Politica
Presentazione biografia Mattarella con Gianni Letta, La Russa, Pecoraro Scanio
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4 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La biografia “Sergio Mattarella: 40 anni di storia italiana”, edita da Paesi Edizioni, è stata presentata stamani nella sede della Stampa Estera alla presenza di Gianni Letta, Ignazio La Russa, Alfonso Pecoraro Scanio.
L’autore Angelo Gallippi si è confrontato con il direttore de L’Espresso Marco Damilano e con il Quirinalista Ugo Magri. Ha moderato la giornalista Giorgia Cardinaletti.
“Ho avuto il privilegio di leggere tra i primi il libro e con sorpresa ho scoperto tante informazioni sulla vita di Mattarella” ha commentato Ugo Magri, Quirinalista che ha firmato anche l’introduzione al volume. “Credo – prosegue il giornalista de La Stampa e dell’Huffington Post – ci siano tanti modi per fare il Presidente della Repubblica, ma credo anche che Mattarella abbia fissato uno standard: adesso sarebbe difficile allontanarsi dalla figura dell’attuale Capo dello Stato”.
“Mattarella ha incarnato il garbo istituzionale e non è stato mai di parte. Il primo scontro politico lo ha avuto proprio con Renzi, che lo aveva fatto eleggere. Il politico toscano voleva le elezioni anticipate ma il Presidente non le permise” ha continuato Magri.
Per Marco Damilano direttore de L’Espresso “non c’é tanto tempo per arrivare all’elezione di un nuovo presidente. Questo Parlamento non ha una maggioranza assoluta. Per fare una metafora calcistica, Draghi non viene dalla squadra della politica. Ma la squadra della politica ha trovato un giocatore che viene da un altro ambiente e che se entra in questa squadra, ed é entrato, deve imparare le regole del gioco e il linguaggio dei compagni di squadra. Se fa questo passaggio la squadra della politica italiana ed europea ha acquisito un giocatore importante, se si arriva a lui dopo una catastrofe, come scrutini a vuoto, allora la politica contribuisce ancora al suo fallimento” ha spiegato il Direttore Damilano.
Ignazio La Russa ha raccontato di aver avuto “un rapporto antico con Mattarella, fin dalle cene in cui accompagnavo Tatarella. Il Presidente é un uomo che mette davanti i sentimenti anche se sembra sempre distaccato. Credo che il sentimento sia il tratto distintivo del suo carattere. Credo poi che la biografia dovrà avere una seconda edizione con la parte più importante del settennato: la nuova elezione. A me risulta che il Presidente abbia già iniziato il trasloco. Lui é stato un patriota e noi crediamo che il presidente possa e debba essere eletto dal popolo”.
Per Alfonso Pecoraro Scanio “questo libro ha riempito un vuoto. Io sono stato collega di Mattarella quando lui era Ministro della Difesa e io dell’Agricoltura. Credo che da costituzionalista e per etica sia una scelta corretta non proseguire con un secondo mandato”.
Angelo Gallippi – classe ‘46, già docente a Tor Vergata e Presidente del primo Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Regione Lazio – con questa biografia ci accompagna in quasi mezzo secolo di storia italiana.
Come ricorda Ugo Magri nella prefazione, nessuno prima di Gallippi ha tracciato l’intero operato di Mattarella. Infatti il Presidente della Repubblica “incarna una doppia eccezione. Ha maturato un’esperienza straordinaria come servitore delle istituzioni: parlamentare, ministro, vice premier, giudice costituzionale e da ultimo presidente della Repubblica. Eppure – ecco l’altro paradosso – dell’uomo Mattarella poco si conosce. Tra i personaggi pubblici del nostro tempo è forse il più schivo, probabilmente il meno portato a raccontarsi, a farsi pubblicità. L’Anti-Narciso per eccellenza”.
Il percorso umano si intreccia così alla storia del nostro Paese: dall’assassinio di Piersanti Mattarella, a Mani Pulite, dal crollo del Muro di Berlino alla guerra in Kosovo, dall’epilogo della partitocrazia alla sfida dei populismi, passando attraverso le indagini sugli affiliati alla loggia massonica P2, la riforma del Cnel, l’abolizione del servizio militare obbligatorio, l’introduzione nella scuola elementare del «modulo» di tre insegnanti su due classi, la riforma dei Servizi segreti, l’elevazione dell’Arma dei Carabinieri al rango di forza armata, il «patto della crostata» tra Berlusconi e D’Alema e lo smantellamento del Porcellum.
Eletto con 665 voti su 910, Mattarella puntualizzò immediatamente che il suo ruolo sarebbe stato quello di un arbitro cui «compete la puntuale applicazione delle regole», con assoluta imparzialità. Anche se, soprattutto nell’ultima fase, si è fatto carico di atti di coraggio politico come il veto opposto alla nomina di Paolo Savona come Ministro dell’Economia e la scelta di Mario Draghi alla guida di un governo rappresentativo per autonoma iniziativa presidenziale.
Edito da Paesi Edizioni, “Sergio Mattarella: 40 anni di storia italiana” di Angelo Gallippi, è disponibile nelle librerie.
(ITALPRESS).
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Flotilla, 26 italiani hanno lasciato Israele. Altri 15 attesi la prossima settimana
Politica
Flotilla, 26 italiani hanno lasciato Israele. Altri 15 attesi la prossima settimana
Pubblicato
6 ore fa-
4 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “È in corso il rimpatrio in Italia di 26 connazionali membri della Flotilla fermati in mare nei giorni scorsi dalle forze armate di Israele”. Lo rende noto la Farnesina, sottolineando in una nota che “questo gruppo ha accettato di firmare il foglio di via e ha avuto quindi una procedura accelerata per la partenza. Assistito dall’Ambasciata a Tel Aviv, il gruppo è stato trasferito dal carcere di Ketziot alla base aerea di Ramon, nei pressi di Eilat”.
