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Politica

Tajani “Relazioni con Iran e Siria decisive per la liberazione di Sala”

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ROMA (ITALPRESS) – “C’è stato un dialogo continuo e la nostra intelligence, la diplomazia, il governo hanno fatto il massimo. Essere un Paese come il nostro che ha rapporti con tutti i paesi dell’area del Medio Oriente, anche con quelli di cui non condivide politiche e azioni, rende possibile agire con efficacia anche di fronte a grandi difficoltà. Non a caso noi abbiamo tenuto aperti i rapporti politici con l’Iran, abbiamo tenuto aperta l’ambasciata in Siria, dove andrò domani dopo che si sarà riunito il Quintetto”. A dirlo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando al “Corriere della Sera” della liberazione della giornalista Cecilia Sala dopo 21 giorni in carcere a Teheran. “La liberazione dell’ingegnere iraniano Abedini? Sono due cose separate, lo hanno spiegato anche le autorità iraniane. Il caso Abedini è trattato dalle autorità giudiziarie italiane, vedremo cosa succederà. Poi, eventualmente, sarà di competenza del ministro della Giustizia”.
Parlando poi di Elon Musk e del suo “legame” con l’Italia, il vicepremier ha evidenziato che “a oggi Musk è un privato cittadino e un grandissimo imprenditore; quando sarà al governo è ovvio che dovrà misurare le sue dichiarazioni. Poi, per quanto riguarda il sistema di comunicazioni satellitari della sua azienda, è un altro discorso. Parliamo di una scelta tecnologica che deve fare lo Stato italiano. Io non ho preclusioni a prescindere, una cosa è Musk, altra la sua azienda. Se è in grado di fornire i migliori servizi, perchè dire no a priori? Vedremo, ci saranno valutazioni, si sceglierà il meglio per garantire i servizi necessari alle nostre amministrazioni”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Meloni “Serve una nuova alleanza tra imprese e lavoratori”

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ROMA (ITALPRESS) – Bisogna “coniugare sussidiarietà e crescita, rifondare la dinamica tra imprese e lavoro superando la tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno continua a sostenere. Gettare le fondamenta di una nuova alleanza tra datore di lavoro e lavoratori, promuovere la partecipazione dei lavoratori al destino della propria impresa. Per questo non abbiamo avuto difficoltà a sostenere la proposta di legge della Cisl sulla partecipazione, non è una adesione di compiacimento ma vengo da una storia politica che ha fatto della partecipazione dei lavoratori uno dei punti qualificanti”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell’assemblea nazionale della Cisl. Secondo la premier, inoltre, “l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del mercato del lavoro è una delle grandi questioni. Andiamo verso un mondo dove i lavoratori rischiano di non essere necessari. Dobbiamo governare i processi e siamo già in ritardo. La grande sfida è costruire le basi di un mercato del lavoro in cui ci siano ancora operai, tecnici e professionisti che svolgeranno la stessa mansione, ma in modo diverso. Su queste sfide il governo non pretende e non intende lavorare da solo, ma vuole imparare dai luoghi di lavoro”.
(ITALPRESS).
-Foto frame video Palazzo Chigi-

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Giustizia, Parodi “Bene invito di Meloni ma lo sciopero resta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non ho ancora una data, spero di averla presto. Ho molto apprezzato la risposta così sollecita della presidente del Consiglio. Mi pare che stiamo partendo con il piede giusto, no?”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il neo presidente dell’Anm, Cesare Parodi. “Innegabilmente è un fatto positivo e non posso nascondere di esserne molto soddisfatto. Mantenere aperto un dialogo è fondamentale. Il che non vuol dire che sono ottimista rispetto al fatto che le cose possano cambiare. E infatti lo sciopero del 27 resta confermato. A quella data arriveremo andando ogni giorno nelle aule di giustizia con la coccarda tricolore sulla toga e preparando le assemblee aperte ai cittadini che si terranno in ogni distretto la mattina della protesta”, aggiunge, spiegando poi che “lo sciopero, che non è contro il governo, ma uno strumento per portare le nostre istanze all’attenzione dell’opinione pubblica, sarà solo l’inizio del nostro impegno e neanche decisivo. Sappiamo già che alcuni non aderiranno e che questo ci verrà rinfacciato”. Su cosa andrà a dire al tavolo con il governo, Parodi dice: “Questo lo decideremo insieme con la giunta, come qualsiasi altra mossa. Il mio mandato sarà tutto improntato all’insegna dell’unità delle correnti della magistratura, le mie idee personali non contano. Chiedo scusa se, subito dopo la mia elezione, a caldo, ho annunciato l’intenzione di chiedere un incontro al governo senza essermi prima consultato con la giunta. Ma lo sentivo come una forte esigenza. Sicuramente spiegheremo le nostre ragioni a difesa di un modello che ha funzionato bene, che ha certamente delle criticità ma che possono essere risolte. Le scelte le fa il governo, noi chiediamo solo di essere ascoltati, come tutti i cittadini organizzati o no. Intanto vediamo cosa ci dirà il governo. In base alla risposta decideremo cosa fare”.
(ITALPRESS).
-Foto: Anm –

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Conte “Il Governo si sente intoccabile, bullismo contro i giudici”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il procuratore Lo Voi ha compiuto un atto dovuto sul caso Almasri e la premier lo ha attaccato con violenza inaudita. I nostri Servizi, che dipendono da Palazzo Chigi, lo hanno denunciato. I laici di destra del Csm ne chiedono il trasferimento. Siamo a un bullismo istituzionale mai visto del governo contro i magistrati”, Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente del M5S Giuseppe Conte, che poi aggiunge: “Non mi sembra che il procuratore abbia preteso di essere un intoccabile al di sopra della legge. Qui gli unici a sentirsi intoccabili sono Meloni, Santanchè e tutti i sodali che adesso sono al governo. Perchè, in virtù della loro cultura arrogante e autoritaria e dei voti presi, vogliono privilegi e impunità e continuano la guerra contro la magistratura. Il risultato è una giustizia durissima contro la gente comune, ma piegata al controllo del governo di turno attraverso la riforma della separazione delle carriere. La verità è che Meloni cerca capri espiatori perchè non sta governando, è incapace di soddisfare i bisogni di imprese e cittadini e ha provocato l’arresto della crescita”. Per Conte “con loro al governo si sta scatenando una guerra tra le istituzioni, di cui è difficile prevedere le conseguenze. Meloni e i suoi predicavano legge e ordine, adesso sappiamo che la legge devono rispettarla solo i comuni cittadini”, chiosa.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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