Economia
Dopo ripresa 2021, per il design Made in Italy nuovo allarme frenata
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4 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Dopo la crisi economica globale del 2020, il 2021 ha rappresentato per le imprese del legno-arredo un anno importante nel recupero del gap causato dalla pandemia: i dati preconsuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo rilevano infatti una vera e propria ripresa, che ha coinvolto in misura diversa i vari comparti che compongono la filiera legno-arredo. Un andamento particolarmente positivo per il Macro sistema arredamento e illuminazione, che chiude il 2021 con un +11% rispetto al 2019, per un valore complessivo di fatturato pari a oltre 26 miliardi di euro (erano 23,5 nel 2019) e un saldo commerciale attivo pari a 9,3 miliardi di euro in crescita del +19,7% sul 2020 e del +9,3% sul 2019. Non va sottovalutato il fatto che a determinare l’entità della crescita del 2021 contribuisce anche l’effetto-prezzo e che i bilanci aziendali del prossimo anno ci diranno quanto hanno inciso. Per fronteggiare i maggiori costi di materie prime ed energia, infatti, le imprese hanno dovuto ricorrere a un aumento dei listini spesso affiancato alla riduzione della marginalità e anche, in misura minore, al ricorso all’autoproduzione energetica.
La problematica legata all’approvvigionamento è tutt’altro che risolta anzi, è ovviamente aggravata dalla crisi russo-ucraina, e sta avendo e seguiterà ad avere pesanti ripercussioni anche nel corso del 2022: il conflitto sta accrescendo le difficoltà di approvvigionamento delle imprese e spingendo ulteriormente al rialzo i prezzi di materie prime ed energia, arrivando fino al prodotto finale e rendendo meno competitivi i nostri prodotti e quindi le nostre aziende. Da Ucraina, Russia e Bielorussia importiamo circa il 5,3% di tronchi, pannelli e segati che valgono 468.948 metri cubi (dati gen-nov 2021) sui circa 9 milioni di metri cubi totali che arrivano in Italia da tutto il mondo. La Russia vale il 2,5%, l’Ucraina il 2,3% e la Bielorussia lo 0,5%. Il peso della Russia sull’export della filiera legno-arredo è pari a 410 milioni di euro (dati aggiornati a novembre 2021) che nel 2019 era di 435, registrando quindi una diminuzione di circa 6 punti percentuali. Il Macro sistema arredamento e illuminazione invece vale circa 340 milioni di euro che erano 361 nel 2019 con una diminuzione registrata anche in questo caso di circa 6 punti percentuali. Nella “classifica” dell’export del Macro Sistema arredamento la Russia è il nono Paese, dietro a Cina, Spagna e Belgio.
“Le nostre imprese, che nel 2021 sembravano essersi lasciate alle spalle il periodo peggiore della pandemia, ora guardano al futuro con grande incertezza e preoccupazione per un conflitto che, oltre a essere un dramma umano, rischia anche di bloccare completamente la fase di recupero dell’economia italiana e di portare con sé scenari da recessione. È sufficiente – spiega Claudio Feltrin (foto), presidente di FederlegnoArredo – ascoltare il grido d’allarme di ogni imprenditore per capire quanto la situazione sia grave e che produrre sta diventando un lusso che sempre meno aziende possono permettersi. Intere catene produttive si fermano per i costi dell’energia ormai insostenibili e anche nella nostra filiera c’è chi ha già spento per un periodo i motori. Mi riferisco alle prime lavorazioni del legno su cui l’incidenza dei costi energetici è davvero pesante e questo ha già avuto ricadute sui listini dei prodotti finali e ben presto inciderà anche sulla disponibilità di materie prime. Come Federazione ci siamo attivati sia attraverso un confronto con gli associati, sia con le istituzioni, affinché le aziende maggiormente colpite possano avere il supporto e le informazioni necessarie per affrontare questo difficile momento”.
