Cronaca
Simest, nel 2021 record storico per le risorse mobilitate e gestite
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di SIMEST, presieduto da Pasquale Salzano, riunitosi oggi, ha approvato il progetto di Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021. Il documento sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti.
La società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti – guidata da Mauro Alfonso – ha segnato il record storico di risorse mobilitate e gestite in favore delle imprese italiane: oltre 9,3 miliardi di euro, +115% rispetto al 2020. Grazie alla sinergia con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), e all’importante lavoro svolto attraverso il Patto per l’Export, SIMEST si è confermata strumento rilevante di supporto al sistema produttivo italiano in un periodo cruciale di ripresa economica post pandemia, fornendo la liquidità necessaria alla ripresa degli investimenti per la crescita del Made in Italy nel mondo.
Nel corso del 2021 infatti SIMEST ha supportato complessivamente circa 11.300 imprese nazionali (+253%), di cui il 96% PMI, vera e propria ossatura del nostro tessuto imprenditoriale. Dal 2019 SIMEST ha raggiunto oltre 10.500 nuove imprese (+1.347%).
In aumento l’operatività sia sul fronte degli strumenti per l’internazionalizzazione, sia su quelli di supporto all’export.
Attraverso gli strumenti per l’internazionalizzazione – Finanziamenti agevolati, risorse PNRR e Partecipazioni nel capitale – sono state mobilitate risorse complessive per 4,3 miliardi di euro, + 277% rispetto al 2020. In particolare:
Finanziamenti agevolati a euro 3,4mld: +224% sul 2020 e + 1.075% sul 2019
Particolarmente rilevante il contributo dei Finanziamenti agevolati a valere sul Fondo 394 (inclusa la quota del Fondo Promozione Integrata), gestito in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale: nel corso del 2021 SIMEST ha deliberato operazioni per oltre 3,4 miliardi di euro, + 224% rispetto all’esercizio precedente. La percentuale di crescita sale al 1.075% se si confrontano i risultati con quelli del 2019, ossia del periodo pre-pandemia.
I settori maggiormente interessati dall’intervento sono stati quelli dell’industria meccanica, dei servizi non finanziari, dell’industria metallurgica e dell’agroalimentare. I principali Paesi esteri di destinazione sono stati gli Stati Uniti, la Germania e la Francia. Le PMI sono risultate destinatarie dell’80% dei volumi deliberati.
Partecipazioni nel capitale: euro 143mln (+64%). Fondo di Venture Capital allargato all’imprenditoria giovanile.
L’operatività in Partecipazioni nel capitale ha generato investimenti per complessivi 143 milioni di euro (+64%). Di questi, 64 milioni di euro (+ 159%) sono Investimenti diretti SIMEST, 36 milioni riguardano lo strumento Contributo su Equity loan (in linea con il 2020), mentre 43 milioni di euro (+84%) provengono dal Fondo di Venture Capital (FVC), strumento gestito in convenzione con il MAECI. Quest’ultimo è stato oggetto di una revisione normativa che da quest’anno gli consentirà di finanziare anche le start-up, allargandone quindi il campo di azione all’imprenditoria giovanile.
Circa l’86% degli investimenti delle imprese italiane supportate direttamente da SIMEST e attraverso il FVC è relativo a Paesi extra-UE. I principali settori di intervento sono quelli dell’industria metallurgica, dell’automotive e dell’agroalimentare.
In netta crescita anche gli strumenti SIMEST a sostegno dell’export attraverso le operazioni di Credito Acquirente e di Credito Fornitore.
Contributi Export per oltre euro 5 mld (+58%).
Nel 2021, SIMEST – attraverso il Fondo 295/73, gestito in Convenzione con il MAECI – ha realizzato 147 operazioni di supporto all’export, per oltre 5 miliardi di euro di risorse mobilitate, + 58% rispetto al 2020.
In netta ripresa rispetto al 2020 le risorse mobilitate attraverso il Contributo Export su Credito Acquirente, 4,6 miliardi di euro; +57%, mentre particolare vivacità ha evidenziato a partire dallo scorso anno il prodotto “Contributo Export su Credito Fornitore”, strumento a supporto della competitività delle PMI e delle imprese di media dimensione che esportano beni strumentali: sono state realizzate 115 operazioni per 406 milioni di euro, +63% rispetto al 2020.
Risorse PNRR a euro 751mln a 5.212 PMI, oltre il target UE. Al Sud Italia il 26% dei fondi, più del doppio rispetto al dato storico sull’operatività ordinaria.
Nel 2021 il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha assegnato al Fondo 394, che SIMEST gestisce in convenzione col MAECI, 1,2 miliardi di euro di risorse europee NextGenerationEU a sostegno dell’aumento della competitività delle PMI italiane attraverso la transizione digitale ed ecologica, ponendo le 4mila imprese gestite entro l’anno come uno dei target per l’erogazione dei fondi all’Italia. L’operatività è partita a fine ottobre e sono stati deliberati finanziamenti per 751 milioni di euro in favore di 5.212 imprese, ben oltre l’obiettivo. Da quest’anno sono partite le erogazioni – oltre 1.000 le PMI che hanno già ricevuto i fondi – processo che è previsto concludersi entro il mese di maggio.
