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Cronaca

Milano, telemarketing selvaggio truffe ed estorsioni. Azzerata banda

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MILANO (ITALPRESS) – Partendo dalla querela di un sacerdote milanese, tartassato dalle telefonate di call center che, con insistenza e toni aggressivi, gli chiedevano il pagamento di bollette insolute relative a contratti di luce e gas da lui mai sottoscritti, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano ha scoperto l’esistenza di un imponente sistema criminale – – costituito da due società padovane fornitrici di luce e gas e da numerosi call center con sedi in Italia e in Albania – specializzato in attivazioni fraudolente di contratti per la fornitura di energia, estorsioni e auto riciclaggio dei proventi illeciti. L’indagine, condotta dalla Polizia Postale milanese sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano e della Procura Speciale contro la Corruzione ed il Crimine Organizzato di Tirana (con il raccordo del Magistrato di collegamento italiano in Albania), ha visto la partecipazione del Servizio Polizia Postale e della Sicurezza Cibernetica e, per le attività svolte a Tirana, del Servizio per la Cooperazione Internazionale e di Polizia – – Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania, unitamente al Dipartimento Polizia Criminale – – Direzione Investigativa ed Unità Crimini Informatici della Polizia di Stato albanese e al National Bureau Investigation della Spak. I raggiri compiuti dagli indagati partivano dalle numerose e insistenti telefonate (fatte anche la mattina presto e in tarda serata) con cui venivano raccolti i dati delle vittime, le quali erano convinte di parlare con dipendenti dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) o di compagnie energetiche con cui avevano stipulato regolari, contratti per la fornitura di luce e gas. Tali informazioni venivano raccolte ricorrendo a pretesti come, ad esempio, fantomatici lavori stradali che avevano troncato i cavi elettrici o i tubi del gas e a causa dei quali era necessario attivare temporaneamente un nuovo contratto con un operatore “convenzionato”. Quando non riuscivano a persuadere la vittima, gli indagati utilizzavano i dati acquisiti durante le telefonate per attivare ugualmente il contratto apponendo firme false in calce alla documentazione cartacea. In altri casi, quando la procedura di attivazione richiedeva una registrazione vocale, la voce della vittima, registrata durante la telefonata, veniva manipolata ad arte con editor audio o con app di intelligenza artificiale affinchè si potessero udire, pronunciati dall’ignaro utente, i necessari dati personali e i vari “sì” in risposta alle domande dell’operatore telefonico incaricato di raccogliere il consenso. Solo dopo alcuni mesi, le vittime, del tutto inconsapevoli di aver sottoscritto un contratto con una nuova compagnia energetica, si vedevano recapitare salatissimi solleciti di pagamento per bollette non pagate. A quel punto iniziava il calvario delle innumerevoli telefonate, dai toni sempre più aggressivi e intimidatori, con cui sedicenti addetti al recupero crediti richiedevano il pagamento dell’insoluto. In diversi casi, accertati nel corso delle indagini, tali richieste si trasformavano in vere e proprie estorsioni. Il fraseggio minatorio, riferito dalle vittime, era sempre il medesimo: “intanto ti depotenziamo la fornitura elettrica e, se ancora non paghi, ti stacchiamo la corrente”. I toni delle telefonate erano tanto più aggressivi, quanto più le vittime si dimostravano vulnerabili, tra queste, un’anziana donna veneta di 87 anni. E’ stata inoltre accertata la sistematica violazione delle norme dettate dal G.D.P.R. circa la raccolta e il trattamento dei dati personali delle vittime, non solo per modalità con cui venivano acquisiti e conservati, ma anche per la condivisione non autorizzata con soggetti terzi, in alcuni casi sedenti all’estero (nel caso di specie in Albania). La complessa e articolata attività investigativa ha comportato l’analisi di un’imponente quantità di dati telematici e bancari, oltre allo svolgimento di mirati servizi di polizia sul territorio, in Italia e in Albania, finalizzati all’acquisizione di tutte le necessarie evidenze. Man mano che le indagini prendevano corpo, gli operatori della Polizia di Stato riuscivano a individuare numerose ulteriori vittime (circa un migliaio) che ancora non si erano rese conto di essere cadute nella trappola. Molte di esse hanno contribuito in misura determinante al buon esito delle indagini, sporgendo querela o fornendo informazioni utili alla puntuale ricostruzione dei fatti. Le perquisizioni locali e informatiche disposte dalla Procura meneghina hanno riguardato complessivamente 35 obiettivi, di cui 32 in Italia e 3 in Albania, nella città di Tirana. In particolare, le attività hanno interessato le due sedi operative delle società energetiche padovane (peraltro di recente sanzionate dal Garante della Privacy e dall’Antitrust), 12 sedi di call center (di cui 3 in Albania) e 21 soggetti tra amministratori, commercialisti, consulenti e dipendenti delle società energetiche e di call center. Tra gli elementi già emersi nel corso delle investigazioni assumono una particolare importanza quelli acquisiti presso la sede di un call center; sono state rinvenute copie dei contratti fraudolenti oggetto di querela e le relative registrazioni vocali; inoltre, sono state trovate liste aggiornatissime di utenti residenziali, da contattare per la stipula di contratti di luce e gas, talmente corpose da richiedere ragguardevoli risorse informatiche per la gestione e consultazione. Cospicui i profitti realizzati che nei primi tre mesi del 2023 ammontano a circa 9 milioni di euro. Anche grazie ai sequestri di sistemi informatici, server remoti, spazi cloud e apparati tecnologici specialistici, l’operazione ha inflitto un durissimo colpo al fenomeno del “telemarketing selvaggio” che tormenta milioni di cittadini, in spregio alle norme poste a tutela dei consumatori (in particolare quella che vieta di contattare gli utenti iscritti al Registro delle opposizioni).(ITALPRESS).

