Economia
CDP, nel 2024 utile netto a 3,3 mld. Superati gli obiettivi del Piano
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3 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP), presieduto da Giovanni Gorno Tempini, ha approvato il progetto di Bilancio d’esercizio, il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, la Relazione degli amministratori sulla gestione che comprende anche la prima Rendicontazione consolidata di sostenibilità del Gruppo CDP. Il CdA ha inoltre approvato una proposta di destinazione dell’utile netto dell’esercizio 2024 a dividendo per 2,1 miliardi di euro. Il progetto di Bilancio e la proposta di destinazione dell’utile netto dell’esercizio saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti che verrà convocata dal Consiglio di Amministrazione. Infine, il Consiglio ha dato il via libera a nuove operazioni per un valore complessivo di circa 4,3 miliardi di euro. Nel dettaglio, nel 2024 il Gruppo CDP ha impegnato risorse per circa 24,6 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto ai 20,1 miliardi del 2023, confermando il focus sugli impieghi ad alto impatto per il Paese. L’operatività del Gruppo ha consentito di sostenere investimenti per complessivi 68,8 miliardi, in crescita del 28% rispetto ai 53,8 miliardi dell’anno precedente, anche grazie all’attrazione di capitali addizionali, con un effetto leva di 2,8 volte le risorse impegnate. Lo stock di crediti di CDP a sostegno di imprese, Pubblica Amministrazione, infrastrutture e cooperazione internazionale è pari a 126 miliardi di euro, in aumento del 2% se confrontato con l’esercizio precedente e del 10% rispetto al 2021. In un contesto di mercato caratterizzato dalla contrazione degli impieghi verso le imprese in Italia, lo stock di crediti stipulati, che tiene conto anche degli impegni e delle garanzie, ha superato a fine 2024 i 150 miliardi di euro complessivi, con una crescita dell’8% rispetto al dato registrato nel 2021. La raccolta complessiva è pari a 356 miliardi di euro, di cui 290 miliardi relativi al risparmio postale, in rialzo del 2% rispetto a fine 2023 (285 miliardi). Contestualmente, la raccolta obbligazionaria si attesta a 20 miliardi, in aumento del 10% rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente, anche grazie al collocamento della seconda emissione obbligazionaria in dollari (“Yankee Bond”) e del decimo Bond ESG di CDP. Il patrimonio netto di CDP SpA, pari a 30 miliardi di euro, è in crescita rispetto al 2023 (28 miliardi) grazie all’utile maturato nell’esercizio, al netto dei dividendi distribuiti in coerenza con le ipotesi di Piano. L’utile netto di CDP SpA sale al massimo storico di 3,3 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto al 2023 quando per la prima volta aveva superato la soglia dei 3 miliardi, attestandosi a 3,1 miliardi. Il risultato è stato raggiunto grazie anche alla crescita del margine d’interesse e al miglior andamento complessivo del portafoglio partecipativo. L’utile netto consolidato è pari a 6 miliardi di euro (5 miliardi nel 2023), in crescita di 1 miliardo principalmente per il maggior apporto delle partecipate. Nel triennio 2022-24 il Gruppo CDP ha ampiamente superato gli obiettivi fissati nel Piano Strategico. Le risorse impegnate sono salite a 75 miliardi, rispetto ad un target di 65 miliardi (superando del 15% le stime). Gli investimenti sostenuti hanno oltrepassato i 200 miliardi (attestandosi a 202 miliardi), contro i target di inizio Piano di 128 miliardi. L’effetto leva generato tra le risorse impegnate e gli investimenti sostenuti, pari a 2,7 volte nel triennio, si è attestato a un valore superiore al target triennale, pari a 2 volte. Nel periodo, la crescita dell’operatività del Gruppo ha consentito la realizzazione di utili per circa 9 miliardi di euro complessivamente, mentre l’adozione di un approccio prudente nella gestione del capitale ha consentito un significativo rafforzamento della solidità patrimoniale, che a fine triennio è risultata fortemente superiore rispetto ai valori di inizio Piano. “La congiuntura storica sta ponendo l’Europa e l’Italia di fronte a numerose sfide: dalla tecnologia, alla difesa, dall’energia al clima fino all’andamento demografico. In questo contesto Cassa Depositi e Prestiti ha dimostrato di agire con responsabilità e consapevolezza, adottando un nuovo modello di business con soluzioni finanziarie innovative, legate a obiettivi ambientali e sociali, servizi di advisory per le Pubbliche Amministrazioni e strumenti dedicati alle infrastrutture e all’abitare sociale – dichiara il Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini -. Gli eccellenti risultati del 2024 e di tutto il triennio del Piano Strategico 2022-2024, sono il frutto delle incisive azioni intraprese, del progressivo emergere della nostra cultura aziendale e dell’impegno dei nostri dipendenti. La fiducia dei nostri azionisti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e le Fondazioni di origine bancaria, ci consente di essere costantemente efficaci nel nostro ruolo di motore dello sviluppo dell’economia”.
