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Cronaca

Sostenibilità, semplificazione e sicurezza trainano la casa connessa

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MILANO (ITALPRESS) – Torna What’s Next, il percorso di incontri lanciato da Samsung Electronics Italia nel 2021 che mette a fattor comune visioni, esperienze ed innovazioni raccontate dal brand insieme a esperti ed ospiti d’eccezione, per capire come agire per abilitare il cambiamento e progettare un futuro migliore. Giunti al quarto appuntamento dalla Smart Arena del Samsung District, questa edizione ha portato al centro del dibattito il tema “House of Connection”. Un mercato in forte ascesa quello della casa connessa e che continua a generare interesse e curiosità da parte dei consumatori, che oggi cominciano a reputare la connettività in casa non più un privilegio per pochi, ma una necessità.
Durante l’appuntamento sono stati presentati da Andrea Tozzi i dati di “CasaDoxa 2022, Osservatorio sugli italiani e la casa”, ricerca sviluppata da Doxa che mette in luce il rapporto degli italiani con lo spazio domestico e il ruolo sempre più centrale della tecnologia.
Il bisogno di disporre della tecnologia tra le mura domestiche nasce dalla necessità di semplificare sempre più la quotidianità e da questo punto di vista è possibile osservare un cambio di mentalità e di passo a seguito dell’emergenza sanitaria degli ultimi anni. Dopo l’esperienza del lockdown, infatti, il 54% degli italiani dichiara un miglioramento del proprio rapporto con la tecnologia. Innovazione, quindi, sempre più vicina alle persone e percepita come uno strumento che rende la vita più semplice. Questo ha inevitabilmente portato a una ricerca sempre crescente di informazioni sul tema della casa intelligente: oltre la metà degli intervistati dichiara infatti di avere una buona conoscenza del tema (67%), un dato in aumento del 14% rispetto al 2019.
Le motivazioni che spingono i consumatori a guardare verso soluzioni tecnologiche per rendere la propria casa connessa sono tre: il risparmio energetico e la sostenibilità, elementi ormai prioritari per il 70% degli intervistati, seguiti dalla semplificazione della vita e dei tanti impegni legati alla vita domestica e lavorativa, e la sicurezza.
Secondo lo studio, nonostante le barriere percepite nel percorso di trasformazione da casa tradizionale a Smart Home, come i costi elevati, i dubbi sulla tutela della privacy, le difficoltà di gestione di tutti i dispositivi, sempre più italiani desiderano una casa “smart”. Oltre la metà degli intervistati – il 62% del campione – dichiara che, dovendo cambiare casa, vorrebbe vivere in una casa connessa. Le persone sono infatti sempre più propense a dotarsi di soluzioni e dispositivi che rendono la propria abitazione interattiva (45%), +10% rispetto al 2019. Questa propensione è più spiccata tra i giovani della Gen Z (58%) e i Millenials (56%).
Tra gli oggetti smart più desiderati: luci (54%); condizionatore d’aria (52%); lavatrice (49%); tende o tapparelle (47%); robot per la pulizia (44%); forno (43%); frigorifero (42%); lavastoviglie (42%); piano cottura e asciugatrice (34%).
Ma al di là dei suoi elementi, com’è la casa dei sogni e cosa cercano dagli spazi domestici gli italiani? Le case devono essere confortevoli e belle da vivere, aspetto reso particolarmente importante dal tempo trascorso tra le mura domestiche durante la pandemia.
Le abitazioni devono essere anche flessibili, composte da ambienti versatili, dove ogni stanza può mutare secondo le esigenze della giornata. La casa deve essere anche sempre più sostenibile, massimizzando l’efficienza energetica e abbracciando l’approccio etico della lotta agli sprechi e la tecnologia rappresenta la chiave di volta per semplificare la vita dei suoi abitanti e controllare i consumi.
In questo contesto, il ruolo delle aziende diventa fondamentale e strategico per abilitare il cambiamento e accompagnare le persone verso il futuro. Continuare a innovare nella direzione in cui tecnologia, sostenibilità e sicurezza si incontrano è uno degli obiettivi di Samsung. La connettività al servizio delle esigenze del consumatore è una sfida che l’azienda ha accolto e che si concretizza in un ecosistema di dispositivi intelligenti, sicuri e che favoriscono il risparmio energetico.
Una delle principali difficoltà percepite nell’approcciarsi alla casa connessa è la comunicazione tra i diversi protocolli con cui i dispositivi si interfacciano alle app. Grazie all’introduzione del protocollo Matter, il nuovo standard per i dispositivi Smart Home che mira a unire gli ecosistemi più disparati per farli comunicare e funzionare insieme, la problematica è stata superata e i dispositivi sono stati uniformati.
‘Naturalmente con SmartThings, il paradigma della casa connessa Samsung, che traccia la rotta per il futuro dell’IoT e consente connessione e controllo di Smart TV, monitor, piccoli e grandi elettrodomestici del brand coreano e non solo – si legge in una nota -, Samsung è stata da sempre una dei sostenitori di questo protocollo, dimostrando ancora una volta che sistemi aperti, scalabili e semplici sono la ricetta vincente per rendere la casa una vera Smart Homè.
Chi vive in una casa connessa riscontra concreti benefici nella propria quotidianità. Cucinare in maniera più efficiente selezionando una ricetta e inviandola direttamente al forno o al piano induzione per gestire al meglio i tempi e le temperature di cottura attraverso lo smartphone; ottimizzare la propria spesa controllando da mobile gli ingredienti presenti nel proprio frigorifero per comprare solo quello che manca; suggerire il ciclo di lavaggio e asciugatura migliori per i propri abiti a seconda delle condizioni atmosferiche e per non rovinarli; settare correttamente il condizionatore in base alla qualità dell’aria registrata per ottenere un ambiente fresco e aria pulita.
Per Samsung ‘è importante proiettarsi costantemente verso il futuro e guidare i consumatori verso comportamenti sostenibili considerate le opportunità che in questo specifico momento storico sono derivate dalla pandemia e che riguardano il ruolo predominante della casa, il grande lavoro di ottimizzazione della piattaforma e delle esperienze multi-devicè.
Secondo Samsung ‘il trend che guiderà il futuro continuerà a essere l’impiego dell’Intelligenza Artificiale che in modo automatico processerà le abitudini e i consumi delle persone, per ridurre alcuni processi, evitare sprechi e sfruttare pienamente tutti i benefici di un ecosistema connessò.
Un ambiente domestico in continuo mutamento, grazie al supporto della tecnologia e al passo con i cambiamenti della società, è il quadro delineato durante l’evento What’s Next, che si è chiuso con il contributo di Gian Paolo Lazzer, Partner and Content director, Strategy Innovation dell’Università Cà Foscari di Venezia.
Lazzer ha raccontato come il ruolo della casa si sia evoluto e come gli spazi interni si adattino a nuovi stili di vita, facendo nascere nuove stanze ed individuando nuovi utilizzi per quelle già esistenti, e come anche il tempo passato nelle varie stanze si distribuisca in maniera diversa, adattandosi agli abitanti della casa e alle loro attività e interessi. Basti pensare al mondo del gaming, che grazie alla diffusione di oggetti connessi in casa ha visto una grande evoluzione nella fruizione, o alla crescita di applicazioni e device nati per la cura degli animali domestici e delle piante, compagni che si sono moltiplicati nelle case di molti italiani durante la pandemia.
Per contenuti aggiuntivi su What’s Next, è possibile visitare la pagina dedicata al What’s Next (https://www.samsung.com/it/explore/experiences/whats-next/).
Per toccare con mano tutte le potenzialità della Smart Home di Samsung, vedere il suo restyling e sperimentare nuovi scenari di connettività sarà possibile visitarla in occasione del FuoriSalone 2022 a partire dal 7 giugno.

