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Cronaca

Munch a Roma, a inaugurare la mostra Mattarella e Regina di Norvegia

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ROMA (ITALPRESS) – Oltre cento capolavori prestati eccezionalmente dal Munch Museum di Oslo, per una straordinaria retrospettiva che racconta l’intero percorso di uno degli artisti più amati del mondo. E’ la mostra “Edvard Munch. Il Grido interiore” che, reduce dai successi milanesi dove ha registrato un record assoluto, giunge a Roma a Palazzo Bonaparte. Ad inaugurare la mostra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, assieme alla Regina Sonja di Norvegia. Il Capo dello Stato e la Sovrana hanno percorso le sale dello spazio espositivo – di proprietà di Generali – accompagnati dalla Presidente di Arthemisia Iole Siena, dalla Presidente della Fondazione Terzo Pilastro, Alessandra Taccone, e dal CEO di Generali, Philippe Donnet. Sono passati decenni dall’ultima mostra dedicata a Munch a Roma; sebbene sia uno degli artisti più amati nel mondo – l’unico ad avere “generato” un emoticon con la sua opera più nota, L’Urlo -, è anche uno degli artisti più difficili da vedere rappresentato nelle mostre perchè la quasi totalità delle sue opere sono custodite al Munch Museum di Oslo che, eccezionalmente, ha acconsentito ad un prestito senza precedenti. E così dall’11 febbraio al 2 giugno 2025, a Palazzo Bonaparte di Roma sarà possibile ammirare cento capolavori di Edvard Munch, tra cui le iconiche La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922-1924), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900-1901), Danza sulla spiaggia (1904), nonchè una delle versioni litografiche de L’Urlo (1895). La mostra, prodotta e organizzata da Arthemisia, che apre così i festeggiamenti per il suo venticinquesimo anniversario, racconta l’intero percorso artistico di Munch, dai suoi esordi fino alle ultime opere, attraversando i temi a lui più cari, collegati gli uni agli altri dall’interpretazione della tormentata essenza della condizione umana. “Siamo onorati ed orgogliosi di aver potuto realizzare questo grandioso progetto – commenta Iole Siena, Presidente di Arthemisia – in collaborazione col Munch Museum di Oslo. Munch mancava da molti decenni in Italia e il grande successo riscosso nella prima tappa a Milano ci ha confermato quanto grande sia l’amore del pubblico verso questo artista immenso, capace di darci emozioni fortissime”. La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo dell’artista, con la collaborazione scientifica di Costantino D’Orazio, è realizzata in collaborazione col Museo MUNCH di Oslo. Main partner della mostra è Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, con Poema. “Quest’ampia retrospettiva su Munch è il secondo, importante progetto che vede consolidarsi negli splendidi spazi di Palazzo Bonaparte di Generali, a Roma, la collaborazione tra la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e la società Arthemisia, dopo la grande mostra su Botero che si è chiusa da poco con un eccezionale successo (oltre 200mila visitatori). La mostra su Edvard Munch rappresenta un’occasione unica per ammirare le 100 opere provenienti dal Museo MUNCH di Oslo, in quanto non sono previste altre tappe dopo quella romana, e a tal proposito siamo orgogliosi di aver contribuito con questa iniziativa agli eventi del Giubileo 2025, che conferisce alla Città eterna un’atmosfera irripetibile”, afferma Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. “Questo nostro ambizioso progetto espositivo, che spicca per il respiro internazionale e l’indubbio valore artistico, consentirà ai visitatori di penetrare l’essenza dell’intenso percorso creativo del grande maestro norvegese dell’Espressionismo psicologico, il quale ha più efficacemente di ogni altro saputo trasferire su tela i sentimenti e le angosce connaturati nella propria anima, divenendo emblema indiscusso dei tormenti e dei drammi esistenziali. Famoso in tutto il mondo per il celebre ‘L’urlò, è stato autore prolifico anche di opere meno crude e crepuscolari, la cui tecnica peculiare fatta di geometrie originali e un uso potente del colore ha improntato tutta la sua produzione artistica”, conclude.
Emmanuele F. M. Emanuele, mecenate e filantropo, storico Presidente della Fondazione Terzo Pilastro, evidenzia che “pochi artisti al pari di Edvard Munch hanno saputo rappresentare, attraverso la propria opera, l’essenza degli stati d’animo umani che intendevano indagare. L’arte di Munch prende avvio dai laceranti drammi della sua vita interiore (tra cui i gravi lutti, mai superati e patiti fin dall’infanzia, e lo stato di salute precario), aprendo profondi squarci di osservazione sulla condizione di solitudine dell’uomo moderno; una ricerca tuttavia filtrata dalle relazioni strettissime che egli intrattenne con la cultura letteraria e filosofica del tempo (tra cui il pensiero di Nietzsche e la scienza psicoanalitica di Freud). Anticipatore dell’Espressionismo – prosegue – ne interpretò i temi essenziali dell’angoscia esistenziale e dell’incombere della morte, ma anche dell’interazione costante che esiste tra l’Uomo e la Natura. Fu avversato a più riprese dagli accademici tedeschi e dagli intellettuali dell’epoca che definivano i sui dipinti disturbanti, nonchè perseguitato dal Nazismo dopo l’occupazione della Norvegia nell’aprile del 1940, ma ebbe anche molti estimatori e trovò un pò di serenità nella fase conclusiva della sua lunga vita, allorchè si ritirò nella tenuta agreste di Ekely, luogo in cui si dedicò a realizzare una serie di opere con scene bucoliche e altre rappresentative della bellezza femminile. Il tutto, con un linguaggio innovativo che fu allora precorritore dei tempi e che, oggi, riconosciamo come incredibilmente contemporaneo”. La mostra gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma e del Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione. La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura e Statkraft, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, sponsor tecnico Ferrari Trento e radio partner Dimensione Suono Soft. All’inaugurazione, tra gli altri, erano presenti tra gli altri, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli; la Vice Sindaca di Roma Silvia Scozzese; il Viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi; il Viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava; il Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Giorgio Silli; l’Assessore della Regione Lazio con deleghe a Cultura e politiche giovanili, Simona Renata Baldassarre; l’Ambasciatore della Norvegia in Italia Johan Vibe; l’Ambasciatore della Finlandia in Italia, Matti Lassila; la Vice Sindaca di Oslo, Julianne Ofstad, e il Direttore del Museo Munch di Oslo, Tone Hansen.

