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Cronaca

Ponte sullo Stretto, Eurolink-Sdm “Progetto in regola, prosegue impegno”

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ROMA (ITALPRESS) – Prosegue l’impegno per la realizzazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina nel rispetto di tutte le procedure e autorizzazioni. Come noto, il Comitato Scientifico ha rilasciato all’unanimità parere favorevole e le raccomandazioni, che in parte riprendono quelle del precedente Comitato Scientifico, non sono prescrizioni e non sono in distonia con il parere positivo. Come ricordano il consorzio Eurolink guidato da Webuild e la società Stretto di Messina, riguardano soltanto aspetti da approfondire, come da prassi, in sede di progettazione esecutiva, legati all’evoluzione delle conoscenze tecniche e dei materiali e all’evoluzione normativa in tutti gli ambiti di interesse. Il ponte è uno dei progetti più studiati al mondo con un patrimonio di dati formidabile e la ricerca continuerà fino all’apertura dei cantieri e durante tutta la fase realizzativa dell’opera.
Per quanto riguarda le 239 richieste di integrazioni e chiarimenti da parte del MASE, queste sono espresse secondo quanto previsto dalle procedure in corso e sono da confrontare con l’entità e la complessità dell’opera. La validità del progetto non viene messa in discussione, tantomeno l’elevatissimo livello scientifico e ingegneristico degli studi condotti. La Società Stretto di Messina ha da sempre investito sull’ambiente e anche in questa fase di ripresa del progetto sarà profuso ogni sforzo per ridurre al minimo gli impatti dell’opera e per garantire che la stessa sia occasione di valorizzazione dei territori. Nel parere del 2013, inoltre, il MIC (allora MIBAC) non aveva segnalato carenza documentale, ma aveva espresso un parere positivo approvando il progetto con prescrizioni da sviluppare nella successiva fase di Progettazione Esecutiva.
L’Analisi Costi Benefici (ACB) è stata aggiornata nel 2023 e tiene conto dell’aggiornamento dello studio del traffico al 2023. Per l’ACB sono state seguite linee guida operative per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche. L’analisi ha mostrato che la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è in grado di contribuire in maniera molto significativa al miglioramento del benessere collettivo, apportando benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli aspetti economici sia quelli ambientali – spiegano Eurolink e Stretto di Messina -. I principali indicatori sintetici rappresentano un Valore Attuale Netto Economico (VANE) di 3,9 miliardi di euro (attualizzati 2023) e un Tasso interno di rendimento economico (TIRE) del 4,51%.
Per gli aspetti geologici e sismici il progetto definitivo è corredato da oltre 300 elaborati geologici frutto di nuova e più ampia documentazione a varie scale grafiche, realizzata con l’ausilio di circa 400 indagini puntuali, tra sondaggi geologici, geotecnici e sismici. Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite e monitorate, comprese quelle del versante calabrese. I punti di contatto con il terreno dell’Opera, sulla base degli studi geosismotettonici eseguiti, sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive. Lo studio delle Università di Catania e Kiel è stato opportunamente menzionato nella Relazione del Progettista: la presunta “nuova faglia” (sullo studio non esiste un unanime consenso della comunità scientifica) si colloca in ogni caso a 10 km dall’attraversamento e non costituirebbe un elemento di rilievo per il progetto.
Per quanto riguarda il capitolo degli espropri, le attività in corso riguardano esclusivamente la fase di comunicazione al pubblico che, come previsto dalla legge, precede l’apposizione del vincolo espropriativo. I procedimenti, compresa l’adozione dei decreti di esproprio, potranno essere avviati soltanto dopo l’approvazione del progetto da parte del CIPESS. A tale scopo sono stati istituiti appositi Sportelli Informativi sia a Messina che a Villa San Giovanni, per fornire chiarimenti ai soggetti interessati.
