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Economia

Meglioquesto, Saladini “Prioritaria una veloce riammissione in Borsa”

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MILANO (ITALPRESS) – “Deve intendersi come prioritario l’impegno a intraprendere tutte le azioni necessarie ad una veloce riammissione alle negoziazioni in Borsa Italiana ed a ricostruire con la base azionaria un solido rapporto di fiducia, che consenta di ristabilire una valorizzazione congrua del titolo, in linea con quanto la Società e tutti gli investitori meritano”. Lo scrive in una lettera agli azionisti e agli stakeholder (dipendenti, collaboratori e clienti) il fondatore di Meglioquesto Felice Saladini.  La società, phygital marketplace che offre servizi e prodotti attraverso una piattaforma integrata tra i canali fisici e digitali, ha annunciato il 23 aprile a conclusione della riunione del Consiglio di Amministrazione della Società le dimissioni dello stesso Saladini e dei consiglieri Jaime Torrents Rotelli (Vice-Presidente) e Antonello Bonuglia.  La scelta delle dimissioni è stata motivata dagli ultimi eventi che hanno coinvolto la  società quotata dal giugno 2021  su Euronext Growth Milan e il cui titolo è sospeso dalle negoziazioni dal 19 marzo in seguito al recesso dell’Euronext Growth Advisor.
“In qualità- spiega Saladini nella lettera- di consigliere d’amministrazione, quale atto di responsabilità nei confronti degli azionisti, ho ritenuto lo scorso 23 aprile di rassegnare assieme ad altri consiglieri le mie dimissioni irrevocabili, rimettendo il mandato conferitomi all’Assemblea, dopo la sospensione del titolo succeduta all’interruzione del rapporto con l’Euronext Growth Advisor. Ritengo infatti che la valutazione sull’iniziativa di governo societario di un Consiglio d’Amministrazione non possa in alcun modo prescindere da una solida, proficua e duratura collaborazione con gli istituti preposti da Borsa Italiana. Come azionista di MeglioQuesto ritengo che la complessità delle sfide presenti e future meriti un’evoluzione sostanziale e non limitata agli enunciati o alle scelte di forma, che ci consenta in tempi brevi di riprendere il solco tracciato dalle nostre ambizioni”. Nella lettera Saladini indica quella che dovrebbe essere la nuova governance della società. “Ritengo – scrive Saladini – che il board della Società debba essere composto da manager con esperienze di primo piano nella gestione di gruppi industriali di elevatissimo standing, intenzionati a intrattenere con MeglioQuesto e tutti i suoi stakeholder e gli azionisti un rapporto di garanzia, solido e di lungo periodo.  Sono convinto che per il prossimo futuro il mio impegno professionale dovrà essere esclusivamente a supporto di MeglioQuesto, focalizzandomi sulla gestione e lo sviluppo del business del Gruppo, per accompagnarlo verso i traguardi auspicati e per ristabilire la solidità necessaria ad una crescita sana e duratura”. Saladini punta poi sul modello di business. “Le potenzialità dell’intelligenza artificiale- spiega Saladini nel concludere la lettera-  ci spingono a guardare con ancora maggiore interesse l’ambito del media advertising, per un consolidamento del modello touch-point multicanale. Auspichiamo che la nostra piattaforma potrà evolvere da phygital a phygital marketplace, sfruttando il suo straordinario potenziale di vendita per la proposta di prodotti (modello e-commerce) e la somministrazione di servizi “at home” per gli utenti finali.
A metà del 2021 abbiamo deciso di intraprendere il processo di quotazione per costruire un campione italiano della customer experience multicanale e “phygital”, con una proposta di valore innovativa sia rispetto al tradizionale business dei call center da cui siamo nati, sia rispetto alle piattaforme online verticalizzate su un’unica industry. I nostri clienti – scrive Saladini – hanno premiato la scelta di un’offerta caratterizzata da touch-point multicanale, in grado di unire lo human touch della rete fisica a nuove modalità di engagement tramite mobile e web. La nostra strategia ha perseguito l’obiettivo di incrementare il life-time-value complessivo dell’utente, il tasso di conversione per ciascun canale, dalla generazione del lead alla conclusione del contratto, unitamente ad un efficientamento dei costi. Il combinato di questi elementi è stato riflesso in un incremento del Valore della Produzione, che nel 2023 sfiora i 90 milioni di euro”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Economia

Pil in crescita dello 0,6% nel 2025, trend positivo atteso anche nel 2026

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ROMA (ITALPRESS) – Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo essere aumentato dello 0,7% nei due anni precedenti. L’aumento del Pil, nel biennio di previsione, verrebbe sostenuto interamente dalla domanda interna al netto delle scorte (+0,8 e +0,9 punti percentuali rispettivamente), mentre la domanda estera netta fornirebbe un contributo negativo in entrambi gli anni (-0,2 e -0,1 p.p.).

Lo rileva l’Istat spiegando che “lo scenario previsivo per la domanda estera netta sconta l’ipotesi di un’attenuazione nella seconda parte del 2025 del clima di incertezza relativo all’indirizzo della politica commerciale statunitense. Si ipotizza comunque un impatto negativo dei dazi sul commercio mondiale e sulle prospettive di crescita internazionali”.

Si prevede che i consumi privati continuino a crescere a ritmi moderati ma stabili (+0,7% in entrambi gli anni) da un lato favoriti dalla prosecuzione della crescita delle retribuzioni e dell’occupazione, dall’altro frenati da un incremento della propensione al risparmio.

La crescita degli investimenti, nel 2025 (+1,2%), in accelerazione dal +0,5% del 2024, sarebbe favorita dal buon andamento registrato nel primo trimestre per poi segnare nel 2026 una ulteriore leggera accelerazione (+1,7%) in concomitanza con la fase conclusiva del PNRR.

