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Economia

Damiano “Cig migliora in attesa conseguenze della guerra”

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“Anche il mese di febbraio segnala una diminuzione del 24% della Cassa integrazione rispetto al mese precedente e del 63% rispetto allo stesso mese del 2021. Questo calo lo avevamo già registrato, in termini analoghi, nel mese di gennaio, nel consueto Rapporto mensile del Centro Studi di Lavoro&Welfare. Naturalmente è troppo presto per cantare vittoria perché, come tutti sappiamo, potremmo – tra i mesi di marzo e aprile – registrare una nuova impennata dovuta alla crisi economica e sociale innescata dalla guerra”. Così Cesare Damiano, presidente dell’associazione Lavoro&Welfare. “Da questo punto di vista, ci conforta il fatto che il Governo abbia definito nuove priorità di intervento, sotto il profilo sociale, perché è indubbio che si renderà necessaria – così come abbiamo fatto al tempo della pandemia con la Cassa Covid – la definizione di una normativa capace di fornire uno strumento di tutela, alle imprese e ai lavoratori, a fronte della nuova emergenza”, osserva.  “Si parla, intanto, dell’estensione dell’assegno di integrazione straordinaria per crisi, riorganizzazione e solidarietà alle aziende fino ai 15 dipendenti iscritte al Fis. Così come si è fatto, da parte del ministro Orlando, con gli ammortizzatori sociali, anche la dimensione della micro-impresa ha bisogno di avere analoghe protezioni alle quali il Governo sta giustamente provvedendo. Quale che sia la soluzione che verrà definitivamente adottata è evidente che, in relazione all’andamento e alla durata degli scenari di guerra dovremo costruire, a livello europeo e a livello nazionale, degli abiti su misura di tutela che passano sicuramente attraverso l’utilizzo, nuovamente esteso, della Cassa integrazione”, conclude Damiano.
(ITALPRESS).

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Diego Buono riconfermato presidente di Cassa Geometri

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio d’Amministrazione di Cassa Geometri, riunitosi oggi presso la sede della Cassa a Palazzo Corrodi a Roma, ha riconfermato Diego Buono come Presidente di Cassa Geometri.

Si tratta del terzo mandato consecutivo per Diego Buono che sarà valido fino al 2029. Nella stessa seduta è stato rieletto Vice Presidente Renato Ferrari. Eletti, oggi, anche i membri della Giunta Esecutiva composta, oltre che dal Presidente e dal Vice Presidente, dai consiglieri Francesca Muolo, Gianni Bruni e Ilario Tesio. Diego Buono è iscritto all’Albo professionale dei Geometri di Napoli dal 1994.

Nel corso degli anni ha ricoperto numerosi incarichi di rilievo: dal 2007 al 2017 è stato Presidente del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Napoli; dal 2010 è Vice presidente della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri affiancando, dal 2014 al 2017, anche la carica di Vice Presidente della Fondazione Geometri Italiani, di cui è stato Presidente dal 2017 al 2020 e dal 2024 ancora oggi in carica. Dal 2013 al 2017 è stato membro del Consiglio di Amministrazione di Quaestio Holding S.A. e di Quaestio Capital Management SGR S.p.A. Dal 2019 è membro del CdA di F2i SGR, uno dei principali gestori italiani di fondi infrastrutturali.

“Sono orgoglioso di essere stato confermato alla guida di Cassa Geometri – dichiara Diego BuonoÈ un incarico di assoluta responsabilità che affronto con determinazione e spirito di servizio, per garantire un sostegno sempre maggiore agli iscritti e il rafforzamento delle prestazioni guardando alla sostenibilità dell’Ente. In un momento storico in cui il geometra riveste un ruolo sempre più strategico nella transizione ecologica, rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile del Paese, il nostro impegno sarà rivolto a rafforzare ulteriormente il sistema di welfare della categoria, rendendolo sempre più sostenibile, inclusivo e vicino ai bisogni reali dei professionisti”.

