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Cronaca

Continua la battaglia a Severodonetsk, ucraini chiedono armi

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – La battaglia in Ucraina continua, in particolare nel Donbass. La maggior parte della città orientale di Severodonetsk sarebbe ormai sotto il controllo russo. Per il vice capo dell’intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky l’Ucraina è in difficoltà in prima linea e ora molto dipende dalle armi che provengono dall’Occidente. “Questa è ora una guerra di artiglieria”, ha detto Skibitsky al Guardian. “E in termini di artiglieria stiamo perdendo”, ha affermato, aggiungendo: “Ora tutto dipende da ciò che (l’Occidente) ci dà”.
Intanto continuano i contatti tra Kiev e i leader occidentali. Il presidente francese Emmanuel Macron e l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky hanno avuto un colloquio telefonico. Zelensky, in un tweet, ha spiegato di avere discusso tra l’altro della “situazione al fronte” e di “ulteriore supporto di difesa per l’Ucraina”.
“Particolare attenzione – ha aggiunto – è stata dedicata al percorso dell’Ucraina verso l’UE, stiamo coordinando i passi”. Kiev, infatti, dopo aver presentato richiesta di adesione all’Unione europea, aspetta da Bruxelles il via libera allo status di candidato. “La maggior parte degli europei – ha evidenziato Zelensky nel suo discorso serale – sostiene l’integrazione dell’Ucraina. E se gli europei la supportano, i politici ancora scettici in alcuni paesi non dovrebbero opporsi alle persone, alla società e al corso stesso della storia europea”. Sul campo, intanto, in Ucraina si continua a combattere. “Severodonetsk, Lysychansk e altre città del Donbass, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo”, ha detto Zelensky, che poi ha aggiunto: “Stiamo gradualmente andando avanti nella regione di Kharkiv, liberando la nostra terra. Manteniamo la difesa nella direzione di Mykolaiv”.
In base all’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, la battaglia nella città di Severodonetsk continua. “Unità nemiche – si legge poi nel bollettino – hanno tentato di effettuare operazioni d’assalto in direzione degli insediamenti di Nyrkove e Mykolayivka” ma “i soldati ucraini hanno inflitto danni da fuoco” e “gli occupanti si sono ritirati”, afferma lo Stato maggiore ucraino, secondo cui l’esercito russo “sta avanzando in direzione di Vozdvyzhenka – Roty”, registra “un successo parziale” e si trova sui confini occupati. Secondo il consueto quadro presentato dall’intelligence britannica, i combattimenti intorno a Severodonetsk continuano e la Russia “ha di nuovo il controllo della maggior parte della città, ma le sue forze hanno fatto pochi progressi nei tentativi di circondare l’area più ampia da nord e da sud”. Per Londra, c’è difficoltà a fornire servizi pubblici di base nei territori occupati mentre Mariupol è a rischio di una grave epidemia di colera. “I servizi medici a Mariupol – si legge nel bollettino diffuso dalla Difesa del Regno Unito – sono probabilmente già vicini al collasso” e “una grave epidemia di colera” nella città “aggraverà ulteriormente” la situazione.

foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “All’orizzonte nuovi Dottor Stranamore che amano la bomba”