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L’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerebbe un aumento superiore a quello del Pil (+1,1% nel 2025 e +1,2% nel 2026), ma in decelerazione rispetto agli anni precedenti a cui si accompagnerebbe un ulteriore calo del tasso di disoccupazione (6,0% quest’anno e 5,8% nel 2026).

Dopo la risalita dei prezzi tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, nel corso dell’anno ci si attende una dinamica più moderata dell’inflazione, favorita dalla discesa dei listini dei beni energetici e dall’indebolirsi delle prospettive di domanda. L’aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti nel 2025 sarebbe in linea con tali andamenti (+1,8%), con una nuova leggera riduzione nel 2026 (+1,6%).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

La Bce taglia i tassi d’interesse di 25 punti base

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FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Banca centrale europea ha deciso di tagliare di 25 punti base i tassi d’interesse. Quelli sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2%, al 2,15% e al 2,40%, con effetto dall’11 giugno 2025.

“L’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo. Nello scenario di base delle nuove proiezioni degli esperti dell’Eurosistema, l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,0% nel 2025, all’1,6% nel 2026 e al 2,0% nel 2027 – spiega la Bce -. Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo, di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026, riflettono principalmente le ipotesi di prezzi dell’energia inferiori e di un rafforzamento dell’euro. Gli esperti si attendono che l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 2,4% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e nel 2027, sostanzialmente invariata da marzo”.

Per quanto riguarda la crescita del PIL in termini reali, secondo gli esperti si collocherebbe in media allo 0,9% nel 2025, all’1,1% nel 2026 e all’1,3% nel 2027. La proiezione di crescita invariata per il 2025 riflette un andamento nel primo trimestre più vigoroso rispetto alle attese associato a prospettive più deboli per il resto dell’anno. Benchè ci si attenda che l’incertezza relativa alle politiche commerciali gravi sugli investimenti delle imprese e sulle esportazioni, soprattutto nel breve termine, l’incremento degli investimenti pubblici in difesa e infrastrutture sosterrà sempre più la crescita nel medio periodo. L’aumento dei redditi reali e un mercato del lavoro robusto consentiranno alle famiglie di spendere di più. Insieme a condizioni di finanziamento più favorevoli, ciò dovrebbe aumentare la capacità di tenuta dell’economia agli shock mondiali.

“In un contesto di elevata incertezza – sottolinea la Bce -, i nostri esperti hanno anche valutato alcuni meccanismi attraverso i quali politiche commerciali differenti potrebbero influire su crescita e inflazione in alcuni scenari alternativi formulati a scopo illustrativo. Tali scenari saranno pubblicati unitamente alle proiezioni degli esperti sul sito Internet della BCE. In questa analisi di scenario, un ulteriore acuirsi delle tensioni commerciali nei prossimi mesi determinerebbe livelli di crescita e di inflazione inferiori a quelli dello scenario di base delle proiezioni. Al contrario, se le tensioni commerciali dovessero risolversi con esito favorevole, la crescita e, in misura minore, l’inflazione sarebbero superiori rispetto allo scenario di base. Le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo. La dinamica salariale, seppur ancora elevata, continua a mostrare un’evidente moderazione e i profitti ne stanno parzialmente assorbendo l’impatto sull’inflazione. Si sono attenuati i timori che la maggiore incertezza e la risposta volatile dei mercati alle tensioni commerciali ad aprile avrebbero avuto un effetto restrittivo sulle condizioni di finanziamento”.

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Il Consiglio direttivo “è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine. Soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l’orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Istat, ad aprile vendite al dettaglio +3,7% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2025 l’Istat stima, per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale positiva in valore (+0,7%) e in volume (+0,5%). Sono in aumento sia le vendite dei beni alimentari (+1,3% in valore e +0,9% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (rispettivamente +0,2% e +0,3%). Nel trimestre febbraio-aprile 2025, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono in crescita dello 0,1% in valore e calano dello 0,4% in volume. Sono in aumento le vendite dei beni alimentari in valore (+0,4%) mentre diminuiscono quelle in volume (-0,2%); per le vendite dei beni non alimentari si registra un calo sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,2% e -0,5%). Su base annua, ad aprile 2025 le vendite al dettaglio registrano una variazione positiva del 3,7% in valore e dell’1,9% in volume.

Le vendite dei beni alimentari sono in sostenuto aumento in valore (+8,6%) e in volume (+5,4%) mentre le vendite dei beni non alimentari sono in diminuzione (-0,4% in valore e -0,8% in volume). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali in prevalenza negative. Gli aumenti maggiori riguardano i Prodotti di profumeria, cura della persona (+3,4%) e Foto ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (+3,2%) mentre i cali più consistenti si osservano per le Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-3,9%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-3,5%).

Rispetto ad aprile 2024, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+6,8%) e le imprese operanti su piccole superfici (+0,9%) mentre è in flessione per le vendite al di fuori dei negozi (-0,1%) e il commercio elettronico (-0,7%). “Ad aprile 2025, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio risultano in crescita in valore e in volume per entrambi i settori merceologici – commenta l’Istat -. Su base tendenziale si registra un notevole aumento, il più alto in valore da giugno 2023. La crescita riguarda esclusivamente il settore alimentare, trainato dagli acquisti pasquali avvenuti quest’anno ad aprile, diversamente dal 2024 in cui tale festività ebbe luogo a fine marzo. Sempre in termini tendenziali, le vendite al dettaglio sono in aumento per la grande distribuzione e, in misura molto più limitata, per le piccole superfici. Si registra una variazione negativa, invece, per le vendite al di fuori dei negozi e per quelle online”.

– foto screenshot ufficio stampa Istat –

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(ITALPRESS).

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