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Cronaca

In 126 giorni di guerra oltre 2.800 missili sulle città dell’Ucraina

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ROMA (ITALPRESS) – Ancora morte e distruzione in Ucraina. La guerra continua da 126 giorni mentre si aggrava il bilancio delle vittime. In un attacco nella regione di Sumy due persone sarebbero state uccise e tre rimaste ferite, mentre a Mykolaiv sarebbe stato colpito un edificio provocando la morte di due persone e il ferimento di altre tre, secondo quanto riportato da Kyiv Independent che cita i governatori delle due regioni. L’offensiva prosegue. Si combatte nel Donbass ed è sotto attacco anche Lysychansk, la città “gemella” di Severodonetsk. Secondo l’intelligence britannica, “le forze russe continuano a compiere progressi incrementali nei loro sforzi per circondare la città di Lysychansk. Dal 25 giugno 2022 – si legge nell’ultimo aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito – le forze russe sono avanzate di altri 2 km vicino alla raffineria di petrolio di Lysychansk, a sud della città”. Inoltre, per Londra, “esiste una possibilità realistica che l’attacco missilistico al centro commerciale di Kremenchuk del 27 giugno avesse lo scopo di colpire un obiettivo infrastrutturale vicino”, aggiunge l’intelligence, parlando di “imprecisione della Russia nel condurre attacchi a lungo raggio”. “Il numero totale di missili russi che hanno colpito le nostre città è già 2.811”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto discorso serale. Zelensky ieri è intervenuto alla riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu convocato su richiesta di Kiev proprio per affrontare la questione ucraina. “Sfortunatamente, al momento – ha detto – le Nazioni Unite non hanno una definizione legale di ‘Stato terroristà concordata da tutti gli Stati membri dell’Onu. Ma la guerra che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina dimostra non solo il significato di questo concetto, ma anche l’urgenza di sancirlo legalmente, a livello delle Nazioni Unite, e di punire qualsiasi stato terrorista”. Il leader ucraino, quindi, di fronte alle vittime del centro commerciale di Kremenchuk ha chiesto l’intervento di una commissione delle Nazioni Unite. “Se lo Stato russo afferma che queste vittime non sono presumibilmente dovute al suo attacco missilistico – ha detto Zelensky – allora propongo alle Nazioni Unite di inviare un rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu o una commissione plenipotenziaria sul luogo di questo attacco”. Il presidente ucraino ha anche chiesto di escludere Mosca dal Consiglio di sicurezza. “La Russia – ha affermato Zelensky – non ha il diritto di partecipare alla discussione e al voto in merito alla guerra contro l’Ucraina” e “non ha il diritto di rimanere nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. A Madrid, intanto, dove in questi giorni si tiene il vertice della Nato, è stato raggiunto l’accordo con la Turchia per l’adesione di Finlandia e Svezia all’Alleanza atlantica.
(ITALPRESS).

Cronaca

Mattarella visita una scuola di Palermo “Il dialogo fa crescere”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a sorpresa la scuola di Palermo “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” nella sede di via Serradifalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Il capo dello Stato si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5^ C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all’iniziativa “Io leggo perchè”, al centro di Palermo.
Tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre (la visita era stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna, dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”, ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
“Siete bravissimi, avete eseguito magistralmente questi due pezzi, e non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e complimenti a voi – ha affermato il capo dello Stato rivolgendosi all’orchestra che aveva eseguito i due brani. “La musica e la cultura sono il veicolo della vita, della convivenza, dell’apertura, della crescita personale e collettiva, tutti quanti insieme – ha aggiunto -. Per me è grande motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti”.
“Io ogni anno vado in una scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Ma non è frequente che in altre occasioni vada a visitare delle scuole. Sono lietissimo di essere qui questa mattina e ringraziarvi di quello che fate, facendovi gli auguri per i vostri studi e il vostro futuro – ha spiegato il presidente -. Ringrazio ancora una volta i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono, per come vi guidano nell’accrescimento culturale. Voi siete una scuola che con la lettura, la musica e altre iniziative di crescita culturale esprime i valori veri della convivenza nel nostro Paese e nel mondo, che è sempre più unito, connesso, sempre più senza confini. E’ una ricchezza quella di crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini, idee. Ascoltare gli altri fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti e auguri”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

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Cronaca

Tajani “Per la pace in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo all’alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l’intera regione”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa in merito alla tregua a Gaza.
“Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua – sottolinea Tajani -. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese”.
Una volta stabilizzata la tregua “si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l’attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Per il ministro “sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l’Onu. Purchè sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l’Autorità palestinese. Siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo, se c’è un accordo gradito a entrambe le parti”.
Alla domanda se l’Italia ha l’obiettivo di riconoscere la Palestina, il vicepremier risponde così: “Sì, la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perchè la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina nè alla pace”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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