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Cronaca

Intesa Sanpaolo, in Sardegna il “Crescibusiness Digitalizziamo in Tour”

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CAGLIARI (ITALPRESS) – E’ approdato in Sardegna il “Crescibusiness Digitalizziamo in Tour”, il programma di Intesa Sanpaolo dedicato all’innovazione digitale delle aziende artigiane, del commercio, del turismo e della ristorazione, partito da Torino il 21 settembre scorso. Una delegazione della Direzione regionale guidata da Stefano Cappellari ha fatto visita all’azienda sarda premiata: l’Edilizia Balia di Carbonia. Si tratta di una piccola impresa a conduzione familiare, attiva nel commercio al dettaglio di materiali edili, ferramenta, idraulico ed elettrico, che ha saputo dare un’impronta digitale al proprio business, dalla promozione social alle vendite online.
L’edilizia, come tutti i vincitori, ha ricevuto una targa di merito e l’opportunità di essere affiancata in un percorso di visibilità e sviluppo, che comprende l’offerta di servizi su misura e formazione.
“Digitalizziamo” vuole infatti far emergere le piccole eccellenze presenti nelle città e nei centri minori che rappresentano la più tipica anima imprenditoriale dei territori italiani L’iniziativa si inquadra nelle attività previste dal piano nazionale Crescibusiness, lanciato dal Gruppo guidato da Carlo Messina a fine 2022 per sostenere proprio questa tipologia di aziende, tra le più colpite dagli effetti della crisi energetica e dell’impatto inflattivo. Sono stati stanziati 5 miliardi di euro per progetti di digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo dell’attività commerciale, oltre al rimborso delle commissioni sui micropagamenti POS, con ampio anticipo rispetto a tutti gli altri operatori.
L’Edilizia Balia è tra le 120 aziende selezionate in tutta Italia sulla base di oltre 2000 candidature.
Sono state scelte in virtù di una digitalizzazione dei processi interni, dei canali di vendita, della comunicazione di attività promozionali, delle iniziative di fidelizzazione, per la presenza web e social o per la digitalizzazione dei sistemi di pagamento e dei rapporti bancari.
Grazie al supporto dei partner del programma: Alkemy, Cerved, Deloitte, Nexi e Visa, le aziende selezionate saranno supportate da Intesa Sanpaolo anche nel perseguimento di obiettivi in chiave ESG. La svolta digitale svolge un ruolo importante anche nel ridurre l’impatto ambientale. Il minore utilizzo della carta, i servizi a distanza, i pagamenti digitali sono infatti determinanti nel semplificare e contenere i processi impattanti.
Per Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, “con questa iniziativa abbiamo voluto dare un segnale di attenzione ad un universo variegato e molto importante per l’economia del territorio, quello delle micro e piccole imprese. Siamo usciti simbolicamente dalla filiale per avvicinarle nella loro quotidianità, ma è solo il primo passo di un rapporto che continuerà nel tempo per costruire assieme un futuro, anche con il supporto del digitale. In Sardegna i nostri gestori seguono circa 24.600 micro e piccole aziende. Le loro storie sono esemplari, per questo abbiamo voluto raccontarne alcune che siano di stimolo per tutti. Il messaggio è che usando bene le grandi potenzialità del digitale si può recuperare competitività, crescere e creare nuova occupazione”.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).

