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Pogba “Juve scelta di cuore, con Allegri rapporto bello e onesto”

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TORINO (ITALPRESS) – “A me piace pensare e dire che è il mio cuore che ha fatto la scelta. Era anche forse il momento giusto per tornare qua”. Paul Pogba è ancora in attesa di fare il suo secondo debutto ufficiale con la maglia della Juventus ma non ha dubbi sulla decisione presa. Il centrocampista francese si racconta nel numero di “GQ Italia” in edicola da oggi, a partire dal suo ritorno in bianconero. “Gli ultimi tre anni a Manchester, condizionati anche dagli infortuni, non sono andati come volevo, non è un mistero. Ho pensato che se a questo aggiungevamo il fatto che anche la Juve arriva da due anni in cui non ha vinto lo scudetto, era una bella sfida per entrambi. E forse era il momento giusto per ritrovarci e provare a riprenderci il posto che ci spetta, a me e alla Juve. E soprattutto per tornare a vincere”. Rispetto a quando è andato via, è un giocatore diverso. “La prima volta qui ero più giovane e non avevo l’esperienza che ho adesso. Sono cresciuto nella vita personale, ho due bambini, una moglie, e anche come calciatore. Ho vinto il Mondiale con la Francia, l’Europa League con lo United, ho giocato con grandi giocatori e una grande squadra. Ho imparato tanto lì, era totalmente diverso dalla mia esperienza precedente. Dovevo prendermi più responsabilità che invece avevo meno qui alla Juve quando ero giovane e avevo giocatori esperti vicino a me – prosegue il ‘Polpò – Adesso mi guardo e penso che sono diventato come questi giocatori, come Pirlo, come Buffon, come Chiellini. E ora tocca a me fare alla Juve quello che hanno fatto loro”. Non è un mistero che sulla sua scelta abbiano influito due fattori fondamentali, il primo è il rapporto speciale con l’allenatore bianconero, Massimiliano Allegri: “Ho sempre avuto un rapporto molto forte con il mister. Bello, onesto. Lui mi conosce e mi ha sempre spinto quando eravamo qua insieme. Anche quand’ero a Manchester siamo rimasti in contatto e abbiamo parlato molto”. Il secondo è il rapporto coi tifosi della Juve: “Quando sono andato via sono stati molto riconoscenti per gli anni insieme. Ero giovane e davvero mi hanno sempre spinto allo stadio, erano sempre dietro di me, ho sempre sentito l’amore di questi tifosi, questa è la verità. Non ne ho mai sentito uno così grande, neanche al Manchester”. Infortunatosi dopo la prima amichevole e poi andato sotto i ferri per risolvere la lesione del menisco dopo che la terapia conservativa non ha dato gli effetti sperati, Pogba non ascolta i rumori di fondo che lo circondano e si concentra solamente sul tornare in campo il prima possibile. “Avendo iniziato a giocare ad alti livelli molto giovane, sono abituato a gestire le voci. Fa parte del gioco: come atleti conviviamo con elogi e critiche settimanalmente, sapendo che dobbiamo mantenere un equilibrio e la concentrazione sul nostro lavoro”. Nessuna nostalgia dell’Inghilterra. “In Premier League in questo momento ci sono potenzialità economiche senza pari, c’è più facilità da parte dei club di comprare i giocatori che si vogliono rispetto all’Italia. Penso che sia questa la vera differenza. Ma se devo restare al calcio giocato, quello italiano è sempre stato per me uno dei migliori nel mondo”. Per il francese “non c’è molta differenza fra giocare nel Manchester United e nella Juventus; quando sei in un grande club, sei in un grande club. E la Juve lo è sempre stato, il più grande d’Italia”.
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Finale Western Conference, Oklahoma schianta Minnesota in gara-1

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OKLAHOMA CITY (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Se il buongiorno si vede dal mattino, la finale della Western Conference rischia di essere un monologo Thunder. Gara 1 al Paycom Center è senza storia: 114-88 per Oklahoma City dove spicca come al solito Shai Gilgeous-Alexander con 31 punti, di cui 20 nel secondo tempo con 8/14 dal campo dopo una prima parte di gara complicata.“Ma non è che ho cambiato il mio atteggiamento, ho solo provato a continuare a essere aggressivo, a credere nel mio lavoro”, assicura.