Lo strumento – che presenta vantaggi per le aziende con sede operativa al Meridione in termini di risorse dedicate e percentuale massima di fondo perduto (40% contro il 25% di quanto riconosciuto a quelle del Centro e del Nord) – è stato assegnato per il 26% alle PMI del Sud: una percentuale storicamente elevata rispetto a quanto registrato dall’operatività ordinaria di SIMEST (dove il Sud si attesta intorno al 10%), a dimostrazione della capacità del Fondo PNRR di perseguire l’obiettivo della riduzione del divario territoriale.
Passando infine ai risultati economico-patrimoniali 2021: il patrimonio netto è salito a 309 milioni di euro dai 305,1 del 2020. La società ha chiuso l’anno con un utile di circa euro 4 milioni, evidenziando un margine di intermediazione in decisa crescita a 43,4 milioni di euro dai 34,6 milioni del 2020 e dai 16,4 milioni del 2019.
(ITALPRESS).
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Tank israeliani a Gaza, Smotrich “Chi non va via muoia o si arrenda”
Pubblicato
50 minuti fa-
23 Agosto 2025di
Redazione
TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) -“Vi abbiamo ordinato di effettuare un’operazione rapida. Potete assediarli. Chi non evacua, non lasciatelo fare. Senza acqua, senza elettricità, può morire di fame o arrendersi. Questo è ciò che vogliamo e voi siete in grado di farlo”: è quanto avrebbe detto, come riporta il notiziario Channel 12, il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich al capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir nel corso di un incontro. Il tutto mentre continua l’avanzata dei tank israeliani a Gaza City: i carri armati sarebbero entrati nel quartiere di Sabra, vicino al quartiere di Zeitoun, dove l’esercito opera da oltre una settimana, come riferisce “The Times of Israel”. Le IDF hanno dichiarato di operare alla periferia di Gaza City in vista di una grande offensiva che vedrebbe l’esercito conquistare l’intera città.
Intanto, il leader del partito Blu e Bianco-Unità Nazionale Benny Gantz ha chiesto al premier israeliano Benjamin Netanyahu, al leader dell’opposizione Yair Lapid e al presidente di Yisrael Betyenu Avigdor Liberman di formare un governo temporaneo per la “liberazione degli ostaggi”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Università tra tradizione e innovazione, confronto al Meeting di Rimini
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50 minuti fa-
23 Agosto 2025di
Redazione
RIMINI (ITALPRESS) – L’incontro dal titolo “Università. Una presenza che costruisce per tutti” ha riempito la sala Gruppo FS C2 del Meeting di Rimini, dimostrando come il tema universitario resti di straordinario interesse per studenti, docenti e cittadini. Il moderatore Alfredo Marra ha sottolineato fin dall’inizio che “l’università è chiamata a rinnovarsi, perchè vive una fase di profonda trasformazione, problematica ma anche ricca di opportunità”.
Negli ultimi venticinque anni il sistema universitario italiano è cambiato profondamente: più internazionale, più efficiente, ma anche più burocratico e meno attrattivo per i giovani talenti. Come ha ricordato Marra, “serve un nuovo patto tra docenti e studenti, per scrivere insieme le ricette del futuro”.
Il primo tema affrontato riguarda la didattica. La rettrice Giovanna Iannantuoni ha dichiarato: “La didattica in presenza è tutto. Pensiamo a Milano senza i suoi otto atenei e i 250.000 studenti universitari: sarebbe una città vuota di voci, di idee, di passioni. La presenza delle università nelle città è il motore della democrazia e della coesione sociale”.
Anche Elena Beccalli ha insistito sull’importanza della relazione educativa: “Le studentesse e gli studenti non sono utenti di un servizio, ma persone che desiderano vivere un’esperienza universitaria capace di valorizzare i loro talenti. L’università non può ridursi a una fabbrica anonima di laureati: è comunità educante”.
Entrambe le relatrici hanno riflettuto sul rapporto tra tradizione e innovazione. Iannantuoni ha collegato il tema al declino europeo: “Non c’è crescita senza investimento nel capitale umano e nella ricerca. E non c’è innovazione senza università”. Beccalli ha aggiunto: “L’intelligenza artificiale e la digitalizzazione possono arricchire la didattica solo se restano strumenti e non diventano fini. Per questo ho lanciato un patto educativo sulle nuove tecnologie, perchè siano al servizio di un’autentica esperienza formativa”.
Uno studente ha chiesto come le università possano contribuire alla pace in un mondo segnato dai conflitti. Iannantuoni ha risposto: “Abbiamo creato corridoi per le studentesse afgane, finanziato borse di studio per giovani palestinesi, accolto ricercatori in fuga. La scienza non ha confini: l’università deve restare luogo di accoglienza per chiunque coltivi talento e passione per la ricerca”.