Foto: Polizia di Stato Milano

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 28 GIUGNO 2024

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I fatti del giorno: Operaio cade nell’Adda mentre lavora su cavalcavia – Rapine in zone Navigli, 4 giovani egiziani arrestati – Affidato incarico per perizia psichiatrica su Impagnatiello – Vita da incubo per cani nel Pavese, intervengono guardie zoofile – Stato calamità in Oltrepo per maltempo di Marzo – 56 evasori totali in provincia di Pavia – Farmaci dopanti, sequestri anche nel Pavese – Tour de France Lunedì in Oltrepo Pavese – Sei pazienti su dieci rinunciano a curarsi – Sabato sfilerà il Milano Pride. Previsioni del tempo in Lombardia per il 29 Giugno.

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Un ponte tra Italia e Marocco alla Fiera del Levante di Bari

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BARI (ITALPRESS) – “Il Marocco è una terra di grandi opportunità, soprattutto in vista dei Mondiali del 2030”. L’invito all’Italia a “guardare a Sud” arriva dalla Puglia, e più precisamente da Bari, dalle parole di Mohamed Karim Sbai, presidente dell’Ordine nazionale degli Architetti del Marocco. L’occasione è stata l’incontro che si è tenuto oggi (28 giugno) alla Fiera del Levante di Bari, allo scopo di creare un ponte tra Italia e Marocco, che in questo momento sta vivendo un vero e proprio boom immobiliare. Alla presenza del presidente della Nuova Fiera del Levante, Gaetano Frulli, del presidente dell’Ordine degli Architetti di Bari, Cosimo Damiano Mastronardi, e di numerosi architetti del territorio, Sbai ha ricordato come i settori dell’arredamento e dell’Interior design stiano vivendo un periodo di particolare sviluppo, “qui il valore dei designer e degli architetti italiani – ha aggiunto – è conosciuto e apprezzato”. “Incontri come quello di oggi- ha ricordato Frulli – sono importanti per quel processo di internazionalizzazione che la Nuova Fiera del Levante ha avviato”, per poi annunciare che nella prossima edizione della Campionaria barese, nello spazio dedicato all’arredamento sarà promosso un interscambio B2B tra buyer marocchini e operatori del settore che esporranno e presenteranno i loro prodotti: “Far venire qui architetti e altri designer da parte di tutto il bacino del Mediterraneo e delle terre balcaniche, che è il mercato a cui ci vogliamo rivolgere, è strategico perchè così diamo opportunità alle aziende di vendere.
D’altronde in quel settore ormai l’architetto è diventato il vero buyer”.
Non a caso, quello dell’arredamento è un settore votato al dialogo estero in Marocco: le importazioni riguardano principalmente mobili da soggiorno (41%), mobili da cucina e bagno (28%), mobili da ufficio (11%), mentre il resto è ripartito tra camere da letto, complementi d’arredo e mobili per esterni. “Si crea oggi un rapporto sinergico tra Fiera del Levante e Ordine degli architetti di Bari – ha infine ricordato Mastronardi – perchè è importante la sinergia tra enti del territorio per elevare la qualità dello stesso, possiamo offrire le nostre competenze per far crescere il territorio e incontri come quelli di oggi e quelli della Campionaria permetteranno uno scambio di culture che è importante per la crescita di tutti”.