Secondo quanto previsto dal Testo Unico sulle espropriazioni, spiegano ancora Eurolink e Stretto di Messina Spa, la presenza del vincolo preordinato all’esproprio è irrilevante ai fini della stima dell’indennità, proprio al fine di proteggere i proprietari degli immobili dal rischio di speculazioni immobiliari da parte di soggetti terzi e di perdita di valore.
Le aree circostanti il perimetro espropriativo non sono gravate dal vincolo e quindi possono essere compravendute liberamente e ipotecate, fermo restando eventuali indennizzi previsti per gli immobili non espropriati in caso di loro riduzione di valore.
Il progetto era stato accantonato nel 2012 dal governo Monti per problematiche che riguardavano aspetti finanziari legati alla ben nota congiuntura internazionale di fine 2012. Non furono richieste integrazioni da parte del governo, e nessun rilievo ha mai riguardato la qualità della progettazione fatta dal Contraente generale. Come noto, i circa 10mila elaborati del Progetto Definitivo di Eurolink sono stati sottoposti con esito positivo a processi di verifica, controllo e validazione.
La relazione preparata dal gruppo di lavoro costituito in seno al Ministero delle infrastrutture per la valutazione della risoluzione dell’attraversamento dello stretto di Messina, datata 30 Aprile 2021 sosteneva nelle sue conclusioni che “sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, anche in presenza del previsto potenziamento e riqualificazione dei collegamenti marittimi (collegamento dinamico)”. La “Commissione di esperti del Mit” (aprile 2021) non ha “bocciato” il progetto.
L’ipotesi alternativa a tre campate, citata dal Comitato Tecnico in seno al MIT, era stata già scartata ad inizio degli anni ’90 per chiare inefficienze economiche e problematiche tecniche ed ambientali legate in particolar modo all’impatto ed alla fattibilità delle fondazioni in mare, sottolineano Eurolink e Stretto di Messina Spa.
Infine, il valore del progetto è stato fissato in via prudenziale, con un tetto massimo di 13,5 miliardi di euro, dei quali circa un terzo riguarda il ponte. Il resto sono collegamenti e opere accessorie che ne migliorano l’inserimento ambientale e l’utilità sociale.
Gli esempi di maggior rilevanza sono: il miglioramento del sistema dei trasporti locale di Messina che prevede la realizzazione di un sistema ferroviario suburbano con 3 fermate metropolitane; gli interventi di ripascimento di litorali soggetti ad erosione anche distanti, la sistemazione ambientale di cave dismesse.
A questi si aggiungono una moltitudine di interventi di compensazione ambientale, territoriale e sociali distribuiti sul territorio quali ad esempio: riqualificazione di aree urbane, sistemazione di viabilità locali non strettamente connesse al Ponte, sistemazione di corsi d’acqua soggetti a dissesto, interventi di miglioramento di sistemi fognari e depurazione delle acque, interventi di riforestazione e recupero di aree percorse da incendi, ecc.
Stretto di Messina sta predisponendo il piano economico-finanziario dal quale risulterà il fabbisogno finanziario dell’opera, al momento coperto attraverso i fondi già stanziati dalla legge di Bilancio 2024, unitamente alle risorse derivanti dall’aumento di capitale della società già realizzato e dalla redditività complessiva attesa dal progetto. In linea con quanto previsto dal DL 35/23, nel nuovo piano economico-finanziario verrà individuata la copertura finanziaria dell’investimento complessivo, che potrà anche tener conto di possibili risorse prodotte dalla gestione dell’opera.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Riciclo, Piunti “Conou un piccolo miracolo di cooperazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Tutta la filiera del riciclo italiana – che non è solo l’olio minerale – è particolarmente brillante, ha dei risultati sicuramente superiori alla media europea, ma gli italiani non lo sanno. Nel nostro piccolo cerchiamo di fare comunicazione su questo tema, perchè all’origine di questa eccellenza italiana c’è anche la nostra mentalità di Paese povero di risorse”. Inoltre “l’industria del riciclo è nuova, gli impianti e le tecnologie sono nuove e il sistema autorizzativo si basa sulle province e sulle Arpe provinciali regionali: il dialogo con le amministrazioni provinciali che danno le autorizzazioni qualche volta può essere difficile, credo che il polo centrale di know-how dovrebbe dare un grande supporto agli enti locali, altrimenti si rischiano anomalie e sperequazioni”. Lo ha detto Riccardo Piunti, presidente del Consorzio Nazionale Oli Usati (Conou), intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
