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La Toscana resta al centrosinistra, bis di Giani con il 53,92% “Soddisfazione enorme”

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Toscana resta al centrosinistra. Eugenio Giani, governatore uscente, è stato riconfermato per il secondo mandato. Al termine dello scrutinio delle 3.922 sezioni per l’elezione del nuovo Presidente e del Consiglio Regionale della Toscana, secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, si riconferma presidente della Regione, con il 53,92% delle preferenze. Giani ha ottenuto 752.484 voti. Alessandro Tomasi, candidato per il centrodestra, si ferma al 40,90%. Antonella Bundu, sostenuta da Toscana Rossa, la lista che mette insieme Rifondazione comunista, Potere al Popolo e Possibile, è al 5,18%. Crollo, invece, dell’affluenza. Alla chiusura definitiva delle urne ha votato il 47,73% contro il precedente 62,60%.

“Questo risultato per me è una soddisfazione enorme. Grazie alle toscane, ai toscani e a questa mia amata Regione. Neri prossimi cinque anni lavorerò per ripagare questa dimostrazione di affetto rispondendo ai bisogni di tutti i 273 comuni della Toscana, affinché la Regione continui ed essere un ente che, nell’ambito delle sue possibilità, faccia leggi giuste e crei prosperità e benessere, senza mai lasciare indietro nessuno”. Queste le prime dichiarazioni di Eugenio Giani al suo arrivo a Palazzo Strozzi Sacrati, mentre le operazioni di scrutinio delle elezioni regionali tenute nelle giornate di ieri e di oggi volgono al termine. Nei prossimi giorni giungerà la proclamazione ufficiale della Corte d’Appello, ma intanto Giani, rispondendo ai giornalisti che lo attendevano nella sede istituzionale della Presidenza della Regione, ha indicato le quattro priorità su cui vorrà impegnarsi, un “quadrifoglio”- come lo ha definito – che “porterà fortuna alla Toscana”: politiche di welfare e solidarietà, politiche di sostegno all’impresa, politiche per la cultura, grande attenzione all’ambiente”. Secondo il presidente la prossima sarà la legislatura della ‘sanità territoriale’:

“Sul tema della sanità – ha detto – abbiamo operato bene e su questo tema continuerò a lavorare. Se nei cinque anni appena trascorsi mi sono concentrato sull’eccellenza, rappresentata dai 46 ospedali toscani, di cui cinque sono nell’elenco dei primi 20 migliori ospedali a livello nazionale, questa sarà la legislatura nella quale voglio realizzare le Case della salute, strutture ancora più diffuse e radicate nel territorio, che possano alleggerire la pressione sugli ospedali”. Dopo aver ricordato di aver ricevuto le telefonate della premier Meloni e del principale sfidante, Alessandro Tomasi, Giani ha ringraziato la propria famiglia, alla quale ha dedicato la vittoria, e la macchina amministrativa che lo ha supportato nei precedenti cinque anni di lavoro

LE PAROLE DI GIANI E SCHLEIN IN CONFERENZA STAMPA

“Sono emozionato. Grazie Toscana”, le prime parole di Giani su X, che poi ha parlato in conferenza stampa. “Per me è una straordinaria soddisfazione. Il risultato è evidente e chiaro fin dai primi scrutini. Questo risultato indica che la Toscana decide con il proprio cervello ed esprime i primi valori, liberta’, democrazia, una regione che vive con spirito illuminato e guarda sempre al futuro”.

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“Nonostante fossero elezioni molto difficili, in cui nell’ultima settimana mi sono trovato la premier, i due vicepremier, tutti i ministri, come l’impostazione feudale che aveva portato al voto nelle Marche ed in Calabria, invece ha vinto la Toscana illuminata e riformista attraverso il voto su di me. Si parla ancora di proiezioni ma si va a sei punti sopra rispetto a quello che raccolsi cinque anni fa, quindici punti in piu’ rispetto al dato sul centrodestra. Il numero di votanti è stato al 48%, un dato esattamente uguale a quello di dieci anni fa, quando si votava un referendum ed in altre sei regioni, con un’attenzione dei media nazionali non così alta”, ha aggiunto.