L’aereo partito dall’aeroporto Ramon di Eilat, in Israele, con a bordo 137 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra cui i 26 cittadini italiani, espulsi dalle autorità israeliane, è atterrato a Istanbul pochi minuti fa. Lo scrive l’agenzia turca Anadolu sul proprio account X. La Farnesina aveva precedentemente sottolineato in una nota che “in Turchia i connazionali verranno assistiti da un team del Consolato Generale a Istanbul per coincidenze con aeroporti italiani e per eventuale rilascio di documenti di viaggio provvisori”.
“Sono invece 15 i connazionali che hanno deciso di non firmare il foglio di via: le autorità israeliane ne disporranno l’espulsione coatta per via giudiziaria nel corso della prossima settimana”, conclude la nota della Farnesina, che “fornirà ulteriori aggiornamenti appena disponibili”.
TAJANI “GLI ALTRI 15 ITALAINI NON HANNO FIRMATO IL FOGLIO”
“Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana. Ho nuovamente dato disposizioni all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti”, ha detto il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.
Al massimo “entro martedì mi auguro” che anche gli altri 15 italiani che erano a bordo delle navi della Flotilla e che “non hanno voluto firmare la liberatoria possano rientrare nel nostro Paese. Mi sono preoccupato che vengano trattati nel modo migliore possibile, fermo restando che pur non essendo carcerati sono in una situazione di restrizione, però non mi risulta che siano stati trattati con violenza: abbiamo chiesto che tutti i loro diritti vengano rispettati. Anche questo capitolo mi auguro che si possa concludere nei tempi più rapidi possibili”. Queste ancora le parole di Tajani poi nel pomeriggio durante un evento a Firenze.
“Un’altra buona notizia è quella che è arrivata ieri sera tardi sull’accettazione da parte di Hamas della mediazione americana e soprattutto della liberazione degli ostaggi. L’Italia continua a seguire, a spingere perché si possa arrivare finalmente alla fine di una guerra orribile e già, i primi segnali, con la decisione del governo israeliano di ridurre le attività militari a Gaza, fanno ben sperare”, ha aggiunto il vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani a margine di un evento elettorale in corso a Firenze.
Tajani ha spiegato: “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per cercare di favorire l’accordo sostenendo la mediazione americana, il piano americano va nella giusta direzione. Mi auguro che anche con il lavoro dei mediatori egiziani e turchi si possa, in tempi rapidi, finalmente, accendere una luce di speranza per quelle popolazioni martoriate da guerre”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
Politica
Tajani “Pronti a partecipare alla ricostruzione dello Stato palestinese”. E su Putin: “Non credo voglia la terza guerra mondiale”
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6 ore fa-
4 Ottobre 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – “Siamo pronti a partecipare attivamente alla fase della ricostruzione dello Stato palestinese, ma anche della ricostruzione delle parti distrutte durante questa guerra: dovrebbe esserci presto in Egitto una conferenza che si occupa proprio di questo, e noi porteremo il nostro contributo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Festival nazionale dell’Economia civile a Firenze. “La Chiesa è presente in tutta quell’area -ha aggiunto Tajani -, c’è una comunità cristiana che è stata attaccata e noi abbiamo sempre condannato gli attacchi sia ai cristiani che sono a Gaza, sia ai cristiani che sono in Cisgiordania, non perché la vita del palestinese cristiano valga più di quella del palestinese di un’altra religione, ma perché i palestinesi cristiani sono, come tutti i cristiani in Medio Oriente, elemento di pace e di stabilità. Li potremmo coinvolgere proprio per cominciare a costruire queste reti di economia sociale, una volta finita la guerra”.
“NON CREDO RISCHIO DRONI PER ITALIA”
“Credo che non ci siano rischi per l’Italia, anche se noi abbiamo una difesa aerea altamente qualificata che fa parte del sistema Nato: eventuali intrusi che avessero cattive intenzioni verrebbero abbattuti, ma non credo che Putin voglia scatenare la terza guerra mondiale, è soltanto per testare le reazioni dell’Occidente, della Nato, dei diversi paesi europei”. Lo ha detto il vicepremier e ministro per gli Affari esteri, Antonio Tajani, a chi gli ha chiesto, a margine del Festival dell’Economia civile, se vi sia un pericolo droni in Italia. “Non bisogna cadere nelle provocazioni – ha aggiunto Tajani -, ma far capire a Putin che non è questa la strada da seguire e che l’Europa è in grado di proteggere i propri cittadini. Bisogna sempre essere molto prudenti.”
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Imbrattata a Roma la statua di Papa Wojtyla, Meloni “Atto indegno”
Pubblicato
10 ore fa-
4 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La statua di Papa Giovanni Paolo II collocata a piazza dei Cinquecento, a Roma, nei pressi della stazione Termini, è stata imbrattata con la scritta “fascista di merda” e con il simbolo della falce e del martello. I carabinieri hanno attivato le procedure per la rimozione delle scritte e il ripristino dello stato dei luoghi.
“A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo ‘fascista di merda’ e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall’ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Non ci sono parole per condannare la profanazione della statua di San Giovanni Paolo II alla stazione Termini di Roma da parte di estremisti di sinistra in occasione dello sciopero e della manifestazione di questi giorni. Basta odio! Basta cattivi maestri!”. Lo scrive in un post su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Cercasi disperatamente cervello per questi poveri imbecilli”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, in un post su X commenta la notizia dello sfregio alla statua di Papa Wojtyla.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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