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Economia

Mooney, secondo Bilancio di Sostenibilità nel segno dell’inclusione

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MILANO (ITALPRESS) – Rafforzamento dell’inclusione e dell’educazione finanziaria, attuazione di iniziative mirate alla mobilità sostenibile e all’economia circolare, vicinanza al Terzo Settore: sono solo alcune delle direttrici illustrate nel secondo Bilancio di Sostenibilità presentato oggi da Mooney, la fintech italiana di prossimità leader nel mercato dei servizi di pagamento e partecipata da Enel e Intesa Sanpaolo.
Il documento racchiude i risultati e le azioni attuate per rafforzare il percorso intrapreso e rendere la sostenibilità un elemento strategico all’interno dell’Organizzazione. E’ proprio in quest’ottica che, a partire dal 2022, sono stati avviati i lavori per la costituzione di un nuovo Comitato manageriale con funzioni consultive e di indirizzo sulle materie della sostenibilità.
Un importante processo di analisi di materialità è stato avviato per identificare e valutare gli impatti sul contesto economico, sociale e ambientale, riassunti in nove temi materiali sui quali l’azienda ha focalizzato la propria attenzione: digitalizzazione della mobilità e incentivazione del trasporto pubblico; diversità, equità ed inclusione; energia ed emissioni; etica e compliance; inclusione finanziaria; prossimità e presenza sul territorio; risorse e smaltimento dei materiali; sostegno al Terzo Settore e transizione digitale.
Tra le numerose azioni in ambito sostenibilità intraprese da Mooney vi sono la partecipazione al Mese dell’Educazione Finanziaria, in coordinamento con il Dipartimento Tutela della clientela ed Educazione Finanziaria di Banca d’Italia, l’avvio di una collaborazione con Usablenet, azienda leader nel mondo dell’accessibilità che l’azienda ha fortemente voluto per migliorare la fruizione digitale dei propri servizi anche da parte di utenti diversamente abili, l’ampliamento del Generosity Network, la prima piattaforma fintech per la raccolta delle donazioni destinate agli Enti del Terzo Settore (ETS) attraverso un’esperienza fisica e digitale, la collaborazione con importanti realtà benefiche come la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC), la Fondazione Francesca Rava ONLUS per il sostegno alla popolazione ucraina, lo Spazio Teatro Nòhma.
Mooney è oggi il primo operatore nazionale del Mobility as a Service (MaaS) attraverso la piattaforma MooneyGo. Supportando la digitalizzazione del trasporto pubblico locale e privato, l’azienda contribuisce alla diffusione di una mobilità sostenibile e integrata – grazie alla promozione dell’intermodalità dei mezzi di spostamento – e di una maggiore cultura della mobilità dolce.
Tra le azioni green vi è anche il progetto pluripremiato che lega la bigliettazione elettronica a un’iniziativa di sensibilizzazione rispetto al riciclo delle plastiche: “Più ricicli, più viaggi”, presente oggi nei comuni di Roma, Ancona e Catania. Il progetto dà la possibilità di riscattare biglietti per il trasporto pubblico locale in cambio di bottiglie di plastica portate dai clienti viaggiatori negli eco-compattatori presenti nelle principali stazioni metropolitane. Grazie a questa iniziativa myCicero, azienda controllata da Mooney, ha consentito il riciclo di quasi 7 milioni di bottigliette – di cui 2 milioni solo nel 2022 – con oltre 112.000 euro di bonus erogati.
Mooney si è impegnata anche per ridurre il proprio impatto ambientale avviando la costruzione di policy e procedure necessarie al corretto funzionamento del sistema di gestione ambientale, al fine di ottenere la relativa certificazione. L’azienda ha aumentato del 57% l’energia rinnovabile utilizzata nelle proprie sedi di lavoro. Inoltre, Mooney supporta l’economia circolare anche donando materiali informatici aziendali dismessi e ricondizionati a enti e organizzazioni non-profit attive sul territorio italiano per la realizzazione di progetti sociali.
“La seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità è testimonianza del nostro impegno sui temi ESG che ha portato l’azienda a risultati di rilievo su ambiti fondamentali quali il rispetto dell’ambiente, dei processi di inclusione ed educazione finanziaria, della mobilità sostenibile e della Governance nel suo complesso – ha affermato Stefania Gentile, Amministratore Delegato Mooney – Siamo perfettamente consapevoli del nostro importante ruolo, che discende anche da una presenza capillare nel Paese unica nel suo genere, e determinati a rendere la responsabilità sociale un fattore ancora più rilevante nella nostra strategia di sviluppo”.