– foto ufficio stampa Samsung. Da sinistra: Gian Paolo Lazzer, Partner and Content director, Strategy Innovation dell’Università Cà Foscari di Venezia; Francesco Cordani, Head of MarCom Samsung Electronics Italia; Andrea Tozzi di Doxa; Giovanni Locatelli, Platform Innovation Manager Samsung Electronics Italia -.

(ITALPRESS).

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Cronaca

TERRE D’OLTREPÒ, CALLEGARI RIBATTE A BEDUSCHI: “SERVE VERITÀ, NON POPULISMO”

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Nuovo capitolo nella vicenda che coinvolge Terre d’Oltrepò. Dopo le dichiarazioni rese pubblicamente dall’Assessore regionale Alessandro Beduschi, arriva la replica puntuale e decisa di Umberto Callegari, protagonista della fase gestionale precedente e già portavoce delle criticità emerse nella cooperativa.

Beduschi ha criticato la precedente gestione definendola “non lungimirante”, ha giudicato tardiva l’attivazione della composizione negoziata della crisi e ha ribadito che la Regione ha fatto quanto doveva, senza intenzione di “mettere soldi pubblici” nella cooperativa. Ha inoltre difeso la nomina del nuovo CdA e ha aperto all’ipotesi di un commissariamento se utile a salvare l’azienda.

