Seguici sui social

Cronaca

Sclerosi multipla, in Italia 140mila malati

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – La sclerosi multipla colpisce oltre 140 mila persone in Italia, con 3.600 nuove diagnosi all’anno: 6 nuovi casi ogni 100 mila persone, 12 in Sardegna. Si tratta soprattutto di donne, tre ogni uomo, diagnosticate in genere in età giovanile, tra i 20 e i 40 anni. AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) stima in circa 2.000 in Italia le persone con disturbi dello spettro della Neuromielite Ottica (NMOSD) e della variante MOGAD, patologie rare molto simili alla sclerosi multipla che vengono seguite negli stessi Centri clinici. Il costo sociale della sclerosi multipla ammonta a circa 6,5 miliardi di euro l’anno, con un costo medio annuo per persona è di 45.800 euro: lo Stato si fa carico direttamente, attraverso servizi sanitari e sociali pubblici, di poco meno della metà (22.200 euro pari al 48%). Le famiglie si sobbarcano il 12%, mentre il restante 40% è a carico della collettività, legato soprattutto alla perdita di produttività di pazienti e caregiver che smettono di lavorare, e quindi di generare ricchezza, a causa della patologia. Sono i dati che emergono dal Barometro della Sclerosi Multipla e Patologie Correlate 2024, elaborato annualmente da AISM e presentato oggi alla Camera dei Deputati, che offre una fotografia aggiornata della sclerosi multipla e della emergenza sanitaria e sociale che rappresenta in Italia. ‘Il Barometro ha fotografato i cambiamenti realizzati, mostrando come norme, politiche e processi siano stati ripensatì, ha detto il presidente di AISM, Francesco Vacca, ricordando un importante anniversario. ‘Dieci anni fa, la Carta dei Diritti ha gettato le basi per una società più inclusiva e rispettosa: c’è ancora tanto da fare, ma siamo determinati a continuare a migliorare la qualità della vita delle persone con sclerosi multipla e dei loro familiari. Dieci anni di conquiste che ci riempiono di orgoglio. Attraverso l’Agenda 2020 e ora l’Agenda 2025, abbiamo risposto ai bisogni di molte persone con sclerosi multipla e patologie correlate, contribuendo a un’Italia più giusta, equa e inclusivà. La giornata è anche l’occasione per presentare le 30 proposte concrete di AISM per l’agenda del Paese, tra cui prevedere esplicitamente i Centri clinici della sclerosi multipla e patologie nei piani di riorganizzazione delle reti ospedaliere inserire la sclerosi multipla tra le patologie a cui il Piano Nazionale Cronicità dedica specifica attenzione, assicurare la piena attuazione dei nuovi Lea, garantire lo smaltimento delle liste d’attesa per le persone con sclerosi multipla, promuovere e sostenere l’utilizzo della telemedicina e sperare le situazioni di restrizione nell’accesso ai farmaci modificanti la malattia.
Il Barometro, ha aggiunto il presidente di FISM, Mario Alberto Battaglia, ‘non è solo un insieme di dati. E’ il luogo in cui le priorità dell’Agenda sono spiegate e circostanziate dalle singole persone che sono state ascoltate e interpellate. Il Barometro esprime dati utili per orientare gli interventi pubblici e l’attività della nostra Associazione e della nostra Fondazione: l’Agenda delle persone con sclerosi multipla è un contributo strategico e operativo dell’Agenda del Paese. Nonostante i progressi compiuti, rimane molto da fare per migliorare la qualità della vita delle persone con sclerosi multipla e dei loro familiari. L’impegno congiunto delle istituzioni, dei professionisti sanitari e delle associazioni dei pazienti è fondamentale per superare queste sfide e garantire un futuro migliore per tutti le persone che vivono questa complessa patologia”.
Il Barometro 2024 presenta i dati dell’indagine realizzata quest’anno su 180 dei 237 Centri Clinici per la sclerosi multipla presenti in Italia e quelli raccolti nel 2023 su circa 1.500 persone con sclerosi multipla, insieme a quelli di fonte istituzionale. I Centri sono il punto di riferimento per oltre il 90% delle persone, il 70% delle quali riceve i farmaci modificanti il decorso, che riducono le ricadute e rallentano la progressione. Due terzi di loro riceve una terapia che può fare a casa, e riferisce che questa autonomia migliora la sua qualità di vita. Al restante 35% viene somministra la terapia al Centro clinico, e molti tra questi pazienti apprezzano la possibilità di confrontarsi con i clinici o con altri pazienti.