– Foto ufficio stampa Mooney –

(ITALPRESS).

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Economia

Accordo tra Stellantis e i sindacati sul Ccsl, Manca “Trovate le soluzioni insieme”

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TORINO (ITALPRESS) – Stellantis Italia ha firmato con Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr l’accordo sulla parte economica del secondo bienno del contratto collettivo specifico di lavoro (Ccsl) siglato l’8 marzo di due anni fa e valevole per il quadriennio 2023-2026. L’intesa ha alla base un forte impegno tra l’azienda e i sindacati maturato negli anni che, con la firma di oggi, vede riconfermato il sistema partecipativo previsto dal contratto.

“Come due anni fa – ha sottolineato Giuseppe Manca, Responsabile HR per Stellantis Italia – le parti hanno dimostrato un forte impegno per raggiungere l’intesa nello spirito delle relazioni sindacali basate sulla partecipazione che hanno già contraddistinto i precedenti rinnovi del Ccsl. Con il contesto nazionale e internazionale che stiamo vivendo, in cui permangono perplessità da parte dei consumatori sui tempi della transizione energetica e incertezze sui passi da compiere a livello europeo per il rilancio del settore automotive, abbiamo trovato insieme le soluzioni per proteggere in modo adeguato gli interessi dei lavoratori garantendo al contempo la competitività dell’azienda nel Paese”.

I punti centrali dell’accordo riguardano aumenti salariali per i lavoratori, miglioramento degli indicatori del premio di risultato e ripresa dell’attività del gruppo di lavoro sull’inquadramento. In particolare, sul fronte salariale, l’aumento medio previsto è di circa 135 euro nel biennio e ci sarà inoltre l’erogazione di due somme una tantum dell’importo di 240 euro lorde ciascuna, a giugno 2025 e ad aprile 2026.

Si tratta di cifre che si sommano a quelle già erogate nei due anni precedenti nell’ambito dell’accordo di rinnovo siglato l’8 marzo 2023. Stellantis ha inoltre rimodulato la definizione degli indicatori del nuovo premio di risultato introdotto nel 2023, eliminando la soglia per il pagamento del free cash flow mondo, cioè il flusso di cassa generato dall’azienda dalle sue attività operative.

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Sul fronte dell’inquadramento, il gruppo di lavoro già costituito formulerà una proposta per definire e premiare specifiche professionalità e competenze sulle tre aree professionali, a partire da coloro che lavorano sulle linee produttive, al fine di istituire, in occasione del prossimo rinnovo contrattuale, un elemento economico sperimentale sulla base di criteri oggettivi e misurabili. Per Stellantis l’accordo è “un ulteriore tassello per rafforzare, anche attraverso la partecipazione di tutti i propri dipendenti italiani, l’impegno a diventare un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile”

– foto ufficio stampa Stellantis –

. (ITALPRESS).

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Economia

Pil in crescita dello 0,6% nel 2025, trend positivo atteso anche nel 2026

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ROMA (ITALPRESS) – Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo essere aumentato dello 0,7% nei due anni precedenti. L’aumento del Pil, nel biennio di previsione, verrebbe sostenuto interamente dalla domanda interna al netto delle scorte (+0,8 e +0,9 punti percentuali rispettivamente), mentre la domanda estera netta fornirebbe un contributo negativo in entrambi gli anni (-0,2 e -0,1 p.p.).

Lo rileva l’Istat spiegando che “lo scenario previsivo per la domanda estera netta sconta l’ipotesi di un’attenuazione nella seconda parte del 2025 del clima di incertezza relativo all’indirizzo della politica commerciale statunitense. Si ipotizza comunque un impatto negativo dei dazi sul commercio mondiale e sulle prospettive di crescita internazionali”.