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BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – “La pace non è frutto di rassegnazione di fronte alle grandi tragedie. Ma di iniziative coraggiose, di persone coraggiose. In questi decenni tanti attori della comunità internazionale – e tra essi l’Unione Europea – con ostinazione e non senza fatica, hanno perseguito la pace, che si nutre del rispetto dei diritti umani fondamentali”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Bundestag, nel suo intervento alla cerimonia della “Giornata del lutto nazionale”, a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
“Perchè, se vuoi la pace, devi costruirla e preservarla. La cooperazione tra Stati, istituzioni, popoli è la sola misura che può proteggere la dignità umana – prosegue il capo dello Stato -. Sono le istituzioni multilaterali come le Nazioni Unite, la Corte Penale Internazionale, le missioni di pace, le agenzie umanitarie a concorrere alla impegnativa e affascinante fatica della costruzione di una coscienza globale. Il multilateralismo non è burocrazia, come, invece, asseriscono i prepotenti: è l’utensile che raffredda le divergenze e ne consente soluzione pacifica; è il linguaggio della comune responsabilità. E’ la voce che richiama al valore della vita di ogni singola persona, contrapposta all’arroganza di chi vorrebbe far prevalere la logica di una spregiudicata presunta ragion di Stato, dimentica che la sovranità popolare appartiene, appunto ai cittadini. La sovranità è dei cittadini e non a un Moloch impersonale che pretenda di determinarne i destini. E’ uno strumento di difesa che gli abitanti del pianeta possono opporre alla logica della sopraffazione di chi – sentendosi momentaneamente in posizione di vantaggio – si ritiene legittimato a depredare gli altri”.
“Nuovi “dottor Stranamore” si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba “amare la bomba” – afferma ancora Mattarella -. Il Trattato del 1997 che mette al bando gli esperimenti nucleari non ha visto ancora la ratifica da parte di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, mentre la Russia ha ritirato la sua nel 2023. Il rispetto, sin qui, delle prescrizioni che contiene, non attenua la minaccia incombente. Si odono dichiarazioni di altri Paesi su possibili ripensamenti del rifiuto dell’arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora. Tutto questo viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia. Porta soltanto a sofferenze e a divisioni rottamare i trattati, le istituzioni edificate per porre riparo a violenze che nelle nostre società nazionali consideriamo reati e censuriamo severamente, comportamenti che taluno pretende siano legittimi nei rapporti internazionali. Va ribadito con risolutezza: la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino. La volontà di avere successo di una nazione non si traduce nel produrre ingiustizia. La guerra di aggressione è un crimine. Va riaffermato senza cedimenti, l’insegnamento di Norimberga: “se riusciremo a imporre l’idea che la guerra di aggressione è la via più diretta per la cella di una prigione e non per la gloria, avremo fatto un passo per rendere la pace più sicura”. Sono parole di Robert Jackson, procuratore di quel Tribunale. Tocca a noi, tocca anche a noi. Tocca ai nostri popoli, uniti nella sofferenza della responsabilità dell’ultima guerra mondiale, e capaci oggi di essere uniti nella costruzione di un futuro di pace e di progresso – sottolinea il capo dello Stato -. Tocca alla Repubblica Federale Tedesca, tocca alla Repubblica Italiana – come a tutti nella comunità internazionale – opporre la forza del diritto alla pretesa preminenza della forza delle armi. Considero questa giornata anche un invito a riflettere, insieme, sul percorso straordinario che le nostre due Repubbliche hanno compiuto, fianco a fianco, per costruire – in questi ottant’anni – un mondo migliore, partendo dall’Europa. Per avere raggiunto l’approdo della saggezza nella vita internazionale e dell’autentico coraggio. Per essere davvero “grandi”. Perchè questo siamo divenuti in questi decenni, abbracciando la causa dell’unità europea. Abbiamo saputo dar vita a un’area di pace, di libertà, di prosperità, di rispetto dei diritti umani, che non ha precedenti nella storia. Con la lucidità del coraggio di chi chiedeva di voltare pagina e si adoperava per farlo”.
Secondo Mattarella “l’Unione Europea, nata dalle rovine della guerra, ha saputo farsi portatrice del multilateralismo al servizio della pace. E’ una responsabilità che si accentua oggi. In questa preoccupante congiuntura internazionale. E’ un ruolo storico: i precursori perseguirono l’unità quando non esisteva, contro ogni esperienza precedente. I Paesi europei hanno dimostrato di avere coraggio. I leader europei hanno dimostrato di avere coraggio. Non lasciamo che, oggi, il sogno europeo – la nostra Unione – venga lacerato da epigoni di tempi bui. Di tempi che hanno lasciato dolore, miseria, desolazione. Questo dovere ci compete. A ogni generazione il suo compito. Lo dobbiamo ai caduti che oggi ricordiamo. Lo dobbiamo ai nomi scritti sulle pietre d’inciampo delle nostre città. Lo dobbiamo al prezioso lavoro di conservazione della memoria del Volksbund. Lo dobbiamo, infine, ai nostri giovani, che hanno diritto a un mondo sicuro, diverso e migliore di quello di guerra e dopoguerra. Con questo spirito, mi sento pienamente partecipe della Giornata del lutto nazionale. Le ferite del passato dell’umanità non possono essere eliminate, ma da esse deriva l’impegno comune per l’avvenire, per un’azione che assuma come misura l’autentica nostra umanità. La nostra consegna: Mai più. Nie wieder”, conclude il presidente della Repubblica.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina: Bayer apre primo centro di innovazione nel Paese

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PECHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Bayer, il gigante tedesco dell’assistenza sanitaria e dell’agroindustria, ha inaugurato sabato il suo primo centro di innovazione in Cina.