L’Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, evidenzia che “il 2024 si chiude con un risultato storico per Cassa Depositi e Prestiti: l’utile più alto mai registrato conferma l’andamento positivo degli ultimi anni che ci ha consentito di superare ampiamente tutti gli obiettivi del Piano Strategico 2022-2024. In linea con il suo ruolo anticiclico, CDP ha operato efficacemente per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese, in uno scenario segnato da profonde trasformazioni geopolitiche e tecnologiche. Puntando su sostenibilità, innovazione e nuovo impulso ai settori strategici per l’economia, CDP ha rafforzato il suo ruolo cruciale per il tessuto economico e sociale, arrivando quest’anno a impegnare 24,6 miliardi di risorse che hanno sostenuto 68,8 miliardi di investimenti. Questi numeri rappresentano una solida base per il nuovo Piano Strategico 2025-2027, che ci vedrà lavorare in sinergia con il mercato e le altre istituzioni per essere sempre più una piattaforma di finanza e competenze a servizio del Paese”, conclude.
– foto xb1/Italpress –
(ITALPRESS).
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Economia
Conti pubblici, Cdm approva il rendiconto 2024. Migliorati i saldi
Pubblicato
4 ore fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato due disegni di legge, recanti rispettivamente il “Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per il 2024” e “Disposizioni per l’assestamento del bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2025”. Il Rendiconto generale dello Stato 2024, che è stato parificato dalla Corte dei conti nella seduta del 26 giugno 2025, evidenzia un miglioramento di tutti i saldi sia per competenza sia per cassa.
“Si evidenzia che, in base ai risultati della gestione finanziaria 2024, in termini di competenza il saldo netto da finanziare e il ricorso al mercato sono stati rispettivamente pari a 107.543 milioni e 393.108 milioni – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -. In termini di cassa, i livelli effettivamente conseguiti dai saldi sono stati pari, rispettivamente, a -151.482 milioni per il saldo netto da finanziare e a -435.411 milioni per il ricorso al mercato. Il disegno di legge di assestamento prevede l’aggiornamento per l’anno 2025 delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di bilancio delle spese”.
“L’aggiornamento tiene conto del livello dei saldi di finanza pubblica previsti a legislazione vigente dalla legge di bilancio. Nel complesso, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento determinano un miglioramento del saldo netto da finanziare di circa 800 milioni di euro in termini di competenza e di circa 600 milioni di euro in termini di cassa rispetto al saldo risultante dalla legge di bilancio – prosegue la nota -. Inoltre, il provvedimento reca un miglioramento dell’indebitamento netto, rispetto al DFP, pari a circa 500 milioni di euro”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Pnrr, trasmessa all’Ue richiesta di pagamento dell’8^ rata da 12,8 mld
Pubblicato
4 ore fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ stata trasmessa alla Commissione europea la richiesta di pagamento dell’ottava rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pari a 12,8 miliardi di euro.
richiesta presentata dall’Italia segue i lavori della Cabina di regia PNRR del 24 giugno scorso, presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti, per la verifica del conseguimento dei 40 obiettivi, distinti in 28 target e 12 milestone, tra i quali figurano riforme e investimenti importanti, che consentiranno di alimentare la crescita economica e sociale della Nazione.
“Dobbiamo essere tutti orgogliosi del positivo avanzamento del Piano dell’Italia – dichiara il ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti – e del consolidamento del nostro primato europeo nella sua attuazione. E’ un primato che, nei prossimi mesi, ci consentirà di superare quota 153 miliardi di euro, circa il 79% della dotazione finanziaria complessiva del Piano, a seguito del conseguimento di tutti gli obiettivi previsti fino ad oggi, quando ci separano due sole rate dal traguardo finale di agosto 2026. Fin dal primo giorno del suo insediamento, il Governo Meloni ha portato avanti un incessante lavoro, che ha fatto scuola in Europa, per adeguare il PNRR alle reali esigenze di cittadini e imprese e rispettare, al tempo stesso, tutti gli impegni concordati a livello europeo”.
Tra gli interventi realizzati nell’ambito dell’ottava rata, la digitalizzazione della Guardia di Finanza con innovativi sistemi informativi per contrastare la criminalità economica; l’erogazione in ambito scolastico di oltre 1.000 corsi linguistici e metodologici ai docenti; l’attivazione in più di 8.000 scuole di progetti per aggiornare l’offerta scolastica ed orientare gli studenti verso le competenze STEM, l’attuazione di progetti di valorizzazione culturale e turistica attraverso il sostegno a circa 2.000 piccole e medie imprese, oltre alla riqualificazione di circa 50 parchi e giardini storici.
Inoltre, 1.400 km di infrastrutture ferroviarie sono state dotate del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), è stato realizzato un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per identificare i rischi idrogeologici nelle regioni del Mezzogiorno, sono stati eseguiti interventi per la tutela degli habitat marini e per l’osservazione delle coste, è stato programmato l’efficientamento energetico di edifici ERP, in campo universitario sono stati finanziati 5.000 Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), assunti circa 2.300 nuovi ricercatori, assegnate oltre 550 borse di ricerca e finanziati programmi e progetti di ricerca su malattie rare e altamente invalidanti.
