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Superbike, il Gp dell’Emilia Romagna a Misano fino al 2029

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MISANO (ITALPRESS) – WorldSBK comunica la prosecuzione del rapporto con il Misano World Circuit: il Round dell’Emilia-Romagna si terrà pertanto nella Motor Valley fino al 2029.
Il Round dell’Emilia-Romagna continuerà a far emozionare gli appassionati al Misano World Circuit per altri cinque anni, grazie al nuovo accordo sottoscritto con Santa Monica SpA.
Il Round dell’Emilia-Romagna non è soltanto uno degli appuntamenti cruciali presenti nel calendario del WorldSBK ma rappresenta anche un evento significativo per il turismo locale, generando un importante impatto economico che una ricerca realizzata da Trademark Italia stima in oltre 30 milioni di euro.
Questa estensione contrattuale fa sì che Misano continui a essere un punto chiave nel calendario del WorldSBK, offrendo agli appassionati e ai team un’esperienza unica nella Motor Valley nel cuore dell’Italia.
Gregorio Lavilla, Direttore Esecutivo del WorldSBK, è entusiasta per questo rinnovo della partnership: “Siamo felici di continuare questo rapporto di lunga durata con il Misano World Circuit. Il Round dell’Emilia-Romagna rappresenta un evento chiave per il WorldSBK, Luca Colaiacovo, Presidente di Santa Monica SpA: “Dopo una stagione di significativi investimenti nella struttura da parte della proprietà di Financo, stiamo gettando le basi per garantire a MWC e a questo territorio un calendario sempre degno di una delle capitali mondiali del motorsport”.
Andrea Albani, Managing Director del Misano World Circuit: “Grandi eventi come il WorldSBK alimentano l’interesse per il motorsport e al tempo stesso guidano lo sviluppo di una lunga e articolata filiera alla quale abbiamo dato sempre maggior valore. Il rinnovo fino al 2029 genera fiducia e anche ottimismo tra gli imprenditori nel nostro campo”.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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La Polonia ferma la Francia 1-1, Mbappè e compagni secondi

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DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Un rigore per parte, trasformati dalle stelle Mbappè e Lewandowski, valgono il pareggio 1-1 tra Francia e Polonia al Signal Iduna Park di Dortmund. I transalpini vengono così superati dall’Austria, che chiude in testa il Girone D, e finiscono nella parte alta del tabellone dove agli ottavi incontreranno la seconda classificata del Girone E. Saluta Euro2024 la Polonia con un punto e la quarta piazza del raggruppamento. Deschamps ritrova Mbappè in versione “eroe mascherato” dopo essersi rotto il naso contro l’Austria. Con il neo madrileno, nel tridente transalpino ci sono Dembelè e a sorpresa Barcola: panchina per Thuram e Griezmann. Nella Polonia esordio dal primo minuto per Lewandoswski a cui Probierz affianca come sostegno sulla trequarti il duo Szymanski-Urbanski. Il primo tiro del match però è di Zielinski che fa le prove di derby e prova a sorprendere Maignan dalla distanza, il portiere del Milan blocca a terra senza difficoltà. Un altro rossonero, Theo Hernandez, calcia a botta sicura dopo lo spunto di Koundè che si beve Zalewski sull’out di destra: Skorupski si salva mettendo in angolo con la punta del piede.
E’ grande protagonista l’estremo difensore della Polonia che si oppone anche alla conclusione di Dembelè da posizione defilata e ad un’incursione di Mbappè, velocissimo nell’andare al tiro dopo l’uno-due in area di rigore con Barcola. Nel mezzo una chance dall’altro lato per Lewandoski il cui colpo di testa, su cross di Zielinski, termina di un soffio a lato alla destra della porta di Maignan. La pressione che la Francia aveva intensificato negli ultimi minuti del primo tempo diventa ancora più incisiva in avvio di ripresa. Skorupski fa un’altra bella parata su Mbappè che poi prova il diagonale rasoterra la cui corsa finisce poco lontana dal secondo palo. Il gol è nell’aria e arriva su calcio di rigore, fischiato da Guida quando Kiwior perde il duello in velocità con Dembelè e lo atterra in area: dagli undici metri Mbappè spiazza Skorupski per l’1-0. Il gol subìto e i cambi di Probierz scuotono la Polonia che con orgoglio si riporta in avanti. Lewandowski scippa la sfera a Tchouameni e calcia dalla distanza mancando la porta per qualche centimetro.