Giani ha espresso anche soddisfazione per il 60% dei votanti nel Comune dove risiede, Sesto Fiorentino (Firenze). “Sono molto felice del risultato del Partito democratico che è al 35%, un dato che ha connotati anche nazionali, bene la mia lista Giani presidente-Casa Riformista all’8%, bene anche Avs ed il Movimento cinque Stelle. Bene anche il risultato di Antonella Bundu. Da oggi mi sento il presidente di tutta la Toscana, proseguirà il dibattito e la dialettica della campagna elettorale con il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi”.

“Mi piace condividere questo risultato con la mia segretaria Elly Schlein. Contrariamente a quello che è stata la cronaca di stampa, ho sentito Elly sempre vicina, così come il mio segretario di partito Emiliano Fossi”, ha affermato. “Da oggi diciamo dalla Toscana quando c’è buon governo progressista, questo può diventare, impostando la campagna elettorale per le politiche fra due anni, una prospettiva di carismatica attrazione di quello che deve essere un voto maggioritario, offrendo un’alternativa credibile verso il futuro”. Giani ha confermato di aver ricevuto la telefonata dal candidato del centrodestra Tomasi. “Mi ha fatto gli auguri di buon lavoro ed io gli ho detto che lavoreremo insieme per il bene della Toscana e dei toscani”.

“Per me questo risultato in Toscana è quello di un dibattito che si è concentrato sui temi della Toscana e del buon governo della Toscana. Abbiamo vinto. L’esempio della Toscana, credo nel ragionamento fatto da Elly Schlein, cementare un’alleanza in queste regionali, per la campagna elettorale che ci sarà fra due anni”, ha spiegato. “Sono contento per me, lavoriamo con posizioni di parte” rispetto alla premier Giorgia Meloni, “ma nel momento in cui si elegge una figura istituzionale, nel momento in cui ci si rapporta ci deve essere un rispetto fra noi e nei confronti dei nostri cittadini”.

“Ritengo che la Lega con il generale Vannacci non ha fino in fondo colto lo spirito della nostra Regione. Veder precipitare il perno del passato Consiglio regionale”, la Lega, passata “dal 20%, al 4%, è un dato inequivocabile. Non ho parole per il generale Vannacci per i momenti che mi hanno destato turbamento – ha concluso – mi riferisco a post relativi ad una nostra assessora e alla sindaca” di Montopoli Valdarno, Linda Vanni.

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Giani ha anche ricevuto le chiamate della premier Giorgia Meloni e del leader del M5s, Giuseppe Conte, per la sua ormai prossima rielezione a presidente della Regione Toscana.

“Voglio ringraziare Eugenio Giani e tutta la sua coalizione. E’ una vittoria che ci dà gioia e speranza, ringraziamo i toscani che hanno voluto confermare il buon governo e che hanno voluto innovare ancora con Eugenio Giani”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Chi si era affrettato nelle scorse settimane a parlare della fine della coalizione progressista è stato smentito e ci apprestiamo a vincere anche le prossime elezioni. L’unità è la condizione necessaria per battere le destre. Dall’altra parte hanno cantato troppo presto vittoria: se le proiezioni sono confermate, la coalizione progressista ha più voti” sommando “le tre regioni in cui si è votato e il Pd è il primo partito”, ha aggiunto Schlein.

“Quando sono stata eletta segretaria avevamo da poco subito una sconfitta alle elezioni politiche. In quelle elezioni il centrosinistra era rotto, non esisteva più praticamente. Quindi il mio mandato era quello di ricucire queste fratture e di ricostruire l’alternativa a queste destre. L’abbiamo fatto pazientemente lavorando con cura, con l’attenzione all’ascolto di tutti e di tutte le sensibilità dentro la nostra coalizione progressista e siamo riusciti dopo 20 anni a costruire la stessa coalizione progressista che si presenta in tutte le regioni che vanno al voto”, ha detto Schlein. “Poi chiaramente a volte si perde e a volte si vince, ma chi si è affrettato in queste settimane a decretare la morte della coalizione progressista oggi si deve ricredere nettamente. Siamo appena all’inizio di questa sfida, continueremo a nutrire questa coalizione di idee e di impegno e sono certa che i risultati continueranno ad arrivare”.

