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Politica

Strage Capaci, dopo 30 anni Palermo e l’Italia intera non dimenticano

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PALERMO (ITALPRESS) – Ricorre oggi il 30esimo anniversario della strage di Capaci. Il 23 maggio 1992 nella tremenda esplosione vennero spazzate via le vite del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti che li scortavano, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
Oggi a Palermo sono diversi gli appuntamentie le manifestazioni che serviranno a ricordare le vittime dell’attentato. Il clou sarà la cerimonia al Foro Italico, alla quale parteciperà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sul palco si alterneranno la presidente della Fondazione Falcone Maria Falcone, diversi ministri, sindacalisti e artisti.

foro: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

 

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Politica

Europee, Schlein lancia campagna e tessera Pd dedicata a Berlinguer

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ROMA (ITALPRESS) – Lanciare il programma del Pd per le prossime elezioni europee, ma anche commentare la stretta attualità con la crisi in Medio Oriente e la politica interna. E’ una lunga conferenza stampa quella che la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha tenuto presso la sede della stampa estera dove ha mostrato per la prima volta la nuova tessera del Pd che omaggia Enrico Berlinguer a 40 anni dalla sua scomparsa. Europa sociale, ambiente, immigrazione, lavoro e sanità pubblica sono i punti principali della campagna per le Europee dei dem. “Il Pd ha lavorato da dicembre per costruire le nostre proposte sull’Europa che vogliano, un’Europa più sociale, questo è il nostro impegno e in questi anni ha segnato alcuni passi avanti concreti. L’Ue è stata in grado di rispondere alla pandemia con il Next generation Eu. Una Europa più sociale che si metta alla guida della conversione ecologica sociale. Sono tutte sfide che nessuno degli stati membri può affrontare da solo, serve riempire questo spazio di democrazia, di partecipazione, bisogna riformare i trattati, superare l’unanimità su alcuni temi fondamentali”, afferma Schlein che annuncia come sul versante migranti “il Pd non accetterà più alcun tipo di sostegno alla guardia costiera libica perchè viola si diritti internazionali”.
La segretaria dem, che non ha ancora sciolto il nodo sulla sua candidatura, assicura che si arriverà ad una definizione delle liste “in tempi brevi perchè c’è una scadenza a fine mese. Non metto asticelle, portano iella il risultato lo vedremo ma sono fiduciosa su questa campagna”. Al congresso del Pse “abbiamo lanciato la candidatura di Schmit e la sosteniamo con convinzione, questo non toglie la stima e la considerazione per Draghi, ma noi abbiamo un solo candidato che è Nico Schmit” alla presidenza della Commissione. Poi una stoccata a Giorgia Meloni che, secondo Schlein, in Europa si è mostrata fin troppo moderata sul Patto di Stabilità: “hanno abbaiato alla luna per mesi e alla fine sulla questione vera non ci sono stati, hanno preso atto di quanto concordato da Germania e Francia con una proposta che Meloni ha accettato a testa bassa, una proposta che è dannosa per l’Italia”. Schlein fa anche un bilancio di questo primo anno da segretaria e commenta l’alleanza con il M5S e le vicende pugliesi. Il bilancio “è molto positivo perchè è cambiata la percezione verso il partito e la nostra comunità, abbiamo segnato un cambio di passo dove l’abbiamo promesso. Volevano ricostruire una identità del Pd che si era un pò persa e l’abbiamo fatto cominciando dal lavoro, dal salario minimo, dalla sanità pubblica. In questo anno abbiamo rialzato la testa. Siamo passati dal punto più basso con 14% al 20% nei sondaggi. Il Pd è un partito sano – prosegue -. In 13 dei 17 capoluoghi, anche dove perdiamo, il Pd è il primo partito, in Sardegna il Pd è il primo partito, in Abruzzo è il secondo ma è raddoppiato nei numeri. Noi sono contenti, è un lavoro faticoso e lungo. Il Pd ha un obiettivo: ricostruire una identità forte e chiara e costruire un’alternativa alle destre. L’avversario è il governo e non vorrei che fosse solo un problema nostro, vorrei che fosse una responsabilità anche delle altre forze politiche. Mettere insieme le forze già oggi ha il potenziale per compete con l’alleanza di governo. Io non credo e spero che questa cosa interessi solo al Pd, l’atteggiamento unitario ha dimostrato di portare risultati”.
“Io – aggiunge – continuerò testardamente sulla strada unitaria, sicuramente qualche problema c’è ma vorrei segnalare che facendo i conti a spanne, al di là delle europee dove ognuno va per se e si vede”, l’alleanza per un campo largo “non mi sembra morta. Gli elettori nostri sono stufi delle liti condominiali tra vicini, la nostra comunità esige rispetto, nessuno osi farne una macchietta prendendo problemi che ci sono e spalmandoli su tutto il Pd. Ogni volta che è stato necessario rispondere non mi sono mai tirata indietro. Il Pd è una grande comunità che non si sottrae mai alla responsabilità, noi siamo questo – evidenzia – quando ci sono dei casi gravi siamo i primi ad adottare gli strumenti per allontanare e punire chi ha sbagliato. I due candidati sindaci di Bari, Leccese e Laforgia, stanno discutendo. Quando sono andata a Bari ho detto parole chiare: noi siamo al fianco di Leccese e siamo con lui per andare avanti, ma siamo con lui anche per tentare un dialogo su una strada unitaria. Stanno discutendo e aspettiamo l’esito”.
Infine, la crisi in Medio Oriente. “Credo che sia assolutamente fisiologico, in un momento di crisi e grande preoccupazione, chiamare il governo e interloquire anzitutto per uno scambio di prime informazioni e manifestare la preoccupazione del Pd, ma anche per offrire collaborazione per l’interesse del’Italia. Siamo allo scontro su tutto per quanto riguarda la politica interna – spiega – ma la contingenza internazionale così grave necessita che su questi temi dialoghiamo. Credo che sia importante che si trovi un terreno di dialogo, erano le primissime ore e la preoccupazione era forte. Noi chiediamo al governo di fare tutto il possibile e con ogni strumento per contribuire ad una cessazione del conflitto. Il mio giudizio è pessimo, il governo di Netanyahu è di estrema destra, ci sono alcuni esponenti che arrivano anche a negare l’esistenza dei palestinesi. Netanyahu sta sbagliando, sta isolando Israele e il giudizio non potrebbe essere più negativo. Ciò non significa simpatizzare con chi ritiene che lo Stato di Israele non abbia il diritto di esistere – conclude – perchè non è così. Abbiamo tutti condannato l’attacco di Hamas, la violenza, il trattenimento degli ostaggi ma non c’è nessuna giustificazione per un uso della forza che uccide più di 33 mila civili innocenti”.