Conou è “un piccolo miracolo di cooperazione nato 40 anni fa, indirizzato da una legge che ha chiesto alle compagnie petrolifere di recuperare l’olio lubrificante una volta che non serve più. Oggi raccogliamo il 100% dell’olio usato in 103mila luoghi tra officine, garage e fabbriche in Italia, a titolo gratuito, e gli ridiamo una nuova vita”, ha spiegato Piunti. In un anno, “con circa 600 mezzi di raccolta raccogliamo 190 mila tonnellate di olio minerale usato”.
Il tema dell’ambiente “diventa sempre più stringente, ci sono Paesi dove la situazione è veramente disastrosa che devono impostare un modo” per rimediare: abbiamo ricevuto le delegazioni di imprese petrolifere dell’Arabia Saudita, dell’India e della Turchia”. In passato, “imprese o Paesi ci consultavano sulle nostre modalità per rigenerare l’olio: questa volta, il tenore delle domande era incentrato sul modello. Come si fa a realizzare questo sistema senza dover mettere un poliziotto in ognuno dei 103 mila luoghi? Noi non ne abbiamo neanche uno: abbiamo degli standard, anche etici, che i nostri raccoglitori devono rispettare”, inoltre “bisogna far convergere l’interesse economico con quello ambientale, utilizzando le risorse del consorzio per favorire il loro comportamento”.
Dall’altra parte, ci sono dei Paesi interessati ad acquistare le imprese italiane. “Le imprese europee vengono a fare shopping da noi, alcune delle nostre imprese sono state acquistate da gruppi stranieri che si occupano di rifiuti”, ha spiegato.
Conou sarà tra i protagonisti di Ecomondo, l’evento di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare, in programma dal 5 all’8 novembre a Rimini. “Nel nostro stand terremo tre seminari brevi su tre temi: la cybersicurezza, la sostenibilità dei lubrificanti e i famosi PFAS, un tema a cui teniamo molto: crediamo che sia una battaglia da portare avanti, anche l’Europa sta dandosi da fare per bandire il più possibile l’utilizzo di queste sostanze che sono una minaccia per la specie perchè attaccano il sistema riproduttivo. In più, essendo indistruttibili, si accumulano nell’acqua e nell’ambiente”.
Su alcuni temi, come questo, “l’Europa è molto di traino”, ma in alcuni casi “va avanti anche facendo degli errori: anni fa, l’Europa si accingeva a fissare un limite minimo di rigenerazione dell’85% che per noi sarebbe stato facile da raggiungere visto che siamo al 98%, ma non l’ha fatto perchè in Europa al momento l’olio usato viene bruciato e ci sono molti interessi a continuare così”.
Conou ha anche ottenuto una certificazione per la parità di genere. “Riflettere sul sistema aziendale rispetto alla parità di genere significa scavare in una miniera che il passato ha accumulato, dove c’è tanta roba buona”, ha concluso.

– foto xi2/Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

REGIONE LOMBARDIA – AGLI ATENEI LOMBARDI 50 MILIONI PER PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE

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50 milioni di euro per ricerca e innovazione destinati agli atenei lombardi. Lo ha annunciato l’assessore all’Università, Ricerca, Innovazione di Regione Lombardia, Alessandro Fermi, in occasione di un incontro all’Università degli Studi di Milano.

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TG NEWS ITALPRESS – 17 OTTOBRE 2024

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I fatti del giorno: Il leader di Hamas Sinwar ucciso a Gaza dall’esercito israeliano – Neonati morti, riesame dispone carcere per Chiara Petrolini – Milano, arrestato barista che ha ucciso il ladro di Gratta e Vinci – Donna uccisa a Firenze, arrestato nipote barricato in casa – Maltempo, chiuso casello A12 a Recco per allagamenti – La Bce taglia per la terza volta tasso di interesse di 0,25 punti – Istat, nel 2023 in povertà assoluta 2,2 milioni di famiglie – Anas al Festival dello Sport per la cultura della sicurezza stradale – Previsioni 3B Meteo 18 Ottobre.

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