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Cronaca

Il turismo lombardo riparte dai laghi. Fermi “E’ il nostro petrolio”

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TRAMEZZINA (CO) (ITALPRESS) – “Arte, cultura e turismo sono il petrolio del nostro Paese, il ‘centro di gravità permanentè attorno a cui devono ruotare tutte le politiche di ripartenza. Questa è la strada che stiamo percorrendo e che intendiamo continuare a percorrere anche nei prossimi anni, mettendo in campo formule innovative e nuovi modelli di partnership”. Con queste parole, il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi questa mattina a Villa del Balbianello di Tremezzina, ha fatto il punto della situazionesul turismo in Lombardia e in particolare nel territorio lariano, alla vigilia dell’apertura della stagione turistica. L’obiettivo dell’evento era promuovere un momento di confronto con gli stakeholders. “Dobbiamo portare i turisti alla scoperta del patrimonio culturale della nostra regione anche attraverso il turismo di breve raggio. Per questo ritengo che sia fondamentale essere preparati e non improvvisare – ha sottolineato Alessandro Fermi -. Il turismo è la scommessa più grande per questo territorio e per vincerla servirà un grande lavoro di squadra. Il ‘modellò lo abbiamo: è la partnership pubblico e privato che ci ha portato a vincere la scommessa di Expo2015 e quella delle Olimpiadi invernali del 2026, insieme a Cortina. E’ il ‘metodò che vede la Lombardia e all’avanguardia in Italia. E’ la strada che ci porterà a un nuovo Rinascimento italiano. E noi vogliamo correre su questa strada”. Dopo il calo dei flussi turistici nel 2020, a partire da marzo si 2021 si sono visti segni di recupero in tutto il territorio lombardo. Eccezionale l’attrattività in provincia di Como: +98% nel mese di giugno, +83% a luglio e agosto per quanto concerne i turisti italiani, +10% le presenze di turisti stranieri in agosto. Più in generale, nel 2021 si osserva una crescita degli arrivi particolarmente elevata nell’area lariana: +66,4% nel Lecchese, +71,4% nel Comasco rispetto al 2020. Addirittura superiori i numeri per quanto concerne le presenze, con un +144,5% nel Comasco ed un +73,2% nel Lecchese. Percentuali sulle quali hanno influito notevolmente i flussi turistici legati al Lago. L’incontro di questa mattina è stato promosso insieme al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). “Il turismo lacuale – ha dichiarato l’Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia Lara Magoni – è un settore strategico per Regione Lombardia, volano di attrattività per l’intero territorio, la cui valorizzazione è fondamentale per l’economia locale e l’occupazione. La rinascita del turismo lombardo deve partire dalle sue eccellenze, proprio come il Lago di Como, meta ambita a livello internazionale. Nonostante l’incertezza del momento, gli ultimi dati a disposizione dicono che i turisti stanno riscoprendo la nostra regione. In tal senso, il territorio lariano ha tutte le potenzialità per essere protagonista, all’insegna di una vacanza in serenità e in totale sicurezza”.
Nel convegno di oggi è stato ribadito da tutti come il motto debba essere solo uno: fare squadra. Regione Lombardia ha confermato la volontà e l’impegno di essere al fianco degli operatori locali per rendere sempre più competitiva l’offerta turistica e promozionale lariana.(ITALPRESS).

