Economia
LIBRERIE, MIGLIORANO I FATTURATI MA LA SCOLASTICA E’ UNA ZAVORRA
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3 anni fa-

Una chiusura d’anno di segno positivo per le librerie indipendenti: l’andamento economico delle imprese migliora rispetto ai livelli pre-crisi, passando dai 38 punti del 2019 ai 50 di fine 2021. Le librerie in qualche caso hanno anche aumentato i propri organici e migliorato la capacità di far fronte al fabbisogno finanziario. Secondo l’”Osservatorio sulle librerie in Italia 2021”, realizzata da Ali – Associazione Librai Italiani, in collaborazione con Format Research. In miglioramento anche i ricavi, seppure con una dinamica espansiva leggermente inferiore rispetto all’andamento economico dell’impresa. Nel corso del 2021 oltre il 50% delle librerie ha segnalato un aumento dei clienti entrati nei negozi e un aumento dei libri (anche in valore) acquistati, rispetto all’anno della pandemia. Tra tante note positive c’è purtroppo un dato che pesa in senso negativo, quello relativo al settore della scolastica. Il 52,2% delle librerie indipendenti distribuisce testi scolastici, di queste, quasi 9 su 10 si dicono insoddisfatte delle case editrici, il 65,9 riscontra molte difficoltà nell’approvvigionamento delle nuove edizioni e il 61,9% anche nell’approvvigionamento dei titoli di catalogo. Alle librerie indipendenti distribuire libri scolastici costa molto e comporta importanti investimenti aggiuntivi a fronte di margini esigui, quando non inesistenti.
Ambrosini: “Introdurre un aggio fisso minimo garantito per le librerie”
Paolo Ambrosini, presidente di Ali Confcommercio, commentando i dati dell’Osservatorio lancia l’allarme: “Nel 2021 sono emersi i limiti organizzativi dell’editoria scolastica che hanno portato problemi e ulteriori difficoltà di gestione. Occorre, come più volte richiesto, introdurre un aggio fisso minimo garantito per le librerie, a tutela del lavoro svolto. È intollerabile quanto in questi giorni sta facendo l’editore Raffaello con un taglio del margine riconosciuto alle librerie del 2%. Tutto ciò mette a serio rischio la sopravvivenza del settore così come documentato dal nostro osservatorio. Siamo certi che il Ministro e il Parlamento interverranno a tutela delle famiglie e delle imprese a servizio degli studenti”. “La nostra associazione – ha concluso Ambrosini -rimane disponibile al dialogo perché solo attraverso il confronto e non con provvedimenti unilaterali si possono trovare misure in grado di tenere conto delle esigenze di tutta la filiera.”
MAPPA DEL SETTORE DELLE LIBRERIE
In Italia le imprese sono oltre 3,5 milioni, di cui quelle del commercio al dettaglio sono oltre 580mila; tra queste, 3.564 sono librerie. Le librerie al Sud Italia rappresentano il 31,2% dell’intero comparto. La presenza più bassa di librerie si registra al Nord Est, 17,6%. Lazio, Lombardia e Piemonte sono le prime tre regioni per numero di librerie in Italia. Considerando anche le unità locali, in Italia esistono circa 4.200 imprese del commercio al dettaglio di libri nuovi e di seconda mano. Nel 2012 esistevano 3.901 librerie. In sette anni (2012-2019) si è assistito ad una diminuzione delle librerie pari a -337 in termini di variazione assoluta. Le librerie in Italia occupano undicimila addetti. Il 39,3% degli addetti delle librerie operano presso le imprese del Nord Ovest, il 23,4% operano al Centro. La Lombardia, la Toscana e il Lazio occupano quasi il 50% degli addetti totali che operano nelle librerie. Il Lazio, con il 12,6 delle librerie, dà lavoro all’8,8% degli addetti in Italia nel settore delle librerie. La Lombardia, con il 12% delle librerie, dà lavoro al 29,2% degli addetti delle librerie. Sul totale delle librerie in Italia, il 59% sono ditte individuali, il 24% sono società di persone, il 16% sono società di capitali, solo il 2% sono cooperative. Sulle oltre tremila librerie che insistono sul territorio nazionale, il 34,4% è stata costituita prima del 2000, il 18,1% di librerie è nata negli ultimi quattro anni.
CLIMA DI FIDUCIA
La fiducia delle librerie indipendenti alla fine del 2021 migliora sia rispetto ai primi mesi dell’anno, sia rispetto alla fine del 2020. Al miglioramento della fiducia delle librerie corrisponde un miglioramento dei ricavi prodotti.
