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Cronaca

Politecnico di Torino, Saracco “Serve una rivoluzione etico-politica”

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TORINO (ITALPRESS) – “Stiamo uscendo dalla crisi pandemica, ma siamo profondamente cambiati e non possiamo pensare di continuare a vivere, lavorare e formare i nostri studenti come prima del Covid. La pandemia ci ha messo di fronte a innovazioni ormai non più rimandabili e ci ha dimostrato che solo accogliendole, con creatività e coraggio, possiamo uscirne. E uscirne più competitivi di prima, se sapremo capitalizzare quella rivoluzione della didattica nel senso del superamento della settorialità delle discipline, della contaminazione tra scienze tecniche e sociali, dell’orientamento al problem solving e al lavoro in team che al Politecnico abbiamo già messo in campo”. A dirlo il rettore Guido Saracco in occasione dell’inaugurazione dell’Anno accademico 2021/2022 del Politecnico di Torino. “Ritengo – ha aggiunto nella relazione che ha tenuto di fronte a un’ampia platea, finalmente di nuovo in presenza – che per fare la nostra parte in questo periodo di mutamento, oltre a incentivare una formazione che garantisca a laureati e laureate di affrontare sistemi complessi, dovremo essere in prima linea nel promuovere una quanto mai necessaria rivoluzione etico-politica. La rivoluzione digitale in corso è in realtà una vera e propria rivoluzione culturale che ci conferirà la possibilità di controllare fenomeni complessi. Auspicabilmente ne faremo un buon uso per guidare il cambiamento necessario nella nostra società dove è imprescindibile un cambio di paradigma economico verso un modello più inclusivo”.
“A queste transizioni – ha sottolineato Saracco – si somma quella ecologica verso una piena sostenibilità energetica e ambientale. Tutte queste transizioni sono in realtà facce di una unica, cruciale evoluzione etica e valoriale dell’umanità. Abbiamo per anni accettato un modello che prevedeva la morte di milioni di persone all’anno per denutrizione, per l’immigrazione, per gli effetti del cambiamento climatico. Oggi abbiamo capito che questo modello non è più sostenibile, ma per crearne uno nuovo abbiamo bisogno per prima cosa di bilanciare le disuguaglianze sociali. E potremo farlo solo proponendo tecnologie sostenibili, di cui siano previsti gli effetti sulla società, con il contributo degli umanisti. In due parole: unire Creatività e Razionalità sarà la chiave per il futuro”.
Il Rettore ha quindi sottolineato che oggi è richiesto alla società, all’economia e all’università un approccio del tutto nuovo, anche sul nostro territorio: “La Torino dell’ultimo decennio è stata in prevalenza fragile, con esempi di resilienza tra le aziende e nei settori della cultura e del turismo, ma oggi ci viene richiesto di fare un passo ulteriore, di diventare antifragili, cioè di riuscire non solo a non spezzarci dopo una crisi, ma a uscirne modificati, facendo tesoro del cambiamento. La strada per l’antifragilità – ha detto ancora – è difficile ma la abbiamo già intrapresa. Il riconoscimento di Torino quale area di crisi industriale complessa ha portato due anni fa i principali attori sociali (associazioni imprenditoriali, sindacati, università, fondazioni ed enti governativi) a unirsi in un progetto di sviluppo condiviso. Eravamo consapevoli di dover cambiare come singole istituzioni e dover promuovere gioco di squadra e comunione di intenti. E’ la cosiddetta coopetizione: una alleanza di ecosistema per essere più efficaci, sostenibili e competitivi”.