“A questi investimenti strategici – ha aggiunto il ministro Foti – si aggiungono anche importanti riforme che mirano a rafforzare la competitività della nostra economia a vantaggio delle imprese, tra cui quella per la riduzione dei ritardi di pagamento delle Amministrazioni centrali e locali, delle Regioni, delle Province autonome e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale e quella per l’avvio della semplificazione e razionalizzazione degli incentivi alle imprese. Sono risultati che hanno un impatto diretto sull’attività quotidiana dei nostri imprenditori, sull’economia reale. Con gli obiettivi connessi all’ottava richiesta di pagamento, che portano a 374 il numero complessivo degli obiettivi raggiunti, viene confermato, ancora una volta, l’incessante lavoro del Governo, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea e con tutti i soggetti impegnati nell’attuazione del Piano. Proseguiremo con la consapevolezza delle ambiziose sfide che ci attendono, con l’intento di ottimizzare le risorse ancora disponibili ed assicurare risultati concreti e duraturi, per famiglie e imprese, attraverso l’allineamento del Piano ai bisogni dell’Italia reale”, conclude il ministro.
In coerenza con quanto accaduto con le precedenti richieste di pagamento, il trasferimento dell’ottava rata avverrà a seguito dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, finalizzato a verificare il pieno ed effettivo conseguimento delle milestone e dei target previsti.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Commercio estero, a maggio in calo l’export extra Unione Europea
Pubblicato
10 ore fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A maggio 2025 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, una riduzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-7,6%) rispetto alle esportazioni (-3,5%). La contrazione su base mensile dell’export si deve principalmente alle minori vendite di energia (-27,6%), beni intermedi (-6%) e beni strumentali (-3,7%); diminuiscono anche le esportazioni di beni di consumo durevoli (-2,9%) mentre aumentano, in misura contenuta, quelle di beni di consumo non durevoli (+0,6%).
Dal lato dell’import, si rilevano riduzioni congiunturali diffuse, le più ampie per beni di consumo durevoli (-11,7%) e non durevoli (-11,5%) ed energia (-9,8%). Nel trimestre marzo-maggio 2025, rispetto al precedente, l’export diminuisce dell’1,0%; a esclusione di beni di consumo non durevoli (+3,1%), la riduzione riguarda tutti i raggruppamenti ed è molto ampia per energia (-24,7%). Nello stesso periodo, anche l’import registra una flessione (-1,8%) che riguarda tutti i raggruppamenti, tranne i beni di consumo non durevoli, in forte aumento (+20,1%).
A maggio 2025 l’export flette su base annua del 5,2% (era -1,4% ad aprile). La flessione tendenziale dell’export nazionale verso i mercati extra UE si deve alle minori vendite di energia (-35,3%), beni di consumo durevoli (-13,0%), beni strumentali (-9,7%) e beni intermedi (-7,2%); per contro, aumenta l’export di beni di consumo non durevoli (+6,8%). L’import registra una flessione tendenziale del 3,6%, spiegata principalmente dalla contrazione degli acquisti di energia (-13,3%) e beni strumentali (-12%). A maggio 2025 l’avanzo commerciale con i paesi extra UE27 è pari a +5.256 milioni di euro (+5.906 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico (-3.704 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-4.071 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 9.977 milioni di maggio 2024 a 8.960 milioni di maggio 2025.
A maggio 2025 si rilevano ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Cina (-22,8%) e Turchia (-22,7%); si riducono anche le vendite verso Regno Unito (-9,6%) e paesi MERCOSUR (-6,2%) mentre crescono quelle verso Svizzera (+9,2%), paesi ASEAN (+4,4%) e Stati Uniti (+2,5%). Le importazioni da Stati Uniti (+18,5%) e Cina (+11,4%) registrano un marcato aumento tendenziale. Per contro, diminuiscono gli acquisti da tutti gli altri principali paesi partner extra UE27; le riduzioni tendenziali più ampie riguardano paesi OPEC (-28,9%), Regno Unito (-18,8%) e India (-13,3%).
“A maggio, per il secondo mese consecutivo, l’export verso i paesi extra UE registra una riduzione congiunturale, determinata soprattutto dalle minori vendite di beni intermedi e beni strumentali – commenta l’Istat -. Su base annua, la sua flessione riguarda tutti i raggruppamenti – tranne i beni di consumo non durevoli – ed è per oltre due terzi dovuta alla contrazione delle vendite dirette verso Cina, Turchia e Regno Unito”.
“L’import diminuisce su base mensile e torna a flettere su base annua; la riduzione congiunturale è generalizzata, quella tendenziale riguarda tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni di consumo non durevoli. Nei primi cinque mesi del 2025, la dinamica tendenziale dell’export verso i paesi extra UE è moderatamente positiva (+0,5%; +1,3% al netto dell’energia), mentre quella dell’import è più sostenuta (+8,4%) – sottolinea l’Istituto di Statistica -. Il saldo commerciale con i paesi extra UE è positivo (+18,9 miliardi di euro) ma in marcata riduzione (era +26,6 miliardi nei primi cinque mesi del 2024)”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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