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Pokerissimo in Nations League, Italia supera Slovenia 3-0

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ROMA (ITALPRESS) – Pokerissimo azzurro in Nations League. Quinto successo l’Italvolley maschile guidata dal tecnico Nicola Giolito, uscita vincitrice dalla sfida contro la Slovenia con un rotondo 3-0 (25-19, 25-16, 25-21). Una prova molto convincente quella offerta da Giannelli e compagni, reduci dalla sconfitta al tie-break control Giappone e assoluti padroni del campo per tutta la gara. Un 3-0 molto importante quello ottenuto dai campioni d’Europa, soprattutto per quanto riguarda la classifica generale del torneo. Domani la formazione tricolore chiuderà la pool di Quezon City, affrontando alle ore 13 italiane la Cina. Nessuna novità nella formazione iniziale italiana: Giannelli in palleggio, opposto Romanò, Lavia e Michieletto schiacciatori, Galassi e Anzani al centro, libero Balaso. L’Italia ha aggredito fin da subito gli avversari, i buoni turni in battuta degli azzurri hanno messo in grande difficoltà la Slovenia (7-2). I campioni d’Europa hanno sempre tenuto un alto ritmo di gioco e Giannelli ha azionato ottimamente i suoi attaccanti (14-8). Il largo vantaggio non fatto abbassare l’attenzione alla formazione azzurra, totalmente padrona del campo (25-19). La seconda frazione ha confermato il momento positivo dell’Italia, Michieletto e Lavia sono andati a segno ripetutamente e la Slovenia ha perso contatto (8-3). I vice campioni europei hanno accennato un timido tentativo di rimonta (9-7), ma i ragazzi di Giolito hanno risposto prontamente (13-7). Nel corso del parziale Pinali ha preso il posto di Romanò, avendo un ottimo impatto sulla gara (16-9). Tre punti consecutivi di capitan Giannelli hanno ulteriormente aumentato il vantaggio azzurro e il set si è chiuso con un pesante (25-16). Nella terza frazione i tricolori hanno commesso qualche errore in più al servizio e gli avversari hanno tentato di tenersi a contatto (8-6). L’equilibrio è comunque durato poche azioni, appena aumentato il ritmo l’Italia ha preso il comando (13-9). La squadra azzurra (spazio a Sbertoli per Giannelli) ha gestito senza problemi il vantaggio e il finale non ha riservato sorprese (25-21).
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Amici e tifosi in Cattedrale per l’ultimo saluto a Schillaci