Presso le librerie indipendenti migliora anche la situazione occupazionale l’indicatore a fine 2021 è pari a 51, rispetto alla fine del 2020, quando il livello dell’indicatore era pari a 45.
Le librerie indipendenti chiudono il 2021 con un indicatore relativo alla liquidità leggermente migliore rispetto al dato registrato alla fine del 2020. In miglioramento la situazione dei costi generali di gestione della libreria: il dato del 2021 è in ripresa rispetto a quello che era stato registrato alla fine del 2020 e si avvicina all’ultimo valore che era stato registrato prima della pandemia.
ANDAMENTO ECONOMICO
Facendo un bilancio del 2021, oltre il 50% delle librerie segnala, rispetto al 2020, un aumento dei clienti entrati in libreria, lo affermano il 54,5% delle librerie, un aumento dei libri acquistati dai clienti -secondo il 52,3% del campione ed aumento del “valore” dei libri acquistati (50,8%). Sul totale dei clienti che nel corso dei primi mesi del 2021 hanno acquistato almeno un articolo in libreria, il 73% appartiene alla clientela storica del negozio.
IL MERCATO DELLA SCOLASTICA
Poco più della metà delle librerie indipendenti (52,2%) distribuisce testi scolastici. Il 47,8% delle librerie indipendenti non distribuisce libri scolastici perché il settore è difficoltoso e impegnativo, e molte librerie hanno preferito specializzarsi in altre tipologie di libri. Per l’83,5% delle librerie che trattano libri scolastici, lo slittamento delle adozioni scolastiche da parte delle scuole ha penalizzato l’organizzazione del lavoro estivo nelle librerie.
I maggiori ritardi da parte dei gruppi editoriali nella distribuzione dei testi alle librerie sono stati riscontrati per Mondadori (nel 58,5% dei casi). Seguono Rizzoli, Giunti, La Scuola/Sei, La Spiga/Eli, con percentuali superiori al 40%.
Ad inizio anno scolastico per quali gruppi editoriali ha riscontrato maggiori ritardi nella distribuzione dei testi?

Fonte: Ali-Format Research
La quasi totalità delle librerie che trattano libri scolastici ha riscontrato alcune difficoltà al momento dell’approvvigionamento dei testi scolastici, specialmente con riferimento ai testi delle scuole superiori. Oltre l’80% delle librerie che trattano testi scolastici per le scuole primarie, dal momento dell’acquisto dei libri, al momento del saldo della fattura, restano esposte finanziariamente tra i 30 e i 60 giorni (media: 57 giorni). Le librerie che trattano testi scolastici hanno dichiarato di aver riscontrato difficoltà nell’approvvigionamento delle nuove edizioni (65,9% hanno avuto difficoltà) così come nell’approvvigionamento dei titoli di catalogo (a riferirlo sono il 61,9% delle librerie). La quasi totalità delle librerie che effettuano distribuzione scolastica sono insoddisfatte verso il servizio offerto loro dalle case editrici: gli insoddisfatti sono l’87,8%, i soddisfatti sono appena il 12,2%). Il 97,7% delle librerie indipendenti che trattano testi scolastici non ritengono adeguato il margine riconosciuto dagli editori per i libri scolastici sulle nuove edizioni, il 96,5% non ritengono adeguato il margine riconosciuto sui titoli a catalogo. L’insoddisfazione riguarda anche i tempi di evasione degli ordini dei libri scolastici, ritenuti «più lenti» rispetto al mercato dell’editoria di varia (libri di narrativa, saggistica, per bambini…) dall’89% delle librerie. Nel 73,5% dei casi, la chiusura estiva dei distributori /editori di scolastica ha penalizzato il lavoro di distribuzione dei testi scolastici da parte delle librerie. Per fare la scolastica, più di una libreria su quattro (il 27,1%) si è dotata di personale aggiuntivo. In sintesi distribuire libri scolastici costa molto alle librerie, comportando importanti investimenti aggiuntivi a fronte di margini esigui quando non inesistenti. Presso il 48,1% delle librerie la scolastica incide fino al 20% dei ricavi totali. Nel 17,4% dei casi incide per oltre il 50%.
