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TERRE D’OLTREPÒ, CALLEGARI ATTACCA “CRISI GESTIBILE, LA POLITICA SPINGE PER LIQUIDARE”

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LA VOCE PAVESE – TERRE D’OLTREPÒ, CALLEGARI: “CRISI GESTIBILE, LA POLITICA VUOLE LIQUIDARE”
Umberto Callegari, amministratore delegato di Terre d’Oltrepò, interviene per fare chiarezza sulla crisi che sta scuotendo la più grande cantina sociale dell’Oltrepò Pavese. In un’intervista rilasciata a Il Giorno, Callegari ricostruisce la sequenza degli eventi e mette in dubbio la necessità di una liquidazione, indicando precise responsabilità politiche.
Callegari spiega che “la crisi è esplosa dopo un anno in cui i conti erano in ordine, approvati a larghissima maggioranza”. La situazione, sostiene, è precipitata a causa dell’insostenibile calo dei conferimenti di uva dovuto alla peronospora e al mancato rispetto del principio mutualistico. “Poi sono arrivati gli ispettori”, aggiunge.
Sui numeri del presunto sovraindebitamento, Callegari parla di “cifre imprecise e fantasiose”. Spiega che il debito totale è in linea con quello registrato negli ultimi sei anni — circa 30 milioni di euro complessivi tra banche, fornitori e soci — con una riduzione dell’esposizione verso gli istituti di credito e un aumento di quella verso soci e fornitori. Quest’ultimo fenomeno, spiega, è legato al blocco bancario seguito alla causa milionaria intentata dalla Mack&Schuhle per la mancata consegna di una grossa partita di vino a causa di un’annata vendemmiale, quella del 2024, con poca produzione causa peronospora e per la mancanza dell’adesione agli obblighi di conferimento totale di una parte dei soci.
La gestione della crisi, afferma Callegari, sarebbe potuta passare per la composizione negoziata prevista dalla legge, “come indicato anche dagli ispettori”, per affrontare un nodo economico-industriale che si trascina da un decennio: il calo strutturale dei conferimenti, incapace di coprire i costi fissi della cantina.
Sul fronte istituzionale, Callegari sottolinea come la composizione negoziata, con le misure protettive, impedisca la nomina di un liquidatore, ma non di un commissario ad acta “con un mandato chiaro di salvataggio”. “Perché non lo si nomina?”, chiede, ricordando che lo stesso piano di composizione negoziata è stato validato dall’esperto della Camera di commercio e predisposto con il supporto di consulenti legali e finanziari.
Il vero punto critico, per Callegari, è la spinta verso la liquidazione: “Non salva nulla, liquida l’azienda. Mi chiedo perché la politica sembri determinata a questa scelta: esiste già un compratore? A chi gioverebbe la privatizzazione di una cooperativa che, se tutelata, poteva continuare a proteggere gli agricoltori?”.
In chiusura Callegari accusa: “La politica avrebbe dovuto garantire stabilità e fiducia sui conferimenti; il risultato è l’opposto. Le crisi non si risolvono con promesse, ma con analisi economica, serietà e lavoro. Qui, senza nemmeno aver esaminato il piano, si preferisce liquidare. Purtroppo, per il territorio, l’azienda e i soci”.

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FOCUS SALUTE – 5 NOVEMBRE

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MILANO (ITALPRESS) – Perché sogniamo? Esistono davvero i sogni premonitori? Perché gli incubi ci sembrano così reali? E perché sognare è indispensabile per la nostra salute mentale ed emotiva, per i nostri comportamenti e per la vita di relazione? Nel centottesimo numero di Focus Salute, format tv dell’Italpress, la professoressa Alessandra Graziottin, ginecologa e oncologa, analizza le funzioni del sonno con sogni, essenziali in particolare per il consolidamento della memoria a lungo termine, l’ottimizzazione della neuroplasticità, ossia la capacità delle cellule nervose di ripararsi e di creare connessioni e circuiti sempre più efficaci, l’allenamento ottimale della funzione sessuale, in uomini e donne. In più, i sogni modulano la sinfonia di ormoni che governa la nostra vita. Un mondo notturno da conoscere e proteggere