– Foto Lucky’s Production –

(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Inter batte 2-1 la Fiorentina, ora -1 dal Napoli

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MILANO (ITALPRESS) – Fiorentina dominante al Franchi, Inter dominante a San Siro: i nerazzurri riscattano il 3-0 di giovedì e battono i viola 2-1. Una vittoria d’oro, che vale il riavvicinamento al Napoli: solo un punto di vantaggio per Conte, fermato ieri dall’Udinese. Nei primi dieci minuti la squadra di Inzaghi sfiora il 90% di possesso palla e schiaccia la Fiorentina nella sua metà campo, in un avvio a senso unico. Lautaro sfiora il gol dopo cinquanta secondi e la Fiorentina non riesce ad uscire, con una serie di azioni interiste. La migliore è per Barella, con una bellissima rovesciata che termina out di poco. Dopo un quarto d’ora la Fiorentina esce dal suo guscio, ma domina ancora l’Inter: palo sfiorato da Carlos Augusto e traversa di Lautaro da corner. Proprio da un calcio d’angolo, subito dopo l’uscita di Thuram per infortunio, nasce il gol del vantaggio.
Una mischia genera il tocco di Lautaro, ma c’è una deviazione di Pongracic che spiazza de Gea: autorete e 1-0 al 28′. Forti proteste viola, a ragion veduta: la palla era uscita sul recupero di Bastoni, che ha generato l’angolo. La Penna non rivede la sua decisione e l’Inter, sempre dominante, sfiora il raddoppio col neoentrato Arnautovic: ottima la respinta di de Gea. Nei minuti finali, però, un’altra decisione contestata consegna il pari alla Fiorentina: rigore dubbio e 1-1 di Mandragora (44′). Si alza la tensione con una mini-rissa tra Parisi e Calhanoglu (ammoniti) e, nella ripresa, il turco non rientra in campo: c’è Zielinski in regia.
L’Inter torna a gestire le operazioni e, al 52′, passa: cross di destro di Carlos Augusto, Arnautovic brucia Ranieri e insacca di testa il 2-1. Palladino schiera tutte le sue carte dalla panchina, da Zaniolo a Gudmundsson, ma le migliori occasioni sono ancora nerazzurre. Lautaro e Zalewski vanno vicinissimi al tris, deboli i tiri di Gosens e Zaniolo. I quattro minuti di recupero servono solo all’Inter, che amministra e tiene a bada i rivali.
Vittoria pesantissima per Inzaghi, che si porta a -1 dal Napoli capolista (55): 54 punti per i nerazzurri dopo 24 giornate. Si ferma invece a quota 42 la Fiorentina, scavalcata da Lazio (45) e Juventus (43): ora i viola sono sesti.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Milano, nuovi ingressi in Nm da municipi, Lupi “Ripartiamo da periferie”