La patologia genera però bisogni complessi, cui i servizi devono rispondere in modo tempestivo e coordinato. I problemi emergono soprattutto nei ritardi per accedere a risonanze magnetiche (36,2%) e visite di controllo (24,7%), e rimangono più spesso insoddisfatti i bisogni che richiedono servizi integrati: riabilitazione (46,9%), trattamento psicologico (45,2%), cure farmacologiche sintomatiche (39,3%) e assistenza domiciliare (19,6%) che le persone hanno indicato di non aver ricevuto, o di aver ricevuto in quantità insufficiente rispetto al bisogno.
La crisi del personale che investe tutto il SSN non risparmia i servizi per la sclerosi multipla, secondo i dati 2024 ogni neurologo dedicato segue 558 pazienti e un infermiere 477, valori molto superiori a quelli indicati da AGENAS (1 neurologo ogni 300/400 pazienti).
La telemedicina, sebbene abbia potenziato la risposta a distanza, non è ancora pienamente integrata nel sistema sanitario, e anche l’implementazione delle cure digitali si scontra con la mancanza di personale.
La diffusione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici e Assistenziali, non solo a livello regionale (14 approvati in Italia più 4 in discussione), ma anche a livello territoriale (passano dal 25% del 2022 al 36,5% i Centri che ne hanno uno) segnala che il sistema delle cure, e i Centri sclerosi multipla in particolare, sono aperti a soluzioni innovative, che offrano cure integrate e centrate sulla persona e razionalizzino i loro percorsi di cura.Rimangono però ostacoli organizzativi, di nuovo la carenza di personale è il principale (indicato dall’80% circa dei Centri), ma anche la debolezza dei servizi territoriali e sociali (60% circa) e le complicazioni amministrative alla gestione e condivisione dei dati clinici (57%), rallentano la piena realizzazione dei PDTA.
Il Barometro sottolinea poi l’importanza fondamentale dei caregiver nel supporto quotidiano alle persone con sclerosi multipla. Soprattutto le persone con disabilità moderata (47,2%) e grave (78,6%) hanno bisogno di aiuto e assistenza in casa, ma oltre il 20% non riesce a riceverlo. Tra chi lo riceve, il 39,7% ha un caregiver familiare, e più in generale il 55% può contare solo sulle proprie risorse, e al tempo dedicato dal caregiver aggiunge quello di personale a pagamento, mentre si ferma al 17,1% la quota di chi riceve aiuto solo dai servizi pubblici. Queste patologie mostrano un rischio importante di esclusione e di discriminazione, che oltre il 75% indica di subire nella vita quotidiana. Il mondo del lavoro (35%) è indicato come il contesto in cui più spesso si realizza la discriminazione, ma anche la burocrazia e quindi il rapporto con i servizi pubblici (34,9%) e i servizi finanziari (20,7%) sono menzionati da quote elevate.
Chi riceve la diagnosi durante il percorso di istruzione riporta impatti importanti, il 30% di chi era all’università ha perso anni, e il 18% ha lasciato gli studi. Lo svantaggio quindi si accumula nel tempo, e spesso le persone arrivano già vulnerabili nel mondo del lavoro. Tra chi oggi non lavora, quasi il 60% ha smesso di farlo a causa della sclerosi multipla e oltre la metà di questi (34%) indica che il contesto di lavoro non si adattava alle sue necessità.
L’accessibilità soprattutto degli spazi e dei trasporti pubblici rimane un problema molto frequente, e riguarda non solo il 95% di chi ha disabilità moderata o grave, ma anche il 45% delle persone con disabilità lieve. E’ uno dei segnali che nella società queste patologie non sono conosciute: oltre il 90% ritiene che la popolazione generale la conosca poco o per nulla, e quote molto simili si esprimono in questo senso a proposito dei giornalisti, del personale di uffici pubblici e privati, e il 51% anche di quelli sanitari non specializzati.
-foto xi2-
(ITALPRESS).