Si prevede che i consumi privati continuino a crescere a ritmi moderati ma stabili (+0,7% in entrambi gli anni) da un lato favoriti dalla prosecuzione della crescita delle retribuzioni e dell’occupazione, dall’altro frenati da un incremento della propensione al risparmio.

La crescita degli investimenti, nel 2025 (+1,2%), in accelerazione dal +0,5% del 2024, sarebbe favorita dal buon andamento registrato nel primo trimestre per poi segnare nel 2026 una ulteriore leggera accelerazione (+1,7%) in concomitanza con la fase conclusiva del PNRR.

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L’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerebbe un aumento superiore a quello del Pil (+1,1% nel 2025 e +1,2% nel 2026), ma in decelerazione rispetto agli anni precedenti a cui si accompagnerebbe un ulteriore calo del tasso di disoccupazione (6,0% quest’anno e 5,8% nel 2026).

Dopo la risalita dei prezzi tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, nel corso dell’anno ci si attende una dinamica più moderata dell’inflazione, favorita dalla discesa dei listini dei beni energetici e dall’indebolirsi delle prospettive di domanda. L’aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti nel 2025 sarebbe in linea con tali andamenti (+1,8%), con una nuova leggera riduzione nel 2026 (+1,6%).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

La Bce taglia i tassi d’interesse di 25 punti base

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FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Banca centrale europea ha deciso di tagliare di 25 punti base i tassi d’interesse. Quelli sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2%, al 2,15% e al 2,40%, con effetto dall’11 giugno 2025.

“L’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo. Nello scenario di base delle nuove proiezioni degli esperti dell’Eurosistema, l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,0% nel 2025, all’1,6% nel 2026 e al 2,0% nel 2027 – spiega la Bce -. Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo, di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026, riflettono principalmente le ipotesi di prezzi dell’energia inferiori e di un rafforzamento dell’euro. Gli esperti si attendono che l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 2,4% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e nel 2027, sostanzialmente invariata da marzo”.

Per quanto riguarda la crescita del PIL in termini reali, secondo gli esperti si collocherebbe in media allo 0,9% nel 2025, all’1,1% nel 2026 e all’1,3% nel 2027. La proiezione di crescita invariata per il 2025 riflette un andamento nel primo trimestre più vigoroso rispetto alle attese associato a prospettive più deboli per il resto dell’anno. Benchè ci si attenda che l’incertezza relativa alle politiche commerciali gravi sugli investimenti delle imprese e sulle esportazioni, soprattutto nel breve termine, l’incremento degli investimenti pubblici in difesa e infrastrutture sosterrà sempre più la crescita nel medio periodo. L’aumento dei redditi reali e un mercato del lavoro robusto consentiranno alle famiglie di spendere di più. Insieme a condizioni di finanziamento più favorevoli, ciò dovrebbe aumentare la capacità di tenuta dell’economia agli shock mondiali.

“In un contesto di elevata incertezza – sottolinea la Bce -, i nostri esperti hanno anche valutato alcuni meccanismi attraverso i quali politiche commerciali differenti potrebbero influire su crescita e inflazione in alcuni scenari alternativi formulati a scopo illustrativo. Tali scenari saranno pubblicati unitamente alle proiezioni degli esperti sul sito Internet della BCE. In questa analisi di scenario, un ulteriore acuirsi delle tensioni commerciali nei prossimi mesi determinerebbe livelli di crescita e di inflazione inferiori a quelli dello scenario di base delle proiezioni. Al contrario, se le tensioni commerciali dovessero risolversi con esito favorevole, la crescita e, in misura minore, l’inflazione sarebbero superiori rispetto allo scenario di base. Le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo. La dinamica salariale, seppur ancora elevata, continua a mostrare un’evidente moderazione e i profitti ne stanno parzialmente assorbendo l’impatto sull’inflazione. Si sono attenuati i timori che la maggiore incertezza e la risposta volatile dei mercati alle tensioni commerciali ad aprile avrebbero avuto un effetto restrittivo sulle condizioni di finanziamento”.

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Il Consiglio direttivo “è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine. Soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l’orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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