Cronaca
Monza, sequestrate 51 opere falsamente attribuite artisti XX Secolo
Pubblicato
10 mesi fa-
di
Redazione
MONZA (ITALPRESS) – Andy Warhol nell’arco della sua carriera è stato prolifico pittore, grafico e illustratore, divenendo icona lui stesso della Pop Art. La sua attività artistica conta di numerosissime opere, prodotte in serie anche tramite la tecnica di stampa della serigrafia e, tra le più famose, il ritratto di Marilyn Monroe. Proprio il ritratto della diva di Hollywood posto in vendita su un noto programma televisivo ha attirato l’attenzione di un collezionista meneghino che ha condiviso le sue perplessità con i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza. L’indagine che ne è scaturita ha consentito di verificare come riproduzioni di opere di numerosi artisti tra cui Andy warhol, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Joan Mirò e Massimo Campigli venissero vendute da una società bresciana in televisione come realizzazioni autentiche prodotte alla fine del XX secolo, al prezzo di circa 4000 euro cadauna.
Le perizie eseguite sulle oltre 50 opere sequestrate hanno poi confermato i dubbi dei Carabinieri del Nucleo TPC di Monza accertando la non autenticità di quanto era stato commercializzato, rivelatosi invece, grazie alle analisi condotte, mere stampe di esiguo valore e non realizzate nè come serigrafie o acqueforti nè, tantomeno, dai famosi artisti.
foto: uffico stampa Carabinieri TPC
(ITALPRESS).
Potrebbero interessarti
-
Nba, tutto facile per Boston e Banchero trascinatore contro i Lakers
-
Berrettini agli ottavi di Miami contro De Minaur, Paolini ai quarti con Linette
-
Il medico che ha curato Papa Francesco “Così lo abbiamo salvato”
-
Nuovi raid aerei israeliani sulle basi militari in Siria
-
“Sipario siciliano” presentato al presidente Sergio Mattarella
-
Mattarella “Gratitudine e apprezzamento alla Polizia penitenziaria”
Cronaca
Il medico che ha curato Papa Francesco “Così lo abbiamo salvato”
Pubblicato
2 ore fa-
25 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il pomeriggio del 28 febbraio, all’improvviso, le condizioni di Papa Francesco, ricoverato al Gemelli da 14 giorni, si aggravano, ha un broncospasmo, fame d’aria. Chiede aiuto. E’ stato quello il momento peggiore. “Sì, il peggiore. Per la prima volta ho visto le lacrime agli occhi ad alcune persone che stavano intorno a lui. Persone che, ho compreso in questo periodo di ricovero, gli vogliono sinceramente bene, come a un padre. Eravamo tutti consapevoli che la situazione si era ulteriormente aggravata e c’era il rischio che protesse non farcela”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, Sergio Alfieri, il coordinatore dell’èquipe medica che ha curato il Papa. Professore di Chirurgia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è responsabile dell’Unità operativa complessa di Chirurgia digestiva del policlinico Gemelli di Roma.
“Dovevamo scegliere se fermarci e lasciarlo andare oppure forzare e tentare con tutti i farmaci e le terapie possibili, correndo l’altissimo rischio di danneggiare altri organi. E alla fine abbiamo preso questa strada”, ricorda il medico, sottolineando che “decide sempre il Santo Padre. Lui ha delegato ogni tipo di scelta sanitaria a Massimiliano Strappetti, il suo assistente sanitario personale che conosce perfettamente le volontà del Pontefice”. “Provate tutto, non molliamo”, ha detto “E’ quello che pensavamo anche tutti noi. E nessuno ha mollato”. Il giorno dopo il ritorno a Santa Marta del Papa, il professor Sergio Alfieri è di nuovo al lavoro al Gemelli. In questi 38 giorni di degenza gli è stato sempre accanto occupandosi anche delle comunicazioni tra l’interno e l’esterno: “Un lavoro di squadra con molti miei colleghi, questo ci tengo a dirlo e sottolinearlo”, dichiara. Ed alla domanda se Papa Francesco ha capito che rischiava di morire, risponde: “Sì, anche perchè è stato sempre vigile. Anche quando le sue condizioni si sono aggravate era pienamente cosciente. Quella sera è stata terribile, sapeva, come noi, che poteva non superare la notte. Abbiamo visto l’uomo che soffriva. Lui però sin dal primo giorno ci ha chiesto di dirgli la verità e ha voluto che raccontassimo la verità sulle sue condizioni”. “Noi – spiega – comunicavamo ai segretari la parte medica e loro aggiungevano le altre informazioni che poi il Papa approvava, nulla è mai stato modificato oppure omesso. Lui ha persone che ormai sono come familiari, stanno con lui sempre”. “Per giorni – aggiunge il professore – abbiamo rischiato danni ai reni e al midollo ma siamo andati avanti, poi l’organismo ha risposto alle cure e l’infezione polmonare si è attenuata”. C’è stata però un’altra crisi. “Stavamo uscendo dal periodo più duro, mentre mangiava papa Francesco ha avuto un rigurgito e ha inalato. E’ stato il secondo momento davvero critico perchè in questi casi – se non prontamente soccorsi – si rischia la morte improvvisa oltre a complicazioni ai polmoni che erano già gli organi più compromessi. E’ stato terribile, abbiamo pensato davvero di non farcela”, ricorda ancora Sergio Alfieri, aggiungendo: “Si è sempre reso conto di tutto ma credo che la sua consapevolezza sia stata anche il motivo che invece lo ha tenuto in vita”.