Soddisfazione verso le case editrici

Fonte: Ali-Format research
L’impatto medio sui ricavi della scolastica sulle librerie che trattano i libri scolastici è pari al 30%. Ipotizzando di dover abbandonare la scolastica, il 28,8% delle librerie cesserebbe l’attività. Il 21,3% rimarrebbero aperte ma cambiando organizzazione (rinnovo del personale, cambiamento dell’offerta, trasferimento della sede della libreria). Presso il 50% circa delle librerie l’abbandono della scolastica non avrebbe effetti significativi sulla propria attività.
Incidenza della scolastica sui ricavi

Fonte: Ali-Format Research
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Economia
“L’emozione di essere italiani” è il nuovo spot istituzionale del gruppo FS
Pubblicato
11 ore fa-
23 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’emozione di essere italiani” è il titolo della nuova campagna istituzionale di FS, in onda dal 23 giugno con una pianificazione multicanale su TV, cinema, digital e social. Un omaggio al carattere degli italiani e alla comunità di donne e uomini del Gruppo FS che ne condividono i valori, costruendo reti, connessioni e opportunità per milioni di persone.
Alla proiezione in anteprima del nuovo spot, che si è svolta oggi a Roma a Piazza di Pietra, sono intervenuti il Presidente del Gruppo FS, Tommaso Tanzilli, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Stefano Antonio Donnarumma, e il Chief Corporate Affairs, Communication e Sustainability Officer, Giuseppe Inchingolo. Alla presentazione ha preso parte anche il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Presenti anche l’ex campionessa di sci alpino, Deborah Compagnoni, e il campione mondiale di para-snowboard, Jacopo Luchini.
“Con questa campagna abbiamo voluto dare voce al valore autentico del lavoro quotidiano delle donne e degli uomini del Gruppo FS, vera spina dorsale della nostra azienda. È grazie al loro impegno e alla loro competenza che visione e progettualità si trasformano in risultati concreti”, ha dichiarato il Presidente del Gruppo FS, Tommaso Tanzilli. “La nostra missione più ambiziosa è creare connessioni – fisiche, sociali, culturali – in grado di unire territori, rafforzare comunità e promuovere una mobilità sempre più integrata, accessibile e sostenibile. Oggi l’Italia affronta una sfida decisiva: accelerare la transizione ecologica e digitale, colmare i divari infrastrutturali tra Nord e Sud e dare piena attuazione agli investimenti strategici del PNRR. Il contributo del Gruppo FS sarà fondamentale per accompagnare il Paese verso un futuro più connesso, inclusivo e competitivo”.
“Il Paese sta attraversando la più grande trasformazione infrastrutturale della sua storia, e il Gruppo FS è chiamato a svolgere un ruolo da protagonista in questo cambiamento”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma. “Con i 100 miliardi di euro previsti dal nostro Piano Strategico, il più ambizioso mai realizzato dal Gruppo, puntiamo a modernizzare la rete ferroviaria e stradale, ridurre i divari territoriali e costruire un sistema di mobilità integrato e sostenibile, all’altezza delle sfide future. Un piano che non riguarda solo le infrastrutture, ma contribuisce concretamente alla crescita dell’Italia, generando occupazione e valore economico. I 1.200 cantieri attivi ogni giorno, molti dei quali concentrati nei mesi estivi per ridurre gli impatti sui pendolari che si spostano per lavoro o studio, rappresentano il volto concreto di questo impegno. Con questa campagna vogliamo raccontare con trasparenza ciò che stiamo facendo, perché dietro ogni opera ci sono persone, competenze e passione”.
“Il nuovo spot del Gruppo FS è il risultato di un grande lavoro e rappresenta molto più di una semplice campagna di comunicazione: è un racconto dell’Italia e di ciò che le Ferrovie Italiane significano nella storia e nel futuro del Paese”, ha affermato il Chief Corporate Affairs, Communication e Sustainability Officer, Giuseppe Inchingolo. “Abbiamo scelto di partire dalle persone. Dalla loro capacità di resistere, di affrontare ostacoli, di andare avanti. È da qui che nasce l’idea di un “popolo di ferro”: un popolo che non si è mai arreso. Che ha fatto della resilienza una forma di identità nazionale. L’orgoglio di essere italiani, che nasce dalla capacità di fare bene le cose, con passione e visione, anche fuori dai confini nazionali, quando esportiamo il Made in Italy attraverso le nostre competenze, le nostre tecnologie, la nostra cultura industriale”.
