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Cronaca

Crosetto “Subito la riforma della giustizia, il premierato verrà dopo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non ho mai considerato questa legislatura in pericolo. In discesa no, però: viviamo tempi drammatici, affronteremo enormi problemi interni e internazionali che peseranno. Il Paese dovrà fare scelte coraggiose. Certo, tutti i partiti della coalizione crescono e questo non può che essere positivo”. Così alla luce del risultato delle elezioni europee il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista a la Repubblica.
“Non penso che Meloni abbia intenzione di cambiare la sua agenda – aggiunge -. Mi pareva di aver capito che si volesse dare in questa fase la priorità alla riforma della giustizia, perchè quella del premierato andava maturata e spiegata al meglio, visto che finora è stata presentata come il tentativo di distorcere la Costituzione e invece non toglie alcun grammo di democrazia”. “Nell’agenda di Meloni – sottolinea Crosetto – il premierato è il 2% di un’azione politica complessa che si gioca su tutti i fronti, dalla politica estera all’immigrazione, fino al fisco. Ci sono mille riforme e il premierato è una di queste”.
In merito ad alcuni attacchi rivolti al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il ministro commenta: “Non mi pare che il centrodestra o il governo abbiano alcun problema con il Colle. Io ho un rapporto non solo politico, ma personale con il Presidente. Straordinario, voglio dirlo. In lui ho sempre trovato appoggio e comprensione. Non ha mai lesinato un consiglio o un aiuto verso il sottoscritto o Meloni. Poi, certo, nella campagna elettorale ci sono persone che amano alzare i toni per scuotere un elettorato annoiato”. E sui temi della giustizia, “ho totale fiducia nel ministro Nordio e nella sua capacità di immaginare un sistema giudiziario che metta al centro il cittadino. Sulla giustizia, il confronto che il governo deve avere è parlamentare e politico, non certo con la magistratura. Che, lo ricordo, in teoria dovrebbe solo applicare le leggi. Se invece assorbe anche il potere esecutivo o legislativo, diventa altro”.
Per quanto riguarda l’Autonomia differenziata, “non ho seguito il provvedimento e non so quanto sia centrale nell’evoluzione attuale del progetto di Salvini”, dichiara. E sulla eventualità di un rimpasto, “non mi pare ci sia all’orizzonte alcun rimpasto”. “Per la premier – spiega Crosetto – era decisivo capire se dopo due anni di impegno fisico e familiare pesantissimo, e dopo dieci di traversata nel deserto, queste rinunce avevano un senso. Ora ha ricevuto il riconoscimento popolare del suo lavoro. E posso dirle, io che la conosco bene: se avesse ottenuto il 23%, oggi questo governo forse non ci sarebbe più”.
Ed in merito al dibattito sul bipolarismo: “Uno scontro politico tra due grandi famiglie consente di emarginare gli estremismi – sottolinea il Ministro -. E questo serve alle grandi democrazie. Le ali estreme distruggono le barriere della correttezza istituzionale, come hanno fatto i 5S. Ma così si avvelena il Paese. Ben venga il bipolarismo”. Per quanto riguarda il leader della Lega, Matteo Salvini, “devo trattenermi per non dire molte cose. Non mi sarei mai comportato come lui per strappare qualche voto in più – dice Crosetto -. Persone del suo partito hanno inventato cose non dette dal ministro della Difesa sull’ipotesi di inviare militari in Ucraina. Detto questo, fare parte di un’alleanza di governo non significa avere uguale stima per tutti quelli che ne fanno parte”. “L’eurodeputato Vannacci – aggiunge – da oggi dovrà dimostrare di meritare la fiducia che gli hanno dato i cittadini per servire il suo Paese. Che è l’Italia e solo l’Italia…”.
Poi, sull’onda nera in Europa, “tutti commentate il sismografo, nessuno il terremoto. Intendo: perchè crescono? Perchè la sinistra è crollata? Quando sei così presuntuoso da inseguire l’ideologia di Timmermans, che ha regalato ai cinesi il settore auto, ti ritrovi lontano dal mondo, che non ti vota più. Gli errori dell’intellighenzia di sinistra generano insicurezze, senza una cura. E favoriscono l’astensionismo”. “L’Europa del futuro – aggiunge – non può escludere l’Italia. Non esiste una Commissione forte senza Giorgia Meloni, perchè la leader più forte è quella italiana. Attorno a lei possono coalizzarsi anche altre forze. In ogni caso, non è un tema di famiglie politiche, va molto oltre”. “Sono convinto che la prossima Commissione si costruirà attorno a un programma di legislatura”, sottolinea il ministro Crosetto, aggiungendo: “Mi pare che siano aperti tutti i giochi. Decideranno i governi, lo ripeto, e non le famiglie politiche: su Russia, Ucraina, Ga2a, sono loro che devono trovare una strategia comune europea. Non possiamo permetterci un’Unione debole”. “Il futuro lo decidono i 27 leader. Dovranno portarsi dietro le loro nazioni. Non puoi varare la Commissione con metà dell’Europa contro. Bisogna costruire un’agenda europea che vada al di là delle famiglie politiche. Poi la maggioranza proporrà al Parlamento il suo progetto. Io mi auguro che si poggi di più sul centrodestra ed escluda i distruttivi”. Non si fa nulla senza i socialisti, “penso proprio di sì. E poi parlo di una sottospecie di socialisti, quelli alla Timmermans”. E sulla possibilità che Ecr costruisca un gruppo unico con Le Pen, “non so – dichiara Crosetto -. Ma so che Ursula o chi per lei dovrà dialogare con chi ha preso il 35% e farà forse un nuovo governo”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Cronaca

