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Cronaca

Wwf-P&G, 2000 mq di verde per gli alunni delle scuole italiane

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CODOGNO (LODI) (ITALPRESS) – Un regalo speciale, alla vigilia della Giornata mondiale per i diritti dei minori, ai bambini e ai giovani di una delle prime città colpite, e tra le più duramente, dalla pandemia: è stata inaugurata oggi alla Scuola Primaria “San Biagio” di Codogno (Lodi) una nuova Aula Natura, nata dalla collaborazione tra WWF Italia e Procter & Gamble che, nell’ambito del suo programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”, sta realizzando progetti di sostenibilità ambientale e sociale in tutto il Paese.
Si tratta di un’area verde di 220 metri quadri in cui i 1.200 studenti degli 11 plessi scolastici all’interno del Comune potranno conoscere la natura ed imparare a rispettarla. L’Aula, infatti, è uno strumento importante per la didattica all’esterno degli studenti delle scuole primarie e degli istituti comprensivi, e coinvolgerà anche gli alunni dell’Istituto tecnico agrario locale e della scuola superiore per una gestione dell’area nel periodo estivo. Una delle caratteristiche particolari dell’Aula Natura di Codogno è un piccolo angolo dedicato ad uno degli animali che più è presente nell’immaginario comune: il lupo.
Questa affascinante specie, infatti, è tornata ad occupare territori, come quelli della Pianura Padana, dai quali era stata cacciata nei secoli scorsi e, proprio vicino Codogno, nel 2019 ne sono stati ripresi in video alcuni esemplari. L’Aula Natura, quindi, sarà anche un’occasione per raccontare agli studenti il valore della convivenza fra persone e animali.
Dall’inizio dell’anno scolastico 2021/22, grazie al supporto di Procter & Gamble, sono oltre 2.000 i metri quadri di spazi verdi realizzati e messi a disposizione di oltre 5.000 alunni delle scuole Primarie e degli Istituti Comprensivi delle città di Udine, Venezia, Codogno (LO), Novara, Genova, La Spezia, Città Sant’Angelo (PE), Roma, Napoli, Taranto e Catania. E a queste città, se ne aggiungeranno presto tante altre (la prossima a Torino a dicembre): WWF e P&G prevedono infatti l’apertura di almeno 50 Aule Natura in tutta Italia entro il 2024. Nuove scuole interessate al progetto potranno candidarsi grazie al bando che permetterà di selezionarne altre 20 da realizzare nell’anno scolastico 2021-22.
“Quella con il WWF è la più importante partnership mai realizzata da P&G in Italia a tema ambientale e si inserisce nel programma più ampio di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”, attraverso il quale vogliamo realizzare azioni concrete in Italia nell’ambito della sostenibilità ambientale e sociale – ha spiegato Riccardo Calvi, Direttore Comunicazione di P&G Italia. Siamo entusiasti di regalare ai bambini e ai giovani di Codogno, una delle città che per prime e più duramente hanno sofferto l’impatto della pandemia, un’Aula Natura, un prezioso spazio verde che coinvolge le nuove generazioni su un tema fondamentale quale l’insegnamento della natura e l’educazione al suo rispetto, che riteniamo cruciale per un reale sviluppo sostenibile”.
“L’adozione di lezioni in ambiente aperto permette di migliorare la qualità dell’apprendimento superando quello che diversi studiosi hanno definito come vero e proprio disturbo da deficit di natura che comporta disattenzione, svogliatezza, noia, oltre ai tradizionali pericoli legati alla sedentarietà – ha detto Maria Antonietta Quadrelli, Responsabile Educazione WWF Italia. Ecco perchè oggi ci piace collegare questa inaugurazione di Codogno alla Giornata del 20 novembre, dedicata ai diritti dei minori tra questi il diritto alla salute, al benessere, alla partecipazione attiva, all’educazione di qualità e al futuro”.
Il progetto è stato lanciato dal WWF nel settembre 2020, dopo il primo lockdown: il tradizionale giardino naturale, l’oasi a scuola, diventa una vera e propria aula. E’ uno spazio circoscritto (il gruppo classe è separato dal passaggio e non si incrocia con altri gruppi) e fatto di natura: le sue pareti sono siepi, bordure fiorite, cassoni per gli ortaggi. Prevede una superficie di area verde di minimo 80mq che permette il distanziamento ottimale, anche in funzione anti COVID-19 (3,5 mq per alunno), tra i bambini di un gruppo classe di circa 23 alunni. Riproduce differenti microhabitat (stagno, siepi, giardino) in cui osservare direttamente non solo le diverse forme di viventi, ma anche la relazione che li collega tra loro e a noi. Per la scelta delle Aule Natura il WWF ha seguito anche criteri legati ad aree particolarmente bisognose di recuperare spazi di vivibilità, in zone degradate o periferiche. Le Aule Natura hanno avuto anche il patrocinio dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP).
Le scuole primarie, gli istituti comprensivi e le Scuole in Ospedale che si vogliono candidare al progetto Aule Natura trovano il bando al link dedicato al progetto: https://www.wwf.it/cosa-facciamo/progetti/aule-natura/. Saranno privilegiate nella scelta le scuole che hanno al centro della propria programmazione l’educazione ambientale e che sono in condizioni ambientali e sociali di difficoltà. Il progetto prevede poi un criterio di distribuzione geografica in modo da coprire il maggior numero di regioni.
La collaborazione tra P&G Italia e WWF prevede quattro aree strategiche di intervento: educazione delle nuove generazioni, all’interno della quale P&G sosterrà il WWF nella realizzazione di oltre 50 Aule Natura entro il 2024; sostegno a progetti di riqualificazione ambientale, tramite il quale P&G insieme al WWF riqualificherà più di un milione di metri quadrati di boschi in Italia sostenendo il progetto ReNature; programmi di educazione ad un uso più consapevole e responsabile dei prodotti a casa e formazione dei manager di domani attraverso percorsi di studio creati insieme all’Istituto Europeo per lo Sviluppo Sostenibile.
(ITALPRESS).