Cronaca

Juric si presenta all’Atalanta “L’eredità di Gasperini non mi pesa”

Pubblicato

-

BERGAMO (ITALPRESS) – “Voglio essere me stesso e avere lo stesso approccio di sempre. L’eredità di Gasperini non mi pesa”. Si presenta così il nuovo allenatore dell’Atalanta, Ivan Juric, erede dell’artefice del miracolo che ha portato la Dea a vincere l’Europa League e a imporsi come una frequentatrice abituale della Champions. Dopo una stagione negativa, segnata dall’esonero con la Roma e dalla retrocessione col Southampton, Juric ripartirà proprio dall’Europa più nobile, lasciata in dote da Gasperini, che allenò il croato ai tempi del Genoa. “Se mi pesa la sua eredità? No, anzi, è meglio trovare un ambiente già abituato a lavorare bene. Nel calcio vari allenatori hanno indirizzato altri colleghi, Gasperini ha influenzato non solo me, ma anche altri tecnici all’estero. E’ normale fare cose diverse, vedremo nel corso della stagione. Qui ci sono ottimi giocatori e non vedo l’ora di allenarli”, taglia corto Juric che ha già parlato col suo predecessore: “Ci siamo incrociati stamattina, mi ha detto che non vuole influenzarmi troppo”. L’allenatore della Dea riconosce le difficoltà incontrate nell’ultima stagione: “Il calcio è così, ho vissuto cinque anni alla grande, ma ne basta uno per ridimensionarti o farti ripartire dall’inizio. Nell’ultimo anno non ho fatto bene e questa per me è una grande opportunità. Ho una grande motivazione. L’Atalanta è diventato un grande club, con grandi risultati e una grande cultura del lavoro, ci sono molti aspetti positivi”. C’è voglia di dare continuità al progetto e alla risposta su come dovrà essere la nuova Atalanta, la risposta di Juric è netta: “Vincente”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

