ROMA (ITALPRESS) – “C’è qualcuno che pensa che l’Ucraina possa vincere la guerra sul campo? No, difficile, è 4 anni che ci dicono che la Russia si sta per stancare, bisogna essere pragmatici, non di destra o di sinistra. L’esercito ucraino ormai, difficilmente, riesce a tenere l’inverno”. Lo ha detto il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite di “Mattino 5 news” su Canale 5. “Noi abbiamo mandato più di 300 miliardi all’Ucraina come giusto che fosse. L’invio di altre armi avvicina la pace o la allontana? La risposta mi sembra evidente”, ha aggiunto Salvini, ricordando poi che “gli Stati Uniti hanno detto che non manderanno più un centesimo, io dico che sia più prudente fermarci come dice il Santo Padre”.
“Il risarcimento con i soldi sequestrati alla Russia è illegale – ha proseguito – Banalmente uno può andare anche contro la legge, ma non si possono sequestrare i beni della Russia, se sequestrassimo illegalmente i beni della Russia in Europa, cosa succederebbe alle imprese italiane in Russia?”
“Cittadinanza a punti? Teoricamente la legge c’è già, è già operativa. Bisogna applicarla, come la patente a punti: se crei dei problemi, dopo un certo numero di infrazioni c’è il ritiro della patente e devi rifare l’esame. La cittadinanza è un patto di fiducia, ti apro le porte di casa mia ma se vieni meno a questo patto torni da dove sei arrivato. Non è la Lega cattiva, fascista, noi vogliamo accogliere chi merita di essere accolto”, ha aggiunto sul tema della cittadinanza.
“Non possiamo fare delle norme retroattive, su quello che è successo a Milano non posso intervenire, quello approvato nel Consiglio dei ministri riguarda ciò che succede da domani. Si possono regolarizzare tutte le piccole difformità interne, mettiamo delle regole più chiare nel campo dell’edilizia”. Così ancora il vicepremier e ministro. “Sono vicino alle famiglie milanesi che hanno pagato centinaia, migliaia di euro per non essere padroni di casa loro. Bisogna fare in modo che la procura di Milano e il Comune si avvicinino, è successo questo perchè la norma era troppo vaga, non si sapeva che permesso dovevi chiedere”, ha aggiunto.
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