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Cronaca

Covid, Regioni “Condividere con il Governo la normalizzazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Si avvicina il termine dello stato di emergenza sanitaria ed occorre un percorso di normalizzazione condiviso col Governo, a partire anche da una revisione di alcuni aspetti della normativa vigente. Occorre cioè condividere tempestivamente modalità e azioni da portare avanti e i contenuti di un eventuale provvedimento per l’uscita dall’emergenza”. Lo ha detto Massimiliano Fedriga, al termine della Conferenza della Regioni e delle Province autonome.
“L’obiettivo – ha spiegato Fedriga – deve essere quello di una progressione ordinata verso un ritorno alla normalità. Penso alle esigenze di aggiornamento del quadro normativo vigente, ad esempio superando almeno in certi ambiti l’obbligo della mascherina FFP2, o rivedendo le modalità di controllo del possesso del green pass nei pubblici servizi, affidando alla responsabilità dei singoli il mancato rispetto della normativa vigente”.
“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – ha annunciato Fedriga – ha anche avviato un lavoro di netta semplificazione delle “Linee Guida per la ripresa delle attività economiche e sociali, con l’obiettivo di dar loro un carattere temporaneo limitato alla fase di transizione”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Enpaf, Pace “Riforma condivisa per il futuro previdenziale dei giovani”

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ROMA (ITALPRESS) – Investire sui giovani e avviare una riforma “condivisa e responsabile”. Sono le priorità di Maurizio Pace, dal 22 ottobre scorso presidente dell’Enpaf, l’Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Farmacisti. Pace ne ha parlato in un’intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Il budget 2026 approvato dal Consiglio Nazionale prevede un utile di esercizio superiore a 132 milioni di euro, confermando una tendenza positiva. In aumento anche la spesa per le pensioni, che supererà i 210 milioni di euro, e quella per l’assistenza diretta, pari a oltre 3,2 milioni di euro nel 2026, a cui si aggiungerà oltre 1 milione di euro per le maternità.
Cala leggermente il saldo previdenziale, che passa da 93 a 90 milioni di euro, ma rimane solido, a conferma della sostenibilità dell’Ente. I contributi soggettivi superano i 201 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 3,2 milioni di euro di contributo di assistenza, e oltre 15 milioni per il contributo 0,5%.
“Quest’anno segna però un punto di svolta significativo: per la prima volta il costo delle prestazioni pensionistiche non viene coperto integralmente dal contributo soggettivo. C’è un disavanzo che viene compensato dai contributi oggettivi e dai rendimenti del patrimonio immobiliare (80%) e mobiliare (20%) dell’ente. Questo dato ci dice chiaramente che dobbiamo andare a breve verso una riforma”, sottolinea il presidente di Enpaf, annunciando che è già stato avviato un confronto interno per riequilibrare il rapporto tra entrate e uscite.
La preoccupazione maggiore riguarda i giovani. Attualmente il 40% degli iscritti ha scelto di versare solo un contributo di solidarietà del 3%, senza costruirsi una vera posizione previdenziale. “I giovani del futuro, con il sistema contributivo, prenderanno una pensione ridotta del 40% rispetto all’ultimo stipendio. Dobbiamo educarli a creare per loro un secondo pilastro previdenziale”, afferma il presidente di Enpaf.
La strategia passa anche attraverso una comunicazione più efficace, e Pace annuncia per gennaio una campagna di sondaggi per capire cosa gli iscritti chiedono al loro ente.
Un aspetto cruciale riguarda le regole attuali: oggi per ottenere la pensione servono 20 anni di attività professionale e 30 di iscrizione all’ordine, requisiti che il presidente di Enpaf ritiene inadeguati per le nuove generazioni. “Dobbiamo costruire un percorso di riforma condiviso e responsabile – spiega Pace -. Non vogliamo solo acquisire risorse, ma creare una famiglia unica dove ci sia condivisione di obiettivi. I giovani devono sentirsi protagonisti e avere certezza che accanto al loro percorso lavorativo c’è un pilastro previdenziale solido e affidabile”.
“Dobbiamo far comprendere ai giovani che il nostro ente non è solo per i titolari di farmacia, ma per tutte le anime della professione: collaboratori, ospedalieri, chi lavora nell’industria farmaceutica o nella scuola. Dobbiamo costruire insieme questo percorso di rinnovamento”, conclude il presidente di Enpaf.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Metro C: Webuild, a Piazza Venezia terza opera ‘Murales’ dedicata al lavoro

