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Cronaca

Musetti batte De Minaur, finale a Montecarlo contro Alcaraz

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MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Ancora una rimonta vincente, ancora dopo aver perso il primo set 6-1. Come contro Tsitsipas, Lorenzo Musetti parte male ma poi ribalta Alex De Minaur e si guadagna il diritto di sfidare Carlos Alcaraz nella finale del “Rolex Monte-Carlo Masters”, primo Atp 1000 sulla terra battuta della stagione, in corso al Country Club nel Principato di Monaco, con un montepremi totale pari a 6.128.940 euro. Il 23enne carrarino, numero 16 del mondo e 13esima forza del seeding, piega l’australiano 1-6 6-4 7-6(4) dopo due ore e 39 minuti di gioco e domani giocherà la sua sesta finale nel circuito, la prima in un Masters 1000 dove non si era mai spinto così avanti. “Sembra che ogni giorno si ripeta la stessa partita – commenta Musetti – A parte il match con Berrettini, ho sempre faticato all’inizio a trovare il ritmo, lui ha anche giocato in maniera molto solida, poi le condizioni sono cambiate con la pioggia e l’umidità. Sono stato paziente, questa è stata la chiave. Quanto sono fiducioso per domani? Più che la fiducia bisogna sperimentare che vale sempre la pena crederci – aggiunge – E’ incredibile poter condividere questi momenti bellissimi con famiglia e amici, qui mi sento come a casa”.
Due finora le affermazioni del giovane azzurro nel circuito maggiore, entrambe nel 2022, sulla terra rossa di Amburgo e sul veloce di Napoli, mentre le tre finali perse risalgono tutte alla scorsa stagione (Queen’s contro Tommy Paul, Umago contro Francisco Cerundolo e Chengdu per mano di Juncheng Shang). L’ultimo ostacolo si chiama Carlos Alcaraz, numero 2 del tabellone e 3 del mondo: 4 i precedenti, con l’unico successo di Musetti proprio nella finale di Amburgo mentre l’ultima affermazione dello spagnolo risale agli ottavi di Miami 2024.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morto lo scultore Arnaldo Pomodoro

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, alla vigilia del compimento dei 99 anni, lo scultore Arnaldo Pomodoro.

E’ considerato uno dei più grandi scultori contemporanei italiani molto noto ed apprezzato anche all’estero. Nato a Morciano di Romagna, nel 1961 e 1962 prende parte, con Lucio Fontana e altri artisti, al gruppo informale “Continuità”, grazie al quale raffina un proprio stile, esprimendo la sua arte nell’equilibrio tra le geometrie esterne e i meccanismi interni delle sue opere monumentali, più adatte alle sue capacità espressive di quelle di dimensioni ridotte, che non gli permettono di indagare all’interno del soggetto rappresentato.

Le sue opere sono presenti in diverse città del mondo, quali Lampedusa, Sorrento, Rimini, Pesaro, Genova, Roma, Milano, Pavia, Terni, Torino, Tivoli, Belluno, San Giovanni Rotondo (nella basilica di Padre Pio di Renzo Piano) Copenaghen, Brisbane, Dublino (nel Trinity College), Los Angeles, oltre a figurare al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, nei maggiori musei mondiali e all’ONU.

E’ famoso soprattutto per le particolari sfere di bronzo, il materiale che predilige per le sue opere, che si scompongono, si “rompono” e si aprono davanti allo spettatore, che è portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell’interno.

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Nella sua arte domina un rigoroso “spirito geometrico”, per cui ogni forma tende all’essenzialità volumetrica della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del parallelepipedo e di altri solidi euclidei perfetti, nettamente tagliati, le cui ripetizioni in schiere o segmenti, rettilinei o circolari, sono paragonabili alla successione delle note in una composizione musicale, o ad ingranaggi di macchinari nascosti all’interno dei massicci contenitori, resi parzialmente visibili dalle spaccature e dai tagli che rompono le superfici levigate esterne.

-foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Cronaca

Thunder campioni Nba, Pacers battuti in gara-7 103-91

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OKLAHOMA CITY (STATI UNITI) (ITALPRESS) – I Thunder sono campioni Nba per la prima volta dal trasferimento da Seattle a Oklahoma City. La serie contro gli Indiana Pacers si chiude al Paycom Center con una gara-7 terminata sul 103-91 e condizionata dall’infortunio di Tyrese Haliburton, autore di tre triple nei primi sette minuti di gioco prima del forfait. “Mi è dispiaciuto che sia accaduto nella partita più importante della mia vita. E’ spiacevole e ingiusto”, ha spiegato nel post gara il rivale e Mvp delle Finals, Shai Gilgeous-Alexander, protagonista dell’ultimo atto con 29 punti e 12 assist. Una prestazione maiuscola in una serata che vede i Thunder chiudere in vantaggio il primo quarto (25-22), ma finire sotto all’intervallo (47-48). L’equilibrio regna sovrano fino al 56-56. Poi, in una serata non indimenticabile dall’arco (27% la percentuale di tiri da tre a segno per i Thunder), è la tripla di Gilgeous-Alexander a permettere ai suoi di cambiare marcia. Oklahoma dilaga e il tentativo di rimonta dei Pacers si arresta sul -10. Un’illusione: Okc torna a macinare punti e chiude sul 103-91. Non bastano ai Pacers i lampi di Bennedict Mathurin (24 punti e 13 assist), nè quelli di Pascal Siakam e T.J. McConnell (16 punti). Per i Thunder in evidenza anche Jalen Williams (20 punti) e Chet Holmgren, che non va lontano dalla doppia doppia con 18 punti e 8 rimbalzi. Alla fine però la scena è tutta per Gilgeous-Alexander: “Da bambino, sogni. Ogni bambino sogna. Ma non sai mai veramente se i tuoi sogni si avvereranno. Ora quel che posso dire è che sono felice che i miei sogni si siano avverati. Questa non è solo la mia vittoria. E’ una vittoria della mia famiglia, dei miei amici, di tutti coloro che mi sono stati vicini e dei tifosi”, ha concluso il 26enne.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Iran, Schlein “Meloni non conceda le nostre basi”

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ROMA (ITALPRESS) – “In un frangente così drammatico ho ritenuto doveroso sentire la premier, anche per consegnarle direttamente la nostra forte preoccupazione per questo attacco Usa che può allargare il conflitto su scala globale”.

Lo dice a Repubblica la segretaria del Pd Elly Schlein. “Bisogna evitare una spirale di caos. Non esiste soluzione militare, l’unica via è la diplomazia. L’unica speranza è la pace”. “Ci siamo confrontate sulla situazione e le ho detto ciò che noi ci aspettiamo dal governo – aggiunge – un impegno concreto nella cornice Ue per fermare l’escalation e portare tutti al tavolo negoziale. Siamo d’accordo che il regime teocratico e liberticida di Teheran non possa sviluppare un’arma nucleare, ma il modo per impedirlo non è bombardare, è trattare. Partendo da un punto fermo, che io ho ribadito a Meloni: il giudizio critico su Trump. Lui diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, invece bombarda e infiamma il mondo. Se guardiamo pure agli altri scenari, oggi ci ritroviamo di fronte alla prosecuzione del massacro di Netanyahu a Gaza, che il governo Meloni non ha ancora condannato, e della guerra in Ucraina, con Putin che si sente più potente di prima. Trump ha deciso di attaccare l’Iran senza coinvolgere il Congresso, una deriva autocratica che ci auguriamo non si ripeta, né in America, né altrove”.

Oggi alla Camera Schlein chiederà a Meloni “di dire con chiarezza che l’Italia non parteciperà ad azioni militari e non consentirà che le nostre basi vengano utilizzate per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale, tutta, deve fermare”.

-foto IPA Agency –

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(ITALPRESS)

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