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Cronaca

Osimhen risponde a Lovric, festa tricolore Napoli a Udine

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UDINE (ITALPRESS) – Il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Ai campani basta l’1-1 alla Dacia Arena per festeggiare matematicamente lo scudetto con cinque giornate d’anticipo al termine di un match segnato dalle reti di Lovric nel primo tempo e di Osimhem nella ripresa. La festa esplode al 93° sia a Udine che al Maradona per un titolo che mancava da 33 anni e che arriva al termine di una partita non semplice. L’avvio sembra favorevole agli ospiti, ma dopo 13 minuti sono i bianconeri a passare in vantaggio. Udogie dalla sinistra serve Lovric che, lasciato colpevolmente libero, calcia alla grande con il destro nell’angolino lontano infilando Meret per l’1-0. La reazione della capolista è timida e Lovric ci riprova dalla lunga distanza al 31′, ma stavolta Meret para in due tempi. La prima vera chance degli azzurri arriva un minuto dopo, quando Osimhen sale in cielo su un cross dalla destra di Elmas ma il suo colpo di testa esce a lato di poco. Il primo tempo si chiude senza ulteriori emozioni.
Gli uomini di Spalletti non ci stanno a rimandare la festa ancora una volta e al 7′ della ripresa trovano il pareggio. Kvaratskhelia va al tiro con il destro dopo un’azione d’angolo piuttosto confusa e Silvestri respinge, ma la palla finisce sul piatto di Osimhen che insacca a porta quasi vuota. Per il nigeriano, capocannoniere del campionato, è il gol numero 22. La gara sembra quasi addormentarsi, ma al 26′ ci vuole un grande Silvestri per impedire al neo entrato Zielinski di firmare il 2-1 con un bel destro al volo su invito di Rrahmani. Gli ospiti gestiscono con maturità il resto dell’incontro e portano a casa l’1-1 senza correre particolari rischi. Al triplice fischio di Abisso, esplode la festa, con tanto di invasione di campo, in una Dacia Arena a fortissime tinte azzurre. Per il Napoli, ora a +16 sulla Lazio, arriva così un titolo strameritato dopo un dominio incontrastato fin dalle primissime giornate. L’Udinese si prende invece un buon punto che la porta in dodicesima posizione a quota 43.
– foto Image –
(ITALPRESS).

Cronaca

Mattarella “Speranza di pace si estenda da Medio Oriente a Ucraina”

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Cronaca

M5S, Giuseppe Conte confermato presidente

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ROMA (ITALPRESS) – Giuseppe Conte è stato confermato presidente del Movimento 5 Stelle con l’89,3% dei voti.
Alle ore 18 di oggi si sono concluse le votazioni degli iscritti.
Su 101.783 iscritti aventi diritto al voto hanno votato in 59.720 pari al 58,67%.
Al quesito “Sei favorevole all’elezione di Giuseppe Conte quale presidente dell’associazione MoVimento 5 Stelle?” hanno votato sì 53.353, hanno votato no 6.367.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “La speranza di pace si estenda dal Medio Oriente all’Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e con il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al convegno internazionale e interreligioso “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Istituzioni, diplomazie e numerosi altri “facilitatori di pace”, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori – ha proseguito Mattarella -. Vorrei qui – anche come viatico per gli sviluppi futuri – richiamare una frase del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb che, parlando di pace e di fratellanza interreligiosa, ha ribadito la necessità per tutti di innalzare «lo stendardo della pace, anzichè quello della vittoria, e [sedersi] al tavolo del dialogo». Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace. L’auspicio è che la “scintilla di speranza”, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza mentre le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire”.
Per il capo dello Stato “quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica Italiana”.
“Il contributo dei peace-maker, che costruiscono ponti e tessono relazioni tra comunità in conflitto, e dei peace-keeper, che vegliano sul rispetto dei cessate il fuoco e sulla protezione dei più vulnerabili, è inestimabile: far sorgere un principio di pace anche nei contesti più ostili – ha aggiunto il presidente della Repubblica -. Il messaggio è chiaro: alla violenza delle armi esiste sempre un’altra strada, un modo diverso e più conveniente per risolvere le contese, sottraendosi a rischi fatali di escalation incontrollate, i cui effetti pongono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Nella memoria dell’uomo rischiano di affievolirsi i ricordi delle tragedie che hanno caratterizzato l’ultima guerra mondiale: abbiamo fra noi Kondo Koko, un’Hibakusha, una sopravvissuta alla bomba nucleare che devastò Hiròshima. Persino quello che fu uno spartiacque nella storia, appare oggi in discussione. Non si può omettere di ricordare che osare la pace include e abbraccia altri aspetti: dalle ampie zone di grande povertà nel mondo, alle sofferenze dei migranti, alla crescente concentrazione della ricchezza in poche mani in luogo della sua diffusione. Di fronte alle guerre e per la pace parlano le religioni, con la forza della loro autorevolezza, con la definizione della pace come “santa”, nell’infaticabile ricerca di quel che unisce gli esseri umani, nella promozione della solidarietà globale”.
“Tutti noi siamo oggi chiamati a rinnovare la nostra fiducia nella causa della pace – ha concluso Mattarella -. Rendiamo comune e condiviso l’appello di questo incontro: continuiamo a osare la pace. Continuiamo a investire in percorsi di dialogo e di mediazione, a sostenere chi soffre, a costruire ponti tra i popoli, per contribuire a un mondo in cui la pace non sia un sogno per illusi, ma una realtà condivisa. Quella realtà in cui, come ricordava Papa Francesco, «si riconosce la dignità di ogni essere umano, quando la fratellanza diventa principio ispiratore di un ordine internazionale più giusto e sostenibile»”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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