Firmato da VML Italy, prodotto da Buddy Film e diretto dal regista Tobia Passigato, lo spot restituisce il senso identitario della missione del Gruppo FS: collegare il Paese attraverso infrastrutture solide e il lavoro quotidiano di una comunità che costruisce il futuro. Ad accompagnare le immagini è il brano “Polvere e gloria”, interpretato da Andrea Bocelli, che compare anche in un breve cameo. La voce narrante dello spot è invece quella dell’attore e doppiatore Adriano Giannini.
-news in collaborazione con Fs-
-foto ufficio stampa Fs –
(ITALPRESS).
Economia
UniCredit, Orcel ricevuto insieme a Psaltis dal primo ministro greco Mitsotakis
Pubblicato
11 ore fa-
23 Giugno 2025di
Redazione
ATENE (GRECIA) (ITALPRESS) – Un chiaro messaggio di fiducia nell’economia greca, nel programma di riforme del governo e nel ruolo in evoluzione del Paese nel sistema finanziario europeo è stato trasmesso durante la visita di lavoro di Andrea Orcel, ceo del Gruppo UniCredit, ad Atene. Orcel e Vassilios Psaltis, ceo del Gruppo Alpha Bank, sono stati ricevuti dal primo ministro della Repubblica Ellenica, Kyriakos Mitsotakis.
I due ceo hanno inoltre partecipato a una colazione di lavoro con il governatore della Banca di Grecia, Yannis Stournaras. Le discussioni si sono concentrate sull’importanza strategica della partnership di UniCredit con Alpha Bank, sulle prospettive a lungo termine dell’economia greca e sul ruolo crescente della Grecia come fattore chiave non solo per l’integrazione bancaria europea, ma anche per la più ampia traiettoria di crescita dell’Europa. In tale contesto, è stato sottolineato che la cooperazione bancaria transfrontaliera rappresenta un’ancora fondamentale per la stabilità in un mondo caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e incertezza regionale.
Il rafforzamento delle partnership transnazionali non solo rafforza la fiducia dei mercati, ma rafforza anche la capacità del sistema finanziario europeo di rispondere collettivamente e costruttivamente agli shock esterni. La visita segue il recente aumento della partecipazione azionaria di UniCredit in Alpha Bank, un investimento ampiamente considerato una pietra miliare per il settore bancario greco.
Rivolgendosi al primo ministro, Andrea Orcel ha dichiarato: “La vostra costante leadership nel promuovere maggiori investimenti in Grecia, insieme a una più profonda integrazione europea, in particolare nel promuovere l’unione bancaria e dei mercati dei capitali, è stata determinante. La Grecia ha la chiara ambizione di posizionarsi come un’economia in forte crescita, un contributore attivo al sistema europeo e un attore chiave nell’Europa meridionale. In UniCredit, siamo pienamente allineati con questa visione”.
Orcel ha poi sottolineato come “la nostra collaborazione con Alpha Bank ha superato le aspettative. Le solide performance di Alpha Bank e il suo potenziale futuro ci hanno dato la fiducia necessaria per diventarne il maggiore azionista e per lavorare a stretto contatto a sostegno dell’economia e della comunità imprenditoriale greca”. Orcel ha concluso il suo intervento ribadendo il più ampio impegno della banca nei confronti dell’economia greca: “Siamo orgogliosi di essere al fianco di Alpha Bank nel plasmare il futuro del sistema bancario europeo e greco e stiamo rafforzando il nostro impegno nei confronti della Grecia con grande fiducia ed entusiasmo”. Da parte sua, Psaltis, ha sottolineato come “la partnership ha superato le aspettative. L’espansione di questa partnership non solo apre nuove opportunità per le aziende greche, offrendo loro accesso a mercati europei più ampi, ma anche avvicina la vasta esperienza di UniCredit nell’innovazione bancaria e nelle iniziative di crescita sostenibile ai cittadini del nostro Paese”.
– foto ufficio stampa UniCredit –
(ITALPRESS).
Economia
Ue, Lagarde “La chiusura dello Stretto di Hormuz potrebbe avere delle ricadute sull’inflazione”
Pubblicato
11 ore fa-
23 Giugno 2025di
Redazione
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La chiusura dello Stretto di Hormuz potrebbe avere delle ricadute sull’inflazione. Lo ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, in un’audizione presso la commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo. “Ci sarebbe un impatto sui prezzi di petrolio e gas, con possibili effetti secondari”, ha detto Lagarde aggiungendo che si tratta di “un punto che dobbiamo monitorare molto attentamente”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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