del Nas di Cremona e del Nucleo ispettorato del lavoro di Pavia. La situazione trovata dai carabinieri ha confermato l’inadeguatezza della struttura, sfociando nell’ordinanza del Comune per il trasferimento degli 11 anziani in Rsa che possano davvero provvedere alle loro necessità quotidiane. Ma come mai non ci accorgiamo più di ciò che succede finché non ce lo dice la tv?

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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