Poi, il neoentrato Swiderski, riceve palla in area e finisce giù dopo un contatto con Upamecano: per Guida è tutto regolare, ma il Var lo richiama perchè il fallo c’è e dopo la review il direttore di gara indica per la seconda volta il dischetto. Dagli undici metri si presenta Lewandowski le cui finte non ingannano Maignan, bravo a respingere la conclusione. Il portiere francese però, si stacca con troppo anticipo dalla linea di porta e il penalty va ripetuto. Due chance consecutive Lewandowski raramente le spreca e infatti il gol dell’1-1 arriva con la palla che sul tiro dell’attaccante si insacca dopo aver baciato il palo. Nel finale vibrante la Polonia prova addirittura a cercare il ribaltone e la Francia spinge per centrare il primo posto nel girone, ma grandi occasioni non se ne vedono e il risultato non cambia più.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Gli azzurri tornano a Berlino, ora ritrovare serenità e fiducia

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Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Anche a Iserlohn è arrivata l’estate. Almeno per il momento. Dopo due settimane di pioggia e temperature tutt’altro che consone alla stagione, splende il sole e fa caldo. Chissà che dopo la notte adrenalinica di Lipsia il cielo non torni sereno anche a ‘Casa Italià in questi giorni che separano gli azzurri dalla sfida di Berlino. Sabato 29, alle ore 18, ottavo di finale contro la Svizzera. E a tutti i tifosi italiani, in primis la città, ma poi anche l’avversaria, di ricordi in mente ne fanno venire tanti. Dolcissimi quelli legati alla capitale tedesca, amari e dolorosi gli altri. Se la temperatura a Iserlohn ha subito un’impennata, forse c’è da augurarsi che si abbassi quella intorno agli azzurri e al…ct. Luciano Spalletti al 98° di Croazia-Italia ha dato sfogo a tutta la sua gioia, ma ha tenuto dentro di sè quella dose di pressione che poi ha scaricato davanti a telecamere, microfoni e taccuini. Poi si è scusato con il giornalista (Dario Ricci di Radio24) che aveva immaginato, in assoluta buona fede e in autonomia, un patto tra ct e giocatori. Nulla di grave, in tutti gli ambienti di lavoro si parla e si cerca di andare avanti con l’obiettivo di rendere tutti al meglio.
Luciano da Certaldo in quella parola “patto”, ha letto altre cose. Ha pensato a spifferi, spie, 007 e chissà che altro. L’adrenalina di un match tirato, sofferto, dove hai visto il baratro e poi all’improvviso la luce, può fare questi scherzi. Il ct ha parlato di “prese in giro”, ha rivendicato il valore di una qualificazione tribolata, ma in un “girone della morte”, ha ammesso che è il primo ad aspettarsi di più dalla sua Italia, ma in fondo c’è da ragionare su tante cose. Questa Nazionale non è quella di tre anni fa, soprattutto Spalletti non ha avuto lo stesso tempo di plasmarla a sua immagine e somiglianza come riuscì a fare Mancini. Tra infortuni e giocatori non più all’altezza, ha cercato di trovare le giuste soluzioni e se in questa Italia brilla la stella di Calafiori, il merito, oltre che del ragazzo, è suo. Lo ha schierato titolare tre volte su tre, purtroppo non potrà calare il poker dal momento che il difensore (con la testa e i piedi da centrocampista) del Bologna è squalificato. E poi questa Nazionale è uscita ridimensionata dal match contro la Spagna, ma contro l’Albania, pur non dimenticando il valore degli avversari, ha giocato una buona gara mostrando carattere.
