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Cronaca

Covid, Costa “Obiettivo è convivenza con il virus, avanti con i vaccini”

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ROMA (ITALPRESS) – Nonostante l’alto numero di contagi da Covid-19, la pressione sugli ospedali è lontana dalle fasi più acute dell’emergenza, per questo “l’obiettivo è arrivare a una convivenza con il virus che ci permetta di riprendere una vita normale”. Lo dice il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
Sui vaccini “la politica deve affidarsi alle evidenze scientifiche, non è corretto parlare di quarta o quinta dose – spiega Costa -. Sono richiami annuali come accade per l’influenza. L’obiettivo è un unico vaccino anti influenzale e anti Covid. Secondo me chi non si è vaccinato lo ha fatto per due motivi: una parte ha avuto paura e un’altra sono i no vax che non convinci. C’è però stata una responsabilità da parte della politica: ha cavalcato il tema e lo ha trasportato nel dibattito politico che invece doveva rimanere fuori”.
Il sottosegretario conferma la fine dell’obbligo di mascherina al chiuso il 30 aprile: “Credo che dopo due anni di pandemia, regole e restrizioni, c’è un consapevolezza maggiore da parte dei cittadini. Io passerei da un obbligo a una raccomandazione, facendo nel mezzo una riflessione su alcune situazioni come mezzi di trasporto e cinema. Lì può essere utile magari proseguire con l’obbligo delle mascherine. Continuiamo a vedere cittadini che le indossano all’aperto, è un segnale di grande responsabilità”.
Riguardo al green pass, “è stato uno strumento utile, ha permesso al nostro Paese quando ci sono state le riaperture di non fermarci e tornare indietro, ci ha permesso di raggiungere una percentuale importante di vaccinati – sottolinea Costa -. Ecco, dovevamo magari dire con maggior chiarezza e coraggio che quello era l’obiettivo. Oggi il green pass non è più necessario. Dal 1° giugno non sarà più richiesto ma contestualmente dobbiamo fare un appello ai cittadini che devono ricevere la terza dose: devono procedere a farla perchè dal punto di vista scientifico è quella che ci protegge di più dalle conseguenze gravi della malattia”.
Le risorse del Pnrr per l’ammodernamento della sanità sono viste da Costa come “una grande opportunità per incrementare i servizi sanitari sul territorio, c’è bisogno di una rete capillare, stiamo condividendo il percorso con le Regioni che hanno la competenza. Ci sono grosse risorse anche per la ricerca e la digitalizzazione. Puntiamo a una salute che si prende cura del cittadino”.
Passando alla politica, il sottosegretario si dice convinto che il governo Draghi andrà avanti fino a fine legislatura: “Questo esecutivo ha diversi obiettivi da raggiungere oltre la pandemia, ad esempio il Pnrr, è un governo complicato, è difficile tenere insieme diverse sensibilità però ci sono le condizioni”. Costa non crede a un centrodestra di governo e uno di opposizione, ma crede nel recupero del rapporto con il territorio: “Non c’è dubbio che avere una componente importante come FdI fuori dal governo complica il percorso anche dal punto di vista comunicativo. Nonostante ciò l’elettorato di centrodestra è prevalente nel nostro Paese”.
(ITALPRESS).

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Inzaghi “In Champions mai facile”, Bisseck “Siamo l’Inter”