“Ne sono nati progetti da realizzarsi nel più breve tempo possibile, finanziati da diversi enti pubblici (il Governo, la Regione, la Camera di Commercio, le stesse Università): la Città della Manifattura e della Mobilità Sostenibile a Mirafiori, la Città dell’Aerospazio in Corso Marche, il Parco della Salute e dell’Innovazione al Lingotto, la Città della Scienza di Grugliasco, il Parco della Transizione Ecologica alla sommità della Spina 3, e altri. Le definisco – ha spiegato il Rettore – Comunità di Conoscenza e Innovazione che erogano servizi di formazione (professionalizzante, accademica e continua), ricerca (interdisciplinare e funzionale alle filiere produttive), trasferimento tecnologico e altri servizi (ad esempio, per la nascita di start-up). Il loro scopo è il supporto e l’attrazione di PMI per le filiere di grandi imprese (automobile, aerospazio, informatica, alimentare, ecc.) e in ultima analisi la creazione di posti di lavoro, dalle maestranze ai quadri. Questo può farci invertire la rotta e renderci più forti di prima”. Per Saracco “dobbiamo sfruttarle al meglio per supportare i processi di digitalizzazione, transizione ecologica, mobilità sostenibile, inclusione sociale, tutela della salute e tutte le altre sfide che ci attendono nei prossimi anni. Per questo i principali attori sociali dovranno coordinarsi in modo permanente per condividerne in modo armonico la progettualità, perchè nessuna opportunità venga persa e la politica possa prendere decisioni consapevoli e informate, per le quali sono imprescindibili analisi socio-tecniche e una strategia complessiva coerente”.
Dopo gli interventi del direttore generale del Politecnico Vincenzo Tedesco e della rappresentante degli studenti Laura Armando, proprio questo processo di previsione basata sui dati, anche nell’ottica di fornire indicazioni ai decisori politici, è stato al centro dei due interventi degli ospiti della cerimonia: il professor Alessandro Vespignani della Northeastern Universty di Boston e il Capo di Gabinetto del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Stefano Firpo.
Vespignani, la cui attività di ricerca si è concentrata sulla modellizzazione computazionale basata sui dati di fenomeni epidemici e di diffusione e sullo studio dei fattori biologici, reti sociali e tecnologiche, ha tenuto una Lectio magistralis dal titolo: “La sottile linea rossa: scienza e ricerca ai tempi del Covid-19”. Vespignani è partito nella sua analisi proprio dal momento attuale, nel quale “l’errore più tragico che possiamo commettere è quello di affrettarci a tornare alla ‘normalità’ cancellando questi due anni, nel corso dei quali la scienza e il mondo della ricerca sono diventati oggetto di dubbio, di incredulità, e in molte occasioni identificati con il male”. Invece, “la ricerca in qualunque forma e declinazione deve essere in primo piano tutti i giorni. Non possiamo ricordarci del bisogno di scienza solo quando abbiamo una emergenza”.
“Un’altra cosa che abbiamo imparato è il valore sociale dei dati, elemento dinamico dal potere predittivo. Durante la pandemia, i modelli e l’assimilazione dei dati sono migliorati lungo il percorso attraverso un processo di apprendimento che è avvenuto in tempo reale. Il mondo della ricerca deve diventare assolutamente centrale e propositivo nella creazione di grandi iniziative che partendo dalla ricerca di base costruiscano le fondamenta di centri di intelligence e analisi in risposta alle emergenze globali in grado di coordinare scienziati e decisori con punti di vista e competenze diverse”, continua Vespignani, che conclude: “Purtroppo, durante la pandemia abbiamo visto che la prima vittima del dibattito sociale e politico è stata la verità scientifica. Gli scienziati troppo spesso sono caduti nella trappola della polarizzazione, dello scontro mediatico, del protagonismo. Non siamo riusciti a comunicare che la scienza non è il singolo scienziato ma un processo costruito da una comunità attraverso una dinamica collettiva. Torniamo quindi al lavoro con la consapevolezza delle enormi responsabilità che sono sulle nostre spalle, ma soprattutto la voglia di reinventare noi stessi”.
Se alla scienza spetta il compito di supportare le decisioni, le scelte spettano invece in larga misura alla politica, che deve assumersi le sue responsabilità di fronte al cambiamento, come ha sottolineato il Capo di Gabinetto del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Stefano Firpo in chiusura della cerimonia.
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Si suicida gettandosi dal Duomo il killer in fuga. Trovato il cadavere della 50enne scomparsa