“La bassa affuenza? E’ sempre un dato che guardiamo con attenzione e preoccupazione. Cinque anni fa si votavano insieme sei regioni e un referendum. Il dato di oggi è in linea con quello che portò all’elezione di Rossi dieci anni fa. Certamente noi continuiamo a occuparcene e a fare quello che la destra non fa, allargare”.

“Ho visto anche io i dati del crollo della Lega, mi sembra che il centrodestra non riesca a fare altro che scambiarsi i voti”. “Una volta era più forte Forza Italia, poi è diventata più forte la Lega, adesso più forte Fratelli d’Italia, ma non allarga la coalizione. Quello che noi stiamo facendo, invece, è costruire l’unità della coalizione progressista, perché a partire da quella unità poi si riesce ad allargare, come abbiamo dimostrato e come credo i dati finali di oggi dimostreranno. Tutte le forze della coalizione beneficiano di questa unità. Questo è solo l’inizio di una coalizione a cui noi abbiamo lavorato tanto, in cui crediamo profondamente e che porteremo avanti. L’unità non è una condizione sufficiente, ma è una condizione necessaria per vincere. Il resto – ha aggiunto – ce lo dobbiamo mettere noi con il buon governo, con le candidature credibili, con la forza delle nostre idee e questo naturalmente noi continueremo a fare”, ha concluso.

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TOMASI “HO DATO IL MASSIMO”. MELONI LO RINGRAZIA

“Faccio gli auguri al presidente Eugenio Giani, un grande in bocca al lupo”. Lo ha detto il candidato del centrodestra a presidente della Regione Toscana, Alessandro Tomasi, dal suo comitato elettorale a Firenze. Giani “ci troverà quando parleremo del bene dei toscani, non ci troverà e faremo opposizione quando sarà necessario-ha aggiunto Tomasi-. Rivorremo riportare temi che abbiamo discusso in campagna elettorale, come la fuga dei giovani, come quelle carenze che ha la sanità e il tema dello sviluppo economico. Abbiamo dato il massimo, io sono sempre per costruire, ogni tassello della vita, della nostra avventura politica, è un passaggio, quindi da qui ripartiamo e vogliamo costruire”. “Dispiace per l’astensione, penso l’abbiano detto tutti-ha proseguito Tomasi-. La campagna elettorale è stata cortissima, a partire dal 14 di agosto, le persone credo si siano messe in testa che si votava da metà di settembre, quindi c’è stato un mese per far conoscere i nostri programmi, i nostri partiti, i nostri simboli e le nostre idee, quindi andiamo avanti, costruiamo”. 

In merito a una possibile entrata in Consiglio regionale e alla possibilità di
lasciare l’incarico di sindaco di Pistoia “ne parleremo, sì. Questa è la mia intenzione. Adesso ne parleremo con tutta la coalizione, con tutti gli alleati e con tutti gli eletti”, ha ammesso.

“Congratulazioni a Eugenio Giani per la vittoria delle elezioni regionali in Toscana e auguri di buon lavoro. Un sentito ringraziamento ad Alessandro Tomasi e a tutta la coalizione del centrodestra per la dedizione e la passione dimostrate in una sfida impegnativa”. Così sui social la premier Giorgia Meloni.