-foto f06 –
(ITALPRESS).

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Il 64% degli italiani beve meno di 2 litri d’acqua al giorno

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MILANO (ITALPRESS) – Una ricerca italiana appena condotta da YouGov e presentata da Liquid I.V. azienda di integratori alimentari nata a Los Angeles che sviluppa prodotti studiati per aumentare l’assorbimento dell’acqua nel nostro organismo, ha evidenziato che il 96% degli italiani riconosce l’importanza di bere la giusta quantità d’acqua, ma solo il 56% sa che è necessario bere almeno 2 litri d’acqua al giorno e il 64% beve meno della quantità raccomandata.
Sei italiani su dieci ritengono di non essere idratati a sufficienza: due italiani su tre (64%) bevono meno di due litri d’acqua al giorno; sei italiani su 10 (61%) cercano attivamente una soluzione per bere e idratarsi di più.
Solo il 19% degli italiani intervistati dichiara di usare settimanalmente sali minerali in aggiunta all’acqua e solo il 12% beve bevande sportive.
Secondo gli italiani intervistati, le cause di disidratazione principali sono: non bere a sufficienza (85% di risposte); eccessiva sudorazione (61%); clima caldo (56%); attività fisica prolungata (41%); consumo di alcolici (38%).
Liquid I.V. è il secondo brand nel portafoglio Health & Wellness di Unilever negli Stati Uniti, ed è appena arrivato anche in Italia. Lanciato sul mercato americano nel 2012, è un integratore alimentare in polvere, scientificamente formulato per aumentare l’idratazione e aiutare a reintegrare gli elettroliti persi durante l’attività fisica, in viaggio, in caso di alte temperature e per intensa sudorazione. Gli elettroliti sono minerali essenziali che, come sodio e potassio, insieme ai carboidrati aumentano l’assorbimento di acqua nel nostro organismo.
L’obiettivo di Liquid I.V. è garantire un’idratazione funzionale. Il corpo umano è composto da circa il 60-70% di acqua: ogni singola cellula del nostro corpo ha bisogno di acqua per funzionare al meglio. Rimanere idratati, non solo nella stagione estiva e non solo quando si fa sport, è essenziale per il benessere fisico, mentale ed emozionale. Contiene inoltre le vitamine C, B3, B5, B6 e B12 che contribuiscono al normale metabolismo energetico. Le soluzioni di carboidrati-elettroliti migliorano l’assorbimento dell’acqua durante l’esercizio fisico. Inoltre non contiene coloranti artificiali; non contiene dolcificanti artificiali; è vegano ed è senza glutine.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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