“Il 2021 si è chiuso in maniera sorprendentemente positiva per l’arredo e per i sistemi legati alla casa in particolare, ma il livello di incertezza geopolitica e lo stop and go sui bonus edilizi stanno creando confusione e rallentamenti di cui purtroppo registriamo già i primi segnali.
Nonostante ciò, le nostre imprese sono pronte a mostrarsi al mondo al Salone di giugno, un segnale che ci infonde coraggio e fiducia e che testimonia come il nostro sia un settore dalle fondamenta sane. Le fiere in presenza rappresentano un fattore chiave per un’auspicata normalizzazione delle esportazioni e degli scambi commerciali che oggi devono fare i conti con un quadro internazionale improvvisamente cambiato. Le nostre aziende hanno già dimostrato durante il covid di essere flessibili e resilienti: adesso sono di nuovo chiamate a dimostrarlo, attuando in tempi stretti un cambio di rotta, verso nuovi mercati che possano rimpiazzare quello russo e quelli di sua diretta influenza. Non sarà un’operazione facile, dato che il posizionamento sui mercati non risponde mai a un approccio mordi e fuggi e la Federazione – sottolinea Feltrin – è già operativa in tal senso facendosi portavoce nelle sedi competenti delle aziende i cui fatturati sono del tutto o in gran parte compromessi a causa della guerra e che avranno bisogno di essere accompagnate nella fase di diversificazione dei mercati”.
Il Salone di giugno sarà, a maggior ragione, un’opportunità per i nostri imprenditori che sono certo sapranno sfruttare tutte le potenzialità della fiera del design più importante al mondo. Fare sistema fra gli attori in campo – conclude Feltrin – sarà fondamentale per difendere il valore economico e anche simbolico che il nostro settore rappresenta per il Made in Italy nel mondo”.
(ITALPRESS).
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Economia
Poste e Cdp celebrano con Mattarella i 150 anni del risparmio postale
Pubblicato
5 ore fa-
30 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il risparmio postale compie 150 anni, un secolo e mezzo in cui le risorse raccolte hanno permesso di realizzare opere infrastrutturali strategiche, finanziare gli Enti locali e contribuire a rendere l’Italia un Paese economicamente e socialmente avanzato. La ricorrenza è stata celebrata oggi a Roma da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Poste Italiane che, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno festeggiato i 150 anni dal lancio dei Libretti postali e i 100 anni dall’istituzione dei Buoni fruttiferi postali: strumenti finanziari garantiti dallo Stato che uniscono modernità, sicurezza e rendimento, emessi da CDP e distribuiti da Poste Italiane e che sono diventati autentici simboli della fiducia riposta dai cittadini nello Stato e motori di progresso sociale. Libretti e Buoni fruttiferi postali hanno contribuito a formare una vera e propria cultura del risparmio, che rappresenta uno dei punti di forza del sistema-Italia.
Oggi si celebra “una pacifica armata del risparmio che mobilita risorse per il bene comune, inoltre, alcuni risparmiatori detengono azioni di Poste italiane. Capillarità e innovazione hanno caratterizzato e contrassegnano ancora oggi il servizio reso ai cittadini. Siamo qui per parlare dell’Italia, di quel che
l’Italia unita ha saputo produrre e promuovere, unita non solo
territorialmente ma che con iniziative e strutture come quelle che celebriamo hanno unito le popolazioni”, ha spiegato Mattarella.