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– Foto Ufficio stampa Newgate –

(ITALPRESS)

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Giorgetti “La stima di crescita 2025 pienamente realizzabile”

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ROMA (ITALPRESS) – “La stima di crescita per l’intero 2025, fissata allo 0,6%, è pienamente realizzabile e auspicabilmente superabile”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, alla presentazione del rapporto sulla politica di bilancio da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio. “E’ mia convinzione, e lo è anche dell’intero governo, che previsioni macroeconomiche prudenti e realistiche siano alla base di una gestione cauta e lungimirante delle finanze pubbliche, in particolare per un Paese come l’Italia che si porta dietro il pesante fardello dell’elevato debito pubblico”, ha aggiunto.

Quanto alle spese per la difesa, Giorgetti ha spiegato che “l’obiettivo del 2% del Pil in spese militari, secondo i criteri di contabilità della Nato, dovrebbe essere già raggiunto quest’anno. Inoltre, prima di programmare ulteriori aumenti della spesa in difesa, il governo ha deciso di attendere le decisioni assunte in coordinamento con i partner dell’Alleanza atlantica e nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune europea. In ogni caso, quale che sia l’obiettivo che ci daremo, data la notevole entità degli investimenti da realizzare e la loro natura di bene pubblico, è auspicabile far leva innanzitutto sul bilancio dell’Unione”.

-Foto: Ipa Agency-

(ITALPRESS).

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Assemblea Confcommercio, Sangalli “Meno tasse a chi crea ricchezza”