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Vita (Amplifon) “Puntiamo su innovazione e competenze dei nostri specialisti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il nostro settore è a elevato contenuto tecnologico. In Amplifon utilizziamo le tecnologie, a partire dall’intelligenza artificiale, in fase di diagnosi, per il customer care e tutto quello che è legato alla gestione del cliente. Ma la componente tecnologica è solo una parte di ciò che offriamo ai nostri pazienti: le doti professionali ed empatiche dei nostri specialisti sono cruciali per ottenere un’esperienza e un risultato qualitativamente eccellente”. E’ quanto dichiara Enrico Vita, CEO di Amplifon, in un articolo del Corriere della Sera di oggi sul lancio della nuova app per il servizio clienti della società, tra i leader mondiali nelle soluzioni per la cura dell’udito.
La sfida era passare da una app pensata come strumento di controllo per gli apparecchi acustici a una piattaforma digitale integrata, capace di accompagnare la persona lungo tutto il percorso di cura dell’udito, un hub digitale per la salute uditiva, che integra tecnologia, accessibilità e supporto al paziente. Con questo obiettivo Amplifon ha lanciato una nuova app per rafforzare il servizio clienti da remoto. La app, che a differenza della precedente versione è estesa per alcune funzionalità anche ai non clienti, è potenziata con nuovi servizi come l’assistente AI 24 ore su 24 e uno screening audiometrico su smartphone.
Il progetto è stato sviluppato da AmplifonX, la divisione di Ricerca e Sviluppo del Gruppo. Con sedi a Milano e Napoli, AmplifonX opera di fatto come una startup interna, composta da cinquanta persone tra sviluppatori, esperti di analisi dei dati e designer.
“Da sempre per Amplifon, fondata a Milano nel 1950 e oggi presente in 26 paesi con oltre 10.000 centri audiologici e più di 20.000 persone, il tema dell’assistenza e della prevenzione è centrale – scrive la società in una nota -. Dopo un primo lancio in Francia, Nuova Zelanda, Portogallo e Stati Uniti, l’utilizzo dell’app si è di recente allargato anche ad Australia, Belgio, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito, Spagna e Svizzera. Un’estensione internazionale che conferma la volontà del Gruppo di offrire un’esperienza digitale coerente e avanzata in tutti i mercati chiave”.
Entro fine dicembre, inoltre, la società lancerà in Cina la Amplifon Product Experience (APE), ovvero la linea di prodotti a marchio Amplifon, rafforzando il proprio brand e l’esperienza per i consumatori cinesi. La Ape, introdotta nel 2025 anche in Argentina e Cile, è ora presente in 15 dei 26 paesi nei quali opera la società.

– foto ufficio stampa Amplifon –
(ITALPRESS).

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Nasce Neya, società benefit di Mundys focalizzata sulla rimozione del carbonio