Ambrogini d’oro, Sala: “Epoca di disimpegno, serve partecipazione”

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MILANO (ITALPRESS) – “Presenziare a questa cerimonia significa confrontarci con le migliori qualità della società milanese”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo alla cerimonia di consegna degli Ambrogini d’oro al Teatro dal Verme.

“Viviamo un’epoca difficile e pure molto incerta. Viviamo giorni in cui sembra prevalere, a tutti i livelli, un senso di rassegnazione e disimpegno che porta a un vero distacco dalla realtà, dai suoi problemi e dal suo impegno nel cercare di risolverli. In politica, per esempio, un segno evidente di questa crisi è l’astensionismo al voto, una tendenza che appare inarrestabile e che mina nel profondo il significato della rappresentatività degli organi elettivi a qualsiasi livello”, ha aggiunto.

“Non sarò io a negare le responsabilità della politica e dei politici, anzi. Rimane il fatto che una società indebolita dalla mancanza di partecipazione e di assunzione di responsabilità, una società più attenta ai social che alle scelte che la caratterizzano, è una società che non è in grado di esprimere identità compiute, scelte coraggiose, svolte decise”, ha osservato il sindaco.

 “Ciò a cui assistiamo è un astensionismo non solo dal voto bensì dalla socialità nel suo complesso, in un mondo nel quale i ruoli si confondono, l’autorità impallidisce, gli stessi genitori a volte non si propongono più come modelli di riferimento per i loro stessi figli”. Cosa fare?, si è interrogato Sala. “Prima di tutto, occorre che ognuno torni ad assumere una precisa consapevolezza del proprio ruolo. Che nessuno si astenga dal fare il proprio dovere. Non servono né il benaltrismo né lo scaricabarile sistematico. Occorre invece il pieno senso del proprio ruolo, a partire dalla politica, a partire da noi politici”.

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Inoltre “incontrare la gente, quella vera e capire che le persone hanno ancora fiducia nelle loro istituzioni e soprattutto ricercano ancora persone che sappiano ascoltare, organizzare e risolvere. Ma non basta, non basta essere capaci singolarmente. Oggi premiano persone che non si sono astenute dal fare il loro dovere. Tutti noi – ha concluso Sala – dobbiamo impegnarci, ma abbiamo bisogno di esempi, esempi di uomini e donne che segnino la strada a chi amministra, a noi, alla città”. 

-Foto xm4/Italpress-
(ITALPRESS).

