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Cronaca

Olimpiadi 2026, Dolci “Rischio fondi pubblici in tasche di mafiosi”

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MILANO (ITALPRESS) – Se è vero che la presenza della mafia a Milano, in particolare della ‘ndrangheta, “si manifesta soprattutto nel settore dell’edilizia e del movimento terra”, settore dove ha storicamente “il monopolio”, pensando “alle infrastrutture per Milano-Cortina” o “alle opere previste con i fondi Pnrr, siamo pronti? Siamo consapevoli del rischio di mettere fondi pubblici nelle tasche delle famiglie mafiose?”. Così la coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia di Milano Alessandra Dolci intervenendo in consiglio comunale a Milano. Certo che “non possiamo imporre al privato la certificazione antimafia ma possiamo fare moral suasion” e “sensibilizzare gli operatori economici e di categoria sull’importanza di stipulare protocolli di legalità con le società subcontraenti”. La recente indagine della Dda milanese relativa ad alcuni subappalti proprio di Milano-Cortina, dice, potrebbe essere un “primo alert”, una lezione da cui prendere “spunto” per “sensibilizzare le parte interessati”, appunto. E prosegue: “Nell’ultimo periodo abbiamo applicato con una certa frequenza la misura preventiva dell’amministrazione giudiziaria nei confronti di imprese che non sono colluse ma che colposamente, non avendo fatto adeguati controlli, hanno agevolato imprese mafiose”. A questo proposito “ho appreso che il Comune di Milano ha sottoscritto un patto con la Prefettura avente ad oggetto i controlli nei cantieri”, aspetto che “è molto importante”. Infatti “l’interposizione fittizia (nel caso dell’indagine sui subappalti delle Olimpiadi nell’area dello Scalo di Porta Romana, ndr) è stata dimostrata attraverso l’attività investigativa. Non è facile individuare gli interessi mafiosi sottostanti per un’autorità che non ha poteri investigativi” dunque “dal lato della Pa, un aiuto può venire da più controlli nei cantieri” oppure dalla “pubblicazione del titolare effettivo della società in caso di appalti pubblici”. E conclude: “il Comune di Milano”, certifica Dolci, si conferma “in testa alla classifica per segnalazioni di operazioni sospette”, benchè l’ente pubblico non ne abbia l’obbligo.(ITALPRESS).

Photo credits: xa1

Cronaca

“Un’altra storia” di Maurizio Landini al Salone del Libro di Torino

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TORINO (ITALPRESS) – “Questa non è solo la mia storia, è una storia collettiva”. Maurizio Landini ha presentato la propria autobiografia al Salone del Libro di Torino. La giovinezza a San Polo d’Enza, la passione per il calcio, la parrocchia, il lavoro come metalmeccanico, la politica, le prime esperienze sindacali, l’impegno come segretario generale della Cgil. “Un’altra storia”, edito da Piemme, è il viaggio di una vita che incrocia gli ultimi decenni del nostro Paese. “Un Paese andato incontro a uno smantellamento di diritti e tutele, all’impoverimento del tessuto economico e produttivo – si legge in una nota -, all’allontanamento dalla partecipazione politica, alla fuga verso altri paesi dei giovani, sempre più costretti alla precarietà. Temi strettamente legati al referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, per i quali il segretario in queste settimane sta toccando per comizi e iniziative tante città italiane. L’obiettivo è il raggiungimento del quorum e la vittoria dei sì. Cinque sì”. A coloro che invitano a non andare a votare, in un’Italia in cui è sempre più forte l’astensionismo, il segretario risponde con una battuta: “Don Gallo una volta disse che il mondo non si divide tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti”. E proprio sui punti di contatto tra il mondo cattolico e le battaglie per l’uguaglianza della Cgil, aggiunge: “Le cose più di sinistra che ho letto negli ultimi anni sono le encicliche di Papa Francesco. Quanto al nuovo pontefice, vedo un elemento di continuità con Bergoglio: le sue prime parole sono state “pace disarmata”. E riguardo al suo nome, non dimentichiamo che Leone XIII fu il Papa la cui dottrina sociale mise al centro la persona e il lavoro”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Morto l’editore Nichi Grauso, tra i pionieri nel mondo informazione

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CAGLIARI (ITALPRESS) – E’ morto Nicola Grauso, per tutti Nichi, l’editore sardo tra i pionieri nel mondo dell’informazione. Aveva 76 anni ed era malato da tempo. Iniziò la sua attività nel 1975 con Radiolina, una delle prime radio private in Italia e poi entrò nel mondo della tv con l’emittente Videolina. Fondò il sito de L’Unione Sarda, primo giornale sul web in Europa e secondo nel mondo.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Meloni “Legame indissolubile tra il Papa e l’Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Tu es Petrus”. Così la premier Giorgia Meloni sui social, al termine della messa per la cerimonia di insediamento del nuovo pontefice. “Oggi Papa Leone XIV inizia il suo Ministero petrino. C’è un legame indissolubile tra l’Italia e il Vicario di Cristo. Il popolo italiano guarderà a lui e alla Chiesa come guide e punti di riferimento, in questo complesso tornante della storia”, sottolinea.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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