E dire che all’intervallo lungo i Wolves erano pienamente in partita, tanto da andare al riposo avanti di 4 (48-44), ma negli altri due quarti OKC alza il livello, con un parziale complessivo di 70-40. Che qualcosa nelle fila di Minnesota non abbia funzionato nel secondo tempo lo si evince anche dalle statistiche di Julius Randle, il migliore dei suoi con 28 punti ma solo 8 siglati fra terzo e quarto periodo mentre Anthony Edwards, che viaggiava a 26.5 punti di media in questi play-off, è stato tenuto a 18 punti con 5/13 al tiro. Minnesota non ha trovato antidoti alla strategia difensiva dei Thunder, che hanno intasato il pitturato costringendo i rivali a cercare con insistenza la soluzione da fuori, contando anche su una certa “ruggine” fra i Wolves che dopo aver eliminato Golden State sono stati fermi una settimana.

“Per come abbiamo giocato difensivamente nel primo tempo, andare al riposo sotto solo di 4 è stato come una vittoria”, ha ammesso candidamente coach Daigneault.E’ solo gara 1, hanno vinto in casa e hanno giocato bene, complimenti a loro. Ma fra due giorni c’è un’altra partita”, avverte il collega Chris Finch.

Appuntamento dunque per il secondo atto, sempre a Oklahoma City, nella notte italiana fra giovedì e venerdì mentre fra poche ore si accenderanno le luci del Madison Square Garden per la prima sfida fra New York Knicks e Indiana Pacers che mette in palio il titolo della Eastern Conference e l’altro pass per le Finals.

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Morto a 87 anni Nino Benvenuti, fu oro olimpico nel pugilato a Roma 1960

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ROMA (ITALPRESS) – Lutto nel mondo della boxe. E’ morto a Roma, all’età di 87 anni, Nino Benvenuti, icona del pugilato italiano e mondiale. Lo apprende l’Italpress.

Nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938, Benvenuti è stato campione olimpico dei pesi welter nei Giochi Olimpici di Roma 1960, campione mondiale dei pesi superwelter tra il 1965 e il 1966, campione europeo dei pesi medi tra il 1965 e il 1967, campione mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970. Nel 1968 ha vinto il prestigioso premio di Fighter of the year e nel 1992 è stato inserito nella International Boxing Hall of Fame, primo italiano a ricevere entrambi i riconoscimenti.

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Klopp-Roma, l’agente smentisce “Una totale assurdità”

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BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Una totale assurdità. Sta diventando noioso dover commentare continuamente queste voci”. Lo ha detto alla Bild l’agente di Jurgen Klopp, Marc Kosicke smentendo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore su un presunto accordo tra l’ex tecnico del Liverpool e la Roma.

Da gennaio Klopp ricopre l’incarico di “Global Head of Soccer” presso la Red Bull, con il compito di dirigere la rete calcistica dell’azienda, che comprende in totale sei club.

Nel corso della mattinata, prima della smentita dell’entourage, anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò aveva commentato le voci legate al tedesco e alla panchina giallorossa. “Tanta gente me lo chiede, giuro che non so niente. Klopp è un nome che fa sognare. Sinceramente, e magari vengo smentito, mi stupirebbe molto se fosse lui. Non perchè penso che non sia una buona scelta, ma mi sembra, da quello che so, che ha fatto altre scelte di vita e soprattutto professionali”.

“Jurgen è molto soddisfatto del suo nuovo lavoro”, ha detto recentemente infatti Kosicke. Il casting per la panchina della Roma prosegue.

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