Come componente chiave della strategia “in China, for Global” di Bayer, il Bayer E-Town Open Innovation Center di Pechino incuberà aziende biofarmaceutiche innovative locali, sosterrà la globalizzazione dei farmaci sviluppati in Cina e collaborerà con importanti istituzioni accademiche e di ricerca clinica.

“L’apertura del Bayer E-Town Open Innovation Center rappresenta per noi un vero traguardo nel nostro impegno a lungo termine verso l’innovazione in Cina. Consideriamo da tempo la Cina un motore di innovazione resiliente e parte della nostra strategia globale. Il centro fungerà sia da ponte verso la ricerca e sviluppo globale, sia da acceleratore locale per l’ecosistema innovativo presente a Pechino e nella Grande Cina”, ha dichiarato Anastasia Hager, vicepresidente senior di R&S e responsabile delle scienze per la scoperta di farmaci presso Bayer Pharmaceuticals.

Per Hager, la Cina sta diventando sempre più forte grazie alla connessione tra mondo accademico, startup e ospedali, oltre che nei campi della scienza dei dati e dell’innovazione nell’intelligenza artificiale. Tali punti di forza consentono a Bayer di condurre trial clinici più efficaci e di portare più rapidamente i farmaci ai pazienti.

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Hager ha inoltre sottolineato il forte impegno del governo cinese attraverso il piano per stabilizzare gli investimenti esteri e le nuove misure delle zone di libero scambio che consentono il coinvolgimento di aziende straniere nella ricerca e sviluppo di terapie geniche e cellulari, favorendo opportunità di innovazione congiunta.

Parlando del suo primo viaggio in Cina, Hager ha affermato che ciò che ha visto è “molto incoraggiante e stimolante”. “C’è un vero impegno, e anche pragmatismo”.

“Il fatto che la Cina continui questo processo di apertura di alto livello sta alimentando un ecosistema dinamico e fertile. E questo è qualcosa che ci rende davvero ottimisti. Ci fa credere che rafforzare la nostra presenza qui e cercare partner con cui collaborare sia la scelta giusta”, ha aggiunto, sottolineando che la Cina sta emergendo come una delle forze chiave nel mondo farmaceutico globale.

“Ecco perchè pensiamo che, se vogliamo davvero promuovere progressi scientifici come azienda farmaceutica globale, dobbiamo avere una forte presenza anche in Cina”, ha dichiarato a Xinhua.

– Foto Xinhua –

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(ITALPRESS).

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Cronaca

Bezzecchi vince a Valencia nell’ultima gara della stagione

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VALENCIA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Marco Bezzecchi vince il Gran Premio di Valencia, ventiduesimo e ultimo appuntamento della stagione 2025 di MotoGP. Il pilota romagnolo dell’Aprilia, terzo in classifica generale, precede lo spagnolo Raul Fernandez (Aprilia Trackhouse) di circa sette decimi, terza posizione per Fabio Di Giannantonio con la Ducati V46. Subito fuori Francesco Bagnaia, finito nella ghiaia dopo un contatto causato da Zarco. A metà gara ritiro anche per il campione del mondo 2024 Jorge Martin, che in una stagione caratterizzata dagli infortuni ha scelto di non continuare in via precauzionale. “Mi sono divertito tanto, specialmente verso la fine perchè Raul (Fernandez) era velocissimo – esulta Bezzecchi – E’ stata dura, ma sono molto contento e soddisfatto del lavoro dei ragazzi. Sono felicissimo, non potevo sperare in un modo migliore per concludere la stagione. Ora festeggeremo, però martedì si ricomincia con i test”.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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