BUNDU SI RITIENE SODDISFATTA

“Siamo soddisfatti perché quando siamo partiti ci davano allo 0,5% e adesso siamo attorno al 5%”, ma “al tempo stesso siamo preoccupati perché la gente continua a non andare a votare perché c’è questo bipolarismo forzato”, anche “a livello mediatico. Abbiamo visto che a qualcuno può andare bene, ma a livello di democrazia nessuno può davvero festeggiare”. Lo ha detto la candidata della lista Toscana Rossa, Antonella Bundu, ancora in bilico per superare la soglia del 5% e poter così diventare consigliera regionale. “Abbiamo raddoppiato la percentuale” rispetto a cinque anni fa, “siamo riusciti a far vedere di essere radicati nel territorio, abbiamo lavorato tantissimo, è un risultato buono ma ancora non sufficiente” ha aggiunto Bundu che ha ricordato come “quando siamo partiti non avevamo la certezza di entrare, ma lo abbiamo fatto con spirito di servizio. Siamo sul territorio altrimenti non avremmo raccolto diecimila firme. E se fossero state elezioni nazionali”, visto che lo sbarramento è al 3% a differenza del 5% delle Regionali per chi corre da solo, “saremmo entrati in Parlamento”.

– foto xb8/Italpress –

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Ponte sullo Stretto, Salvini “Spero che tutto il sistema paese sia d’accordo sull’andare avanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Spero che tutto il sistema paese sia d’accordo sul fatto che bisogna andare avanti e non fermarsi. Aspettiamo i motivi per cui la Corte dei conti ha chiesto ulteriori informazioni. Siamo convinti di potergliele dare perché abbiamo lavorato 3 anni, giorno e notte col meglio dell’ingegneria, dei tecnici e dei docenti italiani e mondiali per dare all’Italia un ponte che merita. Quindi sono assolutamente ottimista e fiducioso”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite a “Cinque Minuti” su Rai1, a proposito dei rilievi della Corte dei conti sul ponte sullo Stretto di Messina.

“Il ponte non è solo un’infrastruttura che serve, è un segnale di speranza, di fiducia, soprattutto per i tanti giovani italiani che si diplomano, si laureano e poi devono andare all’estero a fare ponti, dighe, centrali nucleari. Stasera ci sono più di 440 centrali nucleari. operative al mondo, 58 nella vicina Francia, cosa facciamo? Blocchiamo l’Italia mentre il mondo va avanti. Stanno arrivando altre migliaia di richieste di lavoro per operai da parte di imprenditori, di ingegneri e architetti. Conto che la Corte dei conti possa accogliere le nostre riflessioni e quindi da inizio anno partire con un grande progetto che darebbe lavoro, lustro, dignità e speranza all’Italia in tutto il mondo”, ha aggiunto.

MANOVRA, “POSSIBILE ESTENDERE PLATEA PACE FISCALE”

Sta lavorando ancora alla rottamazione? “Sì, siamo contenti. Non sarà una rottamazione 5, sarà una pace fiscale definitiva per tutti i carichi pendenti, fiscalmente parlando, fino al dicembre 2023. Ovviamente di chi ha fatto la dichiarazione dei redditi. Riguarda più di 16 milioni di italiani che senza pagare le sanzioni in rate tutte uguali di 9 anni potranno restituire allo Stato quello che devono e tornare finalmente a respirare. Uno sforzo in più per migliorare ed estendere ancora la platea è quello a cui la Lega sta lavorando, ma sono già molto soddisfatto del risultato ottenuto”.

“Le banche chiuderanno quest’anno con più di 50 miliardi di guadagni, fatti grazie agli italiani che pagano le commissioni sul bancomat e gli interessi quando vanno a chiedere un prestito. Una piccola parte di questo enorme guadagno, che non ha precedenti nella storia delle banche italiane, da reinvestire aiutando famiglie e imprese in difficoltà è fondamentale. Se tutta la maggioranza riuscisse a trovare l’accordo per chiedere ancora qualcosa in più, ad esempio per assumere poliziotti e carabinieri, migliorarne stipendi e pensioni e pagarne gli straordinari, penso che sarebbe un bel segnale. Uno sforzo in più dalle banche per assumere e migliorare pagamenti e pensioni delle forze dell’ordine. Sarebbe ben fatto”.