Cronaca

Portofranco, l’aiuto allo studio che cambia la vita a studenti e famiglie

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MILANO (ITALPRESS) – L’85% degli studenti che hanno ricevuto le 12 mila ore di ripetizioni gratuite dai 380 volontari di Portofofranco della sola sede di Milano sono stati promossi e le famiglie hanno risparmiato 327 mila euro di lezioni private. Sono alcuni dei risultati emersi da una ricerca sul “metodo” Portofranco nella prevenzione della dispersione scolastica e nella motivazione allo studio, condotta dalla Fondazione per la Sussidiarietà insieme all’Università di Milano Bicocca e all’Università del Salento su due gruppi di studenti frequentanti (2023-2024 e 2024-2025). Gli studenti, rivela la ricerca, sono in prevalenza italiani (70%) ed egiziani (20%), con un’età media di 15-16 anni ed ugualmente suddivisi fra ragazzi e ragazze. Frequentano il primo o secondo anno soprattutto di licei (43%) o istituti tecnici (43%) ma anche istituti professionali (14%). Il 14% degli studenti ha bisogni educativi speciali; il 26% è di origine straniera, con rappresentanza di oltre 15 nazionalità. “Portofranco – spiega Alberto Bonfanti, presidente dell’associazione – si conferma perciò luogo di integrazione e pari opportunità. Il corpo volontario è composto da studenti universitari, docenti in pensione, professionisti e cittadini, creando anche un raro spazio di dialogo intergenerazionale”. Grazie al supporto di Portofranco a fine anno il 41% degli studenti raggiunge la sufficienza in matematica, il 54% in fisica, e oltre il 50% in italiano e storia. In inglese, il 59% ottiene voti dal 7 in su.

Mediamente gli studenti hanno ricevuto 20 ore di lezioni ma ci sono casi che arrivano fino a 183 ore in un anno. “Gli studenti percepiti come più attenti dai volontari – spiega la professoressa Fulvia Pennoni, ordinaria di Statistica, Università degli Studi di Milano-Bicocca – ricevono più ore di lezione, segnalando una correlazione tra impegno e supporto ricevuto. La coda lunga della distribuzione delle ore di ripetizioni mostra poi casi di recupero intensivo, spesso associati a miglioramenti sorprendenti”. Marcello Tempesta, presidente del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, dell’Università del Salento, sottolinea: “Portofranco dimostra che l’educazione personalizzata, basata sulla relazione e sulla gratuità, può davvero fare la differenza. Non si tratta solo di promuovere studenti, ma di promuovere persone che trovano qui la forza di credere in sé stesse.” Molti ragazzi, infatti. definiscono Portofranco la loro “casa”, frequentando il centro ogni giorno e trovando un ambiente di sostegno che va oltre lo studio. Ua comunità che accende la motivazione e costruisce futuro.

La ricerca è stata illustrata nel corso di un evento a Palazzo Lombardia dove, oltre ai saluti del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, del vicario Episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale nella Diocesi di Milano, Monsignot Luigi Bressan, sono intervenuti anche la vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo, il Direttore Generale Assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro, Regione Lombardia, Paolo Mora e la sottosegretaria ai Giovani e allo Sport di Regione Lombardia, Federica Picchi, che ha messo in evidenza”. Anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha voluto partecipare, seppure in remoto. Del resto, il metodo Portofranco si è rapidamente diffuso non solo in Lombardia, ma in tutta Italia. Nata a Milano 25 anni, l’associazione ha infatti negli anni generato esperienze analoghe in 40 città italiane, con 1.700 volontari e 4.300 studenti delle scuole superiori. Se dunque proiettassimo il dato di Milano sui numeri della realtà nazionale, potremmo stimare un risparmio per le famiglie italiane di oltre due milioni di euro.

Nell’occasione è stata presentata perciò anche la nuova Fondazione Portofranco ETS nazionale: “Con l’assunzione di questo nuovo stato giuridico – ha detto il presidente Emmanuele Forlani – vogliamo garantire l’originalità del metodo Portofranco in tutte le esperienze aderenti e dialogare con tutte le istituzione le realtà che operano nel mondo della scuola e dei giovani per contribuire a costruire modelli e spazi positivi, in grado di contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile”. Nel 2019, l’Associazione è stata premiata con l’Ambrogino d’oro del Comune di Milano, mentre nel 2023 il presidente Alberto Bonfanti è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella, per “l’impegno profuso nell’accompagnare i ragazzi nello studio”.