– Foto xb1/Italpress –

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Medio Oriente, Meloni “Lavorare a una de-escalation”

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VERONA (ITALPRESS) – “Come governo italiano e come presidenti del G7 abbiamo ribadito la nostra ferma condanna per l’attacco iraniano contro Israele. Credo, però, che sia molto importante lavorare per una de-escalation. Tutti ci rendiamo conto che un’escalation in un conflitto all’interno di quella regione potrebbe avere conseguenze molto significative”. Lo ha detto Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, a margine della 56esima edizione di Vinitaly, a Verona.
“Bisogna fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per evitare escalation”, ha affermato Meloni spiegando che nella riunione di ieri del G7 è stata “ribadita la necessità di fare tutti la nostra parte per dialogare con tutti gli attori interessati e far passare messaggi di responsabilità”.
“Sono contenta – ha aggiunto – dell’unità di intenti che ho letto tra i leader del G7. Oggi sarò impegnata in altre telefonate con attori regionali mediorientali. Stiamo facendo i massimi sforzi e sono contenta che ci sia questa unità di vedute su quello che va fatto sul tema Israele e Iran ma anche su quello che va continuato a fare per arrivare a un cessate il fuoco e a un rilascio degli ostaggi per quello che attiene la situazione di Gaza. Un lavoro che ci impegna molto ma che siamo chiamati a fare con grande senso di responsabilità”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Medio Oriente, Minardo “Crisi ha riflessi sulla sicurezza in Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’escalation tra Israele ed Iran obbliga il Governo ed il Parlamento ad una seria ed attenta valutazione della situazione sia a livello diplomatico che di sicurezza, in particolare per le nostre forze impegnate nello scacchiere mediorientale. Il confronto con i ministri Crosetto e Tajani è un passaggio necessario che chiarisce, se mai ve ne fosse stato bisogno, che tutto ciò che accade sul versante geopolitico ha riflessi e conseguenze sulla difesa e la sicurezza del Paese”. Lo dice il presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Nino Minardo.
Per il presidente della Commissione Difesa di Montecitorio “i motivi di attenzione per la Difesa sono tanti e soprattutto una possibile rappresaglia israeliana contro i gruppi filo iraniani, come Hezbollah, in Libano dove è schierato a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele il contingente italiano di Unifil. Su questo tema la IV Commissione della Camera è orientata a chiedere un confronto al ministro Crosetto”.

– Foto ufficio stampa presidente Commissione Difesa della Camera dei Deputati Nino Minardo –

(ITALPRESS).

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