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IL CLIMA MINACCIA L’ORO BIANCO DELLA PROVINCIA DI PAVIA

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LA VOCE PAVESE – IL CLIMA MINACCIA L’ORO BIANCO DELLA PROVINCIA DI PAVIA
Annata difficile per il riso pavese, che chiude la stagione della raccolta con un calo stimato intorno al 10% rispetto a un’annata media. A confermarlo è Coldiretti Pavia, che in occasione del convegno “Il futuro del riso inizia con l’acqua” ha diffuso una prima rilevazione tra i produttori, fotografando una situazione segnata dalle conseguenze del cambiamento climatico e da un mercato sempre più instabile.
Nonostante la qualità del prodotto resti buona e le rese soddisfacenti, la produzione è stata penalizzata dagli eventi meteorologici estremi che hanno colpito la provincia: grandinate, in particolare nelle aree al confine con il milanese, e forti sbalzi termici a fine estate che hanno rallentato la maturazione delle piante. “Nella nostra provincia l’andamento della raccolta cambia da una varietà all’altra – spiega Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia – ma le prime stime mostrano quantità inferiori alle aspettative”.
A rendere più pesante il bilancio sono anche le difficoltà economiche, con un aumento del 10% delle importazioni di riso straniero nei primi sette mesi del 2025 e un conseguente crollo dei prezzi del prodotto italiano. Le varietà più pregiate, come Carnaroli e Arborio, sono passate da quotazioni di circa un euro al chilo a valori compresi tra 60 e 70 centesimi. Un calo che mette in difficoltà soprattutto le aziende del Pavese, cuore della risicoltura lombarda, dove i costi di produzione continuano a crescere tra fertilizzanti, energia e manodopera.
Secondo Coldiretti, il 60% del riso importato gode di tariffe agevolate e circa la metà arriva già confezionato, aggravando la concorrenza per i produttori italiani. L’organizzazione esprime inoltre preoccupazione per la revisione del Regolamento europeo sul Sistema delle Preferenze Generalizzate, che fissando la clausola di salvaguardia oltre le 600mila tonnellate di riso base lavorato renderebbe di fatto impossibile un intervento tempestivo a tutela del comparto.
Sullo sfondo si profila anche l’accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur, che prevede l’ingresso a dazio zero di 60 milioni di chili di riso sudamericano. Una prospettiva che, denuncia Coldiretti, rischia di penalizzare ulteriormente i produttori europei, già costretti a confrontarsi con una concorrenza definita “sleale”: nei Paesi sudamericani sono infatti consentiti fitofarmaci vietati in Europa, i costi del lavoro sono più bassi e i controlli meno severi.
Il risultato è un settore sotto pressione, in cui la sostenibilità economica delle aziende è sempre più a rischio. Per Coldiretti, il riso pavese – simbolo di un territorio e fiore all’occhiello dell’agricoltura lombarda – deve essere difeso con misure concrete per affrontare insieme le sfide del clima e di un mercato globale che cambia in fretta.

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RADIO PAVIA BREAKFAST NEWS – 4 NOVEMBRE 2025

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RADIO PAVIA BREAKFAST NEWS – 4 NOVEMBRE 2025
Tutte le mattine, dalle 8.30, sulle emittenti del gruppo multimediale di Agenzia CreativaMente Editore, potete trovare le notizie in breve del territorio mentre fate colazione. Vi aggiorniamo in modo chiaro e veloce, in soli 5 minuti, prima di andare al lavoro, con Radio Pavia Notizie, le Breakfast News che trovate sia in formato newsletter che podcast sui nostri siti e social della rinata Radio Pavia (radio-pavia.it, pagine Facebook, Instagram, You Tube e scaricando la app sul vostro cellulare), su Pavia Uno Tv, Lombardia Live 24 e Itinerari News.

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