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MILANO (ITALPRESS) – Entrano in Noi Moderati – Centro popolare tre consiglieri municipali di Milano. Isabella Ferlicchia del municipio 9 che proviene da Azione, Donato Policastro del municipio 6, anche lui da Azione, ed Erminio Galluzzi del municipio 5 da Italexit. Durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi membri, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha evidenziato come i nuovi ingressi siano “un segno importante perchè la politica del centrodestra, populisti o no, deve ripartire dalla gente e dalle periferie, dal dialogo con le forze vive di questa città”. Mariangela Padalino, capogruppo di Noi Moderati a Palazzo Marino, ha spiegato che i municipi da dove provengono i tre consiglieri “sono importanti per numero e territorialità” e che le tre figure sono impegnate “in numerosi progetti per migliorare la città” perchè “Milano ha bisogno di pragmatismo e concretezza, c’è un grosso problema di case e sicurezza”. “Per noi questo è un nuovo inizio. Qui vogliamo rappresentare il ruolo spesso sottovalutato non solo dei consiglieri comunali ma anche dei consiglieri di municipio – è intervenuta la senatrice Mariastella Gelmini – . Se si vuole governare al meglio Milano il ruolo dei municipi andrebbe tenuto di più in considerazione perchè sono i terminali del dialogo diretto con i cittadini”. Gelmini ha poi precisato che “noi non siamo qui per intraprendere una competizione interna con altri partiti di centro. Ma per allargare il centrodestra, pensiamo infatti che ci siano le condizioni per creare una casa più grande per ospitare chi ha una visione cattolica, ma anche una voce liberale e, soprattutto qui a Milano, riformista”. Le nuove adesioni al partito da parte di consiglieri regionali, comunali e municipali a Milano, in Lombardia e in tutta Italia sono “importanti perchè sono è il segnale che Noi Moderati cresce in tutta Italia e anche nelle città come Milano”, ha sottolineato Alessandro Colucci, deputato e coordinatore lombardo.(ITALPRESS).

Foto: xm4

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LA MORTE DI ALEX BENEDETTI, DJ E DIRETTORE DI VIRGIN RADIO

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È morto Alex Benedetti, 53 anni, direttore di Virgin Radio (gruppo RadioMediaset). Il dj e conduttore radiofonico si sarebbe gettato nel vuoto dal suo ufficio al settimo piano di via Turati, in pieno centro a Milano, accanto al Consolato Americano. Le indagini sono state affidate alla polizia e sul posto sono andati anche gli agenti della scientifica. Secondo quanto emerso si sarebbe trattato di un gesto volontario, come testimoniano anche le immagini delle telecamere installate in zona. Nel 1994 Alex Benedetti era arrivato a Radio Italia Network come tecnico di regia e produzione, poi nel 2007 il passaggio a Virgin, dove è cresciuto fino a diventare direttore il 1 Aprile 2019. Nato a Udine, Benedetti era milanese d’adozione, era arrivato infatti nella metropoli lombarda dal 1999.
Quando scompare un personaggio che conosci, per aver lavorato per tanti anni in quello stesso palazzo e gruppo editoriale, il primo istinto è quello di rimanere basiti. Poi però devi scrivere la notizia, dovendo assolvere ad un ruolo che ti porta a fare un tg lombardo e un tg nazionale tutti i giorni. Vedi i primi lanci di agenzia e capisci che dietro questa morte c’è sì un gesto volontario (odio la parola “suicidio”) ma anche e soprattutto un dramma umano. Solo che a questo punto ci sono i giornalisti “con tatto” e i giornalisti “prestati al mestiere”, come amo definirli io per non essere volgare, perché il tatto probabilmente non sanno neanche dove sta di casa. E allora ecco qui che, anziché dare la notizia “asciutta”, senza particolari dettagli, si lanciano subito nelle possibili cause di questo gesto volontario: “amici e testimoni riferiscono agli inquirenti di uno stato di depressione vissuto in questi ultimi tempi per problemi economici”. Fanno pure riferimento a una presunta lettera d’addio che poi non si rivelerà tale…Capite la bassezza del giornalista “prestato al mestiere”, che non verifica neppure le notizie? E purtroppo questi giornalisti non scrivono su testate semisconosciute, ma sui più autorevoli quotidiani nazionali. Io invece vorrei ricordare Alex Benedetti come un bravo dj, solare, ironico, autentico, sensibile e fragile.
A Sanremo, in segno di lutto, è stata annullata la serata di gala di questa sera che avrebbe dovuto inaugurare le attività di RadioMediaset al Festival. L’evento, a inviti, avrebbe accolto a Villa Nobel gli artisti in gara e i rappresentanti delle case discografiche. Condoglianze ai familiari e colleghi di Alex, vi stringo in un forte abbraccio.

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