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ROMA (ITALPRESS) – Piazza Venezia si conferma palcoscenico di arte pubblica con l’inaugurazione di ‘TOOLS’ di Elisabetta Benassi, la terza installazione del ciclo ‘MURALES. Arte contemporanea in metrò, opera omaggio alla comunità dei lavoratori – archeologi e operai – i veri ‘Eroi Nascostì, il cui sforzo quotidiano è oggi motore della trasformazione infrastrutturale di Roma. Il progetto artistico è realizzato grazie al consorzio costruttore della Linea C della Metropolitana di Roma guidato da Webuild e Vianini Lavori, con il patrocinio di Roma Capitale e in collaborazione con le Soprintendenze competenti, con l’obiettivo di trasformare il cantiere in un simbolo di innovazione e rigenerazione urbana, coniugando la bellezza di Roma con la sua necessità di evolvere. Alla cerimonia di svelamento dell’opera hanno partecipato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Renata Cristina Mazzantini Direttrice della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e presidente del Comitato Scientifico del progetto Murales e l’artista Elisabetta Benassi, insieme a Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild e Vincenzo Onorato, Amministratore Delegato di Vianini Lavori. Presenti inoltre per il consorzio Metro C, Franco Cristini e Fabrizio Paolo Di Paola, rispettivamente Presidente ed Amministratore Delegato della società. “Roma è nata dal lavoro, dalla stratificazione incessante generata da mani, visioni e materiali, che hanno costruito la sua storia millenaria – ha dichiarato Salini – E’ questa la forza che l’opera celebra: il lavoro collettivo degli operai e degli archeologi che sta trasformando il sottosuolo per costruire la Roma moderna. Questo cantiere, che con il progetto ‘MURALES’ diventa una piattaforma culturale, è la testimonianza visibile di un impegno che va oltre l’ingegneria. Stiamo lavorando per contribuire a dare a questa città infrastrutture essenziali per la mobilità e la connettività. La Linea C è una spina dorsale della città realizzata in condizioni ingegneristiche e archeologiche complesse, che procede anche grazie alla stretta collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità, con l’obiettivo comune di rendere Roma sempre più moderna e all’avanguardia”.
In ‘TOOLS’, l’artista si è concentrata sulle mani degli operai e degli archeologi del cantiere, fotografate mentre stringono gli strumenti del loro lavoro quotidiano (chiavi inglesi, scalpelli, cavi elettrici, catene, bulloni, spugne), per costruire ma anche per riportare alla luce reperti preziosi dal passato. L’opera stabilisce un legame simbolico e storico profondo con la città, ispirandosi ai simboli utilizzati per gli Angeli del Bernini su Ponte Sant’Angelo a Roma, che recano gli strumenti della Passione di Cristo. Come quegli angeli, sette lavoratori del cantiere tengono in mano i loro strumenti di lavoro, unendo sacro e laico, antico e contemporaneo in un’immagine doppia. Se gli strumenti del Bernini raccontano un momento drammatico, quelli rappresentati dall’operaevocano l’epicità del lavoro quotidiano – stringere, serrare, pulire, scalpellare, scavare – celebrando la forza simbolica della creazione e del saper fare. La nuova opera inedita, dedicata al tema del lavoro, nell’ambito del progetto ‘MURALES’ a cura di Spazio Taverna, prende il posto di ‘Ci eleviamo sollevando gli altrì di Marinella Senatore, a sua volta succeduta a ‘Costellazioni di Romà di Pietro Ruffo, continuando a trasformare i silos del cantiere della Stazione Venezia in una monumentale installazione a cielo aperto. Il progetto ‘MURALES’ si inserisce in un quadro di avanzamento dei lavori cruciali per la Capitale: nel cantiere di Stazione Venezia ha visto completare la prima macrofase dei lavori, con scavi fino a 85 metri di profondità che porteranno alla luce l’antica Via Flaminia, per passare poi alla nuova macrofase. In parallelo, il consorzio costruttore ha consegnato due archeo-stazioni cruciali, Colosseo/Fori Imperiali e Porta Metronia, la cui apertura al pubblico è prevista il 16 dicembre. Queste stazioni sono un modello internazionale di successo frutto di una stretta collaborazione tra istituzioni e imprese, che ha permesso tra l’altro di valorizzare il ritrovamento di una caserma romana a Porta Metronia. L’impegno del consorzio prosegue anche per la progettazione esecutiva della Tratta T2 (Venezia-Clodio/Mazzini) che include due nuove archeo-stazioni, San Pietro e Chiesa Nuova.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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Cronaca

