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Cronaca

“Italia on the Road”, su RaiPlay primo game-travel sulle strade Anas

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ROMA (ITALPRESS) – “Italia on the Road” è il game travel andato in onda su RaiPlay che ha reso protagonisti i luoghi del patrimonio artistico, storico e naturalistico italiano. Un percorso a tappe in 6 puntate, lungo le strade Anas, fra avventure e consigli di viaggio, per incentivare il turismo di prossimità e promuovere la cultura della sicurezza stradale. Il programma è stato ideato e condotto da Metis Di Meo, volto di programmi Rai che raccontano l’Italia. In ogni puntata un testimonial, un personaggio noto al grande pubblico e strettamente legato al territorio, è diventato protagonista mettendosi in gioco in una sfida e raccontando il territorio attraverso i suoi occhi.
Un format originale con racconti di viaggi su 4 ruote, in collaborazione con Aci e Anas. Dalla Lombardia alla Sicilia: un concept esperienziale dalla formula studiata a misura di turista.
L’intento è fornire uno strumento “chiavi in mano” per sentirsi protagonisti e come catapultati all’interno dello stesso programma. Consigli di viaggio e istruzioni per l’uso in un percorso che invita a mettersi comodi e prepararsi alla partenza per unirsi, tappa dopo tappa, alla scoperta di abitudini, tradizioni e costumi delle varie regioni.
Il viaggio è incentrato sul turismo a quattro ruote di prossimità, per incentivare uno slow tourism sostenibile e sicuro, alla ricerca delle radici più antiche che recuperano tradizioni e folklore, promuovendo la sicurezza stradale e i comportamenti corretti alla guida.
Il branded content è promosso da ACI, l’Automobile Club d’Italia. Partner del branded content è Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane), per promuovere la cultura della sicurezza stradale.
“Il turismo è un motore italiano da sempre fondamentale per l’Italia e per il mondo, soprattutto lungo percorsi ignorati. Lo dimostra la storia, da Marco Polo a Cristoforo Colombo che viaggiavano per terra e per mare, fino a Galileo Galilei e Leonardo Da Vinci che vagavano anche per stelle e pianeti – afferma Angelo Sticchi Damiani, Presidente di Aci -. Da 118 anni ACI è promotore di cultura di turismo responsabile e sostenibile che, al pari della mobilità sicura, è un fattore chiave per lo sviluppo socio-economico del Paese. Insieme a RAI lanciamo oggi uno strumento divulgativo ed educativo di nuove forme di turismo, che vedono protagonista chi si muove su strada in modo responsabile e sostenibile, alla scoperta e alla riscoperta dell’enorme ricchezza storica, artistica, naturalistica ed enogastronomica che il mondo ci invidia”.
“La rete stradale e autostradale di Anas, grazie alla sua capillarità sul territorio consente di raggiungere i posti più belli e straordinari del nostro Paese, attribuendo alle infrastrutture viarie un significato che va oltre il mero luogo di passaggio – sottolinea Edoardo Valente, presidente Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) -: una visione che mette al centro contemporaneamente il territorio e la strada, che non è considerata solo un nastro di asfalto ma fonte di conoscenza, di sviluppo sostenibile, volano per l’economia e il turismo, generando così nuove prospettive e possibilità per il futuro. La strada non è quindi solo un collegamento tra luoghi e persone, ma è anche un veicolo di bellezza. Il progetto “Italia on the Road”, grazie alla collaborazione con Aci e Raiplay, è un’ulteriore iniziativa di valorizzazione del brand di Anas che favorisce la conoscenza del patrimonio turistico, culturale ed enogastronomico nazionale, per portare alla luce il know-how migliore dell’Italia: il suo territorio”.
Sponsor delle puntate è DR Automobiles Groupe, casa automobilistica italiana, che ha intrapreso da anni un percorso di comunicazione teso ad esaltare le bellezze naturalistiche nonchè artistiche e culturali nel nostro paese. Per l’occasione mette in campo alcuni modelli del brand EVO.

– foto ufficio stampa Anas –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa Leone XIV “Ridurre Gesù a leader o superuomo è ateismo di fatto”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere”. Così papa Leone XIV, nell’omelia durante la prima messa da pontefice, nella Cappella Sistina, con i cardinali.
“Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito – prosegue il pontefice -. Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perchè la mancanza di fede porta spesso con sè drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”.
“Anche oggi non mancano i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto”.
“Questo è il mondo che ci è affidato, nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Gesù Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E’ essenziale farlo prima di tutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un quotidiano cammino di conversione. Ma poi anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portandone a tutti la Buona Notizia – aggiunge il pontefice -. Dico questo prima di tutto per me, come Successore di Pietro, mentre inizio la mia missione di Vescovo della Chiesa che è in Roma, chiamata a presiedere nella carità la Chiesa universale, secondo la celebre espressione di Sant’Ignazio di Antiochia. Egli, condotto in catene verso questa città, luogo del suo imminente sacrificio, scriveva ai cristiani che vi si trovavano: «Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo». Si riferiva all’essere divorato dalle belve nel circo – e così avvenne -, ma le sue parole richiamano in senso più generale un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perchè rimanga Cristo, farsi piccolo perchè Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perchè a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo. Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

ZONA LOMBARDIA – 9 MAGGIO 2025

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Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.

Commentate la diretta oppure scriveteci: info@lombardialive24.it.

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Cronaca

Meloni “Moro e Impastato due simboli uccisi da forze oscure”

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ROMA (ITALPRESS) – Oggi ricordiamo Aldo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse, che hanno segnato la storia recente d’Italia, accumunate da un tragico destino: il 9 maggio 1978, persero la vita per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia”. Così su X il premier Giorgia Meloni.

Aldo Moro, uomo delle Istituzioni, rapito e ucciso da chi voleva piegare lo Stato con la violenza e l’intolleranza ideologica. Peppino Impastato, assassinato per aver denunciato e sfidato a viso aperto e senza paura il potere mafioso. Due simboli, caduti per altro nel pieno di quegli “anni di piombo” che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini, giovani di diverse idee politiche – prosegue il presidente del Consiglio -. Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità. La loro eredità ci ricorda che l’Italia non si piega davanti a chi semina morte e paura. Onoriamo il loro sacrificio, costruendo ogni giorno una Nazione più forte, unita e libera. No alla violenza politica, di qualsiasi colore, e all’oppressione mafiosa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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