Cronaca

Sala “Milano migliorata in 20 anni, sbagliato buttare via tutto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Si è passati da magnificare il modello Milano per cui è tutto perfetto, mentre adesso è diventato il sistema Milano. Queste cose non servono e non corrispondono alla realtà assolutamente. Però io continuo a dire questo: se noi prendessimo qualunque milanese, lo portassimo in giro per la città a vedere oggi cos’è ogni singolo quartiere con le fotografie in mano di 20 anni fa e domandassimo se è migliorata, Milano è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso, ma non possiamo buttare tutto via. Alla fine Milano ha fatto un percorso ed è l’unica città internazionale italiana. E’ l’unica ad essersi sviluppata così, anche attraverso possibili errori, ma buttare via tutto mi sembra una cosa profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un’intervista a RTL 102.5 sull’inchiesta urbanistica che ha coinvolto il Comune.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Sala “Milano negli ultimi 20 anni è migliorata, è sbagliato buttare via tutto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Si è passati da magnificare il modello Milano per cui è tutto perfetto, mentre adesso è diventato il sistema Milano. Queste cose non servono e non corrispondono alla realtà assolutamente. Però io continuo a dire questo: se noi prendessimo qualunque milanese, lo portassimo in giro per la città a vedere oggi cos’è ogni singolo quartiere con le fotografie in mano di 20 anni fa e domandassimo se è migliorata, Milano è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso, ma non possiamo buttare tutto via. Alla fine Milano ha fatto un percorso ed è l’unica città internazionale italiana. È l’unica ad essersi sviluppata così, anche attraverso possibili errori, ma buttare via tutto mi sembra una cosa profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un’intervista a RTL 102.5 sull’inchiesta urbanistica che ha coinvolto il Comune.

“A Milano possono esserci state operazioni immobiliari non corrette, ma che nella stragrande maggioranza quelle che sono state fatte hanno un senso. Anzi le rivendico – ha aggiunto – È inutile che mi nasconda dietro un dito, è inutile che dica non me ne sono accorto. Secondo me Milano è meglio di anni fa. Alcuni errori ci possono stare. Ma se il tema è stare fermi per non sbagliare e lasciare la realtà come sono… vabbè non credo sia il motivo per cui i milanesi mi hanno eletto. Però lungi da me dire: ‘No, non non è colpa mia’. Se ci sono errori la colpa è mia, poi vediamo la forma della colpa”.

Sul futuro dello Stadio di San Siro, “vedremo a settembre cosa succede. Noi dobbiamo passare dal consiglio comunale perché le transazioni che riguardano delle proprietà pubbliche vanno approvate nel consiglio comunale. Prima abbiamo pensato a una cessione in affitto, poi abbiamo provato la via della ristrutturazione e adesso siamo alla vendita. Anche per dignità personale io voglio portare avanti questa iniziativa, ma deve essere approvata dal consiglio. Dal mio punto di vista io voglio avere la coscienza a posto e fare il mio lavoro fino alla fine, poi vedremo se la politica seguirà questa via. Quello che io noto, essendo una persona che ha sempre molto viaggiato per il mondo, è che le grandi città normalmente hanno stadi nuovi mentre San Siro non lo è”. 

“Ho saputo di essere indagato alle 10 di sera da una telefonata del direttore del Corriere della Sera che mi ha detto: ‘domani scriviamo questa cosa’ – ha proseguito il primo cittadino di Milano – È evidente che qualcuno l’aveva detto ai giornalisti e questo è qualcosa che a mio avviso in un paese democratico non va assolutamente bene, però vedo che lo si accetta”. 

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“Il Gip ha negato che io abbia fatto induzione, quindi pressione per far approvare delle cose. Rimane un’accusa: aver firmato la nomina della Commissione del Paesaggio. Vi dico come funziona: fai un bando pubblico e una commissione del comune con dirigenti del comune sceglie in base a una valutazione tecnica i componenti di questa commissione e il sindaco firma. Ma cosa pensiamo? Che il sindaco nel momento in cui qualcuno ha fatto questo lavoro si mette lì e fa un’analisi sua uno per uno dei componenti? Io ho firmato rispetto a una proposta che viene fatta da una commissione che ci ha lavorato dai mesi”, ha concluso.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Caso Almasri, Meloni “Archiviata la mia sola posizione, tesi assurda”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano. Nel decreto si sostiene che io “non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta”: e in tal modo non avrei rafforzato “il programma criminoso”. Si sostiene pertanto che due autorevoli Ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. E’ una tesi palesemente assurda”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo Governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. E’ quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro”, evidenzia Meloni. “Nel merito ribadisco la correttezza dell’operato dell’intero Esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani – conclude la premier -. L’ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere”.
Il Presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera Devis Dori rende noto che “al momento, non è pervenuta nessuna carta del dossier Almasri dal Tribunale dei Ministri”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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