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LA VOCE PAVESE – UNIPV NELLA TOP 200 DEI MIGLIORI ATENEI D’EUROPA

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LA VOCE PAVESE – UNIPV NELLA TOP 200 DEI MIGLIORI ATENEI D’EUROPA
L’Università di Pavia si conferma nella top 200 degli atenei europei nella classifica QS, piazzandosi al 196° posto. Un risultato di valore in leggera flessione rispetto al 2023, quando era al 194° posto. Pavia conferma comunque di avere le carte in regola per guardare al futuro avendo recuperato ben 200 posizioni nella classifica globale rispetto al 2016. Un dato che dimostra l’impegno dell’ateneo nel migliorare la propria qualità e la sua reputazione internazionale. Tra i punti di forza dell’Università di Pavia c’è l’eccellenza nella ricerca, con un posizionamento al 173° posto a livello mondiale e al quarto in Italia per numero di citazioni per docente. Inoltre l’ateneo si distingue per la buona reputazione del titolo di studio tra i datori di lavoro, posizionandosi al 14° posto in Italia per “employer reputation”. Cosa si potrebbe migliorare? In primis la sostenibilità, inoltre sebbene il rapporto tra docenti e studenti sia buono (5° posto in Italia), c’è ancora margine di miglioramento per quanto riguarda la mobilità internazionale degli studenti. A livello nazionale ai primi tre posti ci sono il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna e La Sapienza di Roma. Il territorio provinciale dovrebbe riflettere su una nuova dimensione, quello di una "provincia Campus".

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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