Politica
Sergio Mattarella rieletto presidente della Repubblica con 759 voti. Il più votato dopo Pertini
Pubblicato
3 anni fa-
di
Redazione
Sergio Mattarella è stato rieletto presidente della Repubblica. Nell’ottava votazione ha ottenuto 759 voti.
Un lungo applauso in Aula ha accolto il superamento del quorum. Mattarella approda a un secondo mandato come il suo predecessore, Giorgio Napolitano.
Sergio Mattarella è nato a Palermo il 23 luglio 1941. Laureato in Giurisprudenza nel 1964 all’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti e la lode, ha insegnato diritto parlamentare presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Palermo fino al 1983, anno in cui è stato eletto alla Camera per la Democrazia Cristiana. Il 6 gennaio del 1980, in via della Libertà, a Palermo, è tra i primi ad accorrere nel luogo dell’omicidio del fratello Piersanti, presidente della Regione Siciliana, ucciso dalla mafia.
Sergio Mattarella ha fatto parte della Camera dei Deputati fino al 2008, per 7 legislature. Dal luglio del 1987 al luglio del 1989 è stato Ministro dei Rapporti con il Parlamento. Dal luglio del 1989 al luglio del 1990 Ministro della Pubblica Istruzione. Dall’ottobre 1998 è stato Vice Presidente del Consiglio sino al dicembre 1999, quando è stato nominato Ministro della Difesa, incarico tenuto fino alle elezioni del giugno del 2001. Approvata in quegli anni, tra l’altro, la legge che ha abolito la leva militare obbligatoria. Nel maggio 2009 è stato eletto dal Parlamento componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato Vice Presidente. Il 5 ottobre 2011 è stato eletto Giudice Costituzionale dal Parlamento ed è entrato a far parte della Corte Costituzionale con il giuramento dell’11 ottobre 2011.
Il 31 gennaio 2015 era stato eletto dodicesimo Presidente della Repubblica.
(ITALPRESS).
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Difesa, Tajani “Non ci saranno tagli a istruzione e sanità”
Pubblicato
23 minuti fa-
3 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “A 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e 35 della Guerra Fredda, non possiamo più limitarci a essere protetti dagli Stati Uniti. L’Europa deve assumersi le proprie responsabilità e compiere un salto di qualità per realizzare il pilastro europeo della NATO e in prospettiva una difesa europea integrata. Per questo all’Aja è stato assunto un nuovo impegno in materia di spesa, più ambizioso rispetto al 2%: il nuovo obiettivo del 5% del PIL è un passo coraggioso e necessario per proteggere la nostra libertà e i nostri valori e per garantire maggiore sicurezza ai nostri cittadini”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso dell’informativa davanti alle Commissioni riunite di Esteri e Difesa della Camera e del Senato.
“Voglio ricordare a chi parla di svolte militaristiche o belliciste che investire in sicurezza è un concetto molto più ampio che acquistare bombe o carri armati – ha sottolineato -. Significa innanzitutto rafforzare il nostro impegno per la pace, un impegno che vede i nostri militari in prima linea in Libano, Kosovo, passando per la Palestina e il Golfo”.
Secondo il ministro “investire in sicurezza, significa anche investire nel nostro sistema imprenditoriale, garantire più servizi ai cittadini, rafforzare le nostre infrastrutture cibernetiche, portuali, aeroportuali, ferroviarie e autostradali, potenziare la capacità di gestire emergenze sanitarie e calamità naturali, rafforzare il contrasto a terrorismo e traffici illeciti”.
“Il raggiungimento dell’obiettivo del 5% sarà comunque graduale e compatibile con i vincoli di bilancio. Nessun euro verrà sottratto alla sanità, all’istruzione o alla spesa sociale. Nessun euro verrà tolto ai fondi di coesione – ha spiegato Tajani -. Abbiamo voluto che l’orizzonte temporale fosse esteso al 2035 perchè sarebbe stato irrealistico e deleterio per la credibilità alleata fissare una scadenza anticipata: così potremo aumentare la spesa gradualmente senza compromettere la sostenibilità dei conti pubblici e senza mettere in moto dinamiche inflattive – ha aggiunto – Non viene imposta nessun traiettoria rigida di crescita della spesa: spetterà a governi stabilire le tappe per raggiungere l’obiettivo”.
“Il primo e più importante risultato del vertice NATO è stato il rafforzamento dell’unità politica transatlantica: l’impegno di ciascun alleato verso la difesa collettiva sancita dall’articolo 5 del trattato di Washington. In un contesto di minacce crescenti, i leader dei paesi alleati erano chiamati a trasmettere un messaggio forte e inequivocabile di unità e così è stato. La NATO è e resterà il fondamento della nostra sicurezza comune”, ha sottolineato il vicepremier.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Ministero della Cultura, si dimette il direttore generale per il Cinema e l’Audiovisivo
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23 minuti fa-
3 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Si è dimesso Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura. In una nota il ministro Alessandro Giuli, prende atto delle dimissioni di Borrelli, “lo ringrazia e gli conferma la propria stima per il lavoro svolto fin qui”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Politica
Pubblico impiego, Zangrillo “20 miliardi per i rinnovi dei contratti”
Pubblicato
23 minuti fa-
3 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione che ho iniziato quando sono arrivato nel 2022 passa anche per la valorizzazione di chi nella PA lavora: bisogna pensare alla gestione delle persone e a dare loro la possibilità di crescere professionalmente. Finora nella PA il merito è stato uno sconosciuto. Basti pensare che nelle valutazioni annuali, il 98% dei dirigenti risulta eccellente, questo in base alla logica degli aumenti a pioggia, cioè del dare qualcosa a tutti. Con il ddl merito voglio cambiare questo approccio”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.
“Per il personale delle amministrazioni ci sarà un processo di assegnazione degli obiettivi e di valutazione della performance e per la prima volta non verranno valutati solo gli obiettivi di mestiere raggiunti ma anche il comportamento nell’organizzazione – prosegue -, il lavoro di squadra, le capacità di leadership. Si alza l’asticella, le eccellenze potranno essere massimo il 30%, è un modo per incentivare i valutatori ad assegnare punteggi alti solo ai migliori”.
In merito ai contratti del settore pubblico, “in due leggi di Bilancio il governo ha messo 20 miliardi di euro per i rinnovi 2022-2024, 2025-2027. Per la prossima ne sono previsti altri 10 per il 2028-2030. Mai sono state stanziate così tante risorse tutte insieme. L’obiettivo è quello di avere a disposizione risorse adeguate per garantire continuità”, spiega Zangrillo, che riguardo a Cgil e Uil parla di “posizione politica. Mi sembra che non si voglia firmare il rinnovo perchè c’è un governo di centrodestra. Nel 2016, Cgil e Uil dissero sì a un contratto che dava aumenti del 3-4% con l’inflazione al 12%. Ma c’era un governo di centrosinistra. Oggi stanno dicendo no ad aumenti medi del 6-7%. Non solo: con l’approvazione immediata dei rinnovi 2022-2024, potremmo aprire subito la negoziazione per il 2025-2027 che prevede ulteriori aumenti del 7%”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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