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BERNA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – “Siamo l’Inter, siamo una grande squadra”. Yann Bisseck ha le idee chiare e ha grande fiducia in una squadra che non può temere nè lo Young Boys, nè il terreno in erba sintetica. Sicuro il difensore classe 2000, più prudente anche per il ruolo che ricopre Simone Inzaghi. “Parliamo di una partita di Champions e le gare della massima competizione europea per club non sono mai semplici da affrontare – spiega il tecnico dei campioni d’Italia alla vigilia del match di Berna -. In campionato lo Young Boys non è partito benissimo, ma adesso è tornato l’allenatore dello scorso anno e hanno vinto e giocato una grande gara contro il Lucerna che era prima in classifica nel campionato svizzero. Sarà una partita difficile e bisognerà affrontarla nel modo giusto”, dice Inzaghi che individua un’altra possibile difficoltà. “Siamo venuti ad allenarci qui perchè si gioca sul campo in erba sintetica e abbiamo preferito lavorare qui per abituarci – dice il tecnico nerazzurro -. Non avremo a disposizione Acerbi, Cahalanoglou, Asllani e Buchanan, poi ci saranno da valutare le condizioni di quelli che hanno giocato domenica e da verificare elementi come Zielinski che ieri si è allenato parzialmente con noi, dando buone sensazioni”. Tornando a Bisseck, anche lui ha parlato del sintetico: “Un qualcosa di nuovo, ma siamo una squadra molto forte e giocheremo come sempre, siamo ben preparati e scenderemo in campo per vincere”, spiega il tedesco che sulle assenze e sul turnover, taglia corto: “Noi siamo l’Inter, siamo una grande squadra ed è normale che non tutti possano giocare sempre, l’importante è farsi trovare pronti così come facciamo tutti noi, siamo tutti felici di giocare per questa squadra e ci prepariamo al meglio”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 22 OTTOBRE 2024

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I fatti del giorno: Anziano ucciso nel Comasco, nega il 17enne fermato – Tamponamenti a catena sulla A4 in prov. di Bergamo – Cade da scala in piazza a Santa Maria della Versa – Altra aggressione a medico e infermiere al S. Matteo – A Pavia co-housing tra universitari e over 65 – Disabilità, Lombardia investe per inclusione lavorativa – Caritas ambrosiana compie 50 anni e festeggia alla Scala – Sciopero dei lavoratori di Brera il 7 Dicembre – Inter e Milan realizzeranno stadio nell’area di San Siro. Previsioni del tempo in Lombardia per 23 Ottobre.

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Cronaca

Toti “La mia colpa è aver fatto il governatore, non rinnego nulla”