“In passato – racconta -, quando abbiamo parlato gli ho chiesto come fa a tenere questo ritmo e lui mi ha sempre risposto: ‘Ho metodo e regolà. Al di là di un cuore molto forte, ha risorse incredibili. Penso che a questo abbia contribuito anche il fatto che tutto il mondo pregava per lui”. “Esiste una pubblicazione scientifica secondo la quale le preghiere danno forza al malato, in questo caso tutto il mondo si è messo a pregare – aggiunge -. Io posso dire che per due volte la situazione era persa e poi è avvenuto come un miracolo. Certo, lui è stato un paziente molto collaborativo. Si è sottoposto a tutte le terapie senza mai lamentarsi”. Tornando al 14 febbraio, “stava male da giorni, però resisteva perchè probabilmente voleva rispettare gli impegni del Giubileo – spiega il professore -. Quando ha cominciato a respirare sempre più faticosamente ha capito che non poteva più aspettare. E’ arrivato al Gemelli tanto sofferente, ma forse anche un pò contrariato. In poche ore però ha riacquistato il buon umore”. “Appena ha cominciato a sentirsi meglio ha chiesto di andare in giro per il reparto – racconta ancora Sergio Alfieri -. Gli abbiamo chiesto se voleva che chiudessimo le stanze dei degenti ma lui al contrario ha cercato lo sguardo degli altri pazienti. Si è mosso con la carrozzina, un giorno è uscito dalla stanza cinque volte, forse anche di più. E poi c’è stata la sera della pizza. Ha dato i soldi a uno dei collaboratori e ha offerto la pizza a chi lo aveva assistito quel giorno. E’ stato un miglioramento continuo e ho capito che aveva deciso di tornare a Santa Marta quando, una mattina, mi ha detto: ‘Sono ancora vivo, quando torniamo a casa?’. Il giorno dopo si è affacciato alla finestra, ha cercato il microfono e si è rivolto alla signora con i fiori gialli. A me è sembrato un segnale chiaro per dire sono tornato e sono nel pieno delle mie facoltà”. Alla domanda se il Papa sapeva che molti credevano fosse morto, risponde: “Sì, è sempre stato informato di quello che accadeva e ha sempre reagito con la solita ironia”. “Sicuramente in questa fase – aggiunge – ha delle prescrizioni che dovrebbe osservare, come evitare contatti con gruppi di persone o con i bambini che possono essere veicolo di nuove infezioni. Quando è andato via ci siamo parlati e promessi di non sprecare la fatica fatta. Però lui è il Papa, non siamo noi a poter dettare i comportamenti”. Ed infine l’emozione più forte, “quando l’ho visto uscire dalla stanza al decimo piano del Gemelli vestito di bianco. E’ l’emozione di vedere l’uomo tornato a essere Papa”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Nuovi raid aerei israeliani sulle basi militari in Siria
Pubblicato
2 ore fa-
25 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’IDF israeliano afferma di avere colpito le “capacità militari rimanenti” della Siria in due basi aeree siriane. Le Forze di difesa israeliane annunciano di avere colpito le “capacità militari rimanenti” nelle basi aeree di Palmyra e T-4 in Siria, diversi giorni dopo avere preso di mira in modo simile entrambi gli aeroporti. “L’IDF continuerà ad agire per rimuovere qualsiasi minaccia ai cittadini israeliani”, afferma una dichiarazione dell’esercito.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
“Sipario siciliano” presentato al presidente Sergio Mattarella
Pubblicato
2 ore fa-
25 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Sipario siciliano” è arrivato nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il libro, pubblicato dall’editore Nino Aragno, è stato consegnato al Capo dello Stato dall’autore Giuseppe Cerasa, giornalista di Repubblica.
Il volume che ripercorre più di mezzo secolo di vicende siciliane, spesso inedite, parla di donne coraggiose, passioni fortissime, eventi drammatici che hanno segnato la vita di un’isola laboratorio sperimentale e microcosmo indispensabile nella storia italiana.
Il Presidente Mattarella è il protagonista dell’ultimo capitolo del libro che racconta dell’omicidio di Piersanti Mattarella per poi soffermarsi sui solidissimi rapporti intensi tra l’autore e il Capo dello Stato.
Cerasa e il Presidente si sono confrontati per circa 30 minuti sul ruolo della scuola, sulla speranza che le giovani generazioni possano imprimere una svolta positiva alla storia del mondo, attualmente diviso da guerre e da prospettive incerte.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

