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Economia

Stellantis, Tavares “L’Italia centrale nel nostro piano”

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La transizione verso la mobilità sostenibile “rischia di deragliare, se non guardiamo al costo dell’energia, che va su e giù: dobbiamo comprendere come questa volatilità sia poco gestibile. Ecco perché l’Europa deve definire una strategia”. E’ questo il fortissimo allarme che Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, lancia dallo stabilimento torinese di Mirafiori. Il motivo è presto detto, senza una politica europea è impossibile programmare una politica industriale per l’automotive, anche solo a cinque anni. “La tecnologia che c’è dietro le vetture elettriche, è nuova. E i tempi sono stretti: entro il 2035 non dovremo più produrre motori a combustione. La chimica, relativa ai materiali utilizzati nelle batterie, non è ancora stabilizzata, e potremo spostarci da una soluzione all’altra. La situazione è instabile” anche per questo, ha spiegato il manager portoghese, che ribadito un concetto a lui caro: “Negli ultimi 5 anni ho ripetuto più volte che non dobbiamo concentrarci solo sul dispositivo di mobilità. Serve un approccio a 360 gradi, che comprenda la gestione del footprint carbonico nella produzione delle vetture, e il costo dell’energia che le spinge. Tutto questo finora non c’è stato. Oggi le Bev sono in vendita, ma chi garantisce che l’energia che utilizzano sia pulita?”. Diventa quindi centrale la politica. “Noi portiamo soluzioni, non creiamo problemi ai governi. Il problema che va risolto, è mettere insieme la mobilità pulita con la mobilità accessibile, che la gente possa comprare. Ai Governi chiediamo di creare le condizioni perché la classe media possa permettersi questi nuovi veicoli, che costano il 50% di quelle con motore endotermico. Oggi il mercato è a -25% rispetto al pre-Covid” ricorda. Proprio la dimensione totale del mercato preoccupa Tavares: “Quanto vendiamo, dipende dalla nostra competitività. Noi siamo al 20-25% di quota in Europa oggi. Sono fiducioso che rimarremo, nel caso peggiore, a questo valore. Ma quanto sarà grande il mercato? Dipenderà, lo ripeto, dall’accesso che sarà dato all’acquisto di veicoli elettrici. Non sono io a determinare la dimensione del mercato, ma i leader politici e la loro volontà di difendere il diritto alla mobilità” ha spiegato. Scelte che impatteranno molto di più dei problemi di forniture, pandemie e anche conflitti geopolitici. “Un gruppo come il nostro ha bisogno della pace per crescere, abbiamo già condannato quanto sta avvenendo in Ucraina, e abbiamo interrotto export e import dalla Russia, e l’impianto di Kaluga a breve si fermerà” ha spiegato Tavares, che a scenario stabile, prevede una crescita stand alone. “Non abbiamo bisogno di nessuna fusione o acquisizione -aggiunge -. Guardiamo a cosa succede sul mercato, ma non abbiamo bisogno di fusioni e acquisizioni. Sono sicuro che saremo uno dei vincitori di questa fase di transizione” ha garantito. Questo grazie a 75 modelli full electric entro il 2030. “L’Italia è centrale nel piano Dare Forward. In questa settimana sto analizzando la situazione brand per brand” ha spiegato, aggiungendo che “tutti i nostri impianti europei, compresi quelli italiani, produrranno solo vetture elettriche. A Melfi avremo 4 progetti diversi di tre brand, e poi abbiamo già annunciato la gigafactory di Termoli. Faremo annunci sito dopo sito, per portare investimenti e competitività”. Compresa Mirafiori, dove saranno sviluppati nuovi rapporti con i fornitori locali, che diventeranno cruciali anche nello sviluppo delle grandi piattaforme software che gestiranno le auto del futuro.
(ITALPRESS).

