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Politica

Presentazione biografia Mattarella con Gianni Letta, La Russa, Pecoraro Scanio

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ROMA (ITALPRESS) – La biografia “Sergio Mattarella: 40 anni di storia italiana”, edita da Paesi Edizioni, è stata presentata stamani nella sede della Stampa Estera alla presenza di Gianni Letta, Ignazio La Russa, Alfonso Pecoraro Scanio.
L’autore Angelo Gallippi si è confrontato con il direttore de L’Espresso Marco Damilano e con il Quirinalista Ugo Magri. Ha moderato la giornalista Giorgia Cardinaletti.
“Ho avuto il privilegio di leggere tra i primi il libro e con sorpresa ho scoperto tante informazioni sulla vita di Mattarella” ha commentato Ugo Magri, Quirinalista che ha firmato anche l’introduzione al volume. “Credo – prosegue il giornalista de La Stampa e dell’Huffington Post – ci siano tanti modi per fare il Presidente della Repubblica, ma credo anche che Mattarella abbia fissato uno standard: adesso sarebbe difficile allontanarsi dalla figura dell’attuale Capo dello Stato”.
“Mattarella ha incarnato il garbo istituzionale e non è stato mai di parte. Il primo scontro politico lo ha avuto proprio con Renzi, che lo aveva fatto eleggere. Il politico toscano voleva le elezioni anticipate ma il Presidente non le permise” ha continuato Magri.
Per Marco Damilano direttore de L’Espresso “non c’é tanto tempo per arrivare all’elezione di un nuovo presidente. Questo Parlamento non ha una maggioranza assoluta. Per fare una metafora calcistica, Draghi non viene dalla squadra della politica. Ma la squadra della politica ha trovato un giocatore che viene da un altro ambiente e che se entra in questa squadra, ed é entrato, deve imparare le regole del gioco e il linguaggio dei compagni di squadra. Se fa questo passaggio la squadra della politica italiana ed europea ha acquisito un giocatore importante, se si arriva a lui dopo una catastrofe, come scrutini a vuoto, allora la politica contribuisce ancora al suo fallimento” ha spiegato il Direttore Damilano.
Ignazio La Russa ha raccontato di aver avuto “un rapporto antico con Mattarella, fin dalle cene in cui accompagnavo Tatarella. Il Presidente é un uomo che mette davanti i sentimenti anche se sembra sempre distaccato. Credo che il sentimento sia il tratto distintivo del suo carattere. Credo poi che la biografia dovrà avere una seconda edizione con la parte più importante del settennato: la nuova elezione. A me risulta che il Presidente abbia già iniziato il trasloco. Lui é stato un patriota e noi crediamo che il presidente possa e debba essere eletto dal popolo”.
Per Alfonso Pecoraro Scanio “questo libro ha riempito un vuoto. Io sono stato collega di Mattarella quando lui era Ministro della Difesa e io dell’Agricoltura. Credo che da costituzionalista e per etica sia una scelta corretta non proseguire con un secondo mandato”.
Angelo Gallippi – classe ‘46, già docente a Tor Vergata e Presidente del primo Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Regione Lazio – con questa biografia ci accompagna in quasi mezzo secolo di storia italiana.
Come ricorda Ugo Magri nella prefazione, nessuno prima di Gallippi ha tracciato l’intero operato di Mattarella. Infatti il Presidente della Repubblica “incarna una doppia eccezione. Ha maturato un’esperienza straordinaria come servitore delle istituzioni: parlamentare, ministro, vice premier, giudice costituzionale e da ultimo presidente della Repubblica. Eppure – ecco l’altro paradosso – dell’uomo Mattarella poco si conosce. Tra i personaggi pubblici del nostro tempo è forse il più schivo, probabilmente il meno portato a raccontarsi, a farsi pubblicità. L’Anti-Narciso per eccellenza”.
Il percorso umano si intreccia così alla storia del nostro Paese: dall’assassinio di Piersanti Mattarella, a Mani Pulite, dal crollo del Muro di Berlino alla guerra in Kosovo, dall’epilogo della partitocrazia alla sfida dei populismi, passando attraverso le indagini sugli affiliati alla loggia massonica P2, la riforma del Cnel, l’abolizione del servizio militare obbligatorio, l’introduzione nella scuola elementare del «modulo» di tre insegnanti su due classi, la riforma dei Servizi segreti, l’elevazione dell’Arma dei Carabinieri al rango di forza armata, il «patto della crostata» tra Berlusconi e D’Alema e lo smantellamento del Porcellum.
Eletto con 665 voti su 910, Mattarella puntualizzò immediatamente che il suo ruolo sarebbe stato quello di un arbitro cui «compete la puntuale applicazione delle regole», con assoluta imparzialità. Anche se, soprattutto nell’ultima fase, si è fatto carico di atti di coraggio politico come il veto opposto alla nomina di Paolo Savona come Ministro dell’Economia e la scelta di Mario Draghi alla guida di un governo rappresentativo per autonoma iniziativa presidenziale.
Edito da Paesi Edizioni, “Sergio Mattarella: 40 anni di storia italiana” di Angelo Gallippi, è disponibile nelle librerie.
(ITALPRESS).