Nel suo comunicato, diffuso nella mattinata di oggi, Callegari prende le distanze dalla ricostruzione fornita da Beduschi, sottolineando come essa “non rispecchi la realtà dei fatti”. Al centro della disputa vi è l’interpretazione del ricorso alla Composizione Negoziata della Crisi, misura adottata dalla cooperativa in un momento cruciale. Callegari precisa: “La ricostruzione offerta, ancora una volta, non rispecchia la realtà dei fatti. L’accesso responsabile alla Composizione Negoziata della Crisi – misura di cui l’Assessore era a conoscenza – rappresenta non un atto di inerzia, bensì l’esatto contrario: un’azione tempestiva e doverosa, conforme alle disposizioni normative in materia di crisi d’impresa, posta in essere a tutela del patrimonio, dei lavoratori e dei soci”.

“Le cause che hanno determinato la crisi – prosegue la nota – sono ampiamente documentate, analizzate e, nella loro natura, prevalentemente esogene”. Un passaggio che intende mettere in discussione letture ideologiche o semplificazioni emerse nel dibattito politico, con l’invito a non cedere a “narrazioni approssimative o fantasiose”.

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Parole dure arrivano anche nei confronti dell’ultimo Consiglio di Amministrazione insediato, accusato da Callegari di “immobilismo realmente dannoso, colpevole di aver rallentato il percorso di risanamento e di aver provocato l’uscita di scena di alcuni partner finanziari strategici. Senza adeguata contezza della situazione, ha tentato di bloccare la procedura in corso, generando confusione”, si legge nel documento.

Poi l’affondo: “Occorre avere il coraggio di riconoscere che il populismo può forse generare visibilità mediatica, ma non ha mai salvato un’azienda”. Il riferimento implicito sembra rivolgersi proprio a chi, secondo Callegari, sta cavalcando la crisi per fini politici, ignorando la “verità economica”, che – rimarca – resta saldamente legata a “responsabilità, documentazione e competenza”.

Infine, un monito chiaro: la strada del commissariamento, evocata da più parti come possibile soluzione, “non risolverà la crisi in atto” e potrebbe persino aprire le porte a uno scenario peggiore, ovvero la “liquidazione della cooperativa, con conseguenze gravi per il territorio, i soci e i lavoratori”.

Il confronto tra istituzioni regionali e protagonisti del sistema cooperativo continua dunque a restare acceso, con Terre d’Oltrepò al centro di una vicenda che intreccia economia, politica e futuro del territorio.

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 20 LUGLIO 2025

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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Cronaca

Lombardia, Caruso “Per salvare le librerie lanciamo un patto per la lettura”

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MILANO (ITALPRESS) – La crisi che oggi colpisce le librerie non è soltanto economica. È culturale. E non si risolve con misure una tantum o interventi emergenziali. Per difendere la lettura serve una risposta strutturale, un vero patto culturale. In Lombardia abbiamo scelto di agire”. Lo ha detto Francesca Caruso, assessore alla Cultura di Regione Lombardia, commentando gli ultimi dati sull’andamento del mercato editoriale italiano.

“In Lombardia – sottolinea Caruso – non consideriamo la lettura un lusso né un consumo. La consideriamo un diritto. E come tale lo difendiamo. Con il Patto Regionale per la Lettura stiamo costruendo una rete ampia, che coinvolga biblioteche, scuole, carceri, ospedali, enti locali, associazioni e cittadini. Vogliamo portare i libri anche là dove oggi non arrivano: nei quartieri, nelle case, nelle comunità fragili”. Nell’ultimo anno Regione Lombardia ha finanziato 71 progetti dedicati alla promozione della lettura, con uno stanziamento complessivo di 800.000 euro.

Sono stati coinvolti oltre 500 operatori culturali in attività formative e iniziative sul territorio. Una strategia che si innesta sul lavoro capillare dei 40 sistemi bibliotecari lombardi, attivi in tutte le province, e di una rete di oltre 1.600 biblioteche.

“La Lombardia – ha ricordato l’assessore – è la prima regione italiana per produzione editoriale: qui si stampa quasi il 50% dei libri pubblicati a livello nazionale. Ma questo primato non ci basta. Vogliamo che la lettura torni a essere parte della quotidianità. Che le librerie siano luoghi vissuti, aperti, riconosciuti come spazi culturali, non solo commerciali. Servono politiche lungimiranti e alleanze educative, non ‘soluzioni tampone’. Non possiamo permettere che la lettura diventi un privilegio per pochi – ha concluso – . La Lombardia ha fatto la sua parte e continuerà a farla. Ogni libreria che chiude è una voce che si spegne. E il silenzio, in cultura, è la vera sconfitta”. 

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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