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ROMA (ITALPRESS) – Mundys mette in campo una nuova società Benefit dedicata alla lotta al cambiamento climatico. Neya, questo il nome del nuovo asset controllato al 100%, sarà focalizzata sulla selezione e adozione di iniziative prevalentemente “nature based” per la rimozione del carbonio, con l’obiettivo di produrre crediti CO2 utili per la decarbonizzazione delle infrastrutture di trasporto nelle quali opera Mundys, a livello globale.
Sono limitate, ad oggi, le società nate in Europa con l’obiettivo della rimozione di CO2; ciò ha motivato la scelta di Mundys di avviare questa iniziativa sperimentale, allo scopo di verificare la solidità di questa innovativa branca di business. Il valore del mercato internazionale dei crediti di carbonio nel 2024 è stato di circa 115 miliardi USD, per il 2030 le stime prevedono circa 300 miliardi USD, con possibilità di crescita fino a oltre 500 miliardi. E’ in questo contesto che Neya si inserisce con la propria missione per la rimozione permanente di CO2 dall’atmosfera, attraverso soluzioni come il rimboschimento e la gestione sostenibile di foreste e terreni agricoli, promuovendo la sostenibilità ambientale e sociale.
Neya diventa immediatamente operativa in Madagascar con la promozione di un progetto di riforestazione per 500 ettari lungo le coste a Nord dell’isola (nelle zone di Sofia e Melaky). Il ripristino delle piantagioni in aree deforestate localmente negli ultimi decenni contribuirà alla rimozione di CO2, grazie alla particolare tipologia di piante prescelte. Le mangrovie, infatti, sono foreste costiere tropicali formate da alberi e arbusti capaci di vivere in acque salmastre tipicamente lungo le coste, le foci dei fiumi e le lagune. Hanno radici aeree che spuntano dal fango o dall’acqua e sono fondamentali perchè proteggono le coste dall’erosione e dalle tempeste, ospitano molte specie di pesci, uccelli e crostacei, e immagazzinano grandi quantità di carbonio.
Il progetto, denominato “Ma Honko”, si avvale di un’azienda locale che genererà occupazione sul territorio nello spirito di produzione di valore lungo la filiera, al centro della strategia di business sostenibile della visione di Mundys. L’attività detiene i requisiti per ottenere la certificazione Gold Standard, ente internazionale che attesta la qualità e la credibilità dei progetti che riducono le emissioni di gas serra, assicurando al contempo benefici sociali e ambientali misurabili.
I crediti di carbonio generati, nel tempo, potranno così contribuire a compensare le emissioni delle infrastrutture di Mundys, a loro volta in corso di progressiva riduzione grazie all’esecuzione del framework di sostenibilità messo in campo dalla Capogruppo. Una strategia, quella ESG di Mundys, trasparente e responsabile e che le ha appena nuovamente fatto conseguire – per il terzo anno consecutivo – il livello A- list, massimo score rilasciato da CDP (ex Carbon Disclosure Project), rating internazionale di riferimento per la valutazione delle performance climatiche e ambientali su oltre 25.000 aziende.
Lungo la roadmap di sostenibilità della Capogruppo sono molti i traguardi segnati fin qui, anche in termini di leadership innovativa, solco nel quale Neya sembra segnare il prossimo passo. Mundys è stata, infatti, tra le prime società in Italia a dotarsi di un Climate Action Plan per promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione delle attività economiche lungo tutta la catena del valore in ambito aeroportuale, autostradale e dei servizi di mobilità, ponendosi obiettivi chiari e concreti, tra i quali l’azzeramento delle emissioni nette dirette (Scope 1 & 2) entro il 2040.

– foto ufficio stampa Mundys –
(ITALPRESS).

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Spaccio di droga ed estorsioni, 38 misure cautelari a Catania

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CATANIA (ITALPRESS) – Su disposizione della Procura Distrettuale di Catania la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, nei confronti di 36 stranieri di varie nazionalità.

Nei confronti di due ulteriori indagati, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il divieto di dimora nel comune di Catania e l’obbligo di permanere presso il proprio domicilio dalle 20 alle 06.

Le indagini hanno permesso di acquisire indizi a carico degli indagati, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di stupefacenti, rapina, estorsione e ricettazione. Monitorata una
significativa porzione del quartiere “San Berillo Vecchio”, attraverso sistemi di videoregistrazione che hanno consentito di documentare l’operatività di una piazza di spaccio gestita da un gruppo di extracomunitari di origini africane.

Gli indagati, singolarmente o in concorso tra loro, presidiando H24 le arterie del rione storico, operavano secondo un modus operandi oramai consolidato: l’acquirente veniva accompagnato, o comunque indirizzato, in punti ben precisi del quartiere dove avveniva la contrattazione e la definitiva cessione dello stupefacente, che veniva accuratamente celato in vari luoghi, come fessure dei muri, bidoni dei rifiuti, tombini ecc.

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Nel periodo d’osservazione è stato possibile documentare migliaia di cessioni di stupefacenti, tra cui cocaina, crack, marijuana e hashish.

Nell’ambito dello stesso scenario investigativo, le indagini hanno anche permesso di determinare l’esistenza di un secondo livello costituito dai fornitori autoctoni che, grazie ad azioni fulminee, riuscivano ad assicurare gli approvvigionamenti di stupefacente direttamente sui luoghi di spaccio, in modo che l’illecita attività non subisse rallentamenti.
Nell’arco delle indagini, inoltre, sono stati complessivamente arrestate altre 16 persone per detenzione ai fini di spaccio e 12 sono state denunciate.

Nel novero dei reati contestati ad alcuni indagati anche quelli di rapina, commessa ai danni di un passante e di un assuntore nei cui confronti era stata poi consumata anche un’estorsione.

In particolare, alla vittima, dopo averla ridotta in stato di incapacità attraverso la consumazione di una dose di droga; era stato sottratto un cellulare, insieme al portafoglio. In seguito per poter tornare in possesso del device l’assuntore sarebbe stato costretto a consegnare la somma di 320 euro.

Le immagini registrate hanno anche evidenziato che alcuni indagati avrebbero circolato con motoveicoli rubati, per cui è stato loro contestato il reato di ricettazione.
Nel corso dell’attività d’indagine sono stati sequestrati alcuni chilogrammi di stupefacente e recuperate centinaia di dosi tra cocaina, crack, marijuana e hashish.

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– Foto: ufficio stampa Questura Catania –

(ITALPRESS).

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