Politica

Sangiuliano “Da Meloni parole nette, ora la destra guarda avanti”

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“La lettera di Giorgia Meloni, che condivido totalmente, è illuminante. La nostra leader ha espresso parole definitive e nette. Come lei stessa ricorda, nel 2017, con il Congresso nazionale di Trieste, abbiamo stabilito che FdI non sarebbe stato solo il partito della destra italiana, ma che sarebbe stato qualcosa di più. Il movimento dei patrioti italiani. Sempre con le sue parole, con il Congresso programmatico di Torino del 2019, abbiamo fatto una ulteriore evoluzione, aderendo al movimento conservatore. Una visione del mondo, dei valori condivisi, che pongono al centro l’uomo, la libertà, il rispetto della vita, l’identità. Come lei stessa ha ribadito con forza, non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”. Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un’intervista a “Il Messaggero” dopo l’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale. Rispetto alla svolta di Fiuggi, secondo Sangiuliano, “non c’è alcun passo indietro ma molti passi in avanti. Oggi FdI raccoglie tante persone che vengono dalle più disparate esperienze politiche: ex liberali, ex democristiani e anche ex socialisti-riformisti. Credo tutti uniti dal sentimento del valore della nazione, dal patriottismo e dal riconoscimento di un’identità comune”. Quindi, osserva, “Meloni sta facendo uno straordinario lavoro di posizionamento dell’Italia nel mondo. Ci sta ridando prestigio e orgoglio. Tutto ciò contribuisce a costruire un nuovo positivo immaginario italiano nel mondo”. Ma, chiede il ministro, “quando si domanderà a Elly Schlein cosa pensa della parabola storica del comunismo? Quando i giornalisti – conclude Sangiuliano – le domanderanno del documento del parlamento europeo che equipara nazismo e comunismo? Perchè, mai una domanda?”.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Camera, nel 2023 avanzo di 50 milioni di euro