All’evento hanno partecipato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè; il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti; il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; i presidenti di Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, Giovanni Gorno Tempini e Silvia Maria Rovere; l’Amministratore Delegato di CDP, Dario Scannapieco; l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante; il Direttore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco; rappresentanti delle istituzioni politiche, finanziarie italiane, ecclesiastiche e oltre 200 sindaci. La storia inizia nel 1875: il Libretto postale diventa lo strumento con cui milioni di italiani iniziano a depositare i risparmi in prodotti sicuri, accessibili e garantiti dallo Stato. Le Poste diventano l’alternativa alle banche, soprattutto per i piccoli risparmiatori, grazie a una rete capillare di uffici collocati anche in Comuni in cui l’accesso ai servizi finanziari era più limitato. Cinquant’anni dopo il debutto dei Libretti nascono i Buoni fruttiferi postali, accolti con grande favore perchè un investimento conveniente e che poteva essere rimborsato in ogni momento. La tutela del risparmio postale diventa il legame più significativo tra Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane. Un successo certificato dai numeri: oggi si contano circa 27 milioni di sottoscrittori di Buoni e Libretti postali per un ammontare complessivo che, al 30 giugno 2025, ha raggiunto i 320 miliardi di euro. “Oggi celebriamo una partnership storica, tra Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, tra le istituzioni e i cittadini italiani che negli anni hanno affidato a CDP il proprio risparmio perchè fosse salvaguardato, ma anche perchè si trasformasse in crescita tangibile per le persone, le comunità, i territori. Queste risorse – ha evidenziato il presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini – hanno contribuito a costruire, sviluppare e ammodernare le grandi reti infrastrutturali creando basi per il progresso del Paese. E’ una storia che dimostra che non serve clamore per lasciare un segno profondo. Che il valore del pubblico si costruisce ogni giorno, nella concretezza delle scelte e nel rispetto della fiducia ricevuta”. La presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere, si dice orgogliosa di celebrare i 150 anni dei Libretti postali e il centenario dei Buoni fruttiferi “che, nel corso di questi anni, hanno accompagnato la storia del nostro Paese e degli italiani che, in ogni epoca, hanno dato e continuano a darci fiducia, investendo i loro piccoli e grandi risparmi in prodotti affidabili, sicuri, redditizi e garantiti. Il risparmio postale rappresenta da sempre una voce molto importante dell’economia nazionale, un volano fondamentale per lo sviluppo del Paese che ha creato e continuerà a creare benessere per la collettività”, aggiunge. L’Amministratore Delegato di CDP, Dario Scannapieco, evidenzia che da “quasi due secoli il risparmio postale rappresenta una leva fondamentale per lo sviluppo del Paese, grazie alla fiducia di 27 milioni di cittadini che scelgono Buoni e Libretti postali. Cassa Depositi e Prestiti impiega queste risorse con responsabilità, sostenendo investimenti ad alto impatto economico, sociale e ambientale con un approccio che ha come obiettivo primario i benefici generati per la collettività. Questo è il significato più profondo della missione di tutte le donne e gli uomini che lavorano in CDP: trasformare il risparmio in futuro, con la consapevolezza che lavorando con impegno possiamo rendere più forte l’economia e la società italiana”, conclude. L’Amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ricorda che “il risparmio postale è stato il potente motore che in 150 anni ha dato all’Italia la forza e la velocità per trasformarsi da Paese essenzialmente agricolo a potenza industriale. Sin da allora si è creato l’indissolubile legame tra Cassa depositi e prestiti e Poste Italiane, un binomio che si è rivelato sinonimo di sviluppo. Il sentimento profondo che unisce l’attitudine al risparmio dei cittadini, le risorse custodite nei prodotti di risparmio postale e gli investimenti che Cassa Depositi e Prestiti compie a beneficio dei territori, rappresentano un vero e proprio ‘patto socialè che rimane saldissimo anche dopo un secolo e mezzo di storia”, conclude. Grazie al risparmio postale milioni di italiani hanno potuto portare a termine i propri progetti di vita e quelli dei loro familiari. Il denaro raccolto è stato utilizzato da Cassa Depositi e Prestiti per finanziare la crescita del Paese contribuendo a realizzare infrastrutture di trasporto come strade, ferrovie, porti, e le reti energetiche e di telecomunicazione, così come i principali luoghi del vivere e dell’abitare sociale, come scuole, ospedali e altre opere orientate a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nel corso degli anni a queste attività si è aggiunta anche quella di sostegno alle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni e l’impegno per promuovere lo sviluppo sostenibile all’estero, in particolare nelle economie emergenti. Con la raccolta del risparmio postale Cassa Depositi e Prestiti ha potuto finanziare – solo per fare alcuni esempi – la bonifica delle campagne alla fine del diciannovesimo secolo; la ricostruzione di Messina e Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908; la costruzione della Ferrovia Maremmana; l’ampliamento della rete telefonica, ferroviaria e la costruzione di autostrade; la ricostruzione del Palazzo delle Esposizioni a Roma; contribuire alla ricostruzione dopo le grandi emergenze, come ad esempio il disastro del Vajont, l’alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice nel 1968.
