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Economia

Unicredit, Andrea Orcel nominato “Banchiere dell’anno”

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ROMA (ITALPRESS) – Euromoney ha premiato Andrea Orcel, CEO di UniCredit, come “Banker of the Year” in riconoscimento
della sua “eccezionale leadership e degli straordinari risultati raggiunti da UniCredit nel 2023, grazie al piano di trasformazione industriale ‘UniCredit Unlocked’”.
Il prestigioso premio è stato consegnato ad Andrea Orcel durante la cerimonia degli “Euromoney Awards for Excellence”, tenutasi a Londra il 18 luglio. Oltre a riconoscere la sua straordinaria leadership e la trasformazione della banca, Euromoney ha conferito a UniCredit il prestigioso premio per la Migliore Banca per le Piccole e Medie Imprese (PMI) in Europa Occidentale, riconoscendo la qualità del servizio e delle relazioni con i suoi 2 milioni di clienti PMI e i 15 milioni di clienti retail nei 13 paesi in cui opera. Inoltre, Euromoney ha riconosciuto UniCredit come Migliore Banca in Italia, dove è stata premiata anche
come Migliore Banca sul fronte ESG e per le PMI. UniCredit è stata anche riconosciuta come Migliore Banca in Bosnia ed Erzegovina, dove ha ricevuto l’ulteriore riconoscimento di Migliore per Diversità ed Inclusione.
In totale, UniCredit ha ricevuto 18 premi “come riconoscimento del suo eccellente lavoro in tutta Europa. Questi premi riconoscono UniCredit Migliore Banca per il Wealth Management e Migliore Banca per i Servizi di Transazione in CEE, oltre a premiarla come Migliore Banca sul fronte ESG in Austria, in Bosnia-Erzegovina, in Croazia e in Romania, e Migliore Banca per il Corporate in Bulgaria, in Croazia e in Romania. Inoltre, nella Repubblica Ceca, la banca è stata premiata come Migliore Banca per le PMI”.
Andrea Orcel, CEO di UniCredit, ha commentato i riconoscimenti ottenuti, affermando: “Sono estremamente onorato e grato a tutti i colleghi che hanno lavorato insieme con passione e impegno, uniti in un unico team per continuare a garantire risultati positivi a tutti i nostri stakeholder. Questi premi sono
un vero riconoscimento per i risultati da loro ottenuti e testimoniano la dedizione e il duro lavoro di tutto il
team, oltre che attetstare un ulteriore passo avanti della banca in direzione della nostra ambizione di diventare la banca per il futuro dell’Europa”.
Gli eccezionali risultati di UniCredit nel 2023, il miglior anno di sempre, e nel 1Q 2024, riflettono il successo
del piano strategico “UniCredit Unlocked”, che ha trasformato l’istituto in un unico gruppo armonioso con accesso a 15 milioni di clienti e 13 mercati in tutta Europa, consentendo alla Banca di diventare un nuovo punto di riferimento nel settore.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

CNA, Costantini “Dazi e guerre come la pandemia”

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CAGLIARI (ITALPRESS) – “Abbiamo firmato un protocollo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Entreremo in tutte le scuole d’Italia a spiegare alle ragazze e ai ragazzi che l’artigianato può essere una soluzione per la propria vita personale. Grazie all’artigianato si può mettere se stessi nel prodotto che si fa, la propria abilità, ma anche il proprio sentimento”. Così il presidente Nazionale della CNA, Dario Costantini, a margine della presentazione di questa mattina a Cagliari della ricerca realizzata da CNA Sardegna intitolata “Sardegna al lavoro, analisi e scenari di mercato tra innovazione e nuove competenze: quale futuro per ‘occupazione”.

Costantini ha proseguito su possibilità e limiti dell’attuale scenario: “In artigianato si possono avere anche soddisfazioni economiche: il tema del salario minimo non riguarda i contratti che firmiamo con i maggiori sindacati italiani. E poi una volta che si impara un mestiere si può diventare imprenditrici e imprenditori. Tanti artigiani arrivano in età di pensione e non sanno a chi lasciare la propria azienda, si perdono competenze che ci hanno resi grandi”.