ZONA LOMBARDIA – 25 MARZO 2025

Nba, tutto facile per Boston e Banchero trascinatore contro i Lakers

Berrettini agli ottavi di Miami contro De Minaur, Paolini ai quarti con Linette
FOCUS SALUTE ITALPRESS – 25 MARZO

Il medico che ha curato Papa Francesco “Così lo abbiamo salvato”

Nuovi raid aerei israeliani sulle basi militari in Siria

“Sipario siciliano” presentato al presidente Sergio Mattarella

Mattarella “Gratitudine e apprezzamento alla Polizia penitenziaria”

La Russa incontra il vicepresidente cinese Han Zheng

Arresti e perquisizioni a Brescia per contrasto a criminalità giovanile

Baroni “Tante assenze, col Braga serve la vera Lazio”

Debutta la SF-25 a Fiorano, Vasseur “Prime impressioni ok”

A dicembre export extra Ue +3,9% su anno

Urso “Sui dazi nessun accordo bilaterale, serve una risposta univoca dall’Ue”

Caso Cospito, Delmastro condannato a 8 mesi

Ue, una “bussola” per la competitività e la prosperità sostenibile

Il turismo di Carnevale vale 450 milioni
Tg News 20/02/2025

Juve ko allo Stadium col Benfica, ora i play-off

Banca Generali, nel 2024 utile netto al massimo storico
ZONA LOMBARDIA – 25 MARZO 2025
FOCUS SALUTE ITALPRESS – 25 MARZO
DON MARCO FORNI: DIECI ANNI DI SACERDOZIO – DI REMO TAGLIANI
CEFFA RESTA AI DOMICILIARI: “PERICOLOSITÀ SOCIALE E INAFFIDABILITÀ”
OGGI IN EDICOLA – 25 MARZO 2025
INFORMAZIONE 3B METEO LOMBARDIA – PREVISIONI 25 MARZO 2025
SKINLONGEVITY MAGAZINE – 24 MARZO
MOTORI MAGAZINE ITALPRESS – 24 MARZO
TG GIOVANI ITALPRESS – 23 MARZO 2025
TG AMBIENTE ITALPRESS – 23 MARZO 2025
Primo piano
-
Economia23 ore fa
Intesa Sanpaolo rinnova l’impegno come educational partner di Pact4Future
-
Altre notizie23 ore fa
ZONA LOMBARDIA – 24 MARZO 2025
-
Politica20 ore fa
Dazi, Fitto “Ci auguriamo si possano comporre le diverse posizioni”
-
Altre notizie19 ore fa
Tg News 24/03/2025
-
Cronaca23 ore fa
Stadio Milano, Sala “Indagine atto dovuto, incontreremo la Procura”
-
Cronaca17 ore fa
Il 26 marzo in Lombardia la “Giornata regionale dell’impegno contro le mafie”
-
Economia21 ore fa
Green Deal, Bombardieri “Abbassare costo energia e salvaguardare lavoro”
-
Cronaca19 ore fa
Milano, la Polizia locale sgombera un capannone occupato abusivamente