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Politica

Covid, Draghi “Non prorogheremo lo stato di emergenza”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Il Governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese. Voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo”. Così il premier Mario Draghi, intervenendo al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. “Da allora non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe”, ha aggiunto. “Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto – tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto”, ha sottolineato Draghi.
(ITALPRESS).

Politica

Papa “La pace non è utopia spirituale, abbandonare idolatria del profitto”

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RIMINI (ITALPRESS) – “Non possiamo più permetterci di resistere al Regno di Dio, che è un Regno di pace. E là dove i responsabili delle Istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo, le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia. Significa lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente”. E’ il messaggio inviato da papa Leone XIV, a firma del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in occasione della 46ma edizione del Meeting di Rimini, al via domani. Il Pontefice ha raccomandato ai Vescovi italiani di “promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro”.

E ha chiesto che “ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa”.

Il Santo Padre ha apprezzato che “una delle mostre caratterizzanti il Meeting di quest’anno sia dedicata alla testimonianza dei martiri di Algeria. In essi risplende la vocazione della Chiesa ad abitare il deserto in profonda comunione con l’intera umanità, superando i muri di diffidenza che contrappongono le religioni e le culture, nell’imitazione integrale del movimento di incarnazione e di donazione del Figlio di Dio. E’ questa via di presenza e di semplicità, di conoscenza e di “dialogo della vita” la vera strada della missione. Non un’auto-esibizione, nella contrapposizione delle identità, ma il dono di sè fino al martirio di chi adora giorno e notte, nella gioia e fra le tribolazioni, Gesù solo come Signore”.

“Non mancheranno, come è consuetudine, dialoghi tra cattolici di diverse sensibilità e con credenti di altre confessioni e non credenti. Sono importanti esercizi di ascolto, che preparano i “mattoni nuovi” con cui costruire quel futuro che già Dio ha in serbo per tutti, ma si dischiude solo accogliendoci l’un altro”, ha evidenziato il Pontefice, secondo cui “disarmata e disarmante, la presenza di cristiani nelle società contemporanee deve tradurre con competenza e immaginazione il Vangelo del Regno in forme di sviluppo alternative alle vie di crescita senza equità e sostenibilità. Per servire il Dio vivente va abbandonata l’idolatria del profitto che ha pesantemente compromesso la giustizia, la libertà di incontro e di scambio, la partecipazione di tutti al bene comune e infine la pace. Una fede che si estranei dalla desertificazione del mondo o che, indirettamente, contribuisca a tollerarla, non sarebbe più sequela di Gesù Cristo”.

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“La rivoluzione digitale in corso rischia di accentuare discriminazioni e conflitti: va dunque abitata con la creatività di chi, obbedendo allo Spirito Santo, non è più schiavo, ma figlio. Allora – conclude – il deserto diventa un giardino e la “città di Dio”, preannunciata dai santi, trasfigura i nostri luoghi desolati”.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Ucraina, Fazzolari “Mosca per il bilaterale provocazione che non accetteremo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Meloni a livello internazionale ha sempre più peso e credibilità: è molto ricercata per le sue doti di facilità a relazionarsi su temi molto complessi; anche sulla questione Ucraina il suo ruolo è stato importante per facilitare il dialogo tra le posizioni europee ucraine e americane”. Così a Zona Bianca su Retequattro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. “Non sono convinto che i russi vogliano fare un bilaterale in tempi così brevi – aggiunge Fazzolari –. La proposta della sede di Mosca è oggettivamente una provocazione, per dare il messaggio che la guerra tra Russia e Ucraina è una questione che attiene solo al mondo russo e viene risolta in casa: non possiamo accettarla e già Meloni riteneva non fosse una grande idea. L’invasione dell’Ucraina era volta a un’annessione per porre un governo fantoccio filorusso e annientare l’identità ucraina: oggi la Russia non avanza sul fronte e negli ultimi 12 mesi ha conquistato circa l’1,9% del territorio ucraino, a fronte di perdite molto elevate di uomini e mezzi”.

“Questo stallo – evidenzia Fazzolari – fa sì che la Russia abbia necessità di una soluzione diversa da quella militare: in questo senso speriamo che un accordo di pace finalmente ci possa essere. Finché la Russia aveva la percezione di imporsi con facilità sul terreno non c’erano spiragli di pace, ora che la situazione è particolarmente difficile la situazione è cambiata”.

“ITALIA NON INTERESSATA A INVIARE TRUPPE IN UCRAINA”

“La proposta italiana sull’Articolo 5 è in campo da molti mesi. Di fatto la richiesta iniziale di garanzia da parte dell’Ucraina era l’ingresso nella Nato, ma questo difficilmente può essere accettato dai russi; diverso è invece se, in caso di attacco russo all’Ucraina, una serie di Stati interviene automaticamente in aiuto a Kiev”, ha aggiunto. “Se i russi non hanno intenzione di invadere nuovamente l’Ucraina dopo un accordo di pace non si capisce perché non dovrebbero accettare un accordo puramente difensivo tra diversi Stati occidentali – prosegue Fazzolari -. La proposta italiana di applicazione di un modello Articolo 5 è alternativo a un invio di truppe: si tratta di una soluzione che applichi i trattati internazionali e dia garanzie di sicurezza concrete; se qualcuno vuole mandare truppe può farlo, ma certamente l’Italia non è interessata soprattutto in questa fase”.

“TRUMP HA SBLOCCATO UNA SITUAZIONE COMPROMESSA”

“C’era grande timore alla vigilia di questo appuntamento: il primo incontro tra Trump e Zelensky non era andato bene e temevamo si potesse ripetere qualcosa del genere, invece il risultato è stato più che soddisfacente; in questo il ruolo giocato dagli Stati europei e in particolare dall’Italia è stato molto importante”, ha sottolineato. “Su situazioni così importanti andrebbe messo da parte il tifo di partito – continua Fazzolari -. Si pensi piuttosto a dare un contributo per risolvere una questione così complessa: le critiche lasciano il tempo che trovano. Il premio Nobel è l’ultima preoccupazione sia di Trump che di tutti noi, bisogna comunque ammettere che è riuscito a sbloccare una situazione che sembrava compromessa e adesso c’è quantomeno uno spiraglio per parlare di pace: i numeri che ha detto sono purtroppo veri, perché in Ucraina muoiono mille persone ogni giorno e arrivare a una soluzione di pace sarebbe oggettivamente molto importante”, ha concluso.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Tajani “Inaccettabili i nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania”

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ROMA (ITALPRESS) – “Insieme ai partner europei esortiamo il Governo israeliano a collaborare con l’Autorità Nazionale Palestinese per rafforzare insieme la stabilità di tutta la regione. La decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania è inaccettabile, contraria al diritto internazionale e rischia infatti di compromettere definitivamente la soluzione a due Stati, obiettivo per il quale il Governo italiano sta continuando a lavorare con convinzione e il massimo impegno”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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