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Al direttore de Il Sole 24 Ore l’Ambrogino d’oro 2025

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MILANO (ITALPRESS) – Il direttore de Il Sole 24 Ore, Radio 24 e Radiocor Fabio Tamburini è tra le personalità che hanno ricevuto oggi al Teatro dal Verme l’Ambrogino d’oro 2025, la massima onorificenza concessa dal Comune di Milano nel giorno del patrono a chi ha dato lustro alla città. L’edizione 2025 del premio ha assegnato, su 280 candidature proposte, un totale 42 riconoscimenti a cittadini e organizzazioni che si sono distinti per impegno civile, cultura, salute e solidarietà, contribuendo al bene della città.

“Attento osservatore dei mercati e degli scenari politici italiani e internazionali – si legge nella motivazione per l’assegnazione del riconoscimento – sotto la sua direzione il quotidiano si conferma punto di riferimento essenziale per il pubblico, le istituzioni e gli operatori economici con servizi approfondimenti e inchieste su temi cruciali”.

“Convinto – prosegue la motivazione – che la conoscenza sia essenziale per fare scelte responsabili e oculate, soprattutto in momenti di crisi e incertezza, presiede il comitato scientifico del Festival dell’Economia di Trento proponendo dibattiti di largo interesse e invitando i giovani, vera leva del futuro, a esporsi nel confronto”.

Tamburini ha commentato: “Dedico questo premio, di cui sono molto orgoglioso, ai bambini, ai troppi bambini, che muoiono nelle troppe guerre che sono in corso nel mondo. I bambini nascono per essere felici e non per morire in guerre decise da pochi e in cui muoiono in tanti, troppi”.

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-Foto ufficio stampa Il Sole 24 Ore –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Bonazzoli-Sanabria, la Cremonese batte il Lecce 2-0

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CREMONA (ITALPRESS) – La Cremonese non si ferma dopo l’exploit di Bologna e centra la sua seconda vittoria consecutiva. I ragazzi di Davide Nicola si impongono 2-0 sul Lecce nel match dello Zini, valevole per la quattordicesima giornata di Serie A 2025/2026: decidono le reti nella ripresa di Federico Bonazzoli (su rigore) e Antonio Sanabria. Pronti-via la squadra ospite si ritaglia subito la prima occasione con Stulic che, su assist di Berisha, si divora il gol del vantaggio. I salentini si rendono protagonisti di un buon avvio di gara, mentre la compagine grigiorossa fa un pò fatica ad uscire dalla propria metà campo. Il primo tempo risulta piuttosto spezzettato a causa dei numerosi falli commessi da entrambe le parti, così il risultato resta bloccato sullo 0-0. Al 32′ Berisha prova la conclusione dalla distanza, ma il suo tentativo è velleitario. Il primo tiro verso la porta della Cremonese, invece, arriva soltanto al 35′ con un pallonetto di Payero che si spegne sul fondo.
Al termine dei 4′ di recupero concessi da Mucera, si va a riposo sul parziale di 0-0. In apertura di ripresa i padroni di casa tornano in campo con un piglio diverso e al 52′ conquistano un calcio di rigore per un fallo di Ramadani su Vandeputte, assegnato dopo una revisione Var: sul dischetto si presenta Federico Bonazzoli, che con freddezza batte Falcone. Qualche minuto dopo il direttore di gara annulla un gol ai grigiorossi per un fallo di Baschirotto sul portiere avversario. Una situazione analoga si ripresenta anche al 62′, con un’altra rete cancellata per un’irregolarità dell’ex di turno su Falcone. Al 66′ Payero calcia da buona posizione, ma sciupa. Di Francesco corre ai ripari e stravolge il suo Lecce con delle sostituzioni, che però non portano i frutti sperati poichè a fare la partita è sempre la squadra lombarda. Che, infatti, al 78′ ipoteca la vittoria firmando il raddoppio con un colpo di testa di Sanabria, abile nel capitalizzare un cross al bacio di Zerbin. Poi poco o nulla, il Lecce non riesce a reagire. La Cremonese continua a volare in classifica portandosi a 20 punti, mentre il Lecce resta fermo a quota 13.

– foto Image –
(ITALPRESS).

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