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Manovra, Tajani “Affitti brevi? Lavoriamo per cancellare una norma iniqua”

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TORINO (ITALPRESS) – “Noi consideriamo la casa come la dimora, qualcosa che è molto più delle mura. È il luogo dove si è nati, si è vissuti, si è gioito, si è sofferto. Quindi va protetta, va difesa e anche la proprietà della casa per ogni italiano rappresenta un elemento fondamentale nella propria vita e quindi, proprio perché noi crediamo nella libertà e nella centralità della persona, difendiamo la proprietà e la casa di ogni cittadino. Il tema degli affitti brevi? Noi siamo contrari e siamo già al lavoro per modificare quel testo e arrivare assolutamente a cancellare una norma che ci sembra assolutamente iniqua. È stata già corretta rispetto alla proposta iniziale ma non è sufficiente, anche perché non è che porti grandi vantaggi alle casse dello Stato, quindi la cambieremo. La manovra nel suo insieme è una manovra positiva e importante per dare segnali chiari al ceto medio”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine degli Stati Generali della casa di Forza Italia.

Sulla cedolare Tajani ha poi detto che “io abolirei tutto, rimaniamo con la legge attuale. Non c’è nessuna tensione in maggioranza. La maggioranza è composta da tre partiti che sono diversi, sennò saremmo un partito unico. Noi abbiamo una visione liberale dell’economia, portiamo il nostro contributo al tavolo della maggioranza, poi si fa la sintesi”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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BTP valore, conclusa la sesta emissione con una raccolta di oltre 16,5 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che oggi si è conclusa, con 16.572,074 milioni raccolti e 506.992 contratti registrati, la sesta emissione del BTP Valore avviata il 20 ottobre. I tassi annuali definitivi del titolo sono confermati sul livello annunciato lo scorso 17 ottobre: 2,60% per il 1°, 2° e 3° anno; 3,10% per il 4° e 5°; 4% per il 6° e 7° anno.

L’importo emesso coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT nelle cinque giornate di collocamento, attraverso le banche dealer Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM e il supporto delle due banche co-dealer Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Sella Holding. Il titolo ha data di godimento 28 ottobre 2025 e scadenza 28 ottobre 2032. Ai sottoscrittori che manterranno il BTP Valore per tutta la durata dei 7 anni verrà garantito anche un premio finale extra dello 0,8% del capitale investito.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Dazi, secondo l’UPB “Commercio mondiale resiliente, ma l’effetto si dispiegherà nel tempo”

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ROMA (ITALPRESS) – In un contesto internazionale che resta instabile, nel secondo trimestre 2025 gli scambi hanno rallentato bruscamente, dopo una prima parte dell’anno fortemente sostenuta dalle importazioni dagli Stati Uniti. Gli effetti dei dazi USA non appaiono ancora tangibili sui prezzi ma l’inasprimento tariffario dispiegherà i suoi effetti nel tempo. Inoltre, combinati con l’apprezzamento dell’euro sul dollaro, già del 13 per cento dall’inizio dell’anno, configurano una netta predita di competitività per gli esportatori europei. E’ quanto emerge dalla nota congiunturale dell’Ufficio parlamentare di bilancio.

Le recenti informazioni indicano infatti un deciso rallentamento dell’export dell’area dell’euro dallo scorso aprile e in agosto si è registrata una netta flessione su base annuale dei flussi verso gli Stati Uniti e la Cina (rispettivamente del 22,2 e 11,3%). Dazio e cambio sfavorevole, sommati, possono portare un onere aggiuntivo di circa 30 punti percentuali per un importatore americano, rispetto al 2024.

Il Fondo monetario internazionale ha migliorato le attese per quest’anno, e ha invece limato quelle sulla crescita del Pil dell’area dell’euro per il 2026; le ipotesi che influenzano le previsioni sono molto incerte, quindi le stime potrebbero cambiare, anche rapidamente. I prezzi delle materie prime energetiche si attestano su valori contenuti ma la volatilità dei prezzi si potrebbe acuire nei prossimi mesi.

Le banche centrali (Bc e e Fed) restano caute sul percorso di allentamento delle condizioni monetarie, i cui sviluppi dipenderanno soprattutto dall’evoluzione dell’inflazione. Quella dell’area dell’euro continua a convergere verso gli obiettivi della Banca centrale europea (2%), anche se è in crescita soprattutto in Germania e in Spagna. Per gli Stati Uniti le aspettative di inflazione restano più elevate di quelle europee, ma non sembrano essere state fortemente influenzate dalla guerra commerciale dell’Amministrazione USA.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

 

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