E anche ieri contro una Croazia che tutti temevano prima di affrontarla e il cui valore adesso viene sminuito, gli azzurri per lunghi tratti hanno fatto veder cose interessanti. E poi c’è il carattere, quello che ti ha permesso di alzarti dopo lo schock di un assurdo gol regalato appena dopo 23 secondi nel match del debutto, e di ribaltare in 16 minuti il risultato. Quello che ti ha consentito di non mollare, magari anche con la forza della disperazione, nel match di ieri a Lipsia. In fondo quel che contava era passare il turno: missione compiuta, ci attende la Svizzera, selezione da rispettare ma sicuramente alla portata di Donnarumma e compagni. Ora ci sarà da recuperare energie fisiche e mentali. Oggi squadra a riposo, giocatori liberi dopo pranzo e attesi in ritiro entro le 23. Staccare qualche ora dopo la qualificazione, non è la stessa cosa che farlo dopo la dura lezione di spagnolo sostenuta in quel di Gelsenkirchen. Riposare alleggerisce i pensieri e tonifica i muscoli, da domani si tornerà al lavoro. Si punta la Svizzera e ci sarà da capire chi ha recuperato dopo tre gare intense, complicate e dispendiose. C’è chi dà l’impressione di non averne più o di averne poco, c’è chi spinge per dimostrare di meritare una maglia. Altri Zaccagni si attendono, se poi i centravanti (che siano Scamacca, Retegui o Raspadori) iniziassero a segnare beh…Intanto si torna a Berlino, tutto il resto si vedrà.
– Foto Ipa Agency –
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Zaccagni “Notte da ricordare, Spalletti bravo a costruire gruppo”

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Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Diciotto anni fa Del Piero a Dortmund, ieri Mattia Zaccagni a Lipsia. Storie diverse, giocatori differenti, senza contare che una semifinale Mondiale vinta non può valere il pass per gli ottavi degli Europei. Però i gol sono simili e, soprattutto, se l’Italia campione in carica è ancora in corsa, molto lo deve alla rete segnata al 98° da Mattia Zaccagni, esterno della Lazio che ha scelto la notte giusta per il primo sigillo in azzurro. Un momento che sognava da bambino, quando in camera aveva il poster di Del Piero e ne studiava le giocate. “Con Alex ci siamo sentiti stanotte. Era molto felice e molto contento per me, mi ha detto di continuare così”. Allora il contropiede di Gilardino trovò pronto Del Piero al tiro a giro vincente, questa volta è stato un difensore a fornire l’assist che permette all’Italia di non correre il rischio di uscire di scena. “Calafiori è stato bravo a portarsi la palla avanti, poi mi ha visto con la coda dell’occhio e mi ha dato la palla perfetta per calciare. Io non ci ho pensato due volte”. E l’ha messa dove nessuno poteva arrivare facendo esplodere di gioia la ‘famiglià azzurra.
Anche l’esultanza ha ricordato Del Piero a Berlino. “Volevo avvicinarmi il più possibile alla panchina, sono arrivato alla bandierina e sono stato sommerso da tutti. Spalletti è venuto subito da me, mi ha baciato e abbracciato: era troppo importante passare il turno come secondi del girone, è stata una serata bella per tutti, che mi porterò per sempre nel cuore”. E con lui gli italiani e tutti quelli che lo conoscono bene o ne hanno seguito il percorso. “Il numero di messaggi ricevuti non lo so, ancora devo rispondere a molti – ammette l’esterno della Lazio i- durante Casa Azzurri Live Germania, la striscia quotidiana in onda da Iserlohn -. Ne scelgo uno: quello di mia moglie con il video che ha poi postato, in cui mio si sente mio figlio dire ‘Ba Ba Bà. Ma me ne sono arrivati da amici, vecchi compagni, vecchi allenatori”.
E a proposito di allenatori, Zaccagni spende parole per un ct che ieri ha sofferto come poche altre volte in carriera e che secondo l’esterno della Lazio va elogiato anche per argomenti non strettamente tecnico-tattici. “La forza del gruppo è importantissima in queste competizioni – aggiunge Zaccagni -. Nei club magari è facile crearla perchè c’è più tempo per stare insieme. Ma questo è un gruppo bellissimo, stiamo bene e il mister è stato bravo in tutto questo”. Tornata nel ritiro di Iserlohn quando erano ormai le 4 del mattino, dopo un volo che da Lipsia è atterrato all’aeroporto di Paderborn, l’Italia ha trovato davanti all’ingresso dell’hotel una decina di tifosi. “Ci stanno dando una grande carica e la forza per continuare a sognare”. Nel 2006 Zaccagni. classe 1995, sognava nell’hotel di famiglia tifando azzurro dalla tv, mentre l’Italia lottava all’Olympiastadion di Berlino, lo stesso stadio che sabato ospiterà l’ottavo di finale contro la Svizzera. “Tornare a Berlino sarà un’emozione forte per tutti noi. Avevo 11 anni e mi ricordo che dopo la partita fu bellissimo andare a festeggiare con i tifosi”.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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