– Foto ufficio stampa Poste Italiane –
(ITALPRESS).
Economia
L’Eurosistema passa alla fase successiva del progetto sull’euro digitale
Pubblicato
9 ore fa-
30 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di passare alla fase successiva del progetto sull’euro digitale. Questa decisione fa seguito al riuscito completamento della fase di preparazione, che è stata avviata dall’Eurosistema nel novembre 2023 e ha gettato le basi per l’emissione di un euro digitale. La decisione del Consiglio direttivo è in linea con la richiesta dei leader europei di accelerare i progressi sull’euro digitale, come dichiarato di recente al Vertice euro di ottobre 2025. Un euro digitale preserverà la libertà di scelta e la privacy dei cittadini europei e proteggerà la sovranità monetaria e la sicurezza economica dell’Europa. Promuoverà l’innovazione nei pagamenti e contribuirà a rendere i pagamenti competitivi, resilienti e inclusivi in Europa.
L’Eurosistema realizzerà i preparativi in maniera flessibile, in linea con l’invito a esso rivolto dai leader dell’area dell’euro a predisporre un’eventuale emissione dell’euro digitale prima possibile, ancorché l’iter legislativo non sia stato ancora completato. Nell’ipotesi che i colegislatori europei adottino il regolamento relativo all’istituzione dell’euro digitale nel corso del 2026, l’esercizio pilota e le operazioni iniziali potrebbero essere condotti a partire dalla metà del 2027. Tutto l’Eurosistema dovrebbe quindi essere pronto a un’eventuale prima emissione dell’euro digitale nel 2029.
“L’euro, la nostra moneta comune, è un segno di fiducia dell’unità europea”, ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde. “Lavoriamo per rendere la sua forma più tangibile – il contante in euro – pronta per il futuro, riprogettando e modernizzando le nostre banconote e preparandoci all’emissione del contante digitale”, ha aggiunto.
“Non si tratta soltanto di un progetto tecnico, ma di uno sforzo collettivo per adeguare il sistema monetario europeo alle esigenze future”, ha dichiarato Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Bce e presidente della task force ad alto livello per un euro digitale. “Un euro digitale assicurerà che i cittadini godano dei vantaggi del contante anche nell’era digitale. Rafforzerà così la resilienza del panorama europeo dei pagamenti, ridurrà i costi per i commercianti e creerà una piattaforma in cui le imprese private possano innovare, espandersi e competere”, ha aggiunto.
Il costo finale di un euro digitale, sia per il suo sviluppo che per il suo funzionamento, dipenderà dalla sua configurazione definitiva, compresi le componenti e i servizi connessi che devono essere sviluppati. A seguito del lavoro svolto nella fase preparatoria, i costi totali di sviluppo, per le componenti messe a punto esternamente e internamente, sono stimati a circa 1,3 miliardi fino alla prima emissione, attualmente attesa per il 2029. Successivamente i costi operativi si collocherebbero intorno a 320 milioni l’anno a partire dal 2029.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Dario Crisci nominato nuovo Amministratore Delegato di Logista Italia
Pubblicato
9 ore fa-
30 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Logista Italia S.p.A. riunitosi il 29 ottobre 2025 sotto la Presidenza di Íñigo Meirás Amusco, ha nominato Dario Crisci nuovo Amministratore Delegato della Società.
Dario Crisci lascia il precedente incarico di General Manager che ricopriva, a Madrid, in Logista Retail S.A.U. (Sociedad Anónima Unipersonal).
– Foto ufficio stampa Logista –
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