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Cronaca

Croce Viola insegna il primo soccorso nei parchi milanesi

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MILANO (ITALPRESS) – “I primi minuti in cui le persone riconoscono un’emergenza sanitaria, sono i minuti più importanti”, così Marco Moniga del consiglio direttivo di Croce Viola Milano, ha spiegato il senso dell’iniziativa ‘Together we can!”. Il progetto, ideato dall’associazione Croce Viola Milano, porterà in giro per i parchi milanesi e dell’hinterland milanese i volontari dell’associazione per insegnare ai cittadini le manovre salvavita in grado di cambiare il destino di una persona colpita da malore. D’altra parte proprio i parchi sono tra i luoghi a maggior incidenza di arresti cardiaci e i maggiori frequentatori di parchi sono persone impegnate in attività fisica e pet owner. Il primo appuntamento, a Parco Sempione, si è svolto durante la mattinata di sabato 25 maggio mentre, nel pomeriggio, i volontari si sono poi spostati a San Donato Milanese, al Parco Mattei. L’idea è formare, fino all’autunno, almeno 1.500 milanesi sulle manovre di primo soccorso non solo per gli umani ma anche per gli animali domestici. Moltissime infatti le persone, con cane al seguito, che si sono fermate a Parco Sempione ad ascoltare i consigli dei volontari di Croce Viola Milano.
“Insegniamo – ha raccontato ancora Marco Moniga ad Italpress – come chiamare correttamente il 112 e poi quelle manovre che riescono a rispondere alle situazioni più gravi. Come reagire ad esempio in caso di arresto cardiocircolatorio o come intervenire in caso di ostruzione delle vie aree o se una persona è svenuta e non risponde”. Il dato che rende le iniziative di formazione relative alla rianimazione cardiopolmonare fondamentali è che il tempo medio di arrivo di un’ambulanza si attesta intorno agli 8 minuti, ma già dopo 6 minuti senza battito cardiaco possono verificarsi danni cerebrali irreversibili.
‘Together we can!” è un’iniziativa patrocinata dal Comune di Milano: “Abbiamo dato il patrocinio a questa iniziativa che supportiamo con convinzione per il suo valore. Imparare infatti a gestire situazioni di emergenza che si possono manifestare nei nostri parchi cittadini, sempre frequentati da un’utenza numerosa e variegata, è importante e prezioso per tutti perchè mette a disposizione competenze che non sempre si conoscono e possono salvare delle vite”, ha dichiarato Elena Grandi, assessora all’Ambiente e Clima del Comune di Milano. Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto di Monge e dell’I.R.C.C.S. Policlinico San Donato (Gruppo San Donato), tra le più rinomate strutture in Italia specializzate nel cardiovascolare: “Da sempre in prima linea nella prevenzione, nella ricerca e nel trattamento delle malattie cardiovascolari, riteniamo importante promuovere la consapevolezza anche sul tema delle manovre salvavita in caso di arresto cardiaco: poche regole semplici e sicure, ma che possono fare la differenza, salvando la vita di chi ci è vicino”, è il pensiero di Sara Mariani, amministratore delegato dell’IRCCS Policlinico San Donato.
Per Monge era presente alla prima tappa dell’iniziativa Cristiana Monge, responsabile produzione umidi di Monge & C Spa: “Abbiamo deciso di supportare l’iniziativa – ha detto – perchè riflette a pieno i valori che ci ha trasmesso mio nonno Baldassarre Monge. Per la nostra famiglia il benessere è sempre stato un punto cardine: per questo siamo felici di promuovere un’attività che informa e consapevolizza i cittadini riguardo alla gestione delle emergenze umane e dei nostri amici a quattro zampe”. La prossima tappa di ‘Together we can!’ è programmata per il primo giugno ai Giardini Montanelli di Milano. Seguiranno almeno altre 13 tappe fino alla fine dell’autunno 2024.

foto: ufficio stampa The Future is Now
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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