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– foto Associazione Portofranco –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Firenze, scoperto un sistema di contrabbando per oltre 100 milioni di euro

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FIRENZE (ITALPRESS) – Un muro di frodi si è sgretolato sotto il peso della giustizia. Con l’operazione “Broken Wall”, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Firenze, coordinate dalle Procure Europee di Bologna e Torino (EPPO), è stata disarticolata una rete criminale che per anni ha inquinato il mercato europeo con merci sottratte al pagamento dei diritti di confine. Il bilancio è di sei misure cautelari – due custodie in carcere e quattro obblighi di dimora – e sequestri per oltre 19 milioni di euro.

Ammonta, infatti, a circa 90 milioni di euro la frode all’IVA scoperta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Firenze e dai funzionari doganali, al termine di un’articolata indagine il cui epilogo è rappresentato dai provvedimenti emessi dal GIP di Firenze nei confronti di un sodalizio criminale di origine cinese. Il meccanismo fraudolento prevedeva l’introduzione in Italia di ingenti quantitativi di merce cinese, formalmente destinata ad altri Paesi dell’Unione Europea. Il fulcro era l’abuso della cosiddetta “procedura 42”, che consente l’immissione in libera pratica in uno Stato membro senza versamento immediato dell’IVA, purchè i beni siano destinati ad altro Paese comunitario, dove l’imposta deve essere corrisposta al momento dell’immissione in consumo. In realtà, le merci non lasciavano mai il territorio nazionale: dopo le operazioni di sdoganamento nel territorio nazionale, venivano immesse direttamente sul mercato italiano a prezzi artificialmente ribassati perchè privi del carico fiscale, mentre, formalmente, attraverso l’emissione di false fatture e documenti di trasporto, erano dichiarate per la cessione verso soggetti comunitari compiacenti. Per rendere credibile questa triangolazione fittizia, i responsabili si avvalevano di un deposito fiscale a Sesto Fiorentino e di una galassia di società, sia italiane sia estere, utilizzate come schermi.

Attraverso cessioni intracomunitarie simulate, i beni risultavano destinati a clienti esteri che in realtà non esistevano o erano meri prestanome, mentre venivano introdotti sul mercato italiano in totale evasione d’imposta. Le indagini hanno inoltre portato all’individuazione di altri soggetti, rappresentanti legali di società con sede in Bulgaria e Grecia e con interessi in diversi Paesi dell’Unione Europea. Su impulso dei Magistrati europei titolari dell’inchiesta, sono stati attivati i canali di cooperazione internazionale di polizia e doganale con gli organi collaterali di Germania, Polonia, Bulgaria, Spagna, Repubblica Ceca e Ungheria, le cui attività “sul campo” effettuate presso le sedi di società riconducibili al sodalizio e dislocate nei Paesi appena citati, hanno confermato l’inesistenza di strutture imprenditoriali idonee a ricevere gli ingenti quantitativi di merce movimentata e la sola presenza di uffici “virtuali” e recapiti di comodo funzionali al sistema di frode individuato.

– foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –

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Cronaca

A Genova fabbrica ex Ilva occupata e blocco stradale a oltranza

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GENOVA (ITALPRESS) – I lavoratori ex Ilva di Genova in sciopero hanno occupato lo stabilimento, poi hanno formato un corteo con i mezzi della fabbrica e hanno bloccato la viabilità di Cornigliano. “Oggi è una giornata diversa dalle altre – ha detto in assemblea Armando Palombo, delegato Rsu Fiom -. Sono in gioco mille posti di lavoro a Genova. Stanno chiudendo Taranto e insieme a Taranto va a bagno anche Genova. Noi questo non lo vogliamo. Chiediamo al Governo, alla Regione e al Comune che trovino soluzioni e non parlino di aree, perchè siamo stufi”. I lavoratori hanno montato un gazebo in strada con l’intenzione di proseguire il blocco a oltranza.

foto: xa8/Italpress

(ITALPRESS).

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