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Cronaca

Barilla festeggia i suoi 145 anni e svela il nuovo logo

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PARMA (ITALPRESS) – Il 2022 è l’anno in cui Barilla celebra il suo 145° anniversario. Una ricorrenza che segna un cambiamento della immagine della marca, che si radica nel posizionamento di “Un Gesto d’Amore” portando al centro il valore emozionale della pasta. Dopo 25 anni, Barilla lancia così un nuovo logo e un nuovo pack come “Gesto d’Amore per il Pianeta”.
“Questa nuova visual identity e l’impegno verso la sostenibilità, avvicinano ancora di più il brand Barilla alla nostra visione di futuro – afferma Gianluca Di Tondo, Global Chief Marketing Officer Barilla -: la pasta come gesto d’amore non solo per le persone ma anche per il pianeta, grazie a scelte quotidiane più consapevoli. Oggi celebriamo i nostri 145 anni, abbracciando le sfide dei nostri tempi per evolvere come Marca insieme alle persone”.
Il nuovo logo Barilla, che si riconferma rosso e ovale, si rinnova in alcuni aspetti. Il nuovo ovale perde la sua componente bianca, storico riferimento alla pasta all’uovo, per descrivere al meglio l’ampia offerta del brand, più differenziata e inclusiva per rispondere ai bisogni in evoluzione del consumatore, come ad esempio la pasta integrale e la pasta senza glutine. Un rosso più intenso e premium è stato scelto per esprimere l’amore di Barilla per la pasta. Al contempo, il logotipo è stato ridisegnato con l’intento di rinnovare i codici estetici. “Inoltre, il nuovo logo celebra l’eredità del brand, punto fermo della storia italiana e simbolo da sempre di un Gesto d’Amore a tavola, introducendo l’anno di fondazione – 1877 – e il marchio registrato che ne enfatizza l’autenticità”, si legge in una nota.
Barilla è stato uno dei primi brand food a utilizzare confezioni in carta per la pasta: confezioni che si sono evolute con il passare del tempo, accompagnando le diverse epoche della storia italiana. Con la nuova visual identity, Barilla rimuove la finestra in plastica dalla confezione della gamma Barilla Classica, riducendo significativamente l’uso di questo materiale in diversi paesi in cui opera, tra cui l’Italia, con una diminuzione di circa 126.000 kg totali all’anno. Le nuove confezioni, completamente riciclabili e prodotte con cartone proveniente da foreste gestite responsabilmente, saranno presenti in Italia a partire dalla seconda metà del 2022.
Sul fronte del prodotto, Barilla lancia “Al Bronzo”, che ricrea la lavorazione grezza, attingendo dal metodo tradizionale della trafilatura al bronzo: l’impasto viene estruso attraverso trafile al bronzo con inserti arricchiti di filettature che aumentano la resistenza al passaggio dell’impasto, disegnando così sulla sua superficie una “rete di microincisioni”.
Il risultato è una pasta dalla ruvidità intensa e dal colore giallo ambrato. Grazie alle rigature, ai solchi e alle curvature della sua struttura e grazie alla sua corposità, Al Bronzo trattiene al meglio i condimenti. Al Bronzo combina differenti varietà 100% italiane di grano duro, selezionate per la loro qualità e per l’elevato contenuto proteico (oltre il 14%).
Come spiega Ilaria Lodigiani, VP Global Marketing Barilla, “in tempi di grande cambiamento per le persone, da un punto di vista culturale e di stile di vita, il 2022 sarà un anno di grandi novità per il brand Barilla. Il lancio di Al Bronzo rappresenta un passo in avanti nel cammino continuo verso l’innovazione. Grazie a questa nuova gamma, oggi annunciamo una nuova era per la pasta Barilla, pronti a fare la differenza, in nome di un’eccellenza tutta italiana e di un’intensità di gusto che sorprenderà i nostri consumatori”.
Tra le novità in programma nel nuovo anno, anche la riapertura di Bottega Barilla a Parma, che avverrà in primavera. Barilla ha deciso di tornare al luogo in cui è iniziata la sua storia: la prima bottega inaugurata dal fondatore Pietro Barilla senior nel 1877. Oggi, quella piccola bottega torna a essere La Bottega – uno spazio aperto a tutti, dove passato e futuro s’incontrano nel presente, con un viaggio sensoriale alla scoperta della nuova “Al Bronzo”. E nel retro, dentro all’antico laboratorio, nelle occasioni più speciali saranno protagonisti gli Chef Barilla.
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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