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MILANO (ITALPRESS) – “La mia colpa è aver fatto il governatore” e di “aver avuto un modello che poi ha portato anche dei risultati”. Lo ha detto Giovanni Toti, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, in occasione dell’uscita del suo libro, “Confesso: ho governato. Dal ponte Morandi alla rinascita della Liguria: un modello contro l’ipocrisia politica”. “Non vuole essere un pamphlet di accuse contro i magistrati – che pure, a mio modo, di vedere hanno sbagliato – ma vuole essere invece un’analisi attenta di che cosa la politica, con un gigantesco meccanismo ipocrita, dal 1993 a oggi ha rinunciato ad essere in questo Paese”, ha spiegato. I magistrati, in un’inchiesta durata quattro anni di intercettazioni e pedinamenti, mettono in discussione un modello di governo” perchè “io non sono accusato di aver preso un euro per aver fatto i fatti miei, perchè gli atti che abbiamo concesso sono legittimi” e “i finanziamenti sono tracciati, nè tantomeno di aver nascosto chi mi dava una mano a fare politica: io e i miei collaboratori siamo accusati di aver costruito un meccanismo che anche solo potenzialmente essere un asservimento della funzione agli interessi di qualche impresa” e questi interessi, “peraltro non espressi, anche solo potenzialmente nell’ordinamento italiano possono essere un reato”, ha sottolineato.
“Non rinnego nulla di quello che ho fatto, anzi: tutto quello che hanno scoperto tramite un sistema di spionaggio molto sofisticato – e immagino anche molto costoso e invasivo della mia vita – lo avrei serenamente confessato, l’abbiamo scritto nero su bianco. Quei contributi di cui sono accusato stanno nei bilanci della fondazione Change e del comitato Toti, in entrata e in uscita: sono pubblici”. Toti ha poi trovato un accordo con la procura per patteggiare una condanna a 2 anni e un mese per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito dei partiti con “1550 ore di lavori pubblica utilità, neanche una condanna penale: la montagna ha partorito effettivamente un topolino, se pensiamo a 4 anni di intercettazioni, di pedinamenti e di filmati nel mio ufficio della Regione per produrre questo. Ho patteggiato innanzitutto per mettere in sicurezza quello che abbiamo fatto questi 9 anni: la magistratura stessa, nella proposta di patteggiamento, ammette che gli atti che abbiamo prodotto e i soldi che abbiamo preso erano legittimi e impegnati nell’attività politica e che quindi nessuno si è arricchito alle spalle dei liguri e questo era importante anche per garantire la continuità amministrativa. La seconda ragione per cui ho patteggiato è che secondo me in quell’aula di giustizia sarebbe andata in scena una pessima commedia e chi ha scritto il copione sarebbe rimasto ancora una volta a guardare da fuori, perchè noi ci saremmo accapigliati per un decennio”.
Oggi “la politica ha un problema serio”, quello del finanziamento ai partiti. “La storia che si pone oggi è una storia che la politica italiana non ha voluto sciogliere: abbiamo tolto il finanziamento pubblico ai partiti e si è deciso che i privati avrebbero sovvenzionato come negli Stati Uniti, però poi nello stesso tempo si sono inventati reati come l’asservimento della funzione, che quello che io ho patteggiato”, ha ricordato. Il Terminal Rinfuse al centro dell’inchiesta di Genova, “che oggi sembra una miniera d’oro del Klondike, era fallito: Spinelli era l’unico imprenditore che aveva rilevato i 200 dipendenti che ci lavoravano e chiedeva al porto di avere una proroga di quella concessione per poter continuare a lavorare. Era qualcosa di doveroso, ma per il solo fatto che fosse uno dei finanziatori del mio movimento – uno delle molte centinaia – evidentemente i magistrati hanno interpretato malevolmente” il suo interesse, ma “altro non hanno fatto che applicare delle leggi che il parlamento ha votato”. Le leggi “non le hanno scritte il procuratore di Genova o il procuratore di Palermo che sta processando Salvini: hanno applicato delle norme del legislatore”. Per Toti, “sono anni che noi stiamo adattando la nostra legislazione a quell’ipocrisia di base per cui la politica ha deciso che debba essere giudicata non più degli elettori ma da qualche Corte di Giustizia”. La riforma di Nordio sulla giustizia “viene presa come un auspicio, non come un’opera legislativa. Per rimediare, serviranno anni: c’è bisogno di una riforma della Costituzione e dell’impianto legislativo”. In questi mesi, sulla vicenda che ha coinvolto Toti, la politica si è divisa “tra l’indifferenza e l’ostilità. La parte sinistra non la prendo manco in considerazione”, mentre il centrodestra “continua a sottovalutare il tema dei temi e fa Consigli dei ministri straordinari solo quando diventa deflagrante. Quello che a me è dispiaciuto è che, per la prima volta, l’inchiesta ligure fa un passo oltre: i magistrati hanno scritto nero su bianco che per un amministratore pubblico il pregiudizio di una procura pesa di più del giudizio degli elettori, finchè non ti dimetti non hai via d’uscita”, ha sottolineato.
“Quello che ha scritto la magistratura mi preoccupa: non è possibile che una regione venga squartata per via di una procura senza nessun riequilibrio e senza che la politica dica nulla. Penso che sia una grave sottovalutazione”. Nei prossimi giorni in Liguria si terranno le elezioni regionali. Il candidato del centrodestra, Marco Bucci, “è una persona che ha lavorato bene”, eredita quella “rivoluzione liberale che noi abbiamo provato a fare in Liguria in modo molto deciso e che ha convinto molti cittadini e ha ovviamente portato a giganteschi successi al centrodestra. Credo davvero che possa fare la differenza”. Il candidato del centrosinistra, Andrea Orlando, “è un dirigente politico che viene dalla storia del Pd, ma la sta perdendo anche sotto la spinta di altri movimenti con cui è alleato”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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