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MILANO (ITALPRESS) – Emanuele De Maria, il 35enne ricercato dopo aver accoltellato un collega di lavoro e ricercato da ieri dopo avere fatto perdere le proprie tracce, si sarebbe gettato dalla terrazza del Duomo. Lo riporta Corriere.it, secondo cui l’uomo sarebbe stato riconosciuto dai tatuaggi.

Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 che hanno cercato di rianimarlo, ma non c’era più nulla da fare. Sul posto anche gli agenti della Polizia di Stato che avrebbero trovato in una tasca la fotocopia di un documento d’identità con le sue generalità.

E nel frattempo è stato rinvenuto il cadavere di Chamila Wijesuriya, la 50enne originaria dello Sri Lanka della quale si erano perse le tracce da venerdì scorso, collega dell’evaso
suicida Emanuele Di Maria. Il cadavere sarebbe stato avvistato da un passante all’interno del Parco nord ad 1 km circa dall’ultimo avvistamento. Sul posto vigili del fuoco, 118, carabinieri, polizia locale e pm.

– foto IPA Agency –

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Cronaca

Zarco profeta in patria, sotto la pioggia trionfa a Le Mans

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LE MANS (FRANCIA) (ITALPRESS) – Johann Zarco, in sella alla Honda del Team LCR, vince clamorosamente il Gran Premio di Francia davanti al suo pubblico. Sul circuito di Le Mans, è andata in scena una gara fortemente condizionata dalla pioggia e dai continui cambi di moto. Partito con le rain, Zarco ha stravinto con un margine di circa ventuno secondi. Al secondo posto si piazza Marc Marquez (Ducati Lenovo), davanti a Fermin Aldeguer (Ducati Gresini), al terzo. Pedro Acosta (Ktm) e Maverick Vinales (Ktm) chiudono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, completano la top ten Takaaki Nakagami, Raul Fernandez, Fabio Di Giannantonio, Lorenzo Savadori e Ai Ogura. Sedicesimo, invece, Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo) dopo essere anche caduto a seguito di un contatto con Bastianini: out anche il poleman Fabio Quartararo (Yamaha) e Alex Marquez (Ducati Gresini).
In Moto2, Manuel Gonzalez (Kalex) resiste alla pressione e a Le Mans centra il suo terzo successo stagionale, grazie al quale consolida il proprio primato in campionato, distaccando Aron Canet di sedici punti.
Jose Antonio Rueda (Ktm) vince invece la gara della Moto3.

– foto Image –
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Orgoglio Monza con Caprari e Keita, Udinese battuta 2-1

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UDINE (ITALPRESS) – Il Monza torna al successo dopo quattro mesi. I ragazzi di Alessandro Nesta, già retrocessi, superano 2-1 l’Udinese, nel match del Bluenergy Stadium valevole per la trentaseiesima giornata di Serie A 2024/2025: decisive le reti siglate da Gianluca Caprari e Keita Balde, in mezzo il momentaneo pari di Lucca. I padroni di casa hanno un buon approccio alla partita, con Atta che è tra i più attivi e conquista subito un calcio d’angolo. I ritmi della prima frazione sono blandi e la prima conclusione insidiosa arriva soltanto al 19′, quando Kamara in acrobazia non centra lo specchio della porta. Al 26′ Solet prova a fare tutto da solo andando al tiro, ma Pizzignacco è attento e non si fa sorprendere. Due minuti più tardi è Davis a tentare la conclusione, ma è troppo debole per impensierire il portiere avversario. Il primo guizzo del Monza arriva nel finale di primo tempo con Forson che, dopo aver superato Bijol con un tunnel, effettua un interessante lancio per Birindelli, il quale non riesce ad arrivare sul pallone.
Nella ripresa mister Kosta Runjaic prova a scuotere i suoi inserendo Lovric e Lucca, ma a passare in vantaggio sono i biancorossi: Birindelli colpisce il palo, Caprari si avventa sulla respinta e fa 1-0. La reazione dell’Udinese non tarda ad arrivare, infatti, nell’arco di pochi minuti Rui Modesto e Lucca si ritagliano due chance, che però non riescono a concretizzare. La compagine bianconera inizia una fase di forcing che, dopo tanti sforzi, porta alla rete dell’1-1 realizzata da Lorenzo Lucca: Akpa Akpro si fa rubare palla da Karlstrom, che serve l’attaccante, bravo a trafiggere Pizzignacco con un destro incrociato. Galvanizzati dal pareggio i padroni di casa vanno alla ricerca del gol del sorpasso, con un Lucca scatenato e vicino al 2-1 in due occasioni. Nel finale, però, sono ancora i brianzoli a colpire con Keita Balde che, sulla spizzata di Zeroli, deposita la sfera in fondo al sacco. La squadra di Nesta difende il 2-1 fino al triplice fischio e conquista la prima vittoria dallo scorso 13 gennaio, quando battè la Fiorentina. In virtù di questo risultato il Monza sale a 18 punti ed evita il record negativo della Salernitana, mentre l’Udinese resta dodicesima a quota 44. Nel prossimo turno i friulani saranno impegnati nella trasferta dell’Allianz Stadium contro la Juventus, mentre i lombardi ospiteranno l’Empoli all’U-Power Stadium.

– foto Image –
(ITALPRESS).

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