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PALERMO (ITALPRESS) – Bambini e adulti, tifosi e comuni cittadini (e perfino qualche turista), amici e compagni di una vita, calciatori di ieri e calciatori di oggi: alla Cattedrale di Palermo non c’è uno spazio libero, dentro e fuori, perchè tutti hanno voluto rendere omaggio a Totò Schillaci, porgendo l’ultimo saluto a un simbolo sportivo della città, non solo in Italia, ma nel mondo intero.
Sulla bara posta dinanzi all’altare si ergono fiori, sciarpe, gagliardetti e quell’indimenticabile maglia numero 19 azzurra che vide Totò protagonista a Italia ’90. L’arrivo del feretro è accolto con commozione, accompagnata da una bandiera rosanero che si staglia nel giardino della Cattedrale: il nome Totò Schillaci viene scandito a gran voce al passaggio della bara, anticipando un clima rovente che domani accompagnerà il Barbera in occasione di Palermo-Cesena, prima gara in cui la città sarà un pò più vuota senza il suo simbolo calcistico più rappresentativo. Alla celebrazione, chiusa con la benedizione delle esequie da parte dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, hanno preso parte tra gli altri il presidente della Figc Gabriele Gravina, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente del Palermo Dario Mirri, mentre tra i calciatori rosanero figurano Francesco Di Mariano (nipote di Schillaci), Matteo Brunori e Jacopo Segre insieme al direttore sportivo Morgan De Sanctis e al suo vice Giulio Migliaccio.
“Oggi è festa per il nostro fratello Totò, perchè è il giorno della nascita nuova nel mistero di Dio – sottolinea nell’omelia monsignor Filippo Sarullo, – E in questo sentirci ancora amati da lui, voi suoi cari familiari ricordate Totò per tutte le volte che lui è stato luce per voi. Ricordate la luce che vi ha trasmesso, anche attraverso i suoi occhi vivi ed eloquenti, amandovi come figlio, marito, papà, fratello, familiare, parente, amico. Ma in tanti oggi sono qui per ricordarlo come il calciatore delle notti magiche, perchè ha fatto sognare l’Italia. In questi giorni tanti i messaggi, tanti i pensieri, tante le parole, tanto l’affetto dimostrato da parte del mondo del calcio e dello sport, delle istituzioni e del popolo”. “E’ stato un coro unanime di dispiacere, dolore, lacrime, ricordi, che attestano le qualità umane e professionali di un talento, di un fuoriclasse, di un grande della storia umana e calcistica che nasce e muore qui a Palermo, tra gente comune, e vive e si distingue nella scena internazionale, anzi mondiale, come campione prodigioso, una leggenda del calcio”. “Grazie – continua Sarullo – Perchè da lassù continuerai a guardare alla tua Palermo e continuerai ad ispirare tanti giovani di oggi e di domani a seguire il tuo esempio per aderire alla via del bene, a seguire i sogni che possono diventare realtà, a vivere ancora notti magiche di amore e di bene, guardando a quella porta alla quale indirizzare il pallone e l’essenza della vita, facendo tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana, attenendosi ai confini del campo della vita, oltre i quali nella vita non si può andare oltre. Le regole del calcio, come di ogni altro sport, ci insegnano a saper vincere e a saper perdere. Imparare questo e attuarlo nella vita è il miglior insegnamento di vita che oggi Totò vuole consegnare a tutti noi perchè nella sua scuola calcio ha continuato ad educare attraverso lo sport. Ha certamente insegnato che la vera forza di uno sportivo, di una persona autentica e matura non è quella di sentirsi invincibili ma la capacità di rialzarsi”.
– foto xd8/Italpress –
(ITALPRESS).

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Amici e tifosi in Cattedrale per l’ultimo saluto a Schillaci

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PALERMO (ITALPRESS) – Bambini e adulti, tifosi e comuni cittadini (e perfino qualche turista), amici e compagni di una vita, calciatori di ieri e calciatori di oggi: alla Cattedrale di Palermo non c’è uno spazio libero, dentro e fuori, perchè tutti hanno voluto rendere omaggio a Totò Schillaci, porgendo l’ultimo saluto a un simbolo sportivo della città, non solo in Italia, ma nel mondo intero.
Sulla bara posta dinanzi all’altare si ergono fiori, sciarpe, gagliardetti e quell’indimenticabile maglia numero 19 azzurra che vide Totò protagonista a Italia ’90. L’arrivo del feretro è accolto con commozione, accompagnata da una bandiera rosanero che si staglia nel giardino della Cattedrale: il nome Totò Schillaci viene scandito a gran voce al passaggio della bara, anticipando un clima rovente che domani accompagnerà il Barbera in occasione di Palermo-Cesena, prima gara in cui la città sarà un pò più vuota senza il suo simbolo calcistico più rappresentativo. Alla celebrazione, chiusa con la benedizione delle esequie da parte dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, hanno preso parte tra gli altri il presidente della Figc Gabriele Gravina, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente del Palermo Dario Mirri, mentre tra i calciatori rosanero figurano Francesco Di Mariano (nipote di Schillaci), Matteo Brunori e Jacopo Segre insieme al direttore sportivo Morgan De Sanctis e al suo vice Giulio Migliaccio.
“Oggi è festa per il nostro fratello Totò, perchè è il giorno della nascita nuova nel mistero di Dio – sottolinea nell’omelia monsignor Filippo Sarullo, – E in questo sentirci ancora amati da lui, voi suoi cari familiari ricordate Totò per tutte le volte che lui è stato luce per voi. Ricordate la luce che vi ha trasmesso, anche attraverso i suoi occhi vivi ed eloquenti, amandovi come figlio, marito, papà, fratello, familiare, parente, amico. Ma in tanti oggi sono qui per ricordarlo come il calciatore delle notti magiche, perchè ha fatto sognare l’Italia. In questi giorni tanti i messaggi, tanti i pensieri, tante le parole, tanto l’affetto dimostrato da parte del mondo del calcio e dello sport, delle istituzioni e del popolo”. “E’ stato un coro unanime di dispiacere, dolore, lacrime, ricordi, che attestano le qualità umane e professionali di un talento, di un fuoriclasse, di un grande della storia umana e calcistica che nasce e muore qui a Palermo, tra gente comune, e vive e si distingue nella scena internazionale, anzi mondiale, come campione prodigioso, una leggenda del calcio”. “Grazie – continua Sarullo – Perchè da lassù continuerai a guardare alla tua Palermo e continuerai ad ispirare tanti giovani di oggi e di domani a seguire il tuo esempio per aderire alla via del bene, a seguire i sogni che possono diventare realtà, a vivere ancora notti magiche di amore e di bene, guardando a quella porta alla quale indirizzare il pallone e l’essenza della vita, facendo tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana, attenendosi ai confini del campo della vita, oltre i quali nella vita non si può andare oltre. Le regole del calcio, come di ogni altro sport, ci insegnano a saper vincere e a saper perdere. Imparare questo e attuarlo nella vita è il miglior insegnamento di vita che oggi Totò vuole consegnare a tutti noi perchè nella sua scuola calcio ha continuato ad educare attraverso lo sport. Ha certamente insegnato che la vera forza di uno sportivo, di una persona autentica e matura non è quella di sentirsi invincibili ma la capacità di rialzarsi”.
– foto xd8/Italpress –
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Champions dolceamara per l’Atalanta, 0-0 contro l’Arsenal