Il presidente ha fatto quindi il punto sul mercato internazionale: “In questo momento la situazione non è semplice. Stiamo facendo impresa in un mondo che vede 90 paesi coinvolti in 56 conflitti bellici, il CNA è contrario alla guerra”. Quindi un passaggio sui dazi: “Si parla dei 67 miliardi di export diretto, ma ci sono altri 40 miliardi che riguardano l’export indiretto, ovvero quei componenti che noi costruiamo e poi vengono lavorati in altri paesi e mandati negli Stati Uniti. Pensiamo all’automotive o l’agroalimentare. Sono dati preoccupanti. Mi auguro che il Governo ci dia risposte per come aiuteremo quelle imprese che vedranno chiudersi quei mercati. Per l’artigiano che esporta negli USA o nei paesi in guerra è un problema enorme. Le guerre e i dazi potrebbero rappresentare quello che è stata la pandemia”.

– foto screenshot video xd4/Italpress –

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(ITALPRESS).

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Economia

Vega C lancia con successo i satelliti CO3D e MicroCarb

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ROMA (ITALPRESS) – Vega C ha completato con successo la missione VV27, mettendo in orbita i satelliti CO3D e MicroCarb. Il lanciatore è decollato alle 23:03 ora locale del 25 luglio (04:03 CEST del 26 luglio). Il primo stadio P120C ha fornito la spinta al decollo e ha funzionato per 2 minuti e 23 secondi, seguito dall’accensione dello Zefiro 40 e dallo Zefiro 9. Lo stadio superiore AVUM+ ha effettuato quattro accensioni per posizionare i quattro satelliti CO3D e il MicroCarb nelle orbite previste, rispettivamente a 495 e 650 chilometri.

La missione si è conclusa dopo 1 ora e 51 minuti con l’accensione di de-orbit dell’AVUM+, in accordo con la Zero Debris Charter dell’ESA. I satelliti CO3D, sviluppati da Airbus Defence and Space, hanno l’obiettivo di mappare la superficie terrestre in 3D e fornire immagini 2D per clienti istituzionali e commerciali. Il satellite MicroCarb, sviluppato dal CNES, è progettato per studiare le fonti e i pozzi di anidride carbonica (CO2), il più importante gas serra che contribuisce ai cambiamenti climatici.

“Vorrei ancora una volta ringraziare il nostro team e i nostri partner per questo lancio di successo del Vega C – ha detto Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio -. Il razzo continua a dimostrare la sua affidabilità e la sua importanza nel supportare missioni scientifiche e di sicurezza. Dopo questo successo, continuiamo a lavorare per assumere la responsabilità di operatore dei servizi di lancio dopo il volo VV29″.

– foto IPA Agency –

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Economia

Abi, in crescita il patrimonio netto delle famiglie europee. Italia al terzo posto

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 il valore della ricchezza netta detenuta dalle famiglie europee ha raggiunto i 70.200 miliardi di euro, in crescita del 4,4% rispetto all’anno precedente. Lo evidenzia uno studio dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sui più recenti dati pubblicati dalla Banca Centrale Europea. Il 29% di tale ricchezza è delle famiglie tedesche, il 20% di quelle francesi, il 16% di quelle italiane e il 13% di quelle spagnole; la quota restante (22%) è distribuita tra gli altri paesi dell’area.

Le famiglie italiane si confermano tra le più solide dal punto di vista patrimoniale. In Italia la ricchezza netta delle famiglie è di 8 volte il reddito disponibile, superiore alla media dell’area dell’euro (7,5 volte), ai dati francesi (7,4) e a quelli tedeschi (7,2), mentre è 8,6 volte per gli spagnoli. L’indebitamento delle famiglie italiane si mantiene tra i più bassi nell’area dell’euro. Le passività finanziarie rappresentano in Italia l’8,4% del totale, a fronte dell’11,3% nell’area dell’euro, del 9,7% in Germania e del 12,8% in Francia e con il 7,9% in Spagna.

La composizione della ricchezza delle famiglie evidenzia che gli immobili residenziali risultano la componente principale. In Italia la quota delle abitazioni, sebbene maggioritaria, risulta contenuta nel confronto europeo (43,9% in Italia contro 51,6% della media di area) e rispetto ai dati degli altri principali paesi (52,2% in Francia, 53,2% in Germania e 60,6% in Spagna), anche a motivo del forte aumento dei prezzi degli immobili negli altri paesi dell’area dell’euro.

I depositi in Italia rappresentano l’11,2% del totale delle attività delle famiglie mentre nell’area dell’euro tale quota sale al 12,4%. In Italia, risulta più elevata della media europea la liquidità (1,6% contro una media di area dell’1,1%). Le attività delle famiglie produttrici – tra cui le partecipazioni in imprese non quotate e i beni non finanziari ad uso produttivo – costituiscono il 20,2% del portafoglio complessivo delle famiglie italiane, quasi 6 punti percentuali in più rispetto alla media dell’area.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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