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– Foto IPA Agency –

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Tajani “Africa e Gaza, Italia garante su sviluppo e ricostruzione”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Siamo in Africa subsahariana per combattere il terrorismo e per difendere la sicurezza dei nostri cittadini, quella delle nostre aziende. Difendiamo la nostra idea di partnership politica paritaria con quei paesi. I nostri piani nella Cooperazione per la sicurezza includono una missione importantissima: in Niger operano 350 nostri militari con il compito specifico di formare l’esercito e i quadri della polizia. Il Niger gioca un ruolo fondamentale: geograficamente, risalendo verso Nord, dopo quel paese c’è la Libia e tutti sappiamo quanto il rapporto con la Libia sia strategico per l’Italia. Va tenuta sotto controllo la regione di Agades, il centro dal quale transitano armi e traffici illegali”. E’ quanto afferma in un’intervista a “Il Mattino” il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Il pericolo in Mali è duplice, perché jihadisti e fautori dello Stato islamico puntano a prendere il controllo del governo – sottolinea -. Per giorni hanno bloccato l’afflusso di cisterne di carburanti dai porti sull’Atlantico verso questo paese che non ha sbocchi al mare. C’è un clima di tensione e preoccupazione per le comunità estere che si trovano a Bamako”. Per Tajani comunque “il Piano Mattei prosegue secondo i tempi e gli obiettivi fissati. L’Italia è vista con grande favore e apprezzamento dai Paesi africani: abbiamo rapporti di cooperazione e collaborazione paritetica in Paesi molto ricchi di materie prime”.

Per quanto riguarda la tregua a Gaza, Tajani sottolinea che “vanno incoraggiati gli sforzi e i risultati sinora ottenuti. Siamo già presenti con militari e diplomatici nel CMCC, il centro aperto dagli americani e da Israele per far avanzare la tregua e la stabilizzazione della Striscia. Domani una nostra delegazione (militari e diplomatici) sarà nella regione per nuovi incontri e per preparare la conferenza sulla ricostruzione di metà novembre del Cairo, per la quale l’Italia è paese co-organizzatore assieme all’Egitto. In questo processo – conclude – vanno coinvolti i Paesi del mondo arabo perché l’obiettivo finale è pacificare l’intera regione e creare condizioni di sviluppo e progresso”.

– foto IPA Agency –

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Nordio “Riforma della giustizia? Molti magistrati in privato sono a favore”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nessun magistrato di buon senso può pensare che si sia attentato all’indipendenza. Perché nella legge costituzionale questo principio è consacrato a chiare lettere. Capisco che i vertici dell’Anm siano contrari: nessun tacchino si candida al pranzo di Natale. Ma nella riservatezza…Molti confessano di essere favorevoli al sorteggio, che li svincola dall’ipoteca delle correnti. Così come molti sindaci del Pd, segretamente, erano favorevoli all’abolizione dell’abuso d’ufficio. Ogni magistrato sa che la carriera dipende dal Csm, condizionato dalle correnti. Per chi non è iscritto diventa difficoltoso. Anche il procuratore Gratteri lo sa. Infatti è pro sorteggio”. Lo dice in un’intervista al “Corriere della Sera” il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Per i togati c’è il sorteggio secco. Per i laici da una lista compilata dai parlamentari. C’è chi pensa sia anticostituzionale. “Stupidaggine – replica Nordio -. Come fa una legge costituzionale a essere anticostituzionale? Questa è la Costituzione”.

Alla domanda se teme che possa diminuire l’influenza delle correnti e aumenti quella della politica, Nordio risponde che “no, perché ci siamo mossi nella tradizione dei padri costituenti che hanno voluto una componente politica che è degli eletti. Quella togata rappresenterà la magistratura nella sua purezza di indipendenza, senza condizionamenti delle correnti”. Questa riforma, per Nordio, “fa recuperare alla politica il suo primato costituzionale. Il governo Prodi cadde perché Mastella, mio predecessore, fu indagato per accuse poi rivelatesi infondate. Mi stupisce che una persona intelligente come Elly Schlein non capisca che questa riforma gioverebbe anche a loro, nel momento in cui andassero al governo”.

– foto IPA Agency –

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