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ROMA (ITALPRESS) – Si chiude con un saldo positivo tra entrate e uscite di 49,7 milioni di euro il conto consuntivo per l’esercizio 2023 della Camera dei deputati, approvato oggi all’unanimità in Ufficio di Presidenza.
Nella seduta odierna è stato anche approvato il bilancio di previsione per il 2024 e per il triennio 2024-2026, che riduce di oltre 10 milioni di euro la spesa di funzionamento. Se nel 2023 era di 526,7 milioni di euro, nel 2024 è scesa a 516,3 milioni di euro. Sempre dal bilancio previsionale emerge un’ulteriore riduzione della spesa di funzionamento, nel 2026, di circa 1 milione di euro rispetto al 2024, per effetto della quale i costi si assestano a 515,5 milioni di euro. Diminuisce anche la spesa per l’acquisto di beni e servizi, in circa dieci anni, di 43,8 milioni di euro e, in termini percentuali, del 33,2 per cento.
Per quanto riguarda le entrate, per l’anno in corso e per i successivi due si conferma, immutata, l’entità della dotazione a carico del bilancio dello Stato di 943,16 milioni di euro. Tale importo è rimasto invariato dal 2013, quando era stato ridotto di circa 50 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
L’Ufficio di Presidenza, su proposta del Collegio dei Questori, in continuità con quanto deciso negli anni precedenti, ha inoltre prorogato fino all’intera annualità del 2026 le misure di contenimento della spesa per i deputati, con riferimento all’indennità parlamentare e ai rimborsi. Dunque anche quest’anno l’indennità parlamentare non sarà adeguata al trattamento dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione. Senza la proroga di queste misure, la spesa per il 2026 avrebbe registrato un incremento pari a 29,4 milioni di euro.
Per quanto riguarda la spesa previdenziale, si sottolinea che è una voce incomprimibile, dal momento in cui attiene ai cosiddetti diritti quesiti, ossia non toccati da eventuali modifiche legislative.
L’incremento che, a questa voce, si registra è di circa 20 milioni di euro (+4,5 per cento), inferiore all’aumento della spesa pensionistica del Paese, che da Documento di economia e finanza è previsto del 5,3 per cento.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Mattarella “La democrazia non è mai conquistata per sempre”

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TRIESTE (ITALPRESS) – “Nel cambiamento d’epoca che ci è dato di vivere avvertiamo tutta la difficoltà, e a volte persino un certo affanno, nel funzionamento delle democrazie. Oggi constatiamo criticità inedite, che si aggiungono a problemi più antichi.
La democrazia non è mai conquistata per sempre. Anzi, il succedersi delle diverse condizioni storiche e delle loro mutevoli caratteristiche, ne richiede un attento, costante inveramento”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, nel suo intervento a Trieste alla cerimonia di
apertura della 50^ edizione della Settimana Sociale dei Cattolici
in Italia.
“Nella complessità delle società contemporanee, a criticità conosciute, che mettono a rischio la vita degli Stati e delle comunità, si aggiungono nuovi rischi epocali: quelli ambientali e climatici, sanitari, finanziari, oltre alle sfide indotte dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale – ha aggiunto -. Le nostre appaiono sempre più società del rischio, a fronteggiare il quale si disegnano, talora, soluzioni tecnocratiche”.
“Democrazie imperfette vulnerano le libertà: ove si manifesta una partecipazione elettorale modesta. Oppure ove il principio “un uomo-un voto” venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori. Ancor più le libertà risulterebbero vulnerate ipotizzando democrazie affievolite, depotenziate da tratti illiberali – ha sottolineato il presidente -. Bobbio ammonisce che non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti “in nome del dovere di governare” – ha aggiunto il capo dello Stato -. Una democrazia “della maggioranza” sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione, per la confusione tra strumenti di governo e tutela della effettiva condizione di diritti e di libertà. Al cuore della democrazia ci sono le persone, le relazioni e le comunità a cui esse danno vita, le espressioni civili, sociali, economiche che sono frutto della loro libertà, delle loro aspirazioni, della loro umanità: questo è il cardine della nostra Costituzione. Questa chiave di volta della democrazia opera e sostiene la crescita di un Paese, compreso il funzionamento delle sue istituzioni, se al di là delle idee e degli interessi molteplici c’è la percezione di un modo di stare insieme e di un bene comune”.
“Se non si cede all’ossessiva proclamazione di quel che contrappone, della rivalsa, della delegittimazione.
Se l’universalità dei diritti non viene menomata da condizioni di squilibrio sociale, se la solidarietà resta il tessuto connettivo di una economia sostenibile, se la partecipazione è viva, diffusa, consapevole del proprio valore e della propria essenzialità”, ha detto ancora Mattarella.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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