ISS San Marino, Vagnini “La sfida è potenziare l’assistenza territoriale”

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ROMA (ITALPRESS) – San Marino festeggia un traguardo importante: 70 anni di sistema sanitario gratuito e universalistico, nato 23 anni prima di quello italiano. Un modello che continua a evolversi. Ne ha parlato Claudio Vagnini, direttore generale dell’Istituto per la Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino, intervistato da Claudio Brachino per l’agenzia Italpress.
La principale peculiarità del sistema sammarinese risiede nell’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale. “Qui si è tentato di dare risposte ai cittadini che riguardano sia la parte sanitaria che quella sociale”, spiega Vagnini, medico con 45 anni di esperienza, già direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
“In Italia dovevo chiedere le risposte sul sociale alle amministrazioni comunali. Qui invece passa tutto attraverso l’Istituto, che dà risposte in modo molto puntuale. A San Marino stiamo lavorando per migliorare i servizi territoriali. E’ il centro dell’assistenza sanitaria e sociale futura”, prosegue.
A San Marino la gratuità del sistema è totale: medicina di base, assistenza farmaceutica, tutto avviene in ambito pubblico. Medici di medicina generale, pediatri e farmacisti sono tutti dipendenti dell’Istituto, eliminando qualsiasi costo diretto per i cittadini, a differenza di quanto avviene in Italia con i ticket sanitari.
Anche San Marino affronta il problema delle liste d’attesa, seppur in misura minore rispetto all’Italia. Vagnini identifica la causa principale nell’appropriatezza delle prescrizioni: “Ogni anno la radiologia fa più di 70.000 esami per una popolazione di 35.000 abitanti. Significa che ogni cittadino si fa due esami radiologici all’anno, una follia perfettamente in linea con quanto succede in Italia. La strada giusta è usare in modo adeguato i sistemi sanitari pubblici, altrimenti esplodono”.
Un tema centrale nell’esperienza di Vagnini è l’umanizzazione delle cure, già sviluppata durante la sua direzione a Modena. “Umanizzare significa mantenere dignità alle persone nel momento in cui sono più fragili – spiega -, e questo si concretizza attraverso una serie di iniziative e servizi: come volontari che accompagnano gli anziani in reparto, attività di lettura, musica, yoga, pet therapy. Le persone hanno bisogno di essere considerate, di parlare, di trovare qualcuno che sia empatico. Serve qualcosa che addolcisca la vita di chi è costretto in una situazione di dolore e paura”.
L’Istituto sta investendo significativamente nella prevenzione. Lo screening cardiologico per gli under 40 ha già prodotto risultati notevoli, riducendo considerevolmente ictus e infarti. “La gente viene chiamata a casa e visitata dai cardiologi gratuitamente”, afferma Vagnini. Anche lo screening per il carcinoma del colon-retto è stato anticipato da 50 a 45 anni, permettendo diagnosi più precoci.
Sul fronte strutturale, San Marino pianifica la costruzione di un nuovo ospedale e il miglioramento dei tre centri sanitari territoriali più vicini alla popolazione. “Il posto migliore dove farsi curare è casa propria”, afferma il direttore generale dell’ISS, annunciando il potenziamento dell’assistenza domiciliare con infermieri sempre più preparati e il supporto dei medici di famiglia.

– Foto ufficio stampa Istituto per la Sicurezza Sociale San Marino –

(ITALPRESS).

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