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BERGAMO (ITALPRESS) – Finisce 0-0 la sfida tra Atalanta e Arsenal, match valido per la prima giornata della nuova Champions League. Buon punto per la squadra di Gian Piero Gasperini, dopo la vittoria di domenica contro la Fiorentina, ma qualche rammarico per il rigore fallito da Retegui a inizio ripresa. Ritmi alti, ma soprattutto intensità e una marcatura uomo contro uomo asfissiante. Gasperini ha impostato la solita gara europea, impedendo qualsiasi tipo di fraseggio ai londinesi. La prima e unica occasione del primo tempo è capitata su calcio di punizione ma Carnesecchi è intervenuto prima su Saka, poi sul tiro, sulla respinta corta, di Partey. Anche la Dea ha fatto parecchio fatica non riuscendo a sviluppare la manovra, soltanto una conclusione di De Ketelaere, su sponda di Retegui, ha creato problemi a Raya. Dopo un primo tempo avaro di occasioni, è stata l’Atalanta ad avere la grossa occasione per sbloccare il match. Retegui ha fallito un calcio di rigore nel secondo tempo (dopo un fallo di Partey su Ederson): il portiere dei londinesi è stato abile a respingere anche il successivo colpo di testa a botta sicura dell’attaccante italo-argentino. Un errore che di fatto ha condizionato tutta la ripresa dei nerazzurri, soltanto Cuadrado – all’esordio stagionale – ha provato la conclusione da lontano senza però inquadrare lo specchio della porta.
Nell’Arsenal sono entrati in campo nella ripresa Jorginho e Calafiori: buona la prova da parte del difensore azzurro, spesso nel vivo della manovra. La squadra del Gasp ha provato ad alzare il ritmo nei minuti finali con un paio di palloni piazzati in area piccola, gli ospiti però hanno risposto presente alzando ancor di più il muro difensivo: gli orobici raccolgono un buon punto davanti ad oltre 22mila spettatori, in attesa della sfida di lunedì col Como, sempre al Gewiss Stadium di Bergamo. Nel prossimo turno di Champions i nerazzurri sfideranno gli ucraini dello Shakhtar Donetsk: gara in programma mercoledì 2 ottobre alle 18.45.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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