Beccalli ha aggiunto: “Le università sono istituzioni di pace. Possono educare le nuove generazioni ai valori della convivenza, accogliere studenti di culture diverse, diventare arene neutre di dialogo interreligioso e geopolitico. E’ questo il nostro contributo concreto contro la logica dei conflitti”.
Il confronto ha dato spazio anche alle domande degli studenti presenti. Nicolò, dell’Università di Bologna, ha chiesto come valorizzare la rappresentanza studentesca oltre le logiche burocratiche. Beccalli ha ribadito: “I veri protagonisti dell’università siete voi. L’università deve diventare luogo di esperienza del sapere, non solo di trasmissione. Questo richiede la vostra partecipazione attiva”.
Iannantuoni ha rilanciato: “Io vi chiedo: perchè non partecipate di più? L’università è il tempo più ricco della vostra vita, e noi rettori e docenti pensiamo a voi più di quanto possiate immaginare. Pretendete di essere protagonisti, chiedete di più”.
Un altro studente ha posto il tema della riforma dell’accesso a Medicina. Iannantuoni ha chiarito: “Questa riforma è legge dello Stato, e noi faremo del nostro meglio per applicarla. Ma non posso nascondere le mie perplessità. Non basta aumentare i numeri: dobbiamo chiederci perchè tanti giovani non scelgono discipline come l’emergenza-urgenza. Il vero nodo è investire nel sistema sanitario nazionale e trattenere i nostri medici, oggi costretti ad emigrare all’estero”.
Infine, una studentessa della Cattolica ha chiesto quale sia il contributo originale di un ateneo cattolico. Beccalli ha risposto: “Un’università cattolica non è un operatore nel mercato globale delle idee. La sua identità nasce dall’attenzione armoniosa tra ricerca della verità e certezza della fede. La nostra missione è educare a uno sguardo lungo e integrale, trasmettendo competenze ma anche valori, perchè la persona e il bene comune siano sempre al centro”.
In chiusura, le due rettrici hanno sintetizzato in tre parole le priorità per l’università di oggi. “Futuro, democrazia e passione” sono le parole scelte da Iannantuoni. “Relazioni, alleanze e apertura al mondo” quelle indicate da Beccalli. Parole diverse ma complementari, che restituiscono la consapevolezza che l’università, per restare fedele alla sua missione, deve saper costruire ponti tra generazioni, culture e popoli.
Il Meeting di Rimini ha così ribadito che l’università non è un tema di settore, ma un bene comune: un luogo dove il sapere diventa esperienza, dove la ricerca genera speranza e dove le nuove generazioni possono imparare a costruire insieme un futuro più umano.
– foto Meeting di Rimini 2025 –
(ITALPRESS).
Cronaca
Genoa fermato dal Lecce, al Ferraris finisce 0-0
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50 minuti fa-
23 Agosto 2025di
Redazione
GENOVA (ITALPRESS) – Il Lecce di Di Francesco, grazie ad un pressing spietato, ferma il Genoa: al Ferraris finisce 0-0. Esordio in campionato con tanti errori per i Grifoni di Vieira che hanno stentato a proporre gioco, visti i continui raddoppi, a centrocampo, dei mediani pugliesi. Poche occasioni per entrambe, Falcone protagonista solo in due o tre situazioni in cui gli attaccanti rossoblù sono riusciti ad evitare le ferree marcature dei difensori ospiti. Nel riscaldamento grandi applausi, da parte dei tifosi giallorossi, per il centravanti Colombo, ex di turno, protagonista della salvezza del Lecce nel 2022-23. Si parte con Gallo per Morente, tiro deviato da Vasquez in angolo, lo spagnolo protesta per un fallo di mano, l’arbitro dice no. Lecce più tonico e veloce in avvio, Leali sul pressing alto di Coulibaly, rischia grosso, ma se la cava spazzando in fallo laterale. Morente, tutto solo, perde l’attimo con un dribbling legnoso. Il Genoa sale pian piano, Falcone anticipa Martin, imbeccato da Stanciu: ottima l’uscita del portiere giallorosso. Un destro di Banda, contrato da Marcandalli e la mezz’ora è arrivata. Lecce sempre a fare la partita ma le occasioni migliori sono rossoblù. Gronbaek (32′) verticalizza per Stanciu, tiro ad incrociare con il destro, palla a lato non di molto. Una volata di Gallo (35′) con tiro in fallo laterale nonostante l’ottima posizione quindi Carboni (41′) fa volare Falcone nel primo vero e proprio tiro nello specchio dei grifoni. Nel finale di tempo Tiago Gabriel viene messo giù in area in occasione del quinto angolo dei salentini, richiede la prova tv ma l’arbitro nicchia. Nella ripresa altra chance potenziale gettata al vento da Morente (2′) quindi Stanciu (7′) e Gronbaek ci provano senza fortuna. Al 21′ Martin impegna Falcone. Il Genoa ci prova nel finale di gara. Al 38′ Stanciu, su punizione, calcia la sfera di poco a lato. I grifoni non sfondano, il Lecce guadagna, con merito, il primo punto stagionale.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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