Defender Awards, le candidature si chiudono il 16 giugno

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Restano pochi giorni per partecipare ai Defender Awards: la data di chiusura per presentare le candidature è il 16 giugno. Possono partecipare gli enti e le organizzazioni benefiche senza scopo di lucro.
L’iniziativa di carattere internazionale ha l’obiettivo di promuovere e supportare gli eroi locali della conservazione e del sostegno umanitario in sette Paesi: Regno Unito, Italia, Francia, Germania, Australia, Giappone e Sud Africa. I sette vincitori riceveranno ciascuno un fondo di 120.000 euro erogabile in due anni, una Defender, per lo stesso periodo, in grado di sostenere il lavoro delle organizzazioni in prima linea nei luoghi più difficili da raggiungere, e supporto formativo erogato da un gruppo di esperti.
Vengono accettate le candidature di programmi che operano in una delle quattro categorie seguenti:
Defenders of the Wild – Protezione delle specie in via di estinzione e a rischio;
Defenders of Humanity – Sostegno alle comunità vulnerabili;
Defenders of Land – Protezione e ripristino dei luoghi più preziosi e fragili della terra;
Defenders of the Sea – Protezione delle specie e degli ambienti marini.
“Defender ha rappresentato un supporto fondamentale per le comunità in cui opera, a partire dai primi veicoli inviati con le infermiere della Croce Rossa britannica in Kenya e Dubai nel 1954 – si legge in una nota -. Più recentemente, la partnership ventennale con Tusk, per proteggere le specie minacciate e la biodiversità in Africa, è un’ulteriore dimostrazione del suo sostegno agli eroi che ogni giorno ‘embrace the impossiblè”.
“Abbiamo lanciato i Defender Awards per offrire riconoscimento e sostegno agli eroi della conservazione e del lavoro umanitario – dice Mark Cameron, Managing Director di Defender -. Il nostro nuovo programma rappresenta un investimento di oltre un milione di sterline e riunirà una rete internazionale di esperti per condividere le proprie conoscenze e contribuire a promuovere il cambiamento. Il programma è di dimensioni internazionali ma ha un focus locale. Invito i potenziali partecipanti ad accertarsi di presentare la propria candidatura prima del 16 giugno, in modo da essere tenuti in considerazione per il supporto finanziario e formativo destinato ai vincitori”.
La giuria delle singole nazioni selezionerà due candidature in ciascuna delle quattro categorie previste, ottenendo così una rosa internazionale di 56 partecipanti tra i quali, in seguito, una giuria di esperti di conservazione e supporto umanitario di fama mondiale selezionerà i sette vincitori.
Per saperne di più sui Defender Awards, su come partecipare e inviare la propria candidatura, visitare: landrover.it/defender/defender-awards/index.html
La giuria italiana è composta da: Emanuela Evangelista, biologa e attivista, impegnata con la sua Amazònia ETS nella protezione della foresta amazzonica, dove vive da oltre 10 anni; Luca Locatelli, fotografo e film-maker il cui lavoro si concentra su una profonda esplorazione visiva dell’intersezione tra umanità, tecnologia e natura, ponendo l’accento sul delicato equilibrio tra innovazione e tutela dell’ambiente; Alessandra Mastronardi, attrice italiana, dal 2019 Goodwill Ambassador per l’UNICEF Italia, impegnata attivamente nella difesa dei diritti dei bambini e nella sensibilizzazione su temi come l’istruzione, la povertà infantile e l’emergenza nei contesti di crisi.
Il lancio dell’iniziativa Defender Awards è ispirato dal rapporto ventennale con Tusk, periodo durante il quale Defender ha contribuito a realizzare la sua missione di conservazione in
Africa, migliorando la protezione di oltre 50 milioni di ettari di habitat vitale per la fauna selvatica e tutelando oltre 40 specie minacciate.
Charlie Mayhew OBE, fondatore e presidente di Tusk, ha evidenziato che “La nostra partnership con Defender va sempre più rafforzandosi e molti dei nostri partner di progetto si affidano ai veicoli Defender per supportare le loro operazioni da oltre 20 anni. La nuova iniziativa Defender Awards rappresenta una preziosa opportunità per le organizzazioni più piccole di avviare le proprie relazioni e beneficiare di ulteriori finanziamenti e competenze, nonchè della capacità 4×4 associata a Defender”.

News in collaborazione con Jaguar Land Rover Italia
foto ufficio stampa Jaguar Land Rover Italia

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Cronaca

Ufficiale, Chivu è il nuovo allenatore dell’Inter

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – Cristian Chivu è ufficialmente il nuovo allenatore dell’Inter. Lo comunica la società nerazzurra con una nota nella quale annuncia la firma dell’ormai ex tecnico del Parma. Chivu ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027. Si tratta della terza avventura in nerazzurro per Chivu, ex difensore dell’Inter dal 2007 al 2014, poi allenatore delle giovanili del club milanese. “Un’esperienza che vivrà come sempre guidato dai valori della dedizione, dello spirito di sacrificio e del duro lavoro”, scrive l’Inter nel comunicato ufficiale.
In mattina, intanto, il Parma aveva ufficializzato il divorzio dal tecnico rumeno. “Il Club ringrazia Cristian per il lavoro svolto e per il raggiungimento dell’obiettivo sportivo, augurandogli le migliori fortune professionali per il prosieguo della carriera”, ha scritto la società ducale. Adesso Chivu è pronto a ereditare la panchina lasciata da poco da Simone Inzaghi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.