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ROMA (ITALPRESS) – Dazi, fisco, terziario di mercato, ma anche lavoro, Europa e crescita sono solo alcuni dei temi al centro dell’Assemblea 2025 di Confcommercio che quest’anno festeggia 80 anni di storia. Imprese del terziario che rappresentano “uno dei motori dell’economia nazionale”, come afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che in un videomessaggio parla di una storia nazionale perchè “Confcommercio ha vissuto le profonde trasformazioni della società italiana e ha accompagnato l’Italia sia negli anni del boom economico del Dopoguerra sia nei momenti più complicati. E ha interpretato questo ruolo guardando sempre al futuro, riuscendo ad anticipare i cambiamenti e a trasformare le crisi in opportunità”. La premier ricorda che le imprese del terziario di mercato contribuiscono per circa la metà del PIL e dell’occupazione. “Siete uno dei motori dell’economia nazionale, ed è solo grazie al vostro dinamismo e alla vostra capacità di intraprendere che l’Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi. L’economia sta sostanzialmente dimostrando la sua solidità e la sua resilienza, anche e soprattutto sul fronte dell’occupazione. Dati che ci rendono orgogliosi, sicuri della strategia che abbiamo messo in campo, ma che non sono merito del Governo. Sono merito vostro, delle imprese e dei lavoratori di questa Nazione. Il Governo si è limitato a fare la parte che gli spetta, cioè creare le condizioni migliori per la crescita e la competitività. Abbiamo approvato quella riforma fiscale che era attesa da cinquant’anni, e ne stiamo dando rapidamente attuazione. Con l’obiettivo di abbassare le tasse a tutti e di costruire un rapporto più giusto ed equilibrato tra Stato e contribuente. Stiamo rimettendo al centro gli autonomi e i liberi professionisti, lavoratori per troppo tempo disprezzati e considerati a torto figli di un Dio minore. Questa è la strada che continueremo a seguire, per consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando, rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con un’attenzione particolare al ceto medio. Sono i nostri obiettivi, e so che sono anche i vostri obiettivi”, conclude Meloni.
E’ proprio sulla questione fisco e terziario che si concentra in particolar modo l’intervento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “La finanza pubblica resta un problema strutturale per il nostro Paese a causa dell’elevato debito pubblico. La nostra richiesta alle istituzioni è chiara: serve dare impulso alla crescita e serve continuità nella gestione responsabile della finanza pubblica. A questo si lega l’intenzione manifestata dal nostro Governo di richiedere alla Commissione europea maggiore flessibilità per la revisione del PNRR, per l’utilizzo dei fondi della politica di coesione e di quelli del Piano sociale per il clima. Servono, però, azioni ben calibrate, che mettano al centro il terziario di mercato: perchè le nostre imprese, negli ultimi 30 anni, hanno creato 3,8 milioni di occupati. Le nostre imprese hanno creato tutta la nuova occupazione del Paese. E allora, tutte le politiche – da Transizione 5.0 a Impresa 4.0, dai contratti di sviluppo al Programma nazionale per giovani – tutto dovrebbe essere a misura di terziario di mercato”, prosegue Sangalli che, sul versante del fisco, sottolinea come “occorrono politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto e il recupero di evasione ed elusione, nonchè un’equilibrata tassazione dell’economia digitale. Tutto questo sarà in grado di sostenere la stessa riforma dell’IRPEF. C’è la necessità, infatti, di ridurre le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione. C’è la necessità di rendere strutturali la maggiorazione del costo del lavoro ai fini IRPEF ed IRES, nonchè la cosiddetta ‘IRES premialè per le imprese che investono in innovazione e creano nuova occupazione. Un analogo meccanismo – prosegue – andrebbe previsto ai fini IRPEF per gli imprenditori individuali e le società di persone. Bisogna, poi, avanzare nel processo di superamento dell’IRAP”, aggiunge.
Inevitabile poi un passaggio sui dazi e Ue. “L’economia globale è stata caratterizzata da un marcato aumento dell’incertezza. Incertezza che ha inciso profondamente sulla stabilità finanziaria, sulle attività e sulle aspettative delle imprese. Incertezza dovuta ai tragici conflitti internazionali. Incertezza determinata dal ritorno della politica dei dazi. Un mondo con più dazi è un mondo peggiore. Insomma, la de-globalizzazione non è, e non può essere, la risposta. Non ci si può rassegnare alla ‘chiusurà: capitale, lavoro, merci e servizi devono muoversi liberamente. Per l’Europa è tempo di scelte condivise – avverte -. Condivise anche con politiche nazionali. Ne va della stessa competitività delle nostre imprese. Ne va del migliore funzionamento del mercato interno europeo, a partire dalla riforma del mercato elettrico, con prezzi ancora troppo legati alle fonti fossili. E sull’energia dobbiamo puntare su idrogeno sostenibile, nucleare avanzato, rinnovabili ed efficienza delle reti. Non è più il tempo delle scelte ideologiche, servono scelte utili e realmente sostenibili”.
Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, inoltre, ci sarà una crescita del PIL pari a +0,8% nel 2025 e +0,9% nel 2026, in assenza di nuovi shock su dazi o energia. Nonostante il clima globale, infatti, i fondamentali dell’economia italiana sono buoni, almeno nel breve periodo. Ma, nonostante l’occupazione ai massimi, è però difficile reperire manodopera qualificata nel terziario di mercato. Nel 2025, i settori del commercio, della ristorazione e dell’alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori. Un dato in crescita rispetto al 2024 (+4%) che rappresenta una vera e propria emergenza perchè rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell’intero sistema economico italiano.
Dal palco di Confcommercio anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parla della crescita dell’Italia: “questo è un momento difficile. La guerra circonda nuovamente l’Europa, la Russia continua gli attacchi in Ucraina, il conflitto a Gaza perdura e assistiamo ogni giorno a orrore e devastazione. La violenza è intorno a noi, le divisioni accrescono. La storia è tornata con la violenza del mare in tempesta, sono tornati i conflitti bellici e commerciali, sanzioni e dazi, confini e barriere doganali che spezzano le catene del valore, che minacciano gli approvvigionamenti. In questo mare in tempesta con tutti gli indicatori che rivelano le stime della crescita globale, la ‘nave Italià appare più sicura, stabile, consapevole, responsabile e capace di tenere il mare. Dobbiamo ricominciare dalla difesa comune europea e dalla politica di sicurezza energetica del nostro Continente. L’Italia indica la rotta perchè ha una guida salda, forte e responsabile di Giorgia Meloni, lo ha dimostrando ponendo l’Italia al centro della politica internazionale, l’Italia